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Miggiano: fino al 25 aprile LecceArredo

Ai nastri di partenza: Alle 18,30 l’inaugurazione della 32esima edizione del Salone Nazionale del Mobile al Quartiere Fieristico di Miggiano. Soddisfatto il sindaco Sperti che anunica: «Stiamo lavorando per attrarre altre manifestazioni che possano consolidare la vocazione fieristica di Miggiano».

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Taglio del nastro questo pomeriggio, alle ore 18,30, per l’inaugurazione della 32esima edizione di LecceArredo, il Salone Nazionale del Mobile, che quest’anno ha sede per la prima volta presso il Quartiere Fieristico di Miggiano.


Il taglio del nastro avverrà alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci, del sindaco di Miggiano Michele Sperti e degli organizzatori Maurizio e Mauro Nardelli della Emme Plus.


Tantissime, come sempre, le novità del settore arredamento che saranno presentate nei quattro giorni di fiera, da stasera fino al 25 aprile.


LecceArredo si propone ancora una volta come una vetrina prestigiosa per le aziende del territorio e non solo, produttori, rivenditori e designer, e come un vero e proprio punto di riferimento per chi vuole arredare la propria casa seguendo le ultime tendenze e scoprendo le anticipazioni del settore per quanto riguarda arredi, architettura d’interni, progettazione e design, impianti, tessile, illuminazione, rivestimenti, pavimenti, infissi, sicurezza e anche arredo per esterni.


Questa volta sarà Miggiano, col suo imponente quartiere fieristico, ad ospitare le migliori aziende e i più autorevoli produttori, dando nuova linfa anche ad un territorio in forte espansione commerciale e turistica come il Sud Salento.


Tra gli espositori di lungo corso della fiera, Bramato Cucine gioca in casa: «Siamo contenti del trasferimento della fiera nella nostra Miggiano perché il Quartiere Fieristico merita davvero e saprà mettere in risalto le tante aziende», commentano i titolari che quest’anno esporranno due cucine in due stili differenti, shabby e contemporaneo, da un lato linee più romantiche nei colori del verde bottiglia e del bianco, dall’altro l’essenzialità del rovere laccato scuro.


Le aziende presenteranno, come sempre, le novità di ciascun settore.


Prospettiva Design di Casarano, ad esempio, esporrà le new entry della collezione Calligaris e Connubia e le nuove carte da parati di Caos Creativo.


Importante tassello della fiera, da sempre, i complementi d’arredo: gli specchi prodotti da Kathren KK, assieme a lampadari e lampade, colpiranno con le loro linee minimali e moderne, capaci di adattarsi ad ogni ambiente arricchendolo.


Design originale dagli anni ’50 agli anni ’70 con grandi firme dell’architettura d’interni sono le proposte di Gemma Pop & Chic che esporrà a LecceArredo una scrivania del grande architetto Gio Ponti, e ancora lampane anni ’70 di Romeo Rega e particolari sedie di Bonacina, poltroncine Ico Parisi e piantane Flos: da non perdere.


In fiera anche delle performance dal vivo come quella dell’artista Tonio Specchia che si esibirà sabato 23 alle ore 20, attorniato dalle ballerine della scuola Kitri Ballet mentre dipinge delle tele 70×100 sulle note di note canzoni italiane. La performance, al termine della quale saranno pronte le opere, ha una durata di quattro ore ed è particolarmente suggestiva.


Soddisfatto il sindaco di Miggiano, Michele Sperti: «L’interesse dell’amministrazione è quello di aprire i cancelli del quartiere fieristico quante più volte possibile e questo certamente per offrire sostegno ai servizi e alle proposte provenienti da iniziative private e pubbliche ma anche e soprattutto per dare visibilità e favorire partecipazione alle attività presenti in Miggiano.  LecceArredo, poi, nello specifico, rappresenta un risultato di grande portata. Ci pone infatti nelle condizioni di aver assolto a quanto ci siamo prefissati nelle linee programmatiche di mandato. Per le stesse ragioni stiamo lavorando per attrarre altre manifestazioni che possano consolidare la vocazione fieristica di Miggiano».


LecceArredo è aperta al pubblico fino al 25 aprile: questa sera dalle 16,30 alle 21.30; da domani e fino a lunedì 25, di mattina dalle 10 alle 13 e di pomeriggio dalle 16,30 alle 21,30.


Biglietti e info su www.leccearredo.it






 


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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni

Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio

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Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.

Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.

Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.

Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.

Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.

Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.

Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.

Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.

A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.

Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.

Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.

Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.

Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.

Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.

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Fam(m)i d’Amore

Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce

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Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.

Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.

Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.

Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.

Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.

Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.

Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.

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Racale accende l’Albero della Sicurezza

Dall’inizio del 2025, ogni 6 ore muore un lavoratore. Sabato 13 dicembre l’inaugurazione dell’installazione artistica con caschi da cantiere per sensibilizzare bambini, ragazzi e adulti sulla tematica degli infortuni sul lavoro

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Un messaggio di speranza e un monito potente contro la piaga degli infortuni e delle morti sul lavoro.

Sabato 13 dicembre, in piazza San Sebastiano, a Racale,  l’inaugurazione dell’Albero della Sicurezza, un’installazione artistica unica nel suo genere per fare memoria delle vittime del lavoro e per mantenere i riflettori puntati sull’orrendo dramma.

Lo dimostrano i dati: dall’inizio del 2025, ogni 6 ore (e qualche minuto) muore un lavoratore.

Da gennaio a settembre le morti sul lavoro in Italia sono state 784, con 575 in occasione di lavoro e 209 in itinere.

L’opera è stata ideata e realizzata dal Maestro Francesco Sbolzani, il quale ha utilizzato decine di caschi da cantiere per comporre un albero che, pur celebrando le festività, alza il velo su un tema di stretta attualità e di cruciale importanza sociale: la sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’evento, patrocinato dal Comune di Racale è promosso e organizzato congiuntamente dalle Associazioni di Azione Cattolica delle Parrocchie di Racale e dal MLAC (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica) della Diocesi di Nardò-Gallipoli, in una significativa sinergia con l’associazione ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Lecce.

L’installazione artistica intende stimolare una riflessione profonda sul valore della vita e sul diritto inalienabile di ogni lavoratore a svolgere le proprie mansioni in un ambiente sicuro e protetto.

L’inaugurazione si terrà, dunque, in piazza San Sebastiano, presso gli spazi esterni della Parrocchia di S. Giorgio Martire, a partire dalle ore 19,30, e sarà preceduta da un breve momento di confronto e di riflessione sul tema della sicurezza.

Interverranno Rino Stefani, esperto di medicina del Lavoro e Alberto Stefani, specializzato in Sicurezza sul Lavoro, condividendo alcune esperienze e prospettive.

Inoltre, in preparazione all’evento e per approfondire la discussione, è stato diffuso online un breve questionario anonimo i cui risultati saranno spunto di analisi durante la serata.

L’invito a partecipare da parte degli organizzatori è particolarmente rivolto ai lavoratori, alle aziende e alle istituzioni del territorio

 

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