Casarano
Tricase, la morte di Carlo Cerfeda e il ricordo di un amico
Morciano: “Quanti dialoghi tra noi riguardo alla fede. La cercava senza sosta, come cercava la verità, senza stancarsi…”
Tricase: Carlo Cerfeda non è più tra noi
Scompare con Carlo Cerfeda una delle figure più significative dell’ambito socio-culturale di Tricase e della zona. Ricoverato a Lecce, nel reparto anticovid dell’Ospedale Vito Fazzi, non ce l’ha fatta ed è deceduto il 13 aprile; il giorno seguente la salma, dopo il rito esequiale, è stata tumulata nel cimitero di Tricase.
Carlo Alberto Cerfeda nasce a Brindisi il 26 agosto 1939 da Pasquale, originario di Diso, e da Giuseppina Contaldi, di antica e benestante famiglia di Caprarica del Capo, frazione di Tricase.
Orfano di padre, dopo le scuole elementari in paese prosegue gli studi ginnasiali e liceali quale interno presso il collegio di Nola, retto dai padri della Compagnia di Gesù ove riceve una solida, rigorosa formazione di base per la quale rimarrà sempre grato ai suoi educatori.
Nel novembre 1963 consegue la laurea in giurisprudenza presso l’Università “Federico II” di Napoli, ma la sua strada è quella della docenza. Conserverà un legame con l’ambito giudiziario rivestendo in seguito l’incarico di vice conciliatore onorario a Tricase.
Inizia ad insegnare nel 1964 nelle scuole secondarie, mentre è assistente presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Lecce. Vince nel 1969 il concorso nazionale per la cattedra di Storia e Filosofia nei Licei e dal 1970 insegnerà tali discipline in qualità di ordinario, prima a Casarano e poi a Tricase, presso il Liceo scientifico “Stampacchia”, dove rimarrà fino al 1994, anno d’inizio della quiescenza.
L’attività pedagogica di Carlo Cerfeda è al centro della sua azione educatrice che non si limita all’ambito scolastico dove pure si distingue per il suo carattere schietto, il linguaggio mordace, il metodo didattico rigoroso ma sempre aperto al franco dialogo con gli alunni dai quali viene stimato ed apprezzato. Carlo Cerfeda è esemplarmente attivo anche fuori dalla scuola.
Egli ama Tricase. Ha una sua visione della città. La desidera bella, socialmente aperta, ispirata ai valori del bene comune, della democrazia, della giustizia sociale, della partecipazione responsabile.
Questo forte desiderio lo spinge a fondare nel 1977, con altri amici, il mensile indipendente “Nuove Opinioni” e a dirigerlo con passione e competenza per molti anni, tanto da farlo diventare un tutt’uno con lui in un umanissimo rapporto, quasi di tenera figliolanza.
Chi vuole conoscere la storia di Tricase fino al 2002 e comprendere quanto il giornale abbia contribuito alla crescita civile e politica della città, deve sfogliarne le annate e valutarne contenuti e stile.
Notevole il suo ruolo di direttore della collana del periodico, denominata “Le stelle di Nuove Opinioni” con la pubblicazione di tre volumi rispettivamente di Oscar Nuccio, Sergio Bonamico e Alfredo De Giuseppe. Benché, per il primo, avesse collaborato strettamente con Oscar Nuccio, docente dell’Università “La Sapienza” di Roma, un’autorità nel campo della storia del pensiero economico e suo vicino di casa a Caprarica, rifiutò umilmente ma ostinatamente la proposta rivoltagli dal prof. Nuccio di comparire come coautore del ponderoso volume su Alfredo Codacci-Pisanelli.
L’impegno sociale e politico di Carlo Cerfeda non si circoscrive a Nuove Opinioni, che pure era “una scuola di cittadinanza attiva”.
Negli ambiti della cultura a lui congeniali lo si trova sempre presente e motivato con un apporto personale di fattiva collaborazione: la fondazione a Tricase, con altri amici e amiche, della FUCI (Federazione Universitari Cattolici Italiani), con ampia fiducia riposta dal vescovo ugentino Giuseppe Ruotolo; del Circolo culturale “Giuseppe Toniolo”; della sezione della Società di Storia Patria per la Puglia: nella cronaca è da ricordare il suo scontro frontale col commissario, il giudice Michele Paone, che voleva imporre una pubblica conferenza sulla flora del Trentino, giustamente ritenuta fuori luogo.
Col prof. Cerfeda si schierò pubblicamente il venerabile don Tonino Bello che condivideva pienamente le stesse riserve.
Carlo Cerfeda ha avuto esperienze anche nel campo politico. Il suo primo impegno in quest’ambito – siamo ai primi anni ’60 – ebbe luogo nella Democrazia Cristiana – aveva un ottimo rapporto personale con l’on. Giuseppe Codacci-Pisanelli – dalla quale uscì ben presto a causa della dicotomia tra i buoni ideali fondativi e le cattive prassi.
In seguito non si iscrisse ad alcun partito ma rimase nell’ambito dell’area democratica e riformista, ricoprendo il ruolo di consigliere comunale di opposizione a Tricase come indipendente socialista e di candidato al collegio senatoriale di Tricase come indipendente socialdemocratico.
Carlo Cerfeda si è sforzato di vivere in coerenza coi valori di fondo in cui credeva: l’onestà nei comportamenti, l’ossequio verso le leggi – a partire dalla Costituzione – e verso gli altri; il rispetto verso le norme morali che gli derivavano dalla sua formazione filosofica e dalle credenze religiose; l’amicizia come fonte di consolazione e capacità di aprirsi all’altro senza veli; la tenerezza come modo di rapportarsi specie con i più piccoli.
Quanti dialoghi tra noi riguardo alla fede. La cercava senza sosta, come cercava la verità, senza stancarsi. Se io dovessi indicare l’amico Carlo con una sola parola, sceglierei: “inquieto”.
Non l’inquietudine patologica dell’insicuro, dell’incerto, ma quella del cuore, descritta così bene da s. Agostino nelle sue “Confessioni”; l’inquietudine “esistenziale della persona alla ricerca ‘di sé in sé’, stimolata, quasi provocata da Dio stesso perché la creatura, scoprendo faticosamente in sé l’immagine del suo Creatore, possa a Lui ricongiungersi e in Lui finalmente riposare”.
A Tina, alle figlie Giuseppina ed Emmanuela, e a tutti i famigliari che lo hanno amorevolmente assistito in questi ultimi anni nella lotta per riacquistare la salute, la vicinanza de “il Gallo” e di tutti coloro che gli hanno voluto bene.
Ercole Morciano
Attualità
Autovelox, Telelaser e postazioni fisse: i controlli del mese di Maggio
I calendari dei controlli sulle strade provinciali
Sono disponibili i calendari dei controlli sulle strade provinciali che saranno effettuati dalla Polizia provinciale, tramite autovelox, telelaser e postazioni fisse, nel mese di maggio.
02-05-2024
S.P. 119 LECCE – ARNESANO – LEVERANO
07,00 – 19,00
03-05-2024
S.P. 358 OTRANTO – SANTA MARIA DI LEUCA
07,00 – 19,00
04-05-2024
S.P. 366 OTRANTO – SAN CATALDO
07,00 – 19,00
05-05-2024
S.P. 41 GALATINA – NOHA – COLLEPASSO
07,00 – 19,00
06-05-2024
S.P. 21 LEVERANO – PORTO CESAREO
07,00 – 19,00
07-05-2024
S.P. 174 SUPERSANO – CASARANO
07,00 – 19,00
08-05-2024
S.P. 66 TAURISANO – UGENTO
07,00 – 19,00
09-05-2024
S.P. 119 LECCE – ARNESANO – LEVERANO
07,00 – 19,00
10-05-2024
S.P. 48 OTRANTO – ZOLLINO
07,00 – 19,00
11-05-2024
S.P. 90 GALATONE S. M. AL BAGNO
07,00 – 19,00
12-05-2024
S.P. 363 MAGLIE – SANTA CESAREA
07,00 – 19,00
13-05-2024
S.P. 193 PRESICCE – LIDO MARINI
07,00 – 19,00
14-05-2024
S.P. 361 MAGLIE – COLLEPASSO
07,00 – 19,00
15-05-2024
S.P. 100 SQUINZANO – CASALABATE
07,00 – 19,00
16-05-2024
S.P. 114 COPERTINO – SANT’ISIDORO
07,00 – 19,00
17-05-2024
S.P. 119 LECCE – ARNESANO – LEVERANO
07,00 – 19,00
18-05-2024
S.P. 174 SUPERSANO – CASARANO
07,00 – 19,00
19-05-2024
S.P. 90 GALATONE S. M. AL BAGNO
07,00 – 19,00
20-05-2024
S.P. 358 OTRANTO – SANTA MARIA DI LEUCA
07,00 – 19,00
21-05-2024
S.P. 47 GALATONE – GALATINA
07,00 – 19,00
22-05-2024
S.P. 90 GALATONE S. M. AL BAGNO
07,00 – 19,00
23-05-2024
S.P. 374 TAURISANO – MIGGIANO
07,00 – 19,00
24-05-2024
S.P. 78 TRICASE – TRICASE PORTO
07,00 – 19,00
25-05-2024
S.P. 71 RUFFANO – CASARANO
07,00 – 19,00
26-05-2024
S.P. 41 GALATINA – NOHA – COLLEPASSO
07,00 – 19,00
27-05-2024
S.P. 60 VASTE – COCUMOLA
07,00 – 19,00
28-05-2024
S.P. 21 LEVERANO – PORTO CESAREO
07,00 – 19,00
29-05-2024
S.P. 47 GALATONE – GALATINA
07,00 – 19,00
30-05-2024
S.P. 90 GALATONE – S. M. AL BAGNO
07,00 – 19,00
31-05-2024
S.P. 184 TRICASE – ALLA MAGLIE LEUCA
07,00 – 19,00
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Casarano
Him Co, 73 lavoratori salentini col fiato sospeso
Sono quelli dello stabilimento di Casarano. L’azienda, che produce suole anche per grandi marchi, è rimasta senza commesse. Nessun accordo su ammortizzatori sociali e incentivo all’esodo. I sindacati: “Proposte insufficienti e che penalizzano i lavoratori salentini”
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Tutto rinviato al Ministero del Lavoro.
Su incentivo all’esodo e ricorso al contratto di solidarietà, salta al momento l’accordo tra organizzazioni sindacali e Him Co Industry.
Fumata nera dunque dopo l’incontro di ieri, che si è tenuto nella sede principale di Fossò (Venezia) ed in collegamento con lo stabilimento di Casarano.
L’azienda calzaturiera produce suole per grandi marchi e che occupa complessivamente 277 persone, 73 dei quali nel Salento.
Nel periodo compreso tra maggio e luglio ha perso una grossa commessa: da qui la necessità di garantire la sopravvivenza della società, dal punto di vista aziendale, attraverso il ricorso all’incentivo all’esodo ed agli ammortizzatori sociali.
LA CRISI
L’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo già da qualche settimana, una procedura che mette a rischio complessivamente 63 posti di lavoro.
Effetto, secondo l’azienda, tanto del contesto economico internazionale quanto dell’affermarsi di nuovi modelli di business.
Nel primo caso è stata la guerra tra Russia e Ucraina a dare un brutto colpo al settore del lusso (segmento all’interno del quale opera l’azienda calzaturiera): 20mila paia di scarpe solo per la perdita di quei due mercati.
Al momento le previsioni, molto aleatorie, prevedono una ripresa del comparto nella seconda metà del 2025.
Le vendite da tre anni seguono un andamento negativo: 50 per cento dei volumi di produzione da 400mila paia di scarpe a 190mila paia nel giro di pochi anni.
Il mutamento del modello di business mette poi in crisi le aziende complete come Him Co (in grado di gestire integralmente il business calzature): oggi è sempre più richiesta una specializzazione industriale, visto che i marchi sempre di più vogliono gestire direttamente la distribuzione e controllare il mercato.
CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ
Azienda e sindacati hanno trovato un punto di incontro nella necessità di azzerare le espulsioni di personale, ricorrendo al contratto di solidarietà (per effetto del quale tutti i dipendenti rinunciano a quote di stipendio per evitare i licenziamenti collettivi).
L’accordo proposto dall’azienda prevedeva una perdita oraria mensile pari al 24% a tutti i lavoratori (full-time e part-time) per almeno un anno. Ci sarebbe stato poco o nulla da contestare se non fosse per un dettaglio: il peso maggiore del sacrificio richiesto ai dipendenti dello stabilimento di Casarano, rispetto a quelli di Fassò.
“Una solidarietà differenziata” che mal si concilia con lo spirito del contratto collettivo aziendale proposto.
«Inoltre abbiamo chiesto di conoscere prima il piano industriale, per capire dove porterà questa crisi, dichiarata come strutturale e non congiunturale, alla fine del percorso», spiegano Franco Giancane (Filctem Cgil Lecce), Sergio Calò (Femca Cisl Lecce) e Fabiana Signore (Uiltec Uil Lecce), «abbiamo rilevato, inoltre, che appare quanto mai strano che si rinnovino ai primi di aprile i contratti a tempo determinato (mentre allo stesso tempo si chiudono i contratti con scadenza a dicembre) e poche settimane dopo si arriva addirittura a parlare di esuberi ed ammortizzatori sociali».
La riunione si è perciò conclusa con il mancato accordo e con la richiesta d’incontro al Ministero.
INCENTIVO ALL’ESODO
Him Co ha già avviato la procedura di licenziamento collettivo.
La proposta di accesso all’incentivo all’esodo, inteso come non opposizione al licenziamento, è ritenuta dai sindacati «non soddisfacente e non performante»: appena 4 mensilità a chi accetterà il licenziamento entro il 31 luglio; solo 3 stipendi in caso di firma del licenziamento al 30 settembre; due mensilità a quei dipendenti che dovessero accettare il licenziamento entro novembre; una sola mensilità ai lavoratori che dovessero restare in azienda fino al 31 gennaio.
A chi dovesse maturare i requisiti di accesso alla pensione entro marzo 2026, è stato proposto un incentivo di tre mesi se manifesteranno la volontà di essere licenziati entro marzo 2025.
Tutti accordi tombali, ossia che faranno cessare qualsivoglia diritto o pretesa nel rapporto tra azienda e lavoratori all’atto della firma. L’ipotesi di accordo è stata dunque rigettata dai sindacati.
Attualità
Le offerte di lavoro della settimana
Il 14° Report settimanale di Arpal Puglia, Ambito Territoriale di Lecce. In provincia 569 posti di lavoro disponibili. Ecco come candidarsi
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Nel quattordicesimo Report settimanale delle offerte di lavoro, che precede la celebrazione della festa dei lavoratori del primo maggio, si contano 185 annunci, per un totale di 569 posti disponibili.
In cima il settore turistico con 271 posizioni aperte: in testa vi è la costa ionica (95 posti disponibili), seguita da quella adriatica (75), dal Capo di Leuca (69), dall’entroterra (27) e da Lecce e nord Salento (5).
Nel comparto edile, i posti a disposizione sono 111; tre in quello delle pulizie e multiservizi.
Si trovano 12 posizioni nel settore trasporti e riparazione veicoli; 35 nel commercio; 16 nel settore amministrativo e informatico e 4 in quello pedagogico.
Nella sanità privata e nei servizi alla persona, sono 25 le figure richieste.
Si prosegue con 20 offerte nel settore agricolo, agroalimentare e ambiente; 10 nelle telecomunicazioni; 10 nel settore bellezza e benessere; 32 nel tessile-abbigliamento-calzaturiero; 4 nell’industria del legno e 16 nel metalmeccanico.
Sono numerose anche le opportunità di lavoro diffuse dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures.
Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e sono diffuse anche sulla pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia“, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego.
Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid direttamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it.
In alternativa, possono essere accolte via mail o allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
PER LEGGERE IL 14° REPORT ARPAL PER LA PROVINCIA DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE CLICCA QUI
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