Alessano
Qui non c’è lavoro, cartoline dal Sud Salento
Festival del lavoro: da oggi ei fino al 7 ottobre, trenta appuntamenti diffusi in 13 comuni del Capo di Leuca per promuovere l’orientamento e le politiche attive per il lavoro. Il festival – organizzato nell’ambito di “Punti cardinali” – è affiancato da una campagna di comunicazione sociale per rovesciare il refrain “Qui non c’è lavoro”.

Più che una serie di eventi, è un modo originale per far emergere le potenzialità occupazionali di un territorio ai margini orientando al meglio i cittadini: “Qui non c’è lavoro. Festival del lavoro del Sud Salento” è ai nastri di partenza e vede come protagonista l’intero Capo di Leuca.
Da oggi e fino al 7 ottobre, dalle 8,30 del mattino fino a tarda sera, si susseguiranno incontri, confronti, visite guidate, laboratori, in maniera diffusa a Taurisano, Tricase e nell’Unione dei Comuni “Terra di Leuca”, che comprende Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Montesano Salentino, Morciano di Leuca, Patù, Salve, Specchia e Tiggiano.
Il festival è stato organizzato da Consorzio Mestieri Puglia e Ambito territoriale di Lecce di ARPAL Puglia, con in prima linea, in particolare, i centri per l’impiego di Tricase e Casarano.
Ampio e variegato il partenariato coinvolto: Fondazione Mons. Vito De Grisantis, Form.Ami, Fondazione Pietro De Francesco, Gal Capo di Leuca, Confindustria Lecce, Ispa, IIS “F.Bottazzi”, Liceo Statale “G.Comi”, IISS “G.Salvemini”, Liceo “G.Stampacchia”, Fattoria Pugliese Diffusa, Ce.F.A.S., Nemesi-A.C.E.S., Ass. Tina Lambrini Casa Comi, Polo Biblio-museale di Lecce, Comune di Melissano, Ic Taurisano Polo I.
Concepito come spin-off dell’avviso pubblico “Punti Cardinali. Punti di orientamento per la formazione e il lavoro” della Regione Puglia, il festival ha l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale e migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi per il lavoro in loco.
Una sfida che vede riconoscere in premessa il ruolo strategico dei centri per l’impiego.
«Questa iniziativa», commenta Pierpaolo Miglietta, P.O. Rete dei Servizi per il lavoro nel Dipartimento Politiche del Lavoro, Istruzione e Formazione della Regione Puglia, «costituisce una ulteriore riprova dei buoni risultati raggiunti e dell’interesse e apprezzamento da parte delle comunità locali per la misura regionale “Punti cardinali”. Tra le tante azioni messe in campo dalla Regione sul tema, introduce un nuovo modello di governance territoriale partendo dal basso, con l’obiettivo di intensificare la collaborazione tra i diversi attori, pubblico-privati, impegnati nello sviluppo sociale, culturale ed economico. Si mira così ad una diffusione capillare dei servizi per il lavoro e dell’azione di orientamento in particolare, per far emergere e stimolare le tante energie positive e creative determinanti per la ricerca del lavoro che c’è, ma anche e soprattutto per la creazione di nuove opportunità, del lavoro che (ancora) non c’è; azione capillare che, in questo caso, coinvolge e raggiunge anche le aree più interne del territorio salentino».
LA RETE PER IL LAVORO NEL SUD SALENTO, UNICA AREA INTERNA DELLA PUGLIA MERIDIONALE
Come già accaduto con ExpoJob, che si è svolta a Miggiano nel mese di maggio, anche questo festival vuole fungere da presupposto alla creazione di una rete più strutturata e plurale, per rendere i servizi per il lavoro in grado di intercettare le particolari esigenze di quel territorio e dare risposte adeguate. Il Capo di Leuca, infatti, è l’unica “area interna” della Puglia meridionale: è quella che più soffre il fenomeno dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione ed è anche quella più distante dai principali centri di offerta dei servizi essenziali. Questo ha portato negli anni ad una progressiva riduzione dell’occupazione e del grado di utilizzo del capitale territoriale, spingendo molti giovani a trasferirsi a Lecce e nel suo hinterland o in altre province e a cercare una realizzazione professionale altrove.
«Proprio alla luce di ciò», spiega Luigi Mazzei, dirigente dell’U.O.Coordinamento Servizi per l’Impiego dell’Ambito di Lecce ARPAL Puglia, «in questo contesto, fragile ma dalle inedite potenzialità, l’orientamento al lavoro non può che partire dalla valorizzazione di ciò che il territorio offre e potrà offrire a livello occupazionale; dall’analisi delle competenze necessarie nel futuro prossimo; dalla rivalutazione del cooperativismo e della multifunzionalità in diversi settori; da un approccio nuovo e creativo ai temi del lavoro e ai servizi. Ma soprattutto dal convincimento che il Sud Salento è una terra che può farcela a vincere la sfida con se stessa: la vivacità professionale e imprenditoriale degli ultimi anni fa ben sperare».
«Il festival provocatoriamente denominato “Qui non c’è lavoro», aggiunge Vito Genco, presidente del Consorzio Mestieri Puglia, «offre almeno due aspetti di particolare interesse. Innanzitutto, la collaborazione tra sistema pubblico e sistema privato su un tema così importante. Per la nostra agenzia è davvero un privilegio poter sperimentare questo tipo di partenariato con Regione Puglia e ARPAL. In più, ritengo che il programma “Punti Cardinali”, su cui si incardina questa iniziativa, abbia avuto, tra mille difficoltà, il merito di portare il tema dei servizi per il lavoro nei luoghi più vicini ai cittadini ovvero i Comuni. L’auspicio è che si possa insistere in questa direzione, unendo forze ed esperienze nell’interesse prioritario delle comunità alle quali ci rivolgiamo”.
25 TESTIMONIAL: IL RITRATTO DI UNA GENERAZIONE CHE CI CREDE
Al festival è associata una campagna di comunicazione sociale ideata e coordinata dall’Ufficio comunicazione dell’Ambito di Lecce di ARPAL Puglia con la collaborazione di Mestieri Puglia.
Venticinque speciali “testimonial” sono stati immortalati magistralmente da Daniele Met, fotografo professionista salentino specializzato in ritrattistica e reportage.
Con le loro storie, rovesciano il refrain “Qui non c’è lavoro”: ne emerge il ritratto corale di una generazione, quella degli under45, che, nonostante le difficoltà, con caparbietà sta provando a investire professionalmente sul proprio territorio.
Quella di restare, così, diventa non una soluzione di comodo o un modo per accontentarsi, bensì una scelta di lavoro e di vita.
La campagna, che ha toccato tutti i comuni coinvolti, valorizza vissuti professionali che possono fungere da esempio e stimolo per gli altri: la tessitrice di canapa che produce manufatti di pregio a Salve; l’educatrice cinofila a domicilio di Taurisano; l’imprenditrice agricola che ha aperto una “lattoria” nella minuscola San Dana e il ristoratore nell’altrettanto piccola Giuliano di Lecce; i due artisti che hanno avviato uno studio di legatoria e stampa sperimentale a Gagliano del Capo; la libraia indipendente di Alessano; il produttore di birre artigianali a Montesano Salentino; la 25enne pianista e musicoterapeuta di Corsano; la giornalista di Patù; il graphic designer di Montesardo; la nutrizionista di Castrignano del Capo; il pasticciere di Lucugnano; la laureata in lingue orientali che ha aperto un bar “lento” a Morciano; il giovane pescatore, che fa anche pescaturismo, a Leuca; l’educatrice di un micronido a Taurisano; l’olivicoltore che ha avviato l’azienda a Specchia con il microcredito della Fondazione De Grisantis; l’imprenditrice che a Corsano produce cravatte vendendole su Amazon; il gestore di un centro fitness a Tiggiano; le banconiste di un supermercato ad Alessano.
Ci sono poi le esperienze di ritorno: il falegname rientrato dalla Lombardia per “inventarsi” una segheria da legno d’ulivo a Miggiano; la ricercatrice che ha lasciato Roma per avviare un agriturismo tra Salve e Morciano; il commerciante tornato da Pisa per inaugurare un negozio in franchising automotive a Tricase; il barista che ha salutato Milano per aprire due locali a Taurisano. Tra i testimonial anche due antesignani sessantenni: una parrucchiera che da trent’anni gestisce un salone a Corsano e il direttore di una storica radio di Tricase.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL TRA CAMPER, INCONTRI, WORKSHOP E VISITE
Ottanta relatori – tra orientatori, formatori, imprenditori, addetti ai lavori, accademici, docenti – animeranno trenta appuntamenti, dieci dei quali in corrispondenza delle tappe di “Next Stop Job”, il camper che toccherà vari Comuni per incontri presso i mercati settimanali e altri luoghi di ritrovo. “Questo festival – dice don Lucio Ciardo, direttore Caritas diocesana Ugento-Santa Maria di Leuca – pone attenzione a quei giovani e meno giovani che faticano a trovare un lavoro. Non ci sia scoraggiamento per loro, ma stimolo: abbiamo voluto promuovere l’approfondimento di alcune figure professionali, quali il pescatore, lo scrittore, il contadino, l’artigiano, il creativo, l’operatore sociale, ben aderenti al territorio del Sud Salento ma non sempre proposte come opportunità per ridare dignità ad una persona e aiutarla a realizzarsi all’interno della società”.
Visto l’elevato tasso di abbandono scolastico («Il 18,5% degli studenti, in prevalenza maschi, si ritira dagli istituti scolastici. Di questi, la percentuale che non lavorano è al 33,3% rispetto alla media italiana di 24,1%», dal documento Strategia Area Interna Sud Salento), si è deciso di anticipare l’orientamento al lavoro già nella fase della scuola secondaria di primo grado, attraverso “La bussola per i genitori“, incontri con le famiglie presso gli istituti comprensivi di Miggiano-Montesano, Taurisano e Tricase. “Atlante del futuro lavoro” è filo conduttore di tre incontri presso scuole superiori di secondo grado, con focus sui servizi sociosanitari presso l’IIS Bottazzi a Taurisano, sul digitale presso il liceo Stampacchia di Tricase e su economia sociale e silver economy presso il liceo “Comi” di Tricase.
Questo pomeriggio, inoltre, a Taurisano, presso la parrocchia Maria Ausiliatrice, si terrà alle 15.30 L’inclusione lavorativa di persone con disabilità e a seguire La rosa dei venti, orientamento rivolto a migranti. Alle 18, a Corsano, il convegno inaugurale Ripensare il sistema lavoro nell’area interna Sud Salento, presso la sala consiliare. Tra gli altri ospiti, Mons. Vito Angiuli, il direttore di Confindustria Antonio Martella, il docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro Franco Chiarello e Serafino Celano, valutatore esperto in sviluppo locale ed esponente dell’associazione nazionale Riabitare l’Italia.
Domani, venerdì 6 ottobre, presso lo “Spazio per le idee” a Taurisano, alle 18, si terrà l’incontro con gli imprenditori su Incentivi all’assunzione e politiche attive per il lavoro.
A Palazzo Comi di Lucugnano, invece, alle ore 16 nell’ambito di Professione scrittore la giornalista e scrittrice Anna Puricella terrà il workshop Scrivere per lavorare (per prenotazioni: 348/5649772), a cui seguirà alle 18 l’incontro Il mestiere della scrittura. Editoria, storytelling, comunicazione e, alle 20, la
camminata immersiva con incursioni poetiche nel centro di Lucugnano a cura dell’associazione Tina Lambrini.
Nello stesso giorno, a Salve, si terrà Professione contadino, alle 15.30 con visita presso l’agriturismo “Sante Le Muse” e incontro con imprenditori agricoli del posto.
Si prosegue alle 18, presso il municipio, con la tavola rotonda Multifunzionalità, cooperativismo e nuovi contadini, le cui conclusioni sono affidate a Silvia Sivini, docente di Metodi di progettazione dello Sviluppo Territoriale e ricercatrice del Centro studi rurali dell’Università della Calabria.
Sabato 7 ottobre, l’intera mattinata si svolgerà a Tricase Porto e sarà dedicata alle Professioni del mare, con la collaborazione di Ciheam, Parco Otranto-Leuca e diverse realtà del posto.
Nel pomeriggio, alle 16 a Taurisano, presso Casa Vanini, l’incontro su Professione creativo con artisti, archeologi, ITS Apulia Digital Maker, Fondazione Pietro De Francesco e Fondazione Città del Libro.
A seguire, alle 19, da Casa Vanini partirà l’orientamento in cammino nel centro di Taurisano con letture su Giulio Cesare Vanini a cura di A.Lib.I e la presentazione di “Dischi Spranti” del dj producer Max Nocco.
A Patù, invece, alle 15,30 inizierà Nuova generazione artigiani, con laboratori in presa diretta e dialoghi tra giovani artigiani presso la Vineria “Alla rinfusa”.
Alle 18, a Palazzo Romano, convegno di chiusura su “Capo di Leuca: il futuro prossimo di turismo, artigianato e industria” con Carlo Merchich, vicepresidente CNA Lecce, gli imprenditori Luciano De Francesco e Rocco Cazzato, la coordinatrice nazionale di “Turismo delle radici” Marina Gabrieli e il docente di Sociologia economia e del lavoro Angelo Salento.
ARPAL Puglia – Agenzia Regionale Politiche Attive del Lavoro Puglia
L’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro della Puglia nasce con la Legge regionale n. 29 del 29 giugno 2018 e ha come obiettivo prioritario la piùampia inclusione nel mondo del lavoro. Gestisce i Centri per l’impiego; favorisce l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, in sinergia con imprese e privati accreditati; promuove l’integrazione delle persone con disabilità e fragilità; supporta l’osservatorio del mercato del lavoro; collabora alla programmazione dell’offerta formativa rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro e dei fabbisogni professionali.
www.arpal.regione.puglia.it
Alessano
“Il plaid rosso” di Tina Stasi
Dopo “Guardare da lontano”, arriva in libreria “Il plaid rosso”, il nuovo libro dell’autrice di Alessano

Dopo il successo di “Guardare da lontano”, l’autrice alessanese Tina Stasi torna in libreria con “Il plaid rosso”, edito da Pav edizioni e distribuito da Libro.co Italia.
Durante il suo soggiorno in ospedale, al fianco del padre che ha avuto un infarto, Egle incontra Daniele.
Tra loro scocca subito la scintilla e nasce una forte attrazione reciproca.
Mentre Egle trascorre del tempo con Daniele, suo padre ha una crisi e, prima di morire, le rivela un segreto. Sopraffatta dal senso di colpa, per averlo lasciato solo, Egle accusa Daniele di averla distratta dai suoi doveri filiali.
I due si separano per un lungo periodo.
Il destino li fa rincontrare, per caso, su un autobus.
Egle e Daniele iniziano una meravigliosa storia d’amore, inconsapevoli che un’ombra pericolosa si stende su di loro.
Alessano
Area Marina Protetta: 4 incontri aperti al pubblico per condividere dati ambientali e socioeconomici
Progetto CORISMA: questo pomeriggio ad Andrano; giovedì 30 novembre a Santa Maria di Leuca; venerdì 1° dicembre a Santa Cesarea Terme e sabato 2 dicembre a Castro. L’AMP riguarderà i comuni di Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase

Meno dell’8% della superficie marina mondiale è coperta da aree marine protette, che sono l’unica grande opportunità di conservare gli habitat naturali e garantire attività economiche sostenibili. Numeri che devono far riflettere e agire, se si vuol salvare il Mediterraneo, il più importante hotspot di biodiversità al mondo, ma anche il più a rischio per sovrasfruttamento e inquinamento.
Con i suoi 260 Km2 di superficie totale e circa 100 chilometri di costa che da Otranto arrivano a Santa Maria di Leuca, dopo anni di studi e dibattiti potrebbe avere un’accelerazione l’iter per l’istituzione dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca.
Sarebbe la quarta in Puglia, dopo quelle delle Isole Tremiti, Torre Guaceto e Porto Cesareo e tra le più grandi d’Europa.
Il procedimento istitutivo dell’AMP prevede lo svolgimento dell’istruttoria tecnica preliminare affidata all’ISPRA, organo tecnico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che sulla base di studi di carattere ambientale e socioeconomico predispone un’ipotesi di perimetrazione, zonazione e le indicazioni di carattere regolamentare dell’istituenda AMP.
L’Area Marina Protetta: un’occasione di crescita e tutela del territorio tra Otranto e Leuca – Gli incontri
Un importante contributo è stato dato dalla Regione Puglia a partire da fine 2022, grazie al Progetto CORISMA (finanziato dal FEAMP-PO 2014-2020 – Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 2014-2020), acronimo di una progettualità immaginata per ipotizzare, tra quelli possibili, i migliori scenari di conservazione e gestione delle risorse biologiche marine necessari per impattare positivamente sulla sostenibilità della pesca e delle altre attività connesse all’uso del mare nell’area Marino-Costiera Otranto – S. Maria di Leuca, coordinato dal CIHEAM Bari (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei) insieme ai partner Università del Salento (DISTEBA), ARPA Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) e Regione Puglia -Sezione Gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali, i cui risultati saranno condivisi con le comunità durante quattro incontri territoriali aperti al pubblico.
Incontro in corso in queste ore ad Andrano nella Biblioteca Comunale Don Giacomo Pantaleo, Sede Municipale (piazza Unicef).
Prossimo appuntamento giovedì 30 novembre, alle 17, a Santa Maria di Leuca, nella Sala Convegni Hotel Terminal.
Venerdì 1° dicembre, alle 17, l’incontro sarà ospitato nella Sala Convegni Albergo Palazzo di Santa Cesarea Terme.
Sabato 2 dicembre, alle 10,30, infine, appuntamento a Castro nel Castello Aragonese.
Esperti e ricercatori del CIHEAM Bari (Massimo Zuccaro, Gianfranco Cataldi, Francesco Mancini), dell’Università del Salento (il Prof. Stefano Piraino) e di ARPA Puglia (Nicola Ungaro e Cosimo Giannuzzi) impegnati nella ricerca di dati scientifici, ambientali e socioeconomici del territorio si confronteranno con istituzioni locali e cittadini per condividere le informazioni raccolte e fare il punto sullo stato dell’arte.
Si parlerà di cosa si vuole tutelare, quali sono le attività coinvolte, quali i vantaggi per il territorio e quali sono le tappe da affrontare nel percorso verso l’istituzione di un’Area Marina Protetta tra Otranto e Santa Maria di Leuca.
Sono stati intervistati quasi 600 tra pescatori professionali e ricreativi, gestori di stabilimenti balneari, rappresentanti di associazioni, centri diving, noleggio imbarcazioni, operatori della ristorazione e accoglienza turistica, artigiani, associazioni culturali, centri benessere e termali, referenti delle 11 municipalità ed è emersa una fotografia chiara delle priorità espresse dalle comunità costiere. I dati ambientali sono stati raccolti in 20 tematismi, come la mappa degli habitat bentonici, le grotte sommerse e semisommerse, i siti di nidificazione, le acque di balneazione, gli scarichi, i beni archeologici sommersi, le ordinanze di interdizione e corridoi di accesso alle grotte. Per ciascun tematismo è stato costruito un database, derivante dall’aggregazione di diverse fonti, con lo scopo di creare un archivio georeferito dell’area, indispensabile per l’elaborazione dei dati che consentirà la risoluzione dei problemi di pianificazione e conservazione, individuando le soluzioni più idonee al territorio.
Significativi anche gli approfondimenti socioeconomici, tra cui un focus sulla percezione dell’area marina protetta, sia in termini di vantaggi e svantaggi, che di ricaduta sulle attività in atto sul territorio. Dall’indagine si evince un dato inequivocabile: circa il 90% degli intervistati ritengono importante l’introduzione di alcune forme di protezione dell’ambiente marino nel tratto di costa interessato, in particolare attraverso l’istituzione di un’Area Marina Protetta, adducendo come principali motivazioni l’importanza di preservare habitat, specie e luoghi, salvaguardare il territorio e la categoria dei pescatori, denunciando la presenza eccessiva di plastiche, inquinamenti di natura organica, rifiuti vari e l’eccessivo sfruttamento da parte della pesca professionale e/o sportiva e dal turismo fuori controllo durante la bella stagione. Gran parte degli intervistati indica come vantaggi territoriali e socioeconomici l’incremento del livello di conservazione dell’ambiente marino/biodiversità, il contrasto alla pesca illegale e la crescita dell’educazione ambientale.
Un’area unica, sia perché si trova in una zona centrale del Mediterraneo, sia perché ha delle caratteristiche geomorfologiche estremamente importanti, come la presenza di grotte sommerse e semisommerse, di una falesia rocciosa che scende rapidamente in profondità e che può dare rifugio a specie che sono sensibili alle ondate di calore, sempre più frequenti nel Mediterraneo.
Si tratta di uno dei litorali a più alta naturalità dell’intera costa italiana, con abbondanza di specie bentoniche e habitat chiave, come le praterie di Posidonia e il Coralligeno, aree elettive di riproduzione, sviluppo e accrescimento per molte specie ittiche di interesse per la pesca. All’interno dell’area ricadono, inoltre, due zone speciali di conservazione: il Posidonieto Capo San Gregorio – Punta Ristola e quello Costa Otranto – Santa Maria di Leuca, con un’estesa falesia ricca di grotte, cavità, incisioni e insenature.
Un’opportunità di sviluppo per gli 11 Comuni coinvolti (Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase) che hanno convocato il 21 e 28 novembre i consigli comunali, per deliberare sulla volontà di avviare nel proprio territorio l’iter tecnico e amministrativo per l’istituzione dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca, sostenendo una velocizzazione del processo.
Alessano
Cleanuppers in azione ad Alessano
Per restituire dignità al territorio. Oltre 800 chili di rifiuti raccolti in un fine settimana all’insegna dell’impegno civico e della salute ambientale

Sono giovani, motivati e appassionati; sono i volontari che operano da poco ad Alessano e che, in un fine settimana hanno raccolto oltre 800 chilogrammi di rifiuti restituendo alla comunità una porzione di territorio da tempo oggetto di discariche abusive.
Tra i rifiuti raccolti ingombranti come pneumatici, sacchi di materiale edile, un condizionatore, un tapis roulant, tubi per l’irrigazione.
È il risultato dell’iniztaiva promossa e tenuta dal neo gruppo di volontariato “Cleanuppers Alessano“, in collaborazione con Plastic Free, e che racconta, anche se solo in parte, quanto accade nei pressi della Stazione ferroviaria di Alessano-Corsano, una zona già oggetto di ripetute segnalazioni e bonifiche susseguitesi negli anni. Questa è solo l’ultima delle iniziative promosse in soli due mesi dal gruppo di volontariato attivo in paese e nei dintorni limitrofi.
«L’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti, posti in essere da un cittadino comune, oggi sono sanzionati non più con una sanzione amministrativa pecuniaria da trecento euro a tremila euro bensì penalmente, al pari di quello realizzato da un titolare d’impresa o responsabile di ente», avvertono i volontari, impegnati tra l’altro in una forte campagna di sensibilizzazione sul territorio.
«Il 10 ottobre scorso», informano, «è entrata in vigore la legge che stabilisce l’applicazione di un’ammenda penale anche nel caso in cui l’abbandono dei rifiuti è compiuto da privati cittadini che non sono a capo di un’attività produttiva.
La legge specifica che chiunque, abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con l’ammenda da mille euro a diecimila euro. Se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la pena è aumentata fino al doppio».
Sull’iniziativa di bonifica sul territorio, invece, sottolineano come «questo straordinario sforzo collettivo non è solo una vittoria per l’ambiente locale, ma è anche un chiaro segnale che la consapevolezza ambientale e l’azione concreta possono trasformare positivamente le nostre comunità».
Oltre all’importante impegno diretto dei volontari, sia i cittadini privati che le aziende sensibili a questa nobile causa hanno la possibilità di contribuire, sia attraverso donazioni finanziarie sia attraverso la fornitura di materiali essenziali per le operazioni di pulizia.
Secondo un proprio calendario e a titolo gratuito, saranno previsti sul territorio altri appuntamenti di pulizie ambientali per la rimozione dalla natura di plastica e rifiuti di ogni genere.
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