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Cronaca

Sul gommone con 700mila euro di “erba”: arrestati

Fermati dalle fiamme gialle due corrieri provenienti da Durazzo, Albania: trasportavano 80 chili di marijuana

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Per mare, di domenica e in pieno giorno. I due scafisti albanesi fermati dalla guardia di finanza su un gommone con a bordo 11 pacchi di marijuana, dovevano aver pensato che queste sarebbero state le condizioni migliori per raggiungere le coste salentine e consegnare indisturbati un carico di quasi un quintale di droga confondendosi tra i tanti diportisti ed evitando i controlli delle forze dell’ordine.


Ma le loro aspettative sono state deluse dal dispositivo aeronavale delle fiamme gialle, che quotidianamente svolge attività di vigilanza nelle acque del canale d’Otranto per il contrasto ai traffici illeciti di ogni genere.


Proprio le unità del Reparto Operativo Aeronavale di Bari e quelle del Gruppo Aeronavale di Taranto nella mattinata di ieri hanno intercettato, a largo, un gommone con due soggetti a bordo che viaggiava a velocità sostenuta verso le coste italiane e sul quale, da un controllo più ravvicinato, si potevano intravedere diversi involucri simili a quelli normalmente utilizzati per confezionare la marijuana.


Viste le motovedette dei finanzieri, i due albanesi han dato il là al classico copione  ormai frequente in quel tratto di mare: han tentato una vana fuga per evitare di essere fermati, stavolta senza nemmeno liberarsi della droga gettandola in mare.


L’inseguimento si è concluso con il fermo del gommone e la piena conferma, una volta saliti a bordo, che i pacchi che avevano attirato l’attenzione degli uomini in divisa effettivamente erano pieni di “erba”.

Gli scafisti, il 46enne K.B. ed il 18enne T.V., entrambi di Durazzo, sono stati arrestati per detenzione e traffico di stupefacenti e posti a disposizione dell’autorità giudiziaria mentre il gommone, di circa 5 metri con due motori, battente bandiera italiana ma privo di documenti, è stato sottoposto a sequestro.


Analoga sorte per lo stupefacente, pari a 80kg di marijuana confezionata in 11 pacchi, che nelle piazze di spaccio avrebbe fruttato almeno 700 mila euro all’organizzazione criminale.


Nel corso dell’operazione è stata preziosa la collaborazione con le autorità di polizia albanesi e con il Nucleo di Frontiera Marittima, un reparto delle fiamme gialle operante stabilmente a Durazzo, in virtù di accordi internazionali. Ed è proprio su tale collaborazione internazionale che si farà affidamento per meglio individuare fornitori e destinatari dell’illecita spedizione.


Sale così a cinque il numero dei grossi sequestri di droga effettuati dai finanzieri nelle acque del basso adriatico e ciò costituisce una ulteriore conferma della forte ripresa del flusso di marijuana che arriva, via mare, dalla sponda balcanica, frutto verosimilmente della grande richiesta proveniente dal mercato estivo dell’erba e della necessità, per le compagini criminali di sopperire alle perdite dei diversi carichi fermati nell’ultimo periodo dalle forze di polizia.


Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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