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Lecce: il Consiglio Provinciale ha ricordato Vittorio Potì

Un fascio di garofani rossi al posto di Vittorio Potì in Consiglio provinciale ha accolto nella mattinata del 7 novembre a Palazzo dei Celestini quanti non

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Un fascio di garofani rossi al posto di Vittorio Potì in Consiglio provinciale ha accolto nella mattinata del 7 novembre a Palazzo dei Celestini quanti non sono voluti mancare al momento commemorativo voluto dalla Provincia di Lecce in ricordo del consigliere recentemente scomparso. Oltre alla giunta e ai consiglieri provinciali, infatti, erano presenti gli ex presidenti Giacinto Urso, Luigi Marcelli  e Giovanni Pellegrino, la moglie Anna, il figlio, i fratelli e i parenti di Potì, gli ex vice presidenti del Consiglio Luigi Martano e Sergio Bidetti, la giunta di Melendugno, numerosi sindaci del Salento e tanto pubblico di amici e conoscenti. Il primo a prendere la parola è stato il presidente del Consiglio Giorgio Primiceri: “Non si possono ricoprire ruoli per quarant’anni senza il consenso forte che deriva dall’attenzione rivolta alla gente, dal modo di porsi e di essere. Un così lungo esercizio dell’attività pubblica e politica dimostra la capacità di intercettare i bisogni della gente. Noi tutti oggi siamo più poveri, Vittorio Potì mancherà a tutti noi consiglieri, ma soprattutto alla gente del Salento”. Gli ha fatto subito eco il neo consigliere Luigi Calò, che di Potì prenderà il posto nell’assise consiliare, e del quale ha detto, ricalcherà “lo stesso impegno, la stessa dedizione, gli stessi ideali”. E’ stata poi la volta delle significative parole con le quali il consigliere Biagio Ciardo ha tratteggiato Potì. “Sono uno dei pochi ad aver vissuto per tre consiliature l’esperienza amministrativa con Vittorio. Lui riformista, io conservatore. Da questi banchi abbiamo dibattuto, discusso, approfondito gli argomenti che riguardano l’istituzione Provincia e siamo riusciti, anzi è riuscito soprattutto l’amico Vittorio, a portare noi a servire le istituzioni. Un solo esempio: lo Statuto e il Regolamento sono frutto del suo impegno. Riusciva ad impastare il pane della concordia attraverso la farina della mediazione, il lievito della costanza e l’acqua della tenacia. Era uomo di parte quando si doveva affrontare la campagna elettorale, ma diventava uomo delle istituzioni quando era in Consiglio provinciale. Non era l’uomo delle emozioni fugaci, ma dei sentimenti profondi, quelli che riescono ad incidere. Vittorio non è più tra noi, ma vive ancora di più perché la sua assenza ci fa sentire il suo essere, le sue capacità, la sua presenza. Sono certo: la storia pugliese si interesserà della sua vita e verrà ricordato come un galantuomo amante della sua terra e della sua famiglia”. Anche il consigliere Cosimo Durante ha voluto ricordare l’amico e collega. “Ci resta la sua grande eredità, fatta di prudenza, di pacatezza, di dolcezza, ma anche di durezza rispetto ai diversi momenti, senza far mai venir meno la grammatica dei sentimenti, con la dignità dell’uomo al primo posto. Di lui rammento soprattutto il suo invito a riflettere profondamente su tutti gli argomenti, sia da un punto di vista politico che amministrativo, per cercare di arrivare a soluzioni più condivise possibili. Il suo invito alla riflessione etica, che era la sua bussola direttrice. Di lui ci rimane la visione di un grande lottatore della politica, a favore di tutto il territorio salentino”. Visibilmente commossa anche la consigliera Adriana Poli Bortone, che ha sottolineato “il profondo sentimento di stima, non avendo avuto modo di rivendicare il sentimento di amicizia, verso chi ho considerato un avversario politico riconoscibile. Era piacevole confrontarsi con lui, molto spesso e con grande lealtà. Con quell’humor, quell’intelligenza sagace, quel rispetto della dignità e dei sentimenti degli altri.  A me mancherà molto la sua presenza in questo Consiglio, era importante ascoltarlo e osservare i suoi comportamenti politici significativi, quando induceva a riflettere sulle cose, al di là della partigianeria”. Anche i consiglieri Tonino Rosato e Gianfranco Coppola hanno rivolto un pensiero a Potì. Parole di affetto e di evidente commozione sono state quelle con le quali il presidente Antonio Gabellone ha “chiuso” gli interventi. “La natura e le peculiarità del rapporto che ho vissuto con Vittorio Potì, in anni di condivisione di responsabilità nella gestione della Provincia, mi inducono a non trascurare l’occasione per manifestare a voi tutti, in particolare alla signora Paola ed ai famigliari tutti di Vittorio Potì, i sentimenti che hanno caratterizzato tale rapporto. Eletto per la prima volta in Consiglio Provinciale nel 2004, ho incontrato Vittorio come esponente di uno dei partiti della maggioranza nella consiliatura guidata dal senatore Giovanni Pellegrino. L’intesa fra me e lui, ancorché divisi dal solco profondo dell’appartenenza a schieramenti politici contrapposti (il suo di maggioranza; il mio di opposizione), ha assunto sin dall’inizio connotazioni tali che, nel dibattito politico che accompagna le scelte quotidiane, si sono registrate quasi sempre posizioni univoche. Nel corso degli anni, come molti dei consiglieri presenti hanno avuto modo di constatare, la sua saggezza ha consentito di superare posizioni che, il più delle volte, apparivano all’inizio come assolutamente inconciliabili. Uomo saggio, quindi; ed è stata proprio questa sua qualità che mi ha indotto, in questi anni, a rivolgermi a lui chiamandolo “Senatore”, nell’accezione che questa parola aveva nell’antica Roma, con riferimento quindi a posizioni di prestigio, a capacità di mediazione ed a comportamenti morali irreprensibili. Della sua vita politica quotidiana, poi, restano per me incancellabili anche le posizioni assunte tutte le volte che i provvedimenti della Provincia si riverberavano, direttamente o indirettamente, sulla collettività. Era in queste circostanze che affioravano i sentimenti che, a partire dalla sua fondazione a fine ottocento, avevano caratterizzato l’attività della parte più nobile del Partito Socialista Italiano. E di questi sentimenti vi sono tracce non secondarie in numerosi provvedimenti adottati dalle istituzioni di cui, a vari livelli, Vittorio ha portato la responsabilità (Regione, Provincia, Comune di Melendugno). Il bene del popolo, il risveglio dell’estremo Sud, lo sviluppo del Mezzogiorno, l’attenzione ai più deboli ed ai meno garantiti, la difesa ad oltranza delle peculiarità della nostra terra, il forte sentimento di solidarietà umana sono tutti tratti caratteristici dell’attività politica di Vittorio, in tutti i ruoli da lui ricoperti nel corso degli anni. Posizioni di equilibrio e di lungimiranza manifestate non solo fino a quando ha fatto parte della maggioranza, ma anche quando ha assunto il ruolo di esponente dell’opposizione. E così, dopo un rapporto durato circa 30 mesi, posso dirvi che da Presidente della Provincia, eletto nella compagine politica avversaria, ho trovato conferma alle convinzioni che via via mi ero formato sulle qualità di Vittorio Potì come uomo politico. E’ in questi principi fondamentali che si compendia, a mio giudizio, la condotta di vita di Vittorio Potì ed è da questi che possiamo trarre insegnamento per la nostra vita quotidiana, sia che vogliamo assumere responsabilità nelle amministrazioni pubbliche sia che ci rapportiamo con esse da privati cittadini. Vittorio Potì, uomo probo, mite e giusto, è vissuto in una stagione nella quale il suo carattere e le sue doti hanno avuto modo di essere da tutti positivamente valutati. Egli ha potuto lasciare una visibile traccia di sé, ricevendo ampi e prestigiosi riconoscimenti. Ma ha anche avuto la ventura di morire alla vigilia di un’epoca che, presa da una tensione verso capovolgimenti profondi, sembra portata a vedere in tutto e in tutti gli aspetti negativi, in un’atmosfera sociale e politica in cui le spinte disgregatrici tendono a prevalere sui valori unificanti. Saremo capaci di viverne le novità mantenendoci fedeli al suo insegnamento? Se sarà così, il nostro compito di amministratori impegnati a difendere i valori tradizionali del nostro Paese sarà certamente agevolato. Personalmente sono infatti convinto che, nei rapporti politici, Vittorio ha tracciato un percorso illuminante. Sta a noi, oggi, continuare la sua opera. E sarà meditando sull’inflessibile dirittura morale e sulla genuinità e la lungimiranza dell’azione politica svolta da Vittorio Potì negli anni in cui ha ricoperto ruoli istituzionali di prima linea che ciascuno di noi potrà trarre alimento per la propria attività quotidiana”. Il Consiglio provinciale, dopo il lungo momento commemorativo, è poi proseguito con l’interrogazione, primo firmatario proprio il consigliere Potì, in materia turistico-ambientale, in particolare riguardo l’impianto di depurazione di Gallipoli. L’assise provinciale è passata poi ad approvare il Rendiconto della gestione – Esercizio finanziario 2010 (20 voti favorevoli, 4 contrari e 1 astenuto).  L’assessore al ramo Silvano Macculi ha illustrato in dettaglio la relazione tecnica predisposta dagli uffici competenti. “Questa amministrazione – ha esordito Macculi –  ha ereditato una situazione finanziaria difficilissima, e sin dai primi mesi del suo insediamento ha cercato di fare di tutto per evitare il dissesto. Sembrerà strano, posta questa premessa, affermare che il disavanzo del 2010, pari a 12,4 milioni di euro, è la risultante di una rigida e coerente attività di indirizzo e di gestione che, se non attuata avrebbe portato ad un risultato negativo di oltre 20 milioni di euro”. “Il consuntivo del 2010 – ha ripetuto più volte l’assessore Macculi – dimostra nei fatti che i numeri non sono né di centrodestra né di centrosinistra, ma sono semplicemente numeri. E’ da questa considerazione che possiamo partire per affermare,  con i dati alla mano, che abbiamo trovato una Provincia in difficoltà, che abbiamo fatto fronte a queste problematiche mettendo mano al Bilancio dell’ente, risanandolo ed attivando finanziamenti esogeni”. “Al fine di contenere la spesa è stata avviata un’azione costante di contenimento di tutta la spesa, con eliminazioni di spese discrezionali, tagli ai compensi degli amministratori, eliminazione di società partecipate e di pletorici consigli di amministrazione e relativi compensi, riduzione dei dirigenti, efficientamento di spese correnti. In contemporanea, abbiamo avviato un’attività di verifica e recupero di entrate dovute (Irap, Iva, Tarsu) e un’azione di riduzione dell’indebitamento a lungo termine. Il risultato immediato è stato che, nonostante nell’anno 2010 non sia stata realizzata alcuna entrata proveniente da vendita di patrimonio, a fronte di 11,7 milioni previsti, il pre-consuntivo 2010 chiudeva con un disavanzo di 5,9 milioni e non di 11,7 milioni. Tale risultato è il frutto delle azioni incisive messe in campo che hanno prodotto circa 6 milioni di attivo nel bilancio, tra effettivi tagli di spese e recuperi di entrate. Tale attivo è consolidato e pertanto lo avremo per ogni anno futuro. Nell’anno 2011 sta ulteriormente migliorando”. A supporto della dettagliata relazione dell’assessore Macculi è intervenuto il presidente Antonio Gabellone affermando che “il risultato del bilancio 2010 è figlio della grave situazione ereditata e ne sconta i risultati, ma raccoglie anche i frutti della durissima politica di risanamento che in questi anni abbiamo messo in campo, razionalizzando i costi ed riorganizzando la macchina burocratica. Ci tengo a sottolineare che non è il risultato di una parte politica, ma di quello che l’Ente nel suo complesso è riuscito a realizzare. La situazione ereditata era compromessa, ma non abbiamo desistito ad attivare azioni capaci di promuovere lo sviluppo del territorio, tenendo fede a quanto stabilito nel nostro programma di governo. I 100 milioni messi a nostra disposizioni con il “Piano per il Sud” dal Governo attesta la qualità del lavoro che fino ad oggi abbiamo svolto”. Il Consiglio provinciale ha poi approvato poi (con la sola astensione del gruppo Pd) la Costituzione della Società di Cartolarizzazione per la valorizzazione, la gestione e la parziale dismissione del patrimonio immobiliare della Provincia di Lecce, denominata “Celestini srl”, interamente posseduta dalla Provincia. “Con questa operazione la Provincia entrerà immediatamente in possesso della liquidità utile a coprire definitivamente il buco di Bilancio”, ha spiegato il presidente Antonio Gabellone. “Allo stesso tempo la neonata società avrà i tempi tecnici e di mercato per vendere gli immobili in essa conferiti. Al termine di questa operazione la società avrà esaurito il suo compito e potrà essere sciolta, senza costi per l’Ente”. I beni cartolarizzati nella prima fase saranno: il complesso della Badessa (Lecce, provinciale Squinzano-Casalabate), la Questura (Lecce, viale Marche), Villa Anna (Santa Cesarea), Castello Pio (Casarano), ex Convento dei Cassinesi, escluso il Circolo (Lecce).

News & Salento

Bambini autistici: «Disservizio gravissimo della ASL di Lecce»

Dei 5 milioni di euro stanziati nel 2023 non è stato ancora elargito neppure un euro! Il Dipartimento è in attesa di avere le risposte da alcune ASL pugliesi… Il consigliere regionale Antonio Gabellone: «Non possiamo restare indifferenti»

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Nella sola provincia di Lecce ci sono 83 bambini da 0 a 5 anni, ai quali è stato diagnosticato l’autismo e che sono in attesa di poter essere inseriti nei CAT (Centro Autistico Territoriale).

Questo si traduce, non solo in 83 famiglie salentine lasciate completamente sole e, soprattutto, in un cammino di assistenza socio-sanitaria rallentata, per gli 83 piccoli, in un’età particolare.

«È evidente che siamo di fronte a un disservizio gravissimo da parte della ASL di Lecce, di fronte al quale non si può rimanere indifferenti»: la vicenda è stata sollevata dal consigliere regionale Antonio Gabellone in Commissione Sanità «che era stata aggiornata per discutere del problema, pur avendo apprezzato gli sforzi per aumentare le ore per i bambini in fascia 6-11 anni».

L’ex presidente della Provincia di Lecce ha chiesto una verifica contabile dei cospicui finanziamenti messi a disposizione dal Bilancio regionale proprio per i servizi assistenziali all’autismo.

I dirigenti del Dipartimento Sanità hanno dichiarato che dei 5 milioni di euro stanziati nel 2023 non è stato ancora elargito neppure un euro! Questo perché il Dipartimento è in attesa di avere le risposte da alcune ASL pugliesi, senza tener conto che ci sono altri 5 milioni per il 2024.

Da qui l’appello di Gabellone appello a sollecitare chi sembra essere indifferente a questa sofferenza: «Cerchiamo di spendere subito e bene le risorse a disposizione, senza trascurare le modifiche di un regolamento che necessita di chiarezza e revisione su alcuni punti se davvero vogliamo aiutare quei bimbi e le loro famiglie».

 

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Attualità

Lecce: quattro Sindaci e 700 candidati consigliere, ad un mese dalle elezioni

Tutti nomi e le liste…

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Entro le 12 si dovranno presentare le liste per le amministrative dell’8 e 9 giugno prossimi.

A Lecce quattro candidati Sindaco e quasi 700 candidati consigliere.

Centrosinistra 

Pronte 9 liste che appoggiano l’uscente Carlo Salvemini (57 anni); il centrodestra, che spera di riportare a Palazzo Carafa, Adriana Poli Bortone (80 anni; sindaco dal 1988 al 2007), schiera 10 liste; 

Due le liste, invece, per Alberto Siculella, grillino, che sarà alleato con Salvemini; 

una per Agostino Ciucci, del Dea di Lecce, più volte schieratosi con i no vax.

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Queste le liste presentate per il centrosinistra: Lecce Città Giusta (Sinistra Italiana, Europa Verde, Psi e il movimento Progetto Civitas) e Lecce Città Pubblica. 

Per il centrodestra, invece: Lecce Futura, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Movimento Regione Salento, Io Sud. 

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Lista “Lecce Città Giusta” 

Per “Lecce Città Giusta” sono 32 i nomi: Pierpaolo Patti, Emanuela Orlando, Santina Cancelli, Fernando Carrozzo, Eugenio Corrado, Claudio Cretì, Marco Cucurachi, Pietro Dell’Aquila, Daniele De Luca, Adriana De Mitri, Diana Doci, Antonio Marco Elia, Massimo Curzio Faggiano, Greta Ferrari, Valeria Maria Giannone, Carla Gorgoni, Marina Leuzzi, Alessandra Lombardo, Stefania Manna, Tommaso Marcianò, Giuseppe Antonio Nuzzoli, Luigi Panico, Emanuele Perrone, Laura Piccirillo, Luigi Piliego, Marco Povero, Rita Quarta, Camilla Rollo, Roberta Ronzino, Giuseppe Todisco, Silverio Tomeo, Ilaria Ulgharaita.

Lista “Lecce Città Pubblica”

Per Lecce Città Pubblica, invece: Ancora Maria, Andretta Elena, Beccarisi Alessandra, Brancasi Alberica, Bruno Roberto, Buccarella Maurizio, Caracciolo Fernando detto Nando, Castoro Giovanni detto Gianfranco, Cesari Massimiliano, Cicirillo Fabia Anna detta Fabiana, Collura Sergio, Cucinella Domenico detto Mimmo, Della Giorgia Sergio, Demetrio Emilio Mauro, De Mitri Carlo, De Pascalis Maria Cristina, Innocente Cecilia, Lazzaretti Valeria, Leuzzi Gennaro detto Rino, Longo Sergio, Mariano Mariano Natalia detta Natasha, Meo Virginia, Miglietta Silvia, Mola Ernesto, Pancosta Maurizio, Presicce Dominique Sara, Quarta Marco, Quarta Paolo, Rella Roberto, Scarnera Antonio, Schipa Guendalina detta Guenda, Sinnathamby Raveendiran detto Ravi.

M5s

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per il M5s, questi i candidati: Arturo Baglivo, Anna Rita Camisa, Angelo Amato, Giacchino Bergamo, Stefania Donateo, Antonio Caforio, Gabriele Cannone, Gabriella Errico, Danilo Carbone, Giovanni Marco Chirienti, Valentina Favale, Pietro Congedo, Diego De Lorenzis, Francesca Ferraro, Manfredi De Pascalis, Emanuele Felsina, Serena Indennitate, Giovanni Gemma, Francesco Giannetta, Ritana Leo, Rosario Musio, Nicolò Primiceri Bianco, Daniela Marazia, Pierpaolo Saracino, Alessandro Scordari, Diletta Milo, Carlo Ruben Seclì, Claudio Suppressa, Angela Perulli, Enrico Verrico.

Alberto Siculella, Sindaco

Per il pentastellato Siculella, si contano due liste: Mind-Menti Indipendenti: Fabio Valente, Anna Gabriella Mazzeo, Guglielmo Sansò, Matteo Gnoni, Simone Spadavecchia, Susanna Perrotta, Eugenio Elia, Claudio Peluso, Giovanni Calabretto, Elise Delle Rose, Marco Ingrosso, Daniela Longo, Oronzo Giuseppe Errichi, Tania Rosato, Mattia De Giorgi, Rossella Perone, Chiara Mazzotta, Francesco Memmola, Denise De Nigris, Manolo Ricchiuto, Michele Nicolì, Gabriele Fasano, Francesca Monittola, Monica De Bonis, Gianluca Bucci.

Nella lista «Aria»: Monica Starace, Alessio D’Elia, Marika Ingrosso, Giacomo Maritati, Antonella Santantonio, Walker Atlas Martina, Antonio Martella, Chiara Rizzo, Francesco Fiorentino, Maria Felice Pepe, Christian Peluso, Marco Apollonio, Simone Freuli, Vito Nicola Dongiovanni, Nicola Bredice, Federico Castoro, Giuseppe De Giorgi, Marta Totaro, Luciano Tricarico, Serena Scorrano, Pier Paolo Pacciolla, Maia Passaseo, Sabina Spagnolo, Cosimo Ciccarese.

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Centrodestra

Lista “Movimento Regione Salento”

Movimento Regione Salento: Maddalena Brocca, Giancarlo Capoccia, Paolo Cisternino, Adriano Conte, Loredana De Benedetto, Patrizia De Donno, Luca De Martinis, Luigi De Mitri, Barbara Esposito, Alessia Falconieri, Cristina Filograna, Orsola Fiorentino, Giuseppe Foti, Maria Maddalena Galante, Roberto Ghironi, Gianmaria Greco, Raffaele Guido, Francesco Luchena, Massimo Mancarella, Paolo Marseglia, Veronica Marsiliano, Carlo Mazzotta, Cristina Melissano, Stefania Mello, Annarita Miglietta, Gustavo Pascali, Anna Maria Petrachi, Patrizia Refolo, Michelino Ricci, Francesca Rizzo, Roberto Russo, Savino Vantaggiato.

Lista “Forza Italia”

Forza Italia, con Poli Bortone: Alberto Alfieri, Andrea Cristina Aurelio, Luciano Battista, Sergio Bursomanno, Paolo Cairo, Daniela De Donno, Monia De Spoto, Lucia Evangelisti, Mario Fazzini, Alessia Ferreri, Carina Alejandra Giles, Maria Grazia Gnoni, Antonio Lamosa, Eva Maggio, Lorenzo Manzo, Sofia Marchello, Carmen Marra, Giulia Massari, Marrico Miglietta, Barbara Mignone, Giancarla Minozzi, Luljeta Moriseni, Riccardo Pasquale Nuzzachi, Elena Ottomano, Francesca Ozza, Silfrido Raolil, Luca Russo, Luigina Sabetta, Mirella Santalucia, Marcello Signore, Ilaria Tafuro.

Lista “Fratelli d’Italia”

Per Fratelli d’Italia, questa la «squadra»: Domenico Bitonto, Gianluca Bruno, Marco Cacciatore, Emanuela Carico, Gloria De Carlo, Fabiola De Giovanni, Monica Faggiano, Giuseppe Gallo, Roberto Giordano Anguilla, Luigia Goffredo, Maria Luisa Greco, Simona Manfreda, Maurizio Miglietta, Benedetta Negro, Riccardo Panarese, Mario Pano, Francesco Pascali, Andrea Pasquino, Gabriele Pedone, Alessandro Perrone, Roberta Rango, Olga Assunta Riccio, Ilaria Rizzello, Vittorio Solero, Massimo Tamborrino, Oronzino Tramacere, Paola Valzano, Rocco Venece, Antonio Verardi, Emanuela Vitali.

Lista “Io Sud”

Io Sud schiera: Bernabei Raffaella, Blago Simona, Camilli Fabrizio Romano, Colonna Ludovica, Conte Francesca Grazia, D’Amato Andrea, D’Amico Andrea, De Meis Maurizio, Erriquez Tonia, Fiorentino Alessandra, Fragola Massimo, Gallo Ilaria, Gemma Gianni, Luggeri Debora, Mele Vittoria, Mirizzi Stefania, Monosi Francesco, Montinari Filippo, Nigro Sabina, Paticchio Francesca, Pedone Katiuscia, Pellegrino Antonio, Personè Egidio, Petrillo Massimo, Poso Alessio, Renis Chiara, Scorrano Gianpaolo, Spagnolo Daniela, Stabile Rosaria, Stolte Ilse, Toma Chiara, Zongolo Paolo.

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Agostino Ciucci, Sindaco

Per Agostino Ciucci sindaco che, ci tiene a precisare, non candida “politici di professione”, questi i nomi: Sergio Martella, Massimo Barbano, Marco D’Elia, Alessandra Litti, Luciana Schirinzi, Antonio Cioffi, Matteo Padula, Claudia Capirola, Marcello Zappia, Rosa Anna Brandi, Filippo Albani, Vincenzo Fina, Anna Maria Calzavara, Maria Rosaria Faggiano, Marika Adilardi D’Aquino, Daniela Rita D’Anna, Francesca De Palma, Luigi Napoli, Alessandro Venturi, Roberta Tundo, Daniele Terragno, Cesare Papaleo, Antonio Gammariello.

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Andrano

Botrugno contro Amati, al centro il rimedio contro la Xylella

L’udienza, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.

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Prosegue la singolar tenzone che vede contrapposti il consigliere regionale Fabiano Amati (Azione), di Fasano e l’imprenditore Luigi Botrugno, di Castiglione di Andrano, creatore di NuovOlivo, il rimedio contro l’essiccamento degli ulivi dalla Xylella.

L’udienza predibattimentale, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.

Il fatto

Nell’ottobre di due anni fa, lo stesso imprenditore Botrugno, dopo le dichiarazioni del consigliere e presidente della Commissione Bilancio, Amati, che sosteneva che “si è trattato di un raggiro per evocare una fantomatica cura dalla Xylella”,  seguito da un post pubblicato dallo stesso consigliere in cui sosteneva che “era una truffa”, aveva seccamente chiarito a BrindisiReport: “Innanzitutto, io non ho ideato una cura per la Xylella per debellare il batterio. Ma il mio prodotto, NuovOlivo, riesce a far rinverdire gli ulivi essiccati. Inoltre, è bene chiarirlo, non sono un truffatore. E non ci tengo a passare per tale”.

Ora il tribunale di Brindisi dovrà decidere se il consigliere regionale Amati debba andare a processo o meno con l’accusa di aver diffamato l’imprenditore Botrugno.

Amati nell’ottobre 2023 era stato citato a giudizio dal pubblico ministero Pierpaolo Montinaro dopo la querela presentata dallo stesso Botrugno.

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