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Attualità

Economia, salentini come formiche

Disinvestiti o svalutati ben 268 milioni di euro a Lecce e provincia. Negativa la raccolta indiretta delle banche dopo pandemia e conflitto ucraino

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Prima la pandemia e poi il conflitto ucraino hanno trasformato i salentini in prudenti risparmiatori. Come formiche. Ancora di più di quanto già lo fossero.


Sono ben 268 i milioni di euro disinvestiti o svalutati, nel corso degli ultimi tre anni, nell’ambito degli investimenti finanziari. Pari ad un tasso negativo del 7,3 per cento.


È quanto emerge da un recente studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha analizzato l’andamento della raccolta indiretta degli istituti bancari e degli intermediari che operano a Lecce e provincia.


Parallelamentela liquidità ferma sui conti correnti ha superato i 15 miliardi 474 milioni di euro nella sola provincia di Lecce. Al 31 dicembre 2019 era di 12 miliardi 558 milioni di euro.


I salentini guardano con maggiore apprensione alle oscillazioni del mercato e degli indici borsistici.


Non investono non tanto per mancanza di liquidità, quanto per non mettere a rischio i propri risparmi.


La minore propensione al rischio, la perdita di valore di alcuni strumenti finanziari, a causa dei rendimenti negativi e non solo, hanno trasformato tanti ex investitori in prudenti risparmiatori.


Davide Stasi

«Mentre la raccolta diretta – spiega Davide Stasi – comprende i depositi della clientela (in conto corrente e a risparmio), l’emissione di obbligazioni, i pronti contro termine e l’indebitamento presso altri istituti di credito (per il tramite dell’interbancario), invece, la raccolta indiretta rappresenta l’attività di investimento e di distribuzione di titoli, fondi comuni, prodotti assicurativi, svolta da una banca per conto terzi.


Grazie a questa attività, la banca incassa le commissioni di collocamento, amministrazione e gestione, sia da istituti terzi sia dalla clientela. Tale raccolta – puntualizza Stasi – si suddivide in raccolta amministrata (custodia ed amministrazione dei titoli) e in raccolta gestita (gestioni patrimoniali e fondi comuni).


Complessivamente, la raccolta indiretta degli operatori finanziari che operano a Lecce e provincia, dal 31 dicembre 2019 al 30 settembre 2022, è scesa da 3 miliardi 684 milioni (3.683.993.000) a 3 miliardi 416 milioni (3.416.198.000), considerata in base al «fair value», cioè al prezzo di mercato. Pari ad un tasso negativo del 7,3 per cento».

Il tracollo peggiore si è registrato nel primo trimestre 2020, proprio con la diffusione della pandemia. In appena tre mesi svanirono ben 423 milioni di euro (la raccolta indiretta era di 3.261.257). Pari ad un tasso negativo dell’11,5 per cento.


I dati elaborati comprendono le sole operazioni con la clientela residente nella provincia di Lecce (e sono escluse le istituzioni finanziarie monetarie). Per ciascun istituto, i dati sono depurati delle passività di propria emissione. Più in dettaglio, il valore dei titoli a custodia (come, ad esempio, le azioni) è sceso dai 3,1 miliardi di euro ai 2,9 miliardi di euro. Il valore dei titoli in gestione (come i fondi comuni), invece, è sceso dai 341 milioni di euro ai 302 milioni di euro.


Secondo Stasi, «l’approvazione dei bilanci bancari, alla data del 31 dicembre 2022, che avverrà ad aprile, dovrebbe confermare questo trend negativo della raccolta indiretta. Le crisi bancarie e non solo hanno cambiato profondamente l’approccio dei salentini verso la finanza. Quanto accaduto negli ultimi anni, con il crescente intervento dello Stato, ha segnato la vita di tanti piccoli risparmiatori. In tanti si sono trovati coinvolti in operazioni di azzeramento del valore delle azioni acquistate o delle obbligazioni sottoscritte. Le perdite non sono tutte uguali: c’è chi ha perso definitivamente il proprio capitale e chi, invece, aspetta e spera in un risarcimento. Le ultime vicende – prosegue Stasi – hanno aumentato l’avversione al rischio e i risparmiatori preferiscono parcheggiare il denaro su conti di deposito e strumenti «liquidi» che remunerano poco o nulla, anche meno dell’uno per cento. Questo atteggiamento eccessivamente prudenziale può tradursi in eventuali perdite di profitto, ma soprattutto – chiosa Stasi – non contribuisce alla crescita del Paese e del suo sistema produttivo, in quanto le imprese si finanziano grazie ai mercati finanziari. La maggiore liquidità è anche una conseguenza delle misure restrittive imposte al fine di contenere la diffusione delle varianti del nuovo coronavirus. La raccolta bancaria diretta è stata sorprendente, tenuto conto che è avvenuta in un periodo fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria e dai venti di guerra. Il fenomeno va osservato, dunque, da più punti di vista. Da un lato, c’è la ripresa dopo mesi di lockdown, nonché l’effetto diretto delle misure di sostegno alla liquidità introdotte a tutela di famiglie e imprese (decreto Cura Italia e successivi), oltre alle iniziative dell’Associazione bancaria italiana (Abi), tra moratorie dei crediti e piani dilazionati di ammortamento. Il 2020 in particolare e il biennio successivo hanno segnato una crescita straordinaria nella raccolta per vie delle restrizioni pandemiche e dei bonus. Ma ora – conclude Stasi – è probabile un rallentamento della raccolta bancaria e postale, a causa della crisi energetica e dell’aumento dei prezzi al consumo».


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Luca Abete: “Il figlio di Capitan Findus è a Tricase Porto”

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Pubblicato da Luca Abete (inviato di Striscia la notizia) sui suoi canali social, fa il giro del web un video che giunge da Tricase Porto.

Un uomo, dalla banchina, pesca un pesce con un’asta fiocinata. Il gesto è sorprendente, le immagini scatenano subito i commenti che si dividono tra stupore e critiche.

Il video

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Donate letto e pittura che umanizza al Vito Fazzi

“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia…”

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Donato un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto all’U.O. di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi. Un investimento concreto per il benessere delle mamme.

Sono stati presentati e donati un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto ispirate ai fiori narciso, viola e peonia per l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.

E’ un gesto di solidarietà che acquista un significato ancora più profondo perché compiuto in prossimità delle festività natalizie, periodo simbolo di nascita e rinascita.

In questo clima di rinnovamento, l’Organizzazione di Volontariato Cuore e mani aperte ODV ha presentato queste due importanti donazioni, inserendosi pienamente nella missione dell’associazione: umanizzare le cure e gli spazi ospedalieri affinché ogni persona si senta accolta, rispettata e accompagnata.

Grazie alla collaborazione con Deghi S.p.A., l’associazione ha donato un letto da parto modello AVE2, una dotazione tecnologica di alto livello e dal valore economico rilevante.

Il letto, progettato per migliorare comfort, sicurezza ed ergonomia, contribuisce a rendere l’esperienza del parto più serena e centrata sulle esigenze della donna.

Al valore tecnologico si aggiunge un investimento dall’impatto psicologico profondo: l’umanizzazione pittorica di tre sale parto, resa possibile grazie ai contribuenti che hanno scelto di destinare il 5×1000 a Cuore e mani aperte ODV. Le sale, ispirate ai fiori narciso, viola e peonia, sono state trasformate in luoghi più accoglienti, distensivi e armoniosi, capaci di ridurre ansia e stress, favorire il benessere emotivo e offrire alle future mamme un ambiente che parla di delicatezza, cura e speranza.

Un intervento che sottolinea come la qualità dell’assistenza non dipenda solo dai dispositivi clinici, ma anche dagli spazi e dall’atmosfera che circondano le persone in un momento intenso come quello del parto. E proprio nel periodo dell’anno che celebra la nascita, questa iniziativa vuole essere un segno tangibile di vicinanza, bellezza e umanità.

Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia, presidente di Cuore e mani aperte OdV, ha presentato l’iniziativa – “Quando una nuova vita inizia il nostro mondo cambia e ci rendiamo conto di essere protagonisti di un miracolo, del senso più profondo del nostro essere. Poco meno di un mese fa abbiamo fatto una donazione pensando ai bambini che nascono prematuri, ma innegabilmente anche le gravidanze che arrivano al termine portano con loro ansie e paure e l’umanizzazione pittorica diventa una carezza silenziosa che allevia la tensione. Con questa donazione speriamo di riuscire ad accompagnare le donne che stanno dando la vita in un’esperienza che possano ricordare in assenza della paura. Vogliamo che nel momento in cui sentiranno sul seno il corpicino dei loro piccoli possano ricordarsi del Narciso, simbolo di rinascita e nuovi inizi o della Viola che simboleggia la modestia e l’umiltà o ancora della Peonia che nel significato dei fiori richiama la prosperità, l’amore e la felicità. E forse loro insegneranno a questi bambini e bambine a coltivare questa bellezza.

Ancora una volta la nostra Associazione ha camminato insieme ad altri, perché lì dove la solidarietà unisce più cuori che amano e mani che aiutano, non c’è nulla di impossibile. Ed è così che in collaborazione con Deghi s.p.a. abbiamo realizzato la donazione del letto da parto. Deghi è una realtà consolidata nel nostro territorio e non è nuova ai gesti di solidarietà e noi siamo lieti di condividere un tratto di strada insieme.

E visto che la solidarietà è il riflesso dell’amore e che esso più è forte più sono le persone che si uniscono, l’umanizzazione pittorica delle tre sale parto è stata resa possibile da tutte le donazioni ricevute dal 5 per mille, un gesto semplice d’amore che racchiude in se tutto l’amore di Dio.”

Ringrazio l’Associazione Cuore e mani aperte ODV, sempre attenta ai bisogni dei pazienti, delle donne in questo caso, al loro benessere psicofisico e all’accoglienza nei nostri reparti. La donazione della decorazione pittorica di tre sale parto e il letto da parto si inseriscono nel percorso di umanizzazione delle cure e dei luoghi di cura che da tempo sosteniamo e supportiamo con convinzione. Le associazioni arrivano con efficacia dove noi a volte, per le ragioni più diverse, non riusciamo a intervenire. Motivo in più per dire loro Grazie di cuore” ha commentato il Direttore generale di ASL Lecce Stefano Rossi.

L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è un ente del Terzo Settore che opera all’interno del nosocomio leccese da più di venti anni, grazie al sogno e vocazione del cappellano, Don Gianni Mattia, che ne è fondatore e presidente. L’Associazione ha saputo rendersi luogo di cura e rifugio per chi sta affrontando una sfida per la vita e crede nella potenza di un sorriso, attraverso la clownterapia, la Bimbulanza, la Casa di accoglienza e tanti altri progetti.

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Maglie, a pochi mesi dalle elezioni parte la campagna elettorale

Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città…

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Riceviamo e Pubblichiamo:

È Ora Maglie propone Marcella Marzano come candidata Sindaco per guidare il cambiamento

Maglie si avvicina a un passaggio decisivo della sua storia. Dopo anni segnati da inerzia, scelte mancate e assenza di visione, cresce in città una volontà chiara: cambiare passo.
È da questa consapevolezza che È Ora Maglie ha deciso di fare un passo in avanti, mettendo a disposizione della comunità, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, la propria proposta per la guida della città e per la carica di Sindaco: Marcella Marzano.

Fin dalla sua nascita, È Ora Maglie ha affermato una verità semplice e profonda: Maglie merita di più. Merita ambizione, qualità, ascolto. Merita un’amministrazione capace di scegliere e di assumersi responsabilità.

Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città, a partire dalla mobilità e dai parcheggi. Sempre dalla stessa parte: quella dei cittadini e del futuro.

In questo cammino si colloca la nostra proposta.

Marcella Marzano è una donna profondamente radicata nella sua città. Madre di quattro figli, titolare di un’agenzia di assicurazioni, impegnata nel sociale, è stata la consigliera d’opposizione più votata alle elezioni comunali del 2020.

Per l’intero mandato ha esercitato un’opposizione ferma, coerente e rigorosa, dimostrando che anche dai banchi della minoranza è possibile ottenere risultati concreti e difendere gli interessi dei magliesi.

La sua candidatura a Sindaco è stata individuata all’unanimità dai simpatizzanti del movimento nel confronto di venerdì scorso.

Una scelta che nasce dal basso, dall’ascolto, dalla volontà di dare un volto credibile a una speranza che in città non si è mai spenta.

Marcella Marzano è la figura che riteniamo oggi più attrezzata per affrontare e vincere una sfida entusiasmante: restituire fiducia a Maglie e aprire una stagione nuova, all’altezza della sua storia gloriosa.

È Ora Maglie conferma la propria disponibilità a un dialogo aperto e leale con tutte le forze civiche, le realtà associative e con quei cittadini che non si sono rassegnati al grigiore, alle disfunzioni e alla mancanza di prospettiva dell’attuale amministrazione comunale.

A tutti mettiamo a disposizione la nostra proposta, convinti che rappresenti oggi la base più solida per costruire un’alternativa vincente.

Ma con la stessa chiarezza diciamo che siamo pronti a rimettere tutto in discussione – dal nome del movimento, fino alla candidatura a Sindaco – se emergerà una convergenza vera, ampia e responsabile su un progetto credibile e su una figura altrettanto forte.

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