Alliste
Inchiesta della GdF, terremoto nel Salento: coinvolti politica, sanità e imprenditori
Ai domiciliari l’ex senatore Salvatore Ruggeri, indagato principale, l’ex sindaco di Alliste Antonio Renna e l’ex consigliere regionale Mario Romano. Obbligo di dimora per il neo eletto sindaco di Scorrano Mario Pendinelli; divieto didimora per il rieletto sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi. Richiesta di sospensione del direttore generale della Asl Lecce Rodolfo Rollo. Tra gli indagati anche la direttrice dell’Ospedale Panico di Tricase Suor Margherita Bramato

Le fiamme gialle del Comando Provinciale di Lecce hanno eseguito alcune misure cautelari personali, emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica di Lecce, nei confronti di 11 persone (cinque ai domiciliari, quattro all’obbligo di dimora, uno di divieto di dimora e un divieto di esercitare attività imprenditoriale), indagati per ipotesi di reato di corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Domiciliari per l’ex senatore Totò Ruggeri, 72 anni, di Muro Leccese; l’ex sindaco di Alliste, Antonio Renna, 67 anni, consigliere comunale d’opposizione e commissario straordinario dell’Arneo; l’ex consigliere regionale Mario Romano, 72 anni, di Matino; Massimiliano Romano, 52 anni, di Matino; Emanuele Maggiulli, 56 anni, di Muro Leccese. Obbligo di dimora per il neo eletto sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli, 57 anni; e per Antonio Greco, 49 anni, di Carpignano Salentino.
Divieto di dimora per il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, 56 anni, del posto.
Divieto di svolgere l’attività professionale per Elio Vito Quarta, 77 anni, di Carmiano; per Giantommaso Zacheo, 50 anni, di Carpignano; e Fabio Marra, 55 anni, di Galatone.
Infine c’è anche la richiesta di sospensione del direttore generale della Asl Lecce Rodolfo Rollo, 61 anni, di Cavallino, che verrà eventualmente applicata all’esito dell’interrogatorio di garanzia.
Venti in tutto gli indagati. Fra loro anche suor Margherita Bramato, 72 anni, di Tricase, legale rappresentante dell’ente ecclesiastico Panico di Tricase. L’accusa sarebbe di corruzione per l’esercizio delle funzioni in concorso con Rollo come direttore generale della Asl e Ruggeri nelle vesti di assessore regionale al Welfare.
Secondo l’impianto accusatorio, la direttrice dell’ospedale tricasino si sarebbe attivata per fare ottenere alla Asl le prestazioni dialitiche erogate dall’azienda ospedaliera “Cardinale Panico” per la sua struttura Santa Marcellina di Castrignano del Capo. In cambio del favore, sempre secondo l’accusa, avrebbe assunto il figlio del direttore generale dell’Asl salentina.
Le indagini, svolte dai finanzieri della Compagnia di Otranto e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, sembrano aver disvelato un modus operandi grazie al quale il senatore Ruggeri, indagato principale, avrebbe posto in essere una serie di comportamenti ispirati non solo all’arricchimento personale, ma anche tesi ad assicurarsi e mantenere bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica di presidi di potere ormai consolidati in alcuni dei punti nevralgici della macchina amministrativa sia a livello provinciale, sia a livello regionale.
Le condotte delineatesi durante lo sviluppo delle attività operative si sarebbero sostanziate nella promessa di posti di lavoro da parte di alcuni pubblici ufficiali, in cambio di plurime utilità, nel collocamento di persone di fiducia in posizioni strategiche di svariati Enti pubblici, nell’adozione di decisioni dell’indagato principale, ovvero di altre persone a lui vicine, che abbiano comportato nei confronti del medesimo un illecito profitto personale.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, testimonia il perdurante impegno della Guardia di Finanza a presidio della sicurezza economico-finanziaria del Paese e nel contrasto delle condotte che impattano sul regolare funzionamento della Pubblica Amministrazione.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Alliste
Felline: simbolo delle SS su monumento dei Caduti!
«Vergogna! Un gesto vile, ignobile, che offende la memoria di chi ha sacrificato la vita per la libertà. Chi ha compiuto questo scempio deve essere identificato e punito»

«Vergogna! Con un atto infame, il monumento ai Caduti di Felline è stato imbrattato con il simbolo delle SS naziste. Un gesto vile, ignobile, che offende la memoria di chi ha sacrificato la vita per la libertà. Chi ha compiuto questo scempio deve essere identificato e punito. A Felline non c’è spazio per il neofascismo né per chi disprezza la storia».
Con questo post su Facebook il consigliere di opposizione Manlio Palese ha denunciato quanto avvenuto nella piazza principale della frazione di Alliste.
Anche il sindaco Renato Rizzo ha esternato il suo «sdegno» ed ha incaricato la polizia locale di avviare le indagini per risalire ai responsabili. Per questo saranno visionate le immagini di telecamere della zona che potrebbero aver ripreso i colpevoli.
Nel frattempo, sono già state avviate le operazioni per la rimozione del simbolo nazista dalla lapide.
Un gesto certamente ignobile e vile e, altrettanto sicuramente, figlio dell’ignoranza che resta l’elemento più violento nella nostra società.
Non ci sorprenderebbe che l’autore (o gli autori) di tale vigliaccata neanche sia(no) a conoscenza di cosa abbia voluto dire e ancora voglia dire quel simbolo.
Del resto, si sa, l’ignoranza fa più danni della cattiveria.
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Alliste
Un ettaro di discarica abusiva
Carabinieri forestali a tutela del vincolo paesaggistico. Ad Alliste sequestrata vasta area quadri utilizzata come discarica di rifiuti anche pericolosi. Denunciato il proprietario

I Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli sono intervenuti ad accertare una situazione di gestione di rifiuti, su una vasta area in zona tutelata per il paesaggio, ai sensi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (categoria “Immobili ed aree di notevole interesse pubblico” del cosiddetto “Codice Urbani”), risultata del tutto illecita.
L’ episodio riguarda un terreno in località Perni in agro di Alliste, della superficie di quasi un ettaro (9mila metri quadri), per due terzi ricoperto da rifiuti di ogni tipo, in parte livellati e spianati.
I materiali abbandonati al suolo erano composti prevalentemente da scarti di demolizioni edili, compresi infissi in legno, ferro e plastica, pannelli in cartongesso, nonché rifiuti pericolosi come contenitori con residui di vernici, solventi, silicone.
Al margine di questo piazzale di rifiuti erano stati realizzati un locale in lamiera della superficie di 30 metri quadri, ad uso deposito, e un altro in pietra a secco, con antistante pavimentazione in piastrelle e tufo granulare.
A parte la gestione illecita dei rifiuti, le suddette opere sono risultate abusive, mancando qualsiasi titolo autorizzativo.
Per di più, come detto, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, e caratterizzata da vegetazione spontanea a macchia mediterranea.
Ad evitare il protrarsi degli abusi, i Carabinieri Forestali hanno sottoposto a sequestro preventivo l’ intera area, e denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce il proprietario, un 70enne del posto.
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Alliste
Giovane dà in escandescenze, necessario l’intervento dei carabinieri
Concitazione questa mattina in via Negro ad Alliste. Per il ragazzo disposto trattamento sanitario obbligatorio

Concitazione questa mattina ad Alliste, dove un giovane ha dato in escandescenze.
In via Negro, poco dopo le 10, a casa della nonna del ragazzo, sono intervenuti carabinieri, polizia locale, vigili del fuoco e sanitari del 118 che hanno provveduto ai primi soccorsi e poi disposto il trattamento sanitario obbligatorio (Tso).
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