Attualità
Nardò, differenziata: 5stelle diffida il Sindaco
Gli attivisti del MoVimento hanno presentato diffida nei confronti dell’Amministrazione Comunale per mancato raggiungimento delle percentuali di Legge della raccolta differenziata.

Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle di Nardò hanno presentato diffida nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Nardò nella persona del Sindaco Marcello Risi per mancato raggiungimento delle percentuali di Legge della raccolta differenziata.
“Mentre il Parlamento europeo”, spiegano i grillini di Nardò, “con ripetute risoluzioni votate a partire dal 20 aprile 2012 per la prima volta arriva a porre all’ordine del giorno la necessità di produrre uno smaltimento “prossimo allo zero”, anche per ragioni economiche, invita gli Stati membri a bandire la messa in discarica e la combustione di tutto ciò che è riciclabile e compostabile entro il 2020, il comune di Nardò, anacronisticamente, si muove nella direzione opposta e cioè a favore dell’incenerimento e dell’aumento degli smaltimenti”
Dai dati pubblicati e riferiti all’anno 2011”, secondo il MoVimento 5 Stelle, “il quadro appare deprimente e sconcertante con la RD al 11,5% che é ben lungi dal raggiungere le quote percentuali previste dalla normativa del D.Lgs. 152/06 art. 205 che prevede una quota minima del 65% entro il 31 dicembre 2012, di RD”. Per questo gli attivisti del MoVimento di Nardò hanno deciso di intraprendere una vertenza dai risvolti legali “chiedendo conto delle inadempienze in atto”, presentando un atto di Diffida contro l’Amministrazione Comunale di Nardò.
La Diffida chiede che sia posto in essere, nell’ambito delle rispettive competenze (ed entro novanta giorni dalla ricezione della diffida stessa), ogni intervento utile ad assicurare la Raccolta Differenziata dei rifiuti urbani in misura almeno pari alle percentuali minime previste dalla legislazione vigente. Qualora la richiesta non fosse rispettata, il MoVimento 5 Stelle di Nardò si riserva di dare corso alle azioni di tutela legale nelle sedi opportune, “compresa una richiesta motivata di rimborso TIA da parte di singoli cittadini e di imprese”.
“I numeri”, attaccano ancora i grillini, “confermano che a Nardò, l’applicazione delle buone pratiche di gestione dei rifiuti risulta desolatamente inapplicata. A questo quadro corrisponde, inoltre, da parte del ceto politico dirigente un immobilismo che dura a morire, a dispetto anche di trends che, complice la crisi, vedono la riduzione nella produzione dei rifiuti”. E, secondo il MoVimento 5 stelle, “oltre alla beffa il danno: questa inadempienza ed inefficienza nel garantire il rispetto delle percentuali di raccolta differenziata, costa in modo significativo alle tasche dei cittadini-utenti. In conseguenza dei mancati risultati, infatti, la Regione ha applicato una non trascurabile “addizionale” (l’ecotassa). Questo giochetto non è serio e corretto soprattutto considerato che avviene in un momento di crisi economica per le famiglie e le imprese. Un differente approccio alla gestione cittadina dei rifiuti”, secondo i grillini, “avrebbe comportato da un lato una drastica riduzione dei rifiuti indifferenziati portati in discarica (e dunque una significativa riduzione dei costi comunali sostenuti per questo) e dall’altro un aumento delle entrate derivate dal conferimento dei materiali differenziati ai consorzi. Questo avrebbe generato un risparmio sia per le casse comunali che per i cittadini, generando così lo sviluppo di una filiera economica virtuosa. Tutto questo non è accaduto per scellerate decisioni politiche e gestionali, che appaiono prorogarsi a tempo indeterminato con ulteriore previsione di danni per i cittadini. Ciò non solo per chiamare in causa le responsabilità di chi avrebbe dovuto agire e non lo ha fatto, avallando lo spreco di importanti risorse, ma anche per respingere l’idea che la città di Nardò “non sarebbe pronta” nell’applicare i cicli virtuosi del riciclaggio e del compostaggio, che, anzi, proprio in un momento come questo appaiono anche “volani” di occupazione e di impresa locale (viste anche le remunerazioni di materiali quali, metalli, carta, plastiche), come dimostrato dal successo raggiunto in numerose altre realtà italiane.
In sintesi”, concludono i grillini, “facciamo presente a tutti i rappresentanti politici che siedono negli scranni del consiglio comunale di Nardò, che non è da imputare ai cittadini la colpa delle disfunzioni e delle inadempienze e delle violazioni che si perpetuano quotidianamente in una città sempre più sporca, ma vi sono responsabili che hanno un volto ed un nome: coloro che violano la Legge, incenerendo e conferendo in discarica i rifiuti a scapito della raccolta differenziata.
L’unica raccolta differenziata efficiente è quella “porta a porta con tariffa puntuale” (più ricicli, meno paghi), tutte le altre sono finte”.
Attualità
Donna scomparsa ritrovata morta dopo un mese vicino alla marmeria del marito

Si è conclusa tragicamente la vicenda di Gina Monaco, la 60enne di Ceglie Messapica scomparsa il 6 aprile scorso. Il corpo della donna è stato ritrovato l’8 maggio in avanzato stato di decomposizione sotto un albero nel boschetto di contrada Moretto, a pochi metri dalla sua abitazione e dalla marmeria del marito.
A fare la drammatica scoperta sono stati alcuni volontari impegnati nelle ricerche. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il medico legale. La Procura di Brindisi ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte, che, secondo una nota del procuratore reggente Antonio Negro, sembrano non essere imputabili ad altri.
Gina, conosciuta e benvoluta in paese, era uscita di casa la mattina del 6 aprile, dopo aver chiesto al marito di prenotare un ristorante per il pranzo domenicale. Le ultime immagini la mostrano camminare con passo deciso lungo la strada vicino alla marmeria. Uno dei suoi cellulari era stato localizzato proprio nei pressi del bosco dove è poi stata trovata.
Cinque giorni prima della scomparsa, la donna era stata ricoverata in ospedale per un’ingestione di psicofarmaci. Le indagini proseguono per chiarire se si sia trattato di un gesto volontario o meno.
Alessano
Fiocco azzurro per Chiara e Matteo: è il loro decimo figlio
Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima…

Mamma Chiara e papà Matteo, di Alessano, come anticipavamo a febbraio scorso, erano euforici e felici per l’arrivo che sarebbe dovuto avvenire, a maggio, del loro decimo figlio.
Ebbene, quel momento è arrivato, Achille, questo è il nome scelto per il nascituro, è l’ultimo di dieci figli della coppia alessanese.
Il piccolo è nato ieri, all’ospedale Panico di Tricase e pesa 3,5 chili, lui e la mamma stanno bene, presto potranno rientrare a casa.
Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima.
Il piccolo è stato accolto dal calore di sorelle e fratelli: Mattia, Azzurra, Francesco, Riccardo, Enea, Ludovica, Diego, Luigi Maria e Vittoria.
Attualità
Verso il referendum: a Muro nasce il Comitato Cittadino
Per promuovere la partecipazione consapevole e informata della cittadinanza all’appuntamento del prossimo 8-9 giugno

Si è costituito a Muro Leccese il Comitato Cittadino promotore dei cinque sì al referendum dell’8 e 9 giugno 2025, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione consapevole e informata della cittadinanza al prossimo appuntamento referendario.
Il comitato è espressione di un’ampia convergenza democratica e civile: ne fanno parte ARCI Liberi Cantieri, la Camera del Lavoro della CGIL, Patrizia Miggiano, Antonio Carluccio, Marco Chiri, consiglieri comunali, ed è aperto a tutti coloro che vorranno unirsi.
“Una composizione pluralista che testimonia l’importanza di un confronto aperto e costruttivo sui temi referendari”, si legge nella nota che ne dà notizia.
Promuove il SÌ ai quesiti sul lavoro portati avanti innanzitutto dalla CGIL Fabrizio Patera – rappresentante della Camera del Lavoro di Muro Leccese – che dice “serviranno a restituire dignità, stabilità e sicurezza al lavoro in Italia; un’opportunità concreta per correggere le distorsioni introdotte dal Job Act”.
Christian Bevilacqua – Presidente del locale circolo Arci Liberi Cantieri – a nome del direttivo si schiera dalla parte “dei diritti di chi cresce, studia e vive nel nostro Paese e ha il diritto di sentirsi pienamente parte della comunità attraverso il referendum per diminuire i tempi di concessione della cittadinanza” e invita “tuttə a recarsi e votare a favore dei referendum e in particolare per quello sulla cittadinanza”.
Il comitato promuoverà incontri pubblici, iniziative nelle piazze, momenti di approfondimento e distribuzione di materiali informativi sui quesiti referendari perché tutte e tutti riconoscano l’importanza della partecipazione.
Tutte le forze associative, i partiti, le cittadine ed i cittadini che vogliano aderire al Comitato referendario possono scrivere a referendum25.lecce@gmail.com
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