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Attualità

Olivami: adotta un albero a distanza

Xylella, opportunità di adottare a distanza alberi d’olivo per riforestare il Salento. La prima richiesta arriva dall’Inghilterra. Adottati 100 alberi a Carpignano Salentino

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Rigenerare gli oliveti del Salento distrutti dalla Xylella con l’adozione a distanza degli alberi.


È l’obiettivo di Olivami, l’associazione che punta a riforestare le zone depresse e a tornare a produrre olio di qualità.


Chi adotterà un albero di olivo provvederà alla piantumazione, a sostenere la cura nei primi anni di vita e infine a rendere la pianta produttiva ma soprattutto entrerà a far parte della grande comunità rurale di Olivami.


La prima richiesta di adozione è arrivata dall’Inghilterra: 100 alberi di olivo adottati da un manager che trascorre le vacanze nel Salento e che ha chiesto di poter seguire, giorno dopo giorno, la rinascita degli alberi piantati a Carpignano Salentino.


L’associazione fondata il 31 gennaio scorso a Martano da Alessandro Coricciati, Simone Chiriatti, Cosimo Valente, Cristian Caracuta e Gianfranco D’Amico  promuove, attraverso il suo sito web (https://www.olivami.com/) e i suoi canali social, l’adozione a distanza di uno o più ulivi di nuova generazione.


Per ogni adozione verrà piantato un nuovo ulivo che sostituisce quello colpito dalla Xylella.


È possibile adottare più alberi.


«Per ogni ulivo adottato», spiega il presidente di Olivami Alessandro Coricciati, «verrà riconosciuto ogni anno, simbolicamente, un litro di olio d’oliva EVO, che verrà spedito direttamente a casa dell’adottante, insieme ad un certificato riportante la quantità di CO2 sottratta all’ambiente grazie alla riforestazione. Al momento dell’adozione viene fornito un certificato riportante il nome del contadino virtuale e la localizzazione dell’albero, in modo da poter seguire concretamente la crescita della pianta. L’adottante potrà partecipare alla raccolta delle olive e recarsi nella campagna dove dimora il suo albero in qualsiasi momento, alloggiando in strutture ricettive convenzionate ad un prezzo più favorevole. Un viaggio esperienziale nel cuore del Salento per seguire da vicino la storia del proprio albero e quella di un’intera comunità. Abbiamo coinvolto gli anziani contadini, depositari di saperi e tecniche agricole, che seguono con passione e speranza il percorso di Olivami e i giovani che hanno scelto di non abbandonare la terra»






I fondi raccolti tramite l’adozione verranno devoluti direttamente agli agricoltori che fanno parte dell’associazione per supportarli economicamente sia nella piantumazione che nella conduzione dei nuovi ulivi. L’obiettivo di Olivami è ricostruire il paesaggio del Salento, restituendo tradizioni, cultura, lavoro e l’antica bellezza del territorio distrutto dal batterio Xylella e contribuire attivamente a contrastare il cambiamento climatico attraverso la piantumazione di nuovi Ulivi, che sono tra le piante con la maggiore capacità di sottrazione di CO2 dall’ambiente.


L’associazione, inoltre, si impegna a promuovere presso gli associati l’utilizzo di tecnologie innovative, dai super droni ai trattori a guida autonoma, dall’intelligenza artificiale alla consulenza degli esperti, con l’intento di favorire l’adozione di tecniche agricole 4.0 e insieme contribuire ad abbattere l’impatto ambientale della conduzione dei nuovi uliveti.


L’adozione è già aperta sia a privati che ad aziende che vogliano manifestare concretamente il loro interesse nella ricostruzione del Salento.


È possibile effettuare l’adozione direttamente dal sito web dell’associazione, selezionando la quantità e la specie di alberi che si intende adottare.  Subito dopo l’adozione si riceverà un’e-mail di conferma riportante tutte le caratteristiche dell’ordine e il certificato di adozione.


Una targhetta sul tronco dell’ulivo segnalerà il nome dell’adottante.


Una rinascita raccontata da nonno Raffaele e dal piccolo Giulio, nello spot dell’associazione che sintetizza il dramma vissuto dagli agricoltori negli ultimi anni con la perdita di 21 milioni di ulivi e la speranza dei giovani contadini di ricostruire il paesaggio.



Attualità

Forno crematorio a Caprarica di Lecce? «Si valutino benefici e costi»

Il consigliere regionale Basile (FdI), a margine della Commissione Ambiente: «Non esiste un’emergenza tumulazioni, quindi, non vedo benefici a fronte dei “costi” ambientali»

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Continua a far discutere la possibile realizzazione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce.

Questa volta registriamo l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Dino Basile, a margine della riunione della Commissione Ambiente

«La scelta della cremazione è una scelta personale, a volte dettata anche da motivi economici», premette Basile, «quindi non si può essere a favore o contro la pratica funeraria, ma è evidente che la costruzione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce, una comunità di poco più di 2.200 persone, qualche riflessione su costi e benefici la impone».

Dino Basile (FdI)

«Oggi in Commissione Ambiente», racconta, «non è stato neppure possibile entrare nel merito del possibile inquinamento, perché l’ARPA ha sostenuto di non aver ancora visionato il progetto, ma ci siamo soffermati sugli aspetti legislativi esistenti, ma mai attuati».

Nel 2008, infatti, il Consiglio regionale approvò una legge in in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri, che prevedeva l’adozione di un programma che definiva anche la localizzazione dei forni crematori, in assenza di questa, però, e nonostante siano passati 17 anni, la richiesta di costruire nuovi impianti è andata avanti in molti centri pugliesi, un po’ a macchia di leopardo.

«Difficile, nel caso di Caprarica», aggiunge il consigliere regionale, «limitarsi a sollecitare l’attuazione di una legge regionale, che pure è necessaria. In questo caso ci sarebbe da chiedersi: se i costi di dover sopportare nelle vicinanze del centro abitato i fumi (anche controllati) della cremazione siano giustificati a fronte di una situazione dove non vi è un’emergenza tumulazione, visto che mi risulta che vi siano loculi a sufficienza per ospitare nuovi decessi».

Insomma, peer dirla come Basile, sarebbero giustificati solo laddove vi è un’emergenza: «Faccio un esempio: io non sono favorevole (tout-court) ai dissalatori, perché andrebbe fatta una programmazione ma, di fronte a un’emergenza, per alleviare la sete degli agricoltori, sarei favorevole anche alla costruzione. In questo caso, però, chiediamocelo: vi è un’emergenza?».

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Seconda Giornata della Legalità a Marittima

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Riceviamo e pubblichiamo

🎗 2^ GIORNATA DELLA LEGALITÀ 🎗
📍 Presso il giardino della Bottega Equo-Solidale Marittima
📅 18 Luglio 2025
🕣 Ore 20:30

Ci ritroviamo insieme per ricordare la Strage di Via D’Amelio e per rinnovare il nostro impegno collettivo per la giustizia, la memoria e la legalità.

🌱 Interverranno: 🔹 Avv. Francesco Capezza – Responsabile presidio Libera di Casarano
🔹 Nadia Rizzello – Presidente Associazione Angelica Pirtoli

✨ Al termine della serata, condivideremo un piccolo rinfresco con prodotti provenienti dalle terre confiscate alla mafia – un gesto semplice, ma potente, che parla di riscatto e speranza.

Vi aspettiamo per fare memoria, costruire coscienza, e tessere insieme una comunità più libera.

📬 Info: esmarittima@libero.it
📞 338 7768095

Con il patrocinio della Pro Loco Acquaviva Marittima, del Comune di Diso e del Coordinamento Libera Lecce.

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Attualità

Terzo Settore, c’è la legge regionale

Ritenuta una delle più evolute d’Italia per principi e valori. Gli oltre 8.600 enti, 45mila operatori e 250mila volontari, hanno ottenuto il riconoscimento di attori primari nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni

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Giornata storica quella di ieri per il Terzo Settore pugliese!

Con l’approvazione della Legge regionale, a detta di molti, una delle più evolute d’Italia per i principi e i valori che in essa sono inverati, il Terzo Settore, con i suoi oltre 8.600 enti, gli oltre 45mila operatori e 250mila volontari, ha ottenuto il riconoscimento di attore primario nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni.

Si potranno, finalmente, superare approcci emergenziali e categorizzanti e restituire centralità alle persone, ai loro affetti, alle reti di riferimento, e soprattutto al diritto di progettare la vita di individui e comunità, secondo i propri tempi, desideri e condizioni.

Questa legge proietta il Terzo Settore dentro una più ampia dimensione del welfare.

Esso diventa principio attivo nel legare le relazioni tra cittadini, istituzioni, attori economici e territori in un’alleanza generativa, fondata sulla corresponsabilità e sull’amministrazione condivisa.

Il Forum del Terzo Settore Puglia esprime profonda soddisfazione per un traguardo che impegna i volontari a contribuire con ancora maggiore convinzione alla definizione delle linee guida sull’amministrazione condivisa, quale strumento fondamentale per rendere la legge pienamente attuativa e realmente trasformativa.

Perché, insomma, non resti solo una delle tante buone intenzioni o promessa non mantenuta.

Al Forum del Terzo Settore della Puglia aderiscono: ACLI, A.D.A., Adiconsum,  AGESCI, AICS, ANFFAS,  ANOLF, ANPAS, ANSPI, ANTEAS, ARCI, ASC, ASI, AUSER, AVO, CNCA, Comunità Emmanuel, Confcooperative Federsolidarietà, Consorzio Opus, CRI Croce Rossa Puglia, CSAIN, CSEN, CSI, ENDAS, Fidas, GRUPPI Vincenziano, Italia Nostra, Legacoop Sociali, Legambiente, MCL Movimento Cristiano Lavoratori, MODAVI, UISP, Uneba, UNPLI Pro Loco Puglia.

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