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Miggiano, il Santo e la paparina
San Vincenzo: dopo la processione in piazza municipio si terrà la tradizionale sagra della paparina. Suoni e balli tradizionali con il famoso Uccio Aloisi Gruppu
Nella ricorrenza dell’anniversario del martirio di San Vincenzo, Miggiano festeggia il suo protettore.
Vincenzo di Saragozza, Patrono di Miggiano e di tutta la Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, è un santo di origine spagnola. In quella nazione ben tre città ne rivendicano i natali.
La città di Saragozza fu quella in cui egli predicò in vece del suo vescovo e dove subì il martirio il 22 gennaio del 304 d.C., sotto l’impero di Diocleziano.
I festeggiamenti civili e religiosi, organizzati dalla Parrocchia di San Vincenzo e dal Comitato Feste, con il patrocinio del Comune di Miggiano, si aprono con la Santa Messa e la solenne Processione per le strade del paese addobbate a festa dalle luminarie.
Nella solennità del Santo Patrono, martedì 22 gennaio, le sante messe saranno celebrate alle ore 8,30, 10,30.
Nel pomeriggio, dopo la santa messa delle 17, presieduta dal sacerdote Fra Ippazio Nichil, la processione per le strade del paese.
All’arrivo della statua in piazza Municipio si accenderà la tradizionale focaredda.
Nella stessa piazza, a partire dalle 18,30 circa, si terrà la tipica Sagra della Paparina.
La paparina è un succulento piatto tipico della tradizionale cucina povera (si fa per dire!) salentina.
Prima di trasformarsi in uno splendido papavero rosso questa verdura selvatica era ed è ancora utilizzata per preparare un piatto semplice e veloce da gustare sorseggiando un buon Negroamaro a nche un Primitivo, vini tipici della nostra terra.
La paparina viene raccolta ancora giovane, solitamente nel periodo compreso tra dicembre e gennaio, quando ancora non è germogliato il fiore; si prepara fritta, in olio d’oliva con l’aggiunta di olive nere.
Nel corso della serata suoni e balli tradizionali con il famoso Uccio Aloisi Gruppu.
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La Provincia a Zurigo omaggia San Nicola il prossimo 6 dicembre
Tradizioni, sapori e incontri istituzionali sbarcano in terra svizzera il prossimo 6 dicembre, per un evento straordinario…
Domani, 1 dicembre, alle ore 10.30, a Palazzo Adorno a Lecce, si terrà la conferenza stampa di presentazione della grande Festa di San Nicolaus – San Nicola e la Puglia delle tradizioni, organizzata dall’Associazione Pugliese Uster, con il patrocinio della Provincia di Lecce.
Tradizioni, sapori e incontri istituzionali sbarcano in terra svizzera il prossimo 6 dicembre, per un evento straordinario, con l’obiettivo di raccontare e festeggiare le radici e le identità salentine e pugliesi.
Al centro dell’iniziativa c’è San Nicola, figura simbolo della generosità profondamente radicata nelle tradizioni europea e pugliese.
Tutti i dettagli saranno illustrati dal presidente della Provincia di Lecce Fabio Tarantino, che parteciperà all’evento in Svizzera a nome dell’intera comunità salentina, accolto dal console generale d’Italia a Zurigo, Mario Baldi.
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Anche a Caprarica (di Tricase), domenica festa pittule e vino
Nel Rione di Caprarica, a Tricase, il giorno della festa del patrono Sant’Andrea, domenica 30 novembre, si aprirà la mattina presto con la tradizionale fiera mercato…
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Presicce festeggia Sant’Andrea, tra storia, leggenda e tradizione
Con l’inizio della Novena e fino a sabato 29, ogni mattina all’alba, dalle 4 alle 6, risuona il tradizionale Tamburreddu, una sorta di processione notturna…
LA COLONNA
Fu eretta nel 1600 dal principe Bartilotti in memoria del figlio Andrea, morto in tenera età. Il monumento, in stile barocco, si trova di fronte alla chiesa Madre e poggia su un basamento con statue che rappresentano le quattro virtù cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza).
Oltre al culto del santo, simboleggia la famiglia Bartilotti e le virtù del principe stesso.
È un rito antichissimo che affonda le radici nelle tradizioni pagane del fuoco purificatore. In passato, bruciare oggetti e cibo simboleggiava la speranza di un inverno meno rigido e di buoni raccolti. Ogni anno, nella sera della vigilia di Sant’Andrea, si accende un grande falò in piazza Villani.
Il rito è accompagnato da una processione religiosa che percorre le strade del paese.
IL PROGRAMMA
Con l’inizio della Novena e fino a sabato 29, ogni mattina all’alba, dalle 4 alle 6, risuona il tradizionale Tamburreddu, una sorta di processione notturna che risveglia il paese con strumenti a fiato come sassofoni, flauti e clarinetti, accompagnata dalla cassa armonica e da musica tradizionale.
Sabato 29, giorno di vigilia, dalle 9 alle 12, il Tambureddu girerà tra le vie del borgo.
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