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Attualità

Huawei crea 800 posti di lavoro a Tricase?

La notizia è deflagrata in redazione mettendo tutti al lavoro quando leggendo quella che sembrava una delle tante lettere al giornale: “La Huawei, colosso cinese della telefonia, avvierà, a partire da febbraio 2018, presso alcuni capannoni della zona industriale di Tricase”

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La Lettera arrivata in Redazione


I miei primi cinquant’anni


A cosa serve uno smartphone? La maggior parte degli amici lo usa per: gli aggiornamenti sulle previsioni meteo (forse per poter programmare il look del giorno successivo?); inviare il “Buongiorno” con relativa foto di caffè e cornetto (più blasonata è la caffetteria e più orgoglioso è il soggetto che lo invia); per essere “social” e avere molti “mi piace” (quello che importa è essere “social” e non sociale); inviare il selfie della vita (che poi alle spalle, per caso, ci sia un dirupo e si possa morire, non importa…); condividere video socio-culturali (il topo che mangia l’elefante o le performances di Little Caprice); scaricare l’APP del Grande Fratello (perché rinnegare il proprio fratello e qualcosa di ordinario, mentre non sapere se Giulia è stata nominata è inaccettabile); pagare il ristorante come Ennio Doris (e quando non c’è campo o la batteria è scarica?). Ma qual è la cosa più importante di tutte? Quella di sentirsi immortali davanti al gruppo di amici mentre si sgrilletta il proprio smartphone di ultima generazione! Tutto ciò è una premessa a quella che rappresenta la vera notizia e che qualcuno sicuramente già conosce: la Huawei, colosso cinese della telefonia, avvierà, a partire da febbraio 2018, presso alcuni capannoni della zona industriale di Tricase, la produzione di Global Touch, il nuovo smartphone.


Per questa produzione dovranno essere assunti 840 dipendenti a tempo indeterminato, tra cui 35 ingegneri. Domanda: Quale sarà la domanda? Come fare per essere assunti o quando lo smartphone sarà in vendita? Conosco la risposta, perciò, grazie,  preferisco essere chiamato uomo vintage!


Santo Accoto


Huawei apre a Tricase?


La notizia è deflagrata in redazione mettendo tutti al lavoro quando leggendo quella che sembrava una delle tante lettere al giornale, interessante come tutte, ma dal contenuto tipico da discussione sotto l’ombrellone, ci siamo imbattuti nella seguente frase: “La Huawei, colosso cinese della telefonia, avvierà, a partire da febbraio 2018, presso alcuni capannoni della zona industriale di Tricase, la produzione di Global Touch, il nuovo smartphone. Per questa produzione dovranno essere assunti 840 dipendenti a tempo indeterminato, tra cui 35 ingegneri”.


Ovviamente abbiamo strabuzzato gli occhi e ci siamo messi subito al lavoro per le verifiche del caso ben coscienti degli effetti a pioggia che tale notizia laddove fosse confermata la sua veridicità potrebbe avere su tutto il territorio. Contattato l’autore della lettera di cui sopra, un imprenditore di Andrano, ci ha confermato quanto scritto senza però voler dire altro ma lasciando intendere di essere a conoscenza di una trattativa “discreta, ben avviata”, addirittura “alle porte del Ministero.

Ovviamente visti i numeri roboanti il nostro pensiero è andato immediatamente agli edifici che ospitavano l’opificio Adelchi. Al momento di andare in stampa, però, non abbiamo raccolto nessun riscontro ai nostri tentativi di verifica che continuano e continueranno attraverso tutti i canali possibili e del cui esito ovviamente vi daremo conto.


Troppo importante la notizia però per tacerne. Forse anche per una sorta di buon auspicio contravvenendo a quelle che sono le nostre ferree regole abbiamo deciso di pubblicarla lo stesso. Diciamo così: per ora è un’indiscrezione, forse una speranza. Immaginate solamente, però, che boccata di ossigeno sarebbe per un territorio che negli ultimi anni si è visto solo togliere e scippare fino a quasi a soffocare per mancanza d’aria. Huawei o chi per essa, speriamo che il telefono squilli.


 


Colosso cinese


Huawei, la società di telecomunicazioni cinese, continua a crescere. L’azienda di Shenzen (Guangdong), fondata nel 1987 da Ren Zhengfei, non ha nessuna intenzione di fermarsi, infatti, analizzando i risultati finanziari relativi all’esercizio 2016, ci si accorge che il fatturato complessivo ha toccato quota 75 miliardi di dollari, mentre l’utile netto ha sfondato il muro dei 5 miliardi di dollari, con un incremento complessivo rispetto al 2015 pari al 32%. L’obiettivo, non troppo celato, è quello di arrestare l’egemonia duopolistica di Apple e Samsung.


Walter Ji, Consumer Business Group in Europa, intervistato dal quotidiano economico Il Sole24Ore, ha dichiarato che le ricerche e le innovazioni in questo momento sono concentrate soprattutto nel comparto fotografico dello smartphone, in quanto, oggigiorno, quando si condividono informazioni con parenti ed amici lo si fa sempre di meno tramite messaggi o chiamate ma sempre di più attraverso le foto ed i video, in grado di veicolare molto più informazioni rilevanti.


Questo accade in particolar modo quando utilizziamo le diverse piattaforme social e condividiamo i nostri contenuti, postando foto e video di ciò che guardiamo invece di scrivere i messaggi. In altre parole, l’obiettivo di Huawei, è quello di apportare delle innovazioni significative che vadano incontro ai reali bisogni delle persone, motivo per cui, sta sviluppando delle tecniche che possano consentire il caricamento veloce ed il raffreddamento della batteria. Inoltre, un altro obiettivo su cui Huawei sta lavorando, è quello di creare degli smartphone che conservino delle ottime perfomance in termini di velocità anche dopo due anni dall’acquisto.


Attualità

Ma davvero i pugliesi sono i più infelici d’Europa?

Le indagini sono invece molto soggettive, e quindi discutili, quando vogliono entrare nella psicologia umana e valutare la felicità di una persona, felicità che non si può ridurre ad un dato statistico poiché è sempre personale sia per quello che uno desidera sia per i momenti della vita in cui si esprime

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ALLA FINE DEL GIORNO.  SIAMO FELICI O INFELICI?

di Hervé Cavallera

   Secondo un report ISTAT del 17 aprile scorso i lavoratori italiani sono trai più infelici d’Europa e tra gli Italiani i Pugliesi. Ciò riguarderebbe la percezione delle amicizie, l’utilizzazione del tempo libero, i rapporti familiari, la condizione economica e sociale. Un quadro certamente non esaltante e che sembra contrastare, per noi Salentini, quella che è considerata l’immagine ufficiale del “tacco d’Italia”, terra del sole, dell’ospitalità, dello svago. Si tratta quasi di squarciare il velo di autoprotezione e di scorgere una realtà ben diversa. 

    E tuttavia i dati sono da valutare con una certa cautela anche perché si entra nella dimensione intima dei soggetti e in essa l’emotività ha un ruolo notevole  e gli esseri umani sono spesso portati ad accentuare ciò che di positivo e di negativo hanno incontrato o incontrano nella propria esistenza. Dipende poi dalle diverse età della vita e dalle esperienze provate nella vicinanza del report. Immaginate un giovane intervistato a pochi giorni dal suo matrimonio con aperta davanti una luminosa speranza di vita e un giovane intervistato poco dopo la scomparsa di una persona a lui cara.

D’altra parte, secondo un discutibile report del 1923 attribuito all’ONU (Where young people are the happiest ossia Dove i giovani sono più felici) si troverebbero tra i più felici i giovani del nord Europa e in primo luogo i Lituani. Altri report giudicano la Finlandia lo Stato ove si vive meglio.

E questo sempre  tenendo conto del reddito pro capite, dell’aspettativa di vita sana, della libertà sociale. E a ciò si contrappone il fatto, attestato sempre da report, che il tasso maggiore dei suicidi avviene proprio nei Paesi Baltici  dove appunto esiste un più alto tenore di vita. E il suicidio, si capisce bene, è indubbia espressione di drammatica infelicità. Non è il denaro che assicura la felicità. 

   Insomma, non è facile tradurre in fredde classifiche, che vorrebbero essere oggettive e scientifiche, quelli che sono i sentimenti delle persone, sentimenti che variano non solo secondo le età e il successo lavorativo, ma appunto secondo lo stato d’animo del momento in cui si risponde ai quesiti dei report.

Nella percezione di sé gli elementi soggettivi si intrecciano inevitabilmente con  quelli oggettivi, sì da rendere molto dubbia la possibilità di una conoscenza oggettiva di come veramente si è. Le variabili sono tante e non codificabili.

Ad esempio, può naturalmente accadere che una persona con un reddito modesto possa  essere più sereno di un’altra con un reddito più alto ma con incombenze più pesanti. A voler poi richiamare la nostra tradizione cattolica, è pressoché difficile che nelle confessioni non si dichiarino delle colpe, degli errori, sia pur veniali. E il riconoscimento del peccato mostra come l’uomo non è mai esente dalle ombre, a meno che non si tratta di figure eccezionali di cui è riconosciuta la santità, ma anche loro hanno pur sofferto le “tentazioni”. Lo stato d’animo è fatalmente soggettivo e non può che riguardare il singolo individuo.

    Ciò non vuol dire che le classifiche, le statistiche, i “dati” siano da buttar via. Essi, quando veramente ben fatti e promossi da istituti di riconosciuti meriti scientifici, sono utili per individuare “frammenti” di vita, di aspirazioni, di stati d’animo, di aspettative; frammenti che possono servire come stimolo per venire incontro alle esigenze della comunità. 

I report sono certamente oggettivi allorché indicano dei dati come, ad esempio, stipendi, natalità, emigrazione, malattie, ecc. In questi casi dovrebbero costituire un pungolo nei confronti delle classi dirigenti politiche per migliorare in modo equo la qualità della vita dei cittadini.  

   Le indagini sono invece molto soggettive, e quindi discutili, quando vogliono entrare nella psicologia umana e valutare la felicità di una persona, felicità che non si può ridurre ad un dato statistico poiché è sempre personale sia per quello che uno desidera sia per i momenti della vita in cui si esprime. Si pensi ad un giovane che ha di fronte un futuro che è sempre, nel bene e nel male, pieno di incognite.

Nel giovane ora possono prevalere l’entusiasmo e la speranza, ora la delusione e l’incertezza.

  Ma ciò vale anche per l’anziano. Nel meriggio della propria esistenza egli può fare un bilancio di quanto accaduto e necessariamente trova gioia e dolori, vittorie e delusioni, errori e illusioni, successi e affetti.

A quali dare più peso, considerato che tutti insieme hanno costituito e costituiscono la propria vita? Vivere significa anche accettare gioie e dolori, sperando di commettere pochi errori e non gravi. 

  Ora, tornando al nostro Salento e prescindendo dai diversi problemi personali che possono riguardare le aspettative che si riscontrano nel proprio ambiente lavorativo, il quale dovrebbe essere analizzato secondo le diverse tipologie, è chiaro che in generale qualcosa non va nel mondo giovanile, e ne sono espressione oggettiva lo spopolamento e il calo demografico. La maggior parte di coloro che vanno a studiare o a lavorare fuori Terra d’Otranto non torna più. E di tale problema dovrebbe farsi carico il mondo della politica regionale e nazionale, come lo stesso mondo deve affrontare il tema della natalità che, pur connesso ad un modus vivendi che talvolta non vuole assumersi responsabilità, potrebbe essere in qualche modo modificato con agevolazioni e contributi per la nascite. 

   Importante, in ogni caso, è saper vivere insieme e  sapersi spendere per vedere crescere i propri cari, la propria terra. Questo in vario modo hanno fatto i nostri genitori, i nostri antenati e a questo compito non ci si può e non ci si deve sottrarre.   

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I Matia Bazar a Taurisano per la festa del Crocefisso

Tutt’oggi nella giornata del 3 maggio la festa inizia fin dalla mattina, quando le famiglie taurisanesi intraprendono un pellegrinaggio rivisitato: raggiungono per una scampagnata l’altura del Manfìo

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C’è una tradizione lunga oltre cent’anni a Taurisano, nata grazie alla devozione di una coppia di coniugi. È la festa del Santissimo Crocefisso, che si celebra ogni anno il 3 maggio, presso l’omonima chiesetta.

Il luogo di culto, ubicato all’ombra di una splendida grande quercia, fu eretto nel 1904 per volere di Vito Schiavano e Maria Marraffa, che ne finanziarono la costruzione.

Da allora, la comunità di Taurisano onora con grande affetto e costanza il culto nei confronti del Santissimo Crocefisso, di cui peraltro è conservata una imponente raffigurazione proprio all’interno della chiesa, realizzata dal maestro cartepestaio leccese Giuseppe Manzo quale riproduzione fedele di un’altra opera presente a Galatone.

Il motivo di questa riproduzione trova senso ancora una volta nella storia dei succitati coniugi Schiavano, i quali erano soliti effettuare, a partire dalla data del loro matrimonio, un pellegrinaggio al Santuario di Galatone, per venerare proprio il miracoloso SS. Crocefisso della Pietà.

Questo pellegrinaggio durò circa trent’anni, fino a quando i due devoti, avendo ormai raggiunto una veneranda età e non potendo sostenere l’estenuante fatica di un viaggio così lungo, fecero appunto erigere, al limite di un fondo di loro proprietà, una cappella dedicata al SS. Crocefisso.

Per tradizione, tutt’oggi nella giornata del 3 maggio la festa inizia fin dalla mattina, quando le famiglie taurisanesi intraprendono un pellegrinaggio rivisitato: raggiungono per una scampagnata l’altura del Manfìo, situata tra Taurisano, Casarano e Ruffano, dove si trova la cripta basiliana del Crocefisso della macchia, in cui è consuetudine celebrare messa proprio in questa ricorrenza.
Dopo aver fatto visita al luogo di culto ci si ferma per trascorrere la giornata in campagna, al calar del sole si ritorna in paese e ci si prepara per la festa tradizionale.

Venerdì 3 maggio le celebrazioni si aprono sulle note della Banda “G. Verdi” di Taurisano e con le messe, delle ore 8 e delle ore 10, presso la Cappella del SS. Crocifisso.

A seguire, alle ore 11, la processione per portare la venerata immagine del Santissimo Crocifisso nella Chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo.
Ci si ritrova nel pomeriggio, alle 18,30, con la santa messa proprio nella Chiesa SS. Apostoli Pietro e Paolo.
Alle 19,30 la processione per le strade del paese. In chiusura dei riti religiosi, lo spettacolo di fuochi d’artificio.

In serata, poi, chiusura col botto. Una storica band della musica italiana salirà sul palcoscenico della festa.

Alle spalle della cappella, in via Pirandello, si esibirà l’iconico gruppo musicale Matia Bazar, due volte vincitore del Festival di Sanremo.
Il concerto avrà inizio alle ore 21, con ingresso libero.

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Tricase Destinazione Autentica 2024, avviso pubblico

Rivolto a soggetti pubblici e o privati, singoli e associati, anche a carattere religioso, ed è finalizzato ad individuare proposte di eventi ed iniziative progettuali di carattere culturale turistico di intrattenimento e spettacolo, da inserire nella programmazione della rassegna. C’è tempo fino al 31 maggio. online anche il bando “Una casa per giovani idee”

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Avviso pubblico per l’individuazione di progetti eventi di iniziativa da inserire nella programmazione culturale e turistica: “Tricase Destinazione Autentica 2024”.

L’amministrazione comunale intende valorizzare i principali attrattori culturali e turistici della città, delle frazioni e delle marine, al fine di promuovere un piano di sviluppo turistico culturale ricco e multidisciplinare.

L’avviso pubblico è rivolto a soggetti pubblici e o privati, singoli e associati, anche a carattere religioso, ed è finalizzato ad individuare proposte di eventi ed iniziative progettuali di carattere culturale turistico di intrattenimento e spettacolo, da inserire nella programmazione della rassegna dal titolo Tricase Destinazione Autentica 2024. Saranno accolte proposte che siano in linea con gli obiettivi prefissati dell’amministrazione comunale, in un’ottica di promozione turistica e riposizionamento competitivo della città. C’è tempo fino al 31 maggio.

Online anche il nuovo bando per “Luoghi Comuni”, “Una casa per giovani idee”. È un’iniziativa delle Politiche giovanili lanciata da Regione Puglia e ARTI Puglia con l’obiettivo di finanziare progetti di innovazione sociale proposti da organizzazioni giovanili, che possono essere accolti e realizzati in spazi pubblici.

C’è tempo fino al 28 maggio 2024 per candidare progetti di innovazione sociale per rivitalizzare la Chiesa della Madonna di Costantinopoli (la “chiesa dei diavoli”) e tutta l’ampia area all’aperto circostante del Comune di Tricase.

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