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25 aprile, Terra e Resistenza: maratona di cucina… partigiana

Castiglione d’Otranto: su facebook la Liberazione spiegata ai bambini, musica, storie, riflessioni

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Non c’è quarantena che tenga: la Festa della Liberazione sarà celebrata anche in tempi di distanziamento sociale da Covid-19, con una maratona di 12 ore e tanti eventi nell’unica piazza in cui ora possiamo ritrovarci, quella virtuale.


Con un intenso programma che sarà trasmesso sulla pagina facebook Casa delle Agriculture Tullia e Gino- Castiglione d’Otranto”, l’associazione e l’omonima cooperativa, assieme a una fitta rete di realtà di tutta Italia e non solo, dedicheranno il 25 aprile al tema “Terra e Resistenza”.


A partire dalle 9,30 e fino alle 21,30, si alterneranno appuntamenti molto variegati, che vanno da laboratori e fiabe a tema per i bambini a storie di resistenza ieri e oggi, con riflessioni, musica e con un originalissimo live su “La cucina partigiana”.


Il tutto sarà declinato”, spiegano gli attivisti promotori, “in chiave di cura della terra, di attenzione e inclusione verso i più deboli, di valorizzazione dei valori della Resistenza e dell’antifascismo, al di là di ogni tentativo maldestro di revisionismo storico: la lotta per la Liberazione è e resterà la pietra miliare su cui si fonda la nostra Repubblica e su cui, ogni giorno, motiviamo il nostro impegno nel combattere disuguaglianze, marginalizzazioni e soprusi anche dei nuovi fascismi e degli imperialismi del nostro tempo”.


Casa delle Agriculture Tullia e Gino ha aderito, inoltre, alla neonata Rete 25A, che nel Salento si pone l’obiettivo di riunire tutte le realtà che sentono la necessità storica e morale di mettersi in movimento per dare il proprio contributo sul territorio. Una rete che è a metà tra un osservatorio permanente e un amplificatore di eventi sociali e politici, nell’idea che da soli poco sia possibile.


Il programma


Basterà collegarsi alla pagina Fb “Casa delle Agriculture Tullia e Gino- Castiglione d’Otranto” per seguire gli eventi.


Si comincia alle 9,30 con “Questo è il fiore del partigiano”, videolaboratorio per bambini con L’Adelfia Lab e Agriludoteca di comunità: Salvatore e Rosario Surano mostreranno come realizzare, con materiali da riciclo, il papavero, il fiore libero che cresce tra il grano e nei prati, lungo le ferrovie e le strade, associato a chi ha perso la vita sui campi di battaglia, a cui fa “veglia dall’ombra dei fossi”, per citare De André.


Maria Girolomoni della Fondazione Girolomoni


E tra chi ha perso la vita durante la Seconda Guerra Mondiale c’è anche Graziella Fanti, 17enne di Piastre di Pistoia, uccisa dalle SS perché scambiata per partigiana. Alle 10,30, sarà Maria Girolomoni della Fondazione Girolomoni a raccontarci la sua storia, che rivive in Graziella Ra, un pregiatissimo grano coltivato in biologico sulle colline di Pesaro-Urbino: il padre di Graziella era un archeologo, che durante uno scavo in Egitto (da cui il nome Ra, per ricordare il dio Sole) ritrovò dei chicchi di un particolare frumento, portandoli in Italia alla fine degli anni Settanta e affidandoli a Paride Allegri, allora capo giardiniere del Comune di Reggio Emilia, con una consegna ben precisa: se quel grano avesse ripreso a germogliare, avrebbe dovuto avere il nome di sua figlia.


Mariagrazia Serra, presidente di Isde Taranto, l’associazione dei medici per l’ambiente


Questo è stato possibile grazie a Gino Girolomoni e alla cooperativa Girolomoni che oggi lo produce trasformandolo in pasta.


Alle 11,30, sarà trasmessa la videofiaba “La libertà viaggia in bicicletta”, scritta per l’occasione da  Mariagrazia Serra, presidente di Isde Taranto, l’associazione dei medici per l’ambiente che porta avanti, tra gli altri, il progetto “Tempo di Fiabe” dedicato ai più piccoli.

Luigi Fersini rivisiterà “Il cuoco di Salò” di F. De Gregori “


Alle 12,30, invece, Luigi Fersini rivisiterà la canzone di Francesco De Gregori Il cuoco di Salò” e quel suo famoso verso “Qui si fa l’Italia e si muore”, spiegando il perché il cantautore abbia deciso di dare un’interpretazione più umana della posizione di coloro che furono protagonisti della Repubblica sociale italiana e di quell’autunno 1943, che vide l’Italia spezzata in due, gli uni contro gli altri, adottando il punto di vista di chi scelse “la parte sbagliata”, con umana pietà per tutti, nemici compresi.


Alle 14,30, “I salentini e la guerra in Estremo Oriente” è la storia dell’equipaggio della nave Eritrea della Marina Militare Italiana, raccontata attraverso la voce di un marinaio/elettricista di bordo, Benedetto Fersini (Castro, 1919-2008): una testimonianza preziosa, raccolta e registrata alla fine degli anni ’80, su quel viaggio lunghissimo, da Massaua (Eritrea) fino a Kobe, per sfuggire alla cattura da parte degli inglesi raggiungendo il lontano Giappone.


Dalle 16,30 alle 17,30, invece, si terrà un particolare appuntamento su La cucina partigiana: uno show cooking live arricchito da letture e riflessioni, ideato nell’ambito del progetto “Cibo per la restanza” che Casa delle Agriculture porta avanti assieme all’Ipsar L. Veronelli di Casalecchio di Reno (Bologna).


Saranno collegati in diretta gli studenti, gli insegnanti Andrea Casillo, Emanuele Colluto e Lucia Leone, la dirigente Tiziana Tiengo e il presidente della cooperativa Casa delle Agriculture Donato Nuzzo.


È un filone poco noto quello della cucina partigiana e più in generale del “cibo di guerra”, fatto di ricette povere, semplici e il più possibile nutrienti, esplorate e rivisitate per l’occasione con quattro proposte: zuppa di cipolla alla partigiana; raviolo bastonato tricolore con ripieno di patata, fagioli e cotiche; cocktail RED25 e cocktail PartiZan.


La diretta sarà preceduta, alle 16,20, dalla proiezione del video (10 minuti) realizzato da Fulvio Rifuggio sul viaggio d’istruzione fatto dalla scuola a Castiglione d’Otranto, ciò che ha dato il via al progetto “Cibo per la restanza”, un esperimento per unire due territori a rischio spopolamento, il Capo di Leuca e l’Appennino emiliano.


Alle 19, si continua con Storie di resistenza oggi: il bosco di San Prospero e la cura del Creato, intervista di Isidoro Colluto a Roberto Spaggiari, che con la sua famiglia, in quella frazione alla porte di Parma, ha piantato 11mila alberi in dieci ettari di terreno, rifiutandosi di cedere alle lusinghe della speculazione edilizia e di chi voleva acquistare i loro campi per cementificare. Una storia esemplare anche per il Salento, dove il consumo di suolo raggiunge i livelli degli agglomerati metropolitani (dati Ispra).


Alle 20, “La parola Resistenza” è la “riflessione collettiva per un nuovo alfabeto” portata avanti da Chiara Vacirca, attivista di Casa delle Agriculture Tullia e Gino, attraverso i contributi giunti da associazioni, come Auser Ponte Andrano-Castiglione, e singoli per rispondere alle domande: “Quale senso ha oggi la parola resistenza? Come parlare di liberazione?”.


Nikolay Oleynikov e la Arkadiy Kots reinterpretanno in russo “Oh bella ciao


Si chiuderà alle 21,30 con “Oh bella ciao” reinterpretata in russo da Nikolay Oleynikov e Arkadiy Kots, una band creata a Mosca dieci anni fa e i cui brani sono diventati l’inno delle manifestazioni contro l’autoritarismo di Putin, contro lo sfruttamento del lavoro e in difesa dell’ambiente. Un modo per celebrare la cultura comune di resistenza e resilienza, rivolgendosi all’arte. Con questo contributo viene inaugurata la nuova sessione di Free Home University (collettivo di artisti, attivisti, intellettuali di tutto il mondo, di cui è curatrice Alessandra Pomarico) dedicata alla pedagogia dei canti di resistenza, alle pratiche dell’antifascismo e al ruolo che la poesia, la traduzione e i canti partigiani ricoprono come mezzi di educazione popolare e politica.


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Un abbraccio al mare

L’associazione A-Mare guida una giornata di bellezza e speranza a Marina di Andrano. Esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana. L’immagine più potente: sub non vedenti si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi

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Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che sanno farsi sentire nel profondo.

Gesti che parlano il linguaggio del cuore, della cura, dell’impegno autentico.

Quella vissuta oggi a Marina di Andrano è stata molto più di una semplice pulizia dei fondali: è stata un’esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana.

A guidare questa intensa giornata è stata l’associazione A-Mare, punto di riferimento per chi crede che l’ambiente marino non sia solo un paesaggio da ammirare, ma un bene prezioso da proteggere.

Con passione, competenza e uno spirito contagioso, l associazione A-Mare ha saputo coinvolgere un’intera comunità, trasformando un’iniziativa ecologica in un momento di rinascita condivisa.

Accanto a loro, con entusiasmo e dedizione, gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase – indirizzo Nautico: ragazzi che hanno scelto di sporcarsi le mani per ripulire il mare, ma che in realtà lo hanno fatto per seminare qualcosa di molto più grande – responsabilità, consapevolezza, futuro.

In acqua, tra la luce filtrata dalle onde, una scena che resterà impressa in chiunque l’abbia vista: sub non vedenti, guidati da istruttori ASBI Albatros, si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi.

Un gesto di straordinaria potenza simbolica, che ha emozionato e fatto riflettere.

Perché quando l’inclusione si unisce all’impegno, si crea bellezza. Autentica.

Fondamentale il supporto di tante realtà locali: la Pro Loco, il Comitato Porto, il Comune di Andrano e anche la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, presenti per garantire sicurezza e sorveglianza durante tutta l’operazione.

Un lavoro di squadra, un’unione di forze che ha mostrato cosa può nascere quando si collabora per il bene comune.

Quella di oggi non è stata soltanto una giornata ecologica. È stata una storia da raccontare.

Un abbraccio collettivo a un mare ferito, ma ancora capace di accogliere e restituire emozioni.

È stata una promessa: che la bellezza può tornare, se scegliamo di costruirla insieme.

A Marina di Andrano, il mare ha sorriso.

E con lui, chi ha creduto che anche il più piccolo gesto, fatto con il cuore, possa cambiare il mondo.

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Puliamo Andrano

La comunità si riunisce per la pulizia dei tratturi, dei fondali e delle coste a Marina di Andrano: un gesto concreto d’amore per il mare

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Una giornata all’insegna dell’impegno, della sensibilità ambientale e dell’inclusione in programma alla Marina di Andrano, dove cittadini, studenti, istituzioni e associazioni si uniranno per dare vita alla pulizia di tratturi, fondali e costa.

Domenica 1° giugno, alle 8,30, presso il parcheggio del Typhoon in Via del Mare. Chiuque può dare il proprio contrinubto e unirsi alla comitiva. Il kit necessario prevede guanti da giardinaggio e sacchi per la raccolta rifiuti

L’evento, promosso dall’associazione A-Mare in collaborazione con l’IISS Don Tonino Bello di Tricase – Tecnico Nautico, il Comitato Porto, la Pro Loco di Andrano, e numerose altre realtà locali patrocinate dal Comune di Andrano, vuole accendere i riflettori sull’importanza della tutela dell’ambiente marino, troppo spesso vittima silenziosa dell’incuria e dell’inquinamento.

Nella splendida cornice naturale della marina, tra il profumo della salsedine e il rumore delle onde, volontari di ogni età si meteranno all’opera per restituire bellezza e dignità alla costa.

Un momento di straordinaria intensità anche per la partecipazione di alcuni sub non vedenti, accompagnati da personale specializzato: un’immagine potente, simbolo di una comunità che si muove all’unisono, abbattendo barriere fisiche e culturali.

La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza offriranno il loro supporto operativo e simbolico, sottolineando l’importanza della sinergia tra cittadini e istituzioni per la salvaguardia del territorio.

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Dieta Mediterranea e Scienza a Castiglione d’Otranto

Domani la presentazione del libro della prof.ssa Vincenza Gianfredi, tra le scienziate più citate al mondo. A seguire degustazione di mieli in abbinamento a formaggi e aperitivo tra gli orti

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La sana alimentazione come arma fondamentale nella lotta al cancro: è il cuore dell’appuntamento “Dieta mediterranea: la salute come stile di vita”, organizzato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e in programma sabato 17 maggio, alle ore 18, presso il Vivaio dell’inclusione “L.Russo” in via Vecchia Lecce a Castiglione d’Otranto.

Ospite d’eccezione è la prof.ssa Vincenza Gianfredi, docente universitaria e medico specialista in sanità pubblica, coautrice, assieme a Daniele Nucci, di “Dieta Mediterranea. Viaggio tra scienza, tradizione e sapori antichi, alla scoperta del segreto della longevità (Gribaudo, 2024).

Ad aprire l’incontro saranno i saluti di Donato Nuzzo, presidente della cooperativa agricola Casa delle Agriculture, e di Simonetta Pepe, presidente Lilt Lecce. Durante la presentazione del libro, Vincenza Gianfredi dialogherà con Jolanda De Nola, contadina e membro del direttivo della Lega Tumori di Lecce, e con Paola Medici, sociologa e componente del direttivo di Casa delle Agriculture.

Seguirà lo speciale laboratorio “Mieli: riconoscere, assaggiare, abbinare”: Ivan A.Botrugno, apicoltore dell’apiario didattico “La Corte della Regina” di Castiglione, farà approcciare i partecipanti alle tecniche per riconoscere un miele e ai suoi utilizzi in sostituzione degli zuccheri raffinati. Si faranno assaggiare alcuni mieli biologici monoflora (in particolare di agrumi, coriandolo, castagno) e il millefiori, anche in abbinamento ad alcuni formaggi come primosale e stagionati. Il miele – spiega Botrugno – è diventato ormai un alimento così semplice e allo stesso tempo così complicato. Gli usi quotidiani sono i più diversi: non un semplice dolcificante, il più delle volte è l’alimento che fa la differenza. Pertanto conoscerne le caratteristiche delle varietà più note ci aiuta nel consigliare gli abbinamenti”.

In chiusura, aperitivo mediterraneo tra gli orti estivi, i frutteti e l’oliveto del Vivaio dell’inclusione.

L’evento, promosso anche da Fondazione Dieta Mediterranea, rientra nella rassegna “Fare del cibo la propria medicina”, nell’ambito del progetto “Sempreverdi”, vincitore dell’Avviso pubblico per la realizzazione di progettualità volte alla promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute, promosso da ARESS, l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale.  

Partner strategico di Casa delle Agriculture è Lilt Lecce, da sempre in prima linea per la prevenzione primaria dei tumori: “Lo ribadiamo da tempo – rimarca la presidente Simonetta Pepecombattere il cancro non può e non deve più essere soltanto un problema sanitario. Informare, educare, far circolare le informazioni scientifiche (contrastando le fake news) su tutto ciò che riguarda la lotta al cancro è fondamentale”.

VINCENZA GIANFREDI, TRA LE SCIENZIATE PIÙ CITATE AL MONDO: “DIETA MEDITERRANEA PATRIMONIO CULTURALE VIVO”

La Professoressa Vincenza Gianfredi è una docente universitaria e medico specialista in sanità pubblica. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Sanità Pubblica presso l’Università di Maastricht.Attualmente, la Prof.ssa Gianfredi, presso l’Università degli Studi di Milano, guida e partecipa a progetti di ricerca che esplorano l’impatto della dieta mediterranea sulla prevenzione delle malattie croniche e sulla promozione della salute pubblica. È inoltre membro attivo di varie associazioni professionali, tra cui l’European Public Health Association e la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.

L’expertise e l’impegno della Prof.ssa Gianfredi le hanno valso il riconoscimento come una delle scienziate più citate al mondo, secondo uno studio della Stanford University. È membro del board scientifico della Fondazione Dieta Mediterranea e riveste il ruolo di developer delle Linee Guida Nazionali Italiana sulla Dieta Mediterranea.

“La Dieta Mediterranea – dice Gianfredi – è un patrimonio culturale vivo, fatto di relazioni, stagioni, memoria e cura, insomma, un vero e proprio stile di vita capace di coniugare gusto, salute e sostenibilità. Per scrivere questo libro abbiamo intervistato donne e uomini ultraottantenni, testimoni autentici di un tempo in cui il cibo rappresentava molto più del semplice nutrimento: era memoria, identità culturale e momento di condivisione. Accanto a queste testimonianze, trovano spazio le esperienze di giovani imprenditori locali che, con entusiasmo e visione, stanno rivisitando la tradizione mediterranea, dimostrando come essa possa trasformarsi in una leva concreta per uno sviluppo economico sostenibile e radicato nel territorio. Presentarlo qui, nella mia regione, ha per me un significato speciale: è un ritorno alle origini, un atto di riconoscenza verso chi mi ha insegnato che mangiare bene significa vivere meglio, insieme. Sarà un piacere poter dialogare intorno a un tema così importante che tiene insieme la salute umana e la sostenibilità ambientale, economica e alimentare”.

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