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Attualità

Tricase, Coppola e “la forza delle idee”

I primi 100 giorni: “La nostra è un’Amministrazione serena e questo mi dà grande forza e non mi obbliga a inutili perdite di tempo per salvaguardare gli equilibri”

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Il sindaco di Tricase, Antonio Coppola


di Giuseppe Cerfeda


Dopo i primi100 giorni di mandato si è soliti stilare un primo bilancio e il sindaco Antonio Coppola non si tira certo indietro: “La prima considerazione è di tipo politico: la nostra è un’Amministrazione serena: gli Assessori, che questa volta sono appena quattro, sostenendosi e proponendosi senza risparmio, lavorano come una vera squadra; cosa mai vista in tanti anni di attività amministrativa comprese le mie precedenti esperienze. Lo stesso sta accadendo con i Consiglieri: c’è una fortissima collaborazione tra tutti perché le liste si sono formate per tempo e ci si è uniti attraverso la condivisione di interessi, idee e progetti. Tutto questo mi dà grande forza e non mi obbliga a inutili perdite di tempo per salvaguardare gli equilibri. L’altro aspetto positivo che ho verificato è che, nonostante i cinque anni di assenza da Palazzo Gallone, tutti i rapporti istituzionali avviati precedentemente si sono riattivati immediatamente. E non solo quelli con Regione e Provincia, sempre eccellenti, ma anche, per esempio, quelli con l’Università che stanno cominciando a dare i primi frutti sul territorio”.


A cosa si riferisce in particolare?


Abbiamo ripreso dopo cinque anni di sosta il progetto del Laboratorio di Biologia Marina sul Lungomare. Il Professore Ferdinando Boero ha già sottoscritto con noi un protocollo d’intesa e abbiamo buone possibilità di ottenere un finanziamento”.


Quali saranno i benefici?


Tricase può avere sviluppo soltanto se lavoriamo in modo organico per promuovere il turismo culturale e valorizzare il patrimonio storico-artistico, il Parco e, eventualmente, il Parco marino. Se confezioniamo un pacchetto completo di offerta tra Parco marino e quello a terra, se riusciamo a valorizzare tutti i nostri prodotti nel Parco, il turismo nel Parco e nel Centro storico, con la messa in rete già avviata coll PIS 14 (“Turismo Cultura e Ambiente nel Territorio del Sud Salento”), abbiamo la possibilità di realizzare un progetto Tricase complessivo di enorme valore”.



“Il Parco di porterà grandi benefici”


Eppure del Parco in tanti lamentano sia solo un recinto con tanti vincoli e zero contenuti.


Questo perché ancora manca un regolamento. E non è assimilato il concetto di Parco come fonte di benessere. Ma sono sicuro ci arriveremo presto e per diversi motivi. Intanto abbiamo una condivisione sempre più larga perché la gente comincia ad accorgersi che essere fuori dal Parco significa avere comunque tutti i vincoli a cui è sottoposta la zona in questione e non potere godere di alcun beneficio. I bandi per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli, i finanziamenti cospicui per i rifacimenti dei muri a secco, ecc.: chi è nel parco può partecipare, chi è fuori no. Attraverso il Parco siamo anche riusciti finalmente ad ottenere le risorse per il restauro della Chiesa dei Diavoli che sta ormai arrivando a compimento: non possiamo non tenere presente che essere all’interno del Parco dà premialità su altri progetti. Abbiamo già realizzato due incontri itineranti, più di promozione che di vera e propria discussione, ma che comunque rappresentano l’avvio di un processo partecipato di costruzione del regolamento che sarà il primo strumento per gestire il Parco”.


Si potrà arrivare mai ad un “do ut des”, nel senso che noi lavoriamo per il Parco, lo tuteliamo e in cambio ci sarà consentito di avere uno sviluppo magari anche mediante l’edificazione, pur con tutti i limiti del caso?


Questo è un punto sempre molto delicato, tenendo anche presente che la porzione di territorio tricasino in cui c’è il Parco è sottoposta a vincoli di inedificabilità assoluta da 40 anni. Ma le possibilità di sviluppo per attività finalizzate al Parco saranno certamente possibili. Si comincerà a discuterne in modo serrato già in autunno con incontri tematici per informare la cittadinanza di quello che si sta facendo e raccioglierne le istanze”.


PIS 14: il sud Salento fa sistema in rete


Abbiamo citato il PIS 14, un’opportunità niente male.


Credo che la sua importanza sia stata addirittura sottovalutata. È una vera rivoluzione che ci consente di passare dalla carta all’informatizzazione. Quello che deve essere compreso da tutti (nei 62 Comuni del Sud Salento già messi in rete nei progetti integrati settoriali interessati) è che abbiamo uno strumento formidabile. Tra poco si aprirà il Centro Servizi a Tricase, in Piazza Dell’Abate, dove sarà offerta la possibilità a chiunque di vedere di cosa si tratta. Ma ognuno potrà contribuire da casa propria per ogni Comune, ogni biblioteca, ogni chiesa, ogni quadro, ecc. È un archivio che si amplia, si aggiorna, dialoga con tutti gli utenti autorizzati. Se un parroco vuole inserire la storia di un quadro della sua chiesa, nell’ambito del suo patrimonio la mette on line: quando uno clicca, per esempio, su “Tricase” e digita “Chiesa”, vede le chiese che ci sono, se digita “Veronese”, scopre che in quella Chiesa c’è un quadro di Veronese. Non è soltanto un archivio di tipo statico ma uno strumento fondamentale per la promozione del territorio e la sua conoscenza. Se noi abbiamo a Tricase decine di Bed and Breakfast ed agriturismi che lavorano da soli, la loro capacità di attrazione avrà un raggio limitato; se qualunque turista, invece, sa che esiste un portale del Sud Salento, può cliccare alla voce “ricettività” e trovare tutte le indicazioni possibili fornite dalla rete di Comuni, mediante un software di altissimo livello che ci consente di essere all’avanguardia. Grazie a questo progetto, abbiamo un wi-fi nel centro storico per il quale è previsto un progetto di ampliamento”.


A proposito di informatizzazione, il Consiglio comunale si può seguire online.


Un segnale della volontà di rendere partecipi tutti. Oltre a questo, con l’aiuto dell’Università di Lecce, presto avremo la possibilità di fornire un indice e dividere la seduta consiliare in sezioni. Così, chi lo vorrà, cliccherà sull’argomento che gli interessa e potrà vedere solo la parte di Consiglio comunale che gli interessa”.


Centrale di compostaggio nella zona Industriale


Un problema serio oltre che annoso resta quello dei rifiuti.


La raccolta differenziata porta porta non ci dà i risultati che dovremmo avere perché dobbiamo portare l’umido fino a Conversano con costi di trasporto maggiori di quelli di conferimento in discarica. Per questo stiamo cercando di far installare a Tricase una centrale di compostaggio che preveda anche la produzione di energia con livelli di inquinamento prossimi allo zero. Un imprenditore ha già presentato la proposta e se dovessimo riuscire a portare a compimento il progetto sarebbe una gran cosa”.


E i rischi? “Non ce ne sono perchè si tratta di materiale organico che viene trattato in camere stagne. Cattivo odore? No, ci sono metodi di controllo molto alti e comunque sarebbero attività da avviare nella zona industriale, lontano dal centro abitato. Una zona peraltro che rischia di diventare un deserto, una sorta di città fantasma: iniziative che consentano di trasformare i capannoni esistenti in attività produttive non possono che incontrare il nostro interesse”.


PUG: “Questa volta lo facciamo”


Intanto avete riavviato i contatti con l’Università di Bari per la realizzazione del Piano Urbanistico.


Ci hanno già dato la disponibilità per la consulenza. Il Piano o si fa subito, ad inizio mandato, oppure si rischia di trascinarselo dietro. Per questo siamo fortemente determinati: è arrivato il momento per realizzare il PUG anche perché non c’è instabilità politica ed è cambiata la metodologia di redazione, con i progetti non più realizzati nelle stanze di qualche studio professionale, ma elaborati mediante il confronto continuo con la città, così come fatto con i PIRP per la Zona 167”.


Il Porto: “Solo opere di protezione”

Altro progetto che continua a trascinarsi negli anni è quello del Porto.


Non sarà un ampliamento, né lo era sin dall’inizio, anche se è stato fatto passare come tale. L’unico intervento previsto nella linea di finanziamento è la realizzazione delle opere di protezione del bacino portuale. Quindi non un braccio d’attracco con ulteriori posti barca ma solo un progetto di messa in sicurezza che prevede una specie di barriera che riduca l’esposizione alle mareggiate, oltre alla realizzazione delle opere di salvaguardia del costone che rischia di crollare. Si stanno predisponendo le prove in vasca finanziate dalla Regione e i sei milioni di euro sono ancora tutti lì. Rispetto alla linea precedente, l’elemento di discontinuità è rappresentato dal fatto che saremo noi a gestire questa operazione. Non ci sarà una delega a terzi: è il Comune di Tricase a chiedere il finanziamento e le verifiche in vasca ed a portare avanti un impegno di gestione unitaria mediante regolare bando. E sempre con il controllo del Comune che gestirà in prima persona e assegnerà la gestione ad soggetto unico che dovrà tener conto di tutte le attività presenti. Come l’Associazione Magna Grecia Mare che continua a promuovere attenzione nei confronti del nostro territorio e in più dà risalto ad una tipologia di uso del mare che è perfettamente in linea col discorso del Parco marino, per il quale non ha senso metterci dentro mega imbarcazioni. Non è quello che ci interessa quanto un turismo di salvaguardia del mare”.


Lei ama ripetere che il turismo, però, non dovrà essere l’unica risorsa.


Nessuna economia, lo abbiamo già verificato a nostre spese col fallimento del calzaturiero, può basarsi su un unico settore. Quindi turismo sì, ma assieme alla valorizzazione delle campagne, della pesca, della’artigianato, ecc. In tal senso voglio sottolineare come si siano riaperti i rapporti con il Gal Capo di Leuca che mira alla salvaguardia dei borghi, dei piccoli centri e consente, attraverso un’attività mirata, di accedere a finanziamenti per la valorizzazione delle suddette attività”.


Anche perché, in tempi di spending review, quella delle idee e della progettualità sembra l’unica via rimasta per realizzare qualcosa.


Dopo averci tolto 200 mila euro prima e altri 500 mila poi, ora ci è arrivata l’ultima batosta di un’ulteriore riduzione di 600 mila euro, perché gli introiti dell’IMU rispetto alle previsioni del Ministero sono stati maggiori e di conseguenza ci verrà tolto il doppio”.


Sull’IMU: “Non faremo catastrofi”


A proposito, per la seconda tranche dell’IMU cosa dovremo aspettarci?


Non faremo catastrofi, non ci discosteremo molto da quello che aveva deciso il Commissario straordinario”. Vale a dire? “Come prima casa confermiamo il 4,5 per mille indicato dal Commissario, mentre per la seconda casa, saremo costretti ad un leggero ritocco verso l’alto. Ci rendiamo conto che in questo modo non si penalizzano solo le persone agiate perché ci sono persone che lavorano all’estero, anziani che hanno l’usufrutto, ecc. Per queste situazioni stiamo studiando delle soluzioni mirate per evitare vessazioni. Il tutto cercando di non sforare il patto di stabilità, altrimenti subiremmo ulteriori tagli che comporterebbero un ulteriore incremento di tassazione che non vorremmo attuare. Ad oggi il Bilancio è solido e siamo dentro al patto di stabilità. L’unico problema resta quello dell’impossibilità di contrarre mutui per strade, acquedotti, scuole ecc.”.


Come si esce da questa situazione?


Soltanto riuscendo ad attrarre risorse e finanziamenti che ancora ci sono”.


E se il solaio di una scuola elementare avesse bisogno di interventi urgenti?


Ci dobbiamo inventare attività. I solai di tutte le scuole sono di proprietà del Comune: si potrebbe, ad esempio, studiare il modo per dotarli di tetti fotovoltaici e, oltre che godere del risparmio energetico, dare al privato cui si affidano i lavori anche il compito di rendere sicuro quel solaio”.


L’impianto di irrigazione delle acque a cui lei tanto tiene è ancora fermo.


Abbiamo parlato con la Regione che è disposta, insieme ad Ugento li Foggi, a partecipare alla messa in funzione dell’impianto. Il Consorzio di Bonifica dovrebbe fornirci la sua esperienza per poter avviare l’impianto di irrigazione che ci consentirà di non gettare a mare 4.000 metri cubi di acqua”.


Il ponte… sull’ACAIT


In paese intanto fa discutere l’idea di un ponte tra l’Acait e quello che è definito il polmone verde della città.


Se ci è stato impedito il collegamento fisico a terra e il terreno dell’Acait è sopraelevato di circa 4 metri rispetto alla Zona Lama, perché non pensare di realizzare una “passeggiata” su due livelli? Un tratto nel parco nella zona Lama, in basso, poi una sorta di porticato che lambisce via Pirandello e una rampa per disabili che sale a quattro metri; infine dei ponticelli pedonali per raggiungere l’Acait. L’obiettivo è quello di costruire con delle strutture molto leggere e poco impattanti l’unità dei due parchi, quello alto e quello basso, bypassando i fabbricati. Un disegno urbano che darebbe decoro all’intera zona. Il progetto è stato sottoposto all’attenzione dell’Assessore regionale, Angela Barbanente, che ha già espresso il suo gradimento”.


Sul Segretario part-time


Per l’assunzione part-time del Segretario avete attratto gli strali dei Segretari comunali.


C’è un fatto fuori da qualunque tollerabilità e mi riferisco al documento siglato da cinque persone che non si sono limitate a firmare con nome cognome ma come “Segretari comunali”, quindi come funzionari e dipendenti del Ministero. In quel ruolo si sono permessi di offendere un Sindaco, tre Consigli comunali (Tricase, Corsano e Salve) e Assessori e di questo dovranno rispondere nelle sedi opportune. Hanno detto che solo il Sindaco di Tricase si permette questo tipo di assunzione, quando invece è notorio che lo stesso è avvenuto anche a Casarano, Gallipoli ed altri Comuni. L’unica cosa che abbiamo fatto è stata quella di applicare la legge, tanto che il tutto è stato approvato dagli organi competenti. Non solo: con 12 ore a settimana sono riuscito a garantire la presenza del Segretario al Comune martedì mattina, giovedì pomeriggio e venerdì mattina, con un risparmio di 100 mila euro!”.


Polemica in Biblioteca


È polemica anche per l’incarico conferito per il trasferimento del materiale bibliotecario presso la nuova sede in via Micetti.


Se questi signori si informassero prima di parlare, saprebbero cosa accade a Tricase. Abbiamo la necessità di archiviare, il tutto rimanendo al centro del PIS 14 col passaggio dalla carta alla digitalizzazione. Non serve un facchino, né un impiegato di biblioteca, per quanto competente ed esperto come quelli in organico. Serve una figura professionale che consenta un collegamento tra tutto quello che già si fa in maniera egregia in biblioteca a quello che sarà il futuro di Tricase. E non si tratta di rapporto di lavoro ma di incarico professionale ad un esterno. Quindi, anche in questo caso, pieno rispetto della legge”.


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“Vita mia”: il film di Winspeare al Torino Film Festival

Il film è stato girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria Di Leuca

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La Fondazione Apulia Film Commission e la Regione Puglia saranno presenti alla 43ª edizione del Torino Film Festival con “Vita Mia” di Edoardo Winspeare.

Il nuovo film del regista di Depressa di Tricase, girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria di Leuca, sarà programmato nella sezione Zibaldone mercoledì 26 novembre alle 18,15 (Sala due Cinema Romano- Galleria Subalpina).

Protagonisti della vicenda sono: Dominique SandaCeleste CasciaroNinni BruschettaIgnazio OlivaKarolina PorcariJohanna OrsiniFrancesca ZiggiottiDora SztarenkiJosef Scholler, con la partecipazione di Stefan Liechtenstein e Christian Liechtenstein.

Il film racconta, attraverso la vita di Didi, il Novecento come una crepa luminosa.

Nobile ungherese in un’Europa attraversata dal fuoco della Storia, Didi assiste da bambina all’arrivo dei nazisti, poi al comunismo, quindi all’esilio.

In Francia cuce per sopravvivere alla Maison Dior, prima di sposare un aristocratico italiano e approdare nel silenzio dorato, ma fragile, del Salento. Il film la ritrae anziana, malata, ancora fiera.

L’arrivo di Vita, giovane pugliese chiamata ad assisterla, innesca un incontro inatteso: due mondi lontani – l’aristocrazia impoverita e la cultura popolare – che imparano a riconoscersi. Tra fatiche quotidiane, pudori e piccoli conflitti, nasce un legame capace di sospendere barriere sociali e politiche.

Il viaggio di Didi in Ungheria, intrapreso per seguire la causa di beatificazione del padre, riapre le ferite profonde della Storia: la Shoah, le colpe sopravvissute, le memorie che reclamano ascolto. Il ritorno nei luoghi dell’infanzia diventa una camera d’eco del “secolo breve”.

Grazie alla presenza forte e semplice di Vita, Didi trova infine un varco: l’accettazione del proprio passato e un fragile approdo alla serenità. In lei si riflettono i traumi e le rinascite di un intero secolo.

“Vita Mia” è prodotto da Stemal Entertainment e Saietta Film con Rai Cinema, il contributo di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020. La distribuzione internazionale è affidata a Beta Cinema.

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Attualità

Questo non è amore

Progetto strategico della Polizia di Stato per sostenere le vittime e sensibilizzare la società, promuovendo una cultura basata sul genere. Michelle Hunziker testimonial della campagna di sensiziolizzazione

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In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), prosegue l’impegno della Polizia di Stato nella campagna permanente “questo non è amore”, realizzata dalla Direzione Centrale Anticrimine.

Le azioni realizzate dalla Polizia di Stato in tale ambito rappresentano un importante impegno istituzionale per il contrasto alla violenza di genere, nell’ottica di contribuire alla realizzazione di un cambiamento culturale più ampio che riguardi l’intera società.

Sul tema della violenza di genere c’è la consapevolezza che molte donne, anche in situazioni di pericolo, non denunciano per paura, per vergogna o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.

L’iniziativa “…questo non è amore” intende smontare gli stereotipi e le false credenze legate alla violenza nei confronti delle donne, portando le forze dell’ordine direttamente tra la gente, nei luoghi pubblici con una presenza visibile e rassicurante, fatta di ascolto, accoglienza e informazione.

Ogni anno, le Questure organizzano numerosi eventi di sensibilizzazione sul territorio nazionale dove si registra una consistente partecipazione della cittadinanza.

Proprio grazie a questi incontri informali, è possibile rompere il silenzio e aiutare le donne a riconoscere i segnali di pericolo.

Nel corso degli incontri viene divulgato un opuscolo informativo (a livello cartaceo e digitale) che tratta in modo specifico i temi della violenza domestica e di genere garantendo una prevenzione concreta. Nell’opuscolo ricorda che uscire dalla spirale della violenza è possibile: per questo sono presenti numeri utili, indirizzi dei centri antiviolenza, strumenti normativi previsti dal legislatore, storie di donne che hanno trovato il coraggio di denunciare e molto altro ancora.

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nella prefazione della brochure di quest’anno ha ricordato che «la violenza contro le donne non è mai un numero: è una vita violata, una dignità calpestata, un dolore che attraversa l’intera società. Non possiamo limitarci a contarne i casi: ogni femminicidio è una ferita che riguarda tutti, istituzioni e cittadini, e che richiede una risposta corale e responsabile».

Testimonial della nuova edizione è Michelle Hunziker che introducendo l’opuscolo ha affermato: «La tutela delle donne che si ottiene con l’applicazione delle leggi deve essere supportata da un profondo cambiamento culturale, che deve avvenire nella mente e nel cuore di tutti noi. Per questo è importante sensibilizzare, specialmente i più giovani, e accompagnare le vittime di violenza verso il raggiungimento dell’indipendenza economica. Denunciare non è un obbligo né una condanna, semmai un’opportunità. È il primo passo per essere, o tornare a essere, sicure, autonome, libere».

Per questo motivo, “…questo non è amore” rappresenta un progetto strategico che mira a sostenere le vittime e alla sensibilizzazione della società, promuovendo una cultura basata sul genere.

L’attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato si rivolge anche agli autori delle violenze grazie all’impegno delle Questure, dei centri antiviolenza e degli ospedali che hanno reso operativo il Protocollo Zeus.

Al momento dell’esecuzione del provvedimento di Ammonimento del Questore, l’autore delle condotte viene informato della presenza sul territorio di centri specializzati che si occupano di offrire un percorso integrato sulla consapevolezza del disvalore sociale e penale delle condotte tenute.

In molti casi l’autore delle condotte che riesce a seguire il percorso psicologico riesce a interrompere la spirale della violenza e gestire gli eventuali eventi successivi, evitando la recidiva.

Nell’ottica di favorire uno scambio costante di informazioni e competenze per un intervento integrato e multidisciplinare a tutela delle vittime, sono stati sottoscritti numerosi i protocolli di collaborazione tra la Polizia di Stato e la società civile per lo sviluppo di campagne di informazione e sensibilizzazione.

Le intese siglate prevedono l’attivazione di reti territoriali per un supporto immediato e coordinato posto a tutela non solo delle donne, ma anche dei figli esposti alla violenza subita dalle madri.

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Michelle Hunziker, testimianial della campagna “… questo non è amore”

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Ruote nella Storia a Tricase, l’eleganza della memoria

Tra storia, mare e motori, al volante di oltre cinquanta auto d’epoca, la tappa nel Salento del viaggio di ACI e ACI Storico alla scoperta dei luoghi più belli d’Italia. Il Presidente di Automobile Club  Lecce Francesco Saverio Sticchi Damiani: «Questa edizione sarà ricordata a lungo». Il sindaco di Tricase Antonio De Donno: «Evento che ha portato Tricase in tutta Italia grazie anche allo spot girato da Helen Mirren e Taylor Hackford»

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Le protagoniste assolute della tappa salentina di Ruote nella Storia sono state le oltre cinquanta eleganti vetture d’epoca che, nel fine settimana scorso, hanno trasformato Tricase in un museo a cielo aperto.

Il pubblico ha potuto ammirare quasi sessant’anni di storia dell’automobile.

Esemplari rari come la Fiat Topolino del 1952 e la Ford F1 del 1950, la raffinata Lancia Aurelia B24 del 1957 insieme alle intramontabili icone degli anni Sessanta e Settanta, dalla Fiat 500 F alla Lancia Fulvia, dalla Fiat X1/9 alle Alfa Romeo Giulia Super e GT 2000.

Gli anni successivi hanno portato in strada modelli come la Citroen Charleston, la Lancia Beta Montecarlo, la Spider Alfa Romeo degli anni Novanta e la Porsche Carrera 4 911 del 2001.

L’edizione organizzata dall’Automobile Club Lecce ha proposto anche un omaggio speciale alla storica casa Lancia, alla quale è stato dedicato un riconoscimento assegnato durante la cerimonia finale dal Lancia Club Italia.

«Questa edizione di Ruote la Storia è partita con il botto, con due premi Oscar, Helen Mirren e Taylor Hackford testimonial ufficiali», ha evidenziato Francesco Saverio Sticchi Damiani, Presidente AC Lecce, «un ringraziamento particolare va alla disponibilità del Comune di Tricase, e in particolare del sindaco Antonio De Donno, che ci ha aiutato a organizzare una tappa di “Ruote nella Storia” veramente unica. Quest’anno, per quanto riguarda la prova di avviamento alla regolarità abbiamo organizzato le due specialità di regolarità a media e con i pressostati. Abbiamo avuto 53 bellissime macchine e mi sento di dire che questa edizione sarà ricordata a lungo»

L’iniziativa, che rientra nel progetto nazionale di ACI Storico e Automobile Club d’Italia, è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Tricase ed è cofinanziata da Coesione Italia 21-27 Puglia, Unione Europea, Repubblica Italiana, Regione Puglia e Pugliapromozione.

Alla riuscita della manifestazione hanno contribuito anche SARA Assicurazioni, CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) Salento, GAL Capo di Santa Maria di Leuca.

Il primo momento della manifestazione si è svolto di sabato pomeriggio nel centro di Tricase, con l’accoglienza all’interno di Palazzo Gallone, dove i presenti hanno potuto osservare un’antica carrozza ottocentesca della famiglia Antonaci dell’Abate, affiancata da una selezione di auto d’epoca esposte anche in piazza Pisanelli.

Nelle sale del GAL Capo di Leuca è stata allestita una mostra documentaria del Museo di Storia Patria di Tricase, dedicata al rapporto tra la comunità e la cultura dei motori.

La serata si è poi conclusa con un incontro divulgativo dedicato al tema della mobilità responsabile e del turismo legato al motorismo storico.

«“Ruote nella Storia è un evento che non si limita a celebrare il motorismo storico, ma diventa una narrazione collettiva del territorio, della Puglia più autentica», ha evidenziato il sindaco di Tricase Antonio De Donno, «qui a Tricase, nel più bel salotto del Salento, ha sancito un legame indissolubile fra la città e chi ha cura di gioielli del passato che tramandano valori di passioni, lavoro e maestria italiani. Grazie alla famiglia Sticchi Damiani, a Francesco e al presidente Angelo, che rappresentano un pezzo di storia dell’automotive nazionale ed internazionale. Un evento che ha portato Tricase in tutta Italia grazie allo spot girato per la promozione nazionale da Helen Mirren e Taylor Hackford, che non finiremo mai di ringraziare».

La domenica si è aperta presto in piazza Pisanelli, dove le vetture hanno fatto il loro ingresso per il raduno ufficiale.

I partecipanti hanno condiviso una colazione con degustazione del tradizionale pasticciotto, offerta dal Comune, prima di iniziare una passeggiata guidata nel centro storico

Successivamente la carovana ha attraversato il territorio in un percorso panoramico che ha toccato Andrano, Marina Serra e Tricase Porto, un paesaggio incantevole fatto di ulivi secolari, muretti a secco e masserie, fino a raggiungere la Quercia Vallonea, uno dei simboli naturalistici più imponenti del Salento.

L’itinerario ha ospitato due prove di avviamento alla regolarità: la prova a media denominata Vallonea, e la prova cronometrata Marina Serra.

Vincitore assoluto il leccese Flavio Greco, insieme a Maria Carla Fornari dominatore anche della prova a media a bordo della Fiat X 1/9 del 1973 di proprietà; sul podio anche Giuseppe Peschiulli, di Casarano, con Rossella Borgia su un’Alfa Romeo Giulia Spider del 1973 leader anche nella prova a tubi, e il barese Raffaele Tiberino con Luciana Pagliara su Alfa Romeo GT 2000 del 1973.

Il pranzo conviviale al ristorante Bellavista ha chiuso la manifestazione, con la consegna dei premi alle vetture più meritevoli e del Premio Speciale Lancia, assegnato alla Fulvia berlina del 1971 di Giovanni Tasco.

La targa del Lancia Club Italia ufficiale è stata consegnata da Pietro Iaquinta alla Beta Coupé del 1980 di Giuseppe Piscopo.

Una giuria di esperti ha conferito il premio Eleganza alla Aston Martin DB7 Volante, anno 1997, di proprietà di Livio Cesare Ziani, mentre la coppa per la storicità è stata assegnata alla Alfa Romeo Giulia Spider del 1964, guidata da Emilio Ampolo e Silvana Fuso.

Il premio simpatia, votato direttamente dai partecipanti, è stato conferito alla mitica Autobianchi “Bianchina” del 1963 di Emanuele Sergi.

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