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Attualità

Tricase: L’essenza dell’esserci: aver cura della vita

In corso la terza edizione della settimana di cultura – spiritualità – dialogo presso l’aula magne della Pia Fondazione di Culto e Religione “Card. Giovanni Panico”

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Uno dei più celebri aforismi di Ippocrate era: “Il medico che si fa filosofo diventa pari a un dio” (iatròs philòsophos isòtheos). Il fine di questa settimana di studio segue questa intuizione del padre della medicina, certamente non per fare del medico un dio, ma per consentire un dialogo libero e non ideologico che tenga insieme l’apporto scientifico e quello umanistico finalizzato alla cura olistica della persona umana. La cultura contemporanea, almeno quella intellettualmente onesta, cerca, infatti, strategie di dialogo, libero, aperto e non ideologico, con i diversi saperi per individuare quel fertile terreno di incontro dove consentire la fioritura dell’umanità. Stabilendo, così, una nuova Carta di principi valoriali che a partire dal ragionamento del pensiero filosofico-teologico, trovino la “concretezza” delle discipline scientifiche la cui ricerca e intervento sulla Natura dovrebbe essere finalizzato esclusivamente al bene dell’umanità e alla custodia della Casa comune (Francesco, Laudato sii). Questa alleanza educativa, attraverso un approfondito progetto di cura può contribuire a restituire dignità alla persona umana, oggi minacciata da più parti.


L’Ospedale “Card. Panico” – luogo privilegiato di cura – fin dalla sua fondazione attraverso l’apporto del carisma delle Suore Marcelline si identifica nella società come centro di cultura e di formazione. Il suo ruolo va ben oltre la cura medica delle persone ammalate.


La sua qualità educativa ha contribuito alla rinascita del Sud Salento. Il suo impegno per il futuro è di consegnare alle nuove generazioni la storia di un sogno, trasformato in progettualità dalla fatica del lavoro quotidiano; realizzato con l’impegno della solidarietà; aperto al nuovo con la sua speciale capacità di stare insieme, di fare equipe, come una famiglia per il bene integrale della persona umana.


Il corso, per gli operatori sanitari iscritti (n. 100), dà diritto a 12 ECM


Per le modalità di iscrizione consultare il sito del provider www.maregra.com


Responsabili scientifici


Dott.ssa Maria Antonietta Bleve | Medico-Chirurgo Specialista in Malattie dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva; Dirigente Medico di primo livello Azienda Ospedaliera “Card. Giovanni Panico” – Tricase (Le)


Dott.ssa Angela Nesca | Medico-Chirurgo Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo; Medico Responsabile Ambulatorio di Endocrinologia/Diabetologia ASL Le, DSS di Gagliano del Capo; Vice Direttrice (per la Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca) dell’Associazione Medici Cattolici Italiani sezione “Santa Maria di Leuca” (Le)


Comitato scientifico              


Dott.ssa Luigia Morciano | Medico-Chirurgo Specialista in Pediatria e Genetica; Dirigente Medico di primo livello Azienda Ospedaliera “Card. Giovanni Panico” – Tricase (Le); Responsabile Aziendale Malattie Rare Pia Fondazione Panico (Le)


Dott. Antonio Negro | Coordinatore Infermieristico del Centro Residenziale di Cure Palliative “Casa di Betania – Hospice” della Pia Fondazione di Culto e Religione “Card. Giovanni Panico”


Prof. Alessandro Sannino | Ordinario Dipartimento di Medicina Sperimentale – Università del Salento


Prof.ssa Luisa Siculella | Presidente del Corso di Studio in Medicina e Chirurgia MedTec – Università del Salento


Dott.ssa Suor Graziella Zecca | Coordinatrice del Polo Didattico Universitario “Card. G. Panico”


Segreteria scientifica: Maregra srl


Segreteria logistica: Mimmo Turco


Moderatori: Dott. Fabio Zavattaro | Giornalista, Vaticanista RAI; Direttore Scientifico Master di Giornalismo LUMSA


Dott.ssa Cristiana Caricato | Giornalista, Vaticanista TV2000


IL PROGRAMMA


Lunedì 16


Ore 17.00 – Registrazione/Presenza


Ore 17.45 – Introduzione a cura dei moderatori


Ore 18.00 – Il ruolo educativo della Comunità cristiana, a cura di don Giuseppe Indino, Vicario Episcopale per il Diaconato Permanente della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca; Parroco.


Un’introduzione necessaria per collocare la settimana di cultura nel solco della tradizione bimillenaria della Chiesa. La Comunità cristiana riceve dal Vangelo il compito e l’impegno ad educare, in modo particolare le nuove generazioni, non solo ai precetti strettamente religiosi, ma anche e soprattutto alla scoperta del valore inestimabile della vita umana. La dignità umana è il principio cardine intorno al quale fondare ogni impegno educativo che ne garantisca il rispetto e la cura, soprattutto in quelle situazioni in cui la sua fragilità risulta maggiormente manifesta e la sofferenza e il dolore la deturpano fino quasi ad annullarla. È compito dell’intera Comunità cristiana educarsi per educare; cogliere quel significato intimo ed indelebile iscritto nell’anima e consegnarlo in dono come motivazione dell’agire curativo integrale.


Ore 18.45 – Intelligenza artificiale e nuovo umanesimo. Possibilità di incontro nel dinamismo etico della curaLectio magistralis del prof. Alberto Gambino,  Ordinario di Diritto Privato presso l’University of Rome Europea; Componente del Comitato Nazionale di Bioetica (CBN); Presidente Nazionale di Scienza e Vita.


Temi di profonda attualità ed opportunità. Da una parte il tentativo di dare contenuto etico alla corsa frenetica della tecnocrazia, dall’altro la comprensione che il bisogno etico è iscritto nell’intimo della persona umana soddisfarlo significa dare ragione alla speranza del raggiungimento del bene comune. La cura può essere l’agorà dove le esigenze di bene della persona umana si incontrano con lo sviluppo di una tecnologia che ha come interesse quasi esclusivo la dimensione economica della vita. Negli ospedali e nei centri di cura l’intelligenza artificiale può essere un vantaggio solo se finalizzata al benessere integrale della persona ammalata; se non si sostituisce alla necessaria relazione di cura tra medico, paziente e familiari; se è capace di garantire il rispetto dell’integrità della persona umana, dei suoi bisogni (anche spirituali), dell’importanza di un dialogo frequente con gli operatori sanitari; se a governarla rimane il pensiero umano e non quello artificiale.


Martedì 17


Ore 18.00 – L’Ospedale centro di cultura. Il ruolo educativo delle Suore Marcelline, a cura del prof. Ercole Morcianocollaboratore volontario dell’Archivio Storico Diocesano della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca.


Nato dal sogno del Card. Giovanni Panico, costruito dall’impegno di Madre Elisa Zanchi, Superiora generale dell’Istituto Internazionale delle Suore Marcelline, l’Ospedale di Tricase negli anni è cresciuto non solo nell’ambito della ricerca medico scientifica, ma è diventato un vero centro culturale sempre disponibile ad “esportare” educazione e formazione (grazie anche alla presenza del corso di laurea in infermieristica che ogni anno prepara, circa trecento giovani pugliesi, alla vita ospedaliera). Un’introduzione necessaria che ha come obbiettivo non il tessere le lodi dell’Istituzione sapientemente guidata dalle suore, ma di essere da sprone per gli operatori sanitari affinché si impegnino a dare il personale contributo all’educazione della società umana e perché le altre Istituzioni civili e religiose, oltre naturalmente alla Comunità umana salentina, riconoscano con gratitudine l’impegno dell’Ospedale nella cura integrale della persona umana e non solo di coloro che vivono il disagio della malattia.

Ore 18.45 – Il diritto alla vita nell’Ordinamento Giuridico ItalianoLectio magistralis del prof. Vincenzo Tondi della Mura, ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università del Salento.


La “salute” della società si verifica dalla qualità del suo Ordinamento Giuridico. Il tema della lectio spazia dalla tutela costituzionale del diritto alla salute all’enucleazione del diritto alla vita; dalla Legge 38/2010 con la quale sono state introdotte le Cure palliative nel Sistema sanitario italiano alle recenti sentenze della Corte Costituzionale su fine vita e “diritto” al suicidio medicalmente assistito.


Mercoledì 18


Ore 18.00 – La cura nella reciprocità dei voltiLectio magistralis della dott.ssa Maristella Mancino, Sociologa; Assistente Sociale Specialista presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia; Componente del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN)


Il titolo della lectio vuole sintetizzare il metodo della Medicina narrativa, richiamando gli studi di Emmanuel Lévinas che nel volto dell’altro trova giustificazione il principio di libertà intesa come responsabilità. La “ricerca” del volto dell’altro è l’impegno fondamentale perché si possa costruire quel nuovo umanesimo di cui sentiamo la necessità, infatti, scrive il filosofo: «l’uomo nuovo rinascerà dall’incontro con il volto dell’Altro». La metodologia della medicina narrativa si caratterizza per la dinamica d’incontro tra l’operatore sanitario e l’assistito che va oltre la cura della sua malattia. Nella narrazione storica e contemporanea del vissuto la persona ammalata incontra non solo un professionista della salute, ma una persona con la quale stabilire un vero itinerario di conoscenza e reciprocità che conduce alla vera relazione di cura.


Giovedì 19


Ore 18.00 – In principio la cura. Da un’etica individualista a un’etica relazionaleLectio magistralis del prof. Roberto Massaro, Associato di Teologia Morale presso la Facoltà Teologica Pugliese.


Un’educazione integrale non può tacere degli studi teologici cristiani, in modo particolare, almeno in questo contesto, della Teologia morale. Dall’individualismo frutto del diffuso “pensiero calcolante” studiato da Heidegger alla corresponsabilità della relazione approfondita dal “pensiero meridiano” studiato da Cassano. La cura senza la capacità relazionale rimane sterile. Il professionista sanitario che non è capace di stabilire un’alleanza con il paziente e i suoi familiari non realizza quell’alleanza terapeutica capace realmente di porre in essere gesti di cura che nell’accoglienza e nella condivisione trovano espressione maggiore.


Venerdì 20


Ore 18.00 – Essere ed Essenza. Metafisica della cura, Lectio magistralis del prof. Vito MancusoTeologo laico; Filosofo.


«Metafisica. La scienza prima cioè la scienza che ha come proprio oggetto l’oggetto comune di tutte le altre e come proprio principio un principio che condiziona la validità di tutti gli altri. Per questa sua pretesa di priorità (che la definisce) la metafisica presuppone una situazione culturale determinata: cioè la situazione nella quale il sapere si è già organizzato e diviso in scienze diverse, relativamente indipendenti l’una dall’altra e tali da esigere la determinazione dei loro rapporti scambievoli e la loro integrazione su un fondamento comune» (N. Abbagnano).


Dalla sintetica definizione proposta del termine Metafisica, si comprende il significato della lectio magistralis proposta. Essa si inserisce negli obiettivi della settimana di cultura che più volte in precedenza sono stati enumerati. Individuare un fondamento comune nelle diverse scienze, finalizzando questa ricerca al dialogo che giunga ai presupposti perché si possa creare ed offrire un benessere integrale alla persona umana.


La cura si inserisce in questa ricerca teoretica in quanto potrebbe essere principio dialogico condiviso dai diversi saperi scientifici e azione pratica posta in essere al fine di raggiungere la custodia della vita.


Sabato 21


Presentazione del libro del Vescovo Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito Angiuli: Come il buon samaritano. I gesti d’amore che fanno fiorire la vita.


La presentazione del libro del Vescovo Angiuli si inserisce a pieno titolo nelle finalità della settimana di cultura e per certi versi ne ispira i principi etici e le finalità educative. Il libro raccoglie omelie, interventi, messaggi, lectio magistralis e articoli pubblicati sui quotidiani locali e nazionali che hanno per argomento i temi tipici della pastorale sanitaria: la tutela della vita; il significato della sofferenza; il tentativo di accogliere il mistero della malattia e del dolore; la redenzione operata da Gesù Cristo, la sua cura per le persone ammalate; l’educazione alla carità per gli operatori sanitari, gli ammalati e i loro familiari, per i volontari che prestano il loro servizio in ambito ospedaliero; le proposte per un’alleanza educativa finalizzata al benessere integrale della persona umana. I diversi interventi, affidati ad operatori sanitari, sviluppano i temi significativi presenti nel libro unendoli all’esperienza vissuta nelle corsie degli ospedali e nel rapporto dialogico con i pazienti e il loro familiari la finalità formativa risulta in tal modo essere completa. L’indirizzo culturale eminentemente etico-cristiano è giustificato dalla specificità dell’ente ecclesiastico promotore della settimana di formazione.


Interventi:


Ore 18.00 – Il volto del Samaritano. Un incontro di sguardi, prof. Filippo Maria Boscia, Presidente Nazionale Associazione Medici Cattolici Italiani


Ore 18.35 – I gesti d’amore che fanno fiorire la vitadott.ssa Angela Nesca, Medico-Chirurgo Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo; Medico Responsabile Ambulatorio di Endocrinologia/Diabetologia ASL Le, DSS di Gagliano del Capo; Vice Direttrice (per la Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca) dell’Associazione Medici Cattolici Italiani sezione “Santa Maria di Leuca”


Ore 19.00 – La Croce, la luce oscura della vitadott.ssa suor Margherita BramatoDirettrice Generale Azienda Ospedaliera “Card. Giovanni Panico” | Centro Residenziale di Cure Palliative “Casa di Betania – Hospice”


Ore 19.25 – La Pasqua, vita redenta e trasfiguratadott. Antonio Negro, Coordinatore Infermieristico del Centro Residenziale di Cure Palliative “Casa di Betania – Hospice” della Pia Fondazione di Culto e Religione “Card. Giovanni Panico”


Ore 19.50 – Lo Spirito, forza della vitadon Pierluigi Nicolardi, Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale per la Famiglia della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca; Parroco


Ore 20.15 – Conclusioni di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito AngiuliVescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca


Ore 20.30 – Verifica ECM


Domenica 22


Alle 10,30, presso la Chiesa Matrice di Tricase Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito Angiuli.


Al termine, in Piazza don Tonino Bello, benedizione di una nuova ambulanza, dono degli imprenditori salentini all’Azienda Ospedaliera “Card. G. Panico”.



Attualità

I Riti della Terra e del Cibo a Uggiano La Chiesa

Rassegna di antropologia visuale “Luoghi e Visioni”. Domani, in occasione della Festa di Santa Lucia, dalle 17 la rassegna di cinema antropologico promossa da Salento Km0 dedicata al valore simbolico e sociale del cibo

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In occasione della Festa di Santa Lucia, ricorrenza che da sempre intreccia devozione e pratiche alimentari, Salento Km0 propone una nuova edizione della rassegna di cinema antropologico dedicata all’esplorazione del cibo come espressione culturale, simbolica e comunitaria.

Domani, presso la Sala Consiliare “Sandro Pertini” in via Garibaldi a Uggiano, un articolato programma di attività, incontri e proiezioni.

Si inizierà alle 17 con “Vita e morte in un chicco di grano”, laboratorio partecipativo condotto da Francesca Casaluci, dedicato al grano cotto (o Cuccìa di Santa Lucia, vedi foto in alto in evidenza), piatto rituale diffuso in diverse aree del Mediterraneo e tradizionalmente preparato in onore della santa siracusana. L’esperienza collettiva offrirà l’occasione per riflettere sul cibo come gesto simbolico e pratica comunitaria, capace di andare oltre la sua dimensione materiale.
La partecipazione al laboratorio è gratuita (su prenotazione al 3286594611).

A seguire, “Il giorno più corto che ci sia”: dialogo con Rosa Parisi, docente di Antropologia presso l’Università del Salento, accompagnato dalla proiezione di due documenti audiovisivi di rilevante valore storico e etnologico: La cena di San Giuseppe di Giuseppe Ferrara (1963), testimonianza della tradizione siciliana di offrire un pranzo a poveri e orfani in onore di San Giuseppe, con pani votivi e pietanze rituali; uno spezzone di La Festa, la Farina, la Forca (1979) di Sergio Spina per la Rai, realizzato con la partecipazione di Rina Durante e del Canzoniere Grecanico Salentino.

La serata continuerà per le strade del paese dove, al termine della processione dedicata a Santa Lucia, sarà acceso il tradizionale falò simbolo di purificazione, accompagnato da spettacoli circensi e dal profumo degli stand gastronomici.

La rassegna si inserisce nel progetto Casamassella – Borgo delle Tessitrici, finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del Bando PNRR Borghi 2023–2026, e realizzata in collaborazione con il laboratorio di antropologia visuale “Luoghi e Visioni” di Meditfilm.

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Attualità

La Dolcezza del Natale

Che dolce mangiamo? Il panettone resta il re delle feste di fine anno senza trascurare la tradizione: Purceddrhuzzi, Cartellate, Mustazzoli, Pasta di mandorla, Cupeta e Pitteddhe. Chiediamolo ai nostri passticceri loro: Quali sono i dolci natalizi più richiesti dai clienti? Come mantenete viva la tradizione salentina? Come scegliere un buon panettone? Quali le novità del Natale 2025?

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I dolci tipici natalizi della provincia di Lecce sono i Purceddrhuzzi (palline fritte e ricoperte di miele) e le Cartellate (intrecci di pasta fritta a forma di rosa, spesso con vincotto), accompagnati da Mustazzoli (biscotti speziati alle mandorle, foto a destra), Pasta di mandorla, Cupeta (croccante di mandorle) e Pitteddhe (crostatine alla marmellata), che riflettono una tradizione popolare con ingredienti semplici come miele e mandorle, influenzati dalla storia bizantina.

I GRANDI CLASSICI  DEL NATALE SALENTINO

I Purceddrhuzzi: sono piccoli gnocchetti di pasta fritta, profumati all’anice, ricoperti di miele caldo, decorati con codette colorate, cannella, mandorle o pinoli.

Le Cartellate o Carteddhrate sono strisce di pasta frolla intrecciate a formare una rosa (o simbolo religioso), fritte e immerse nel miele o nel vincotto, secondo la tradizione.

I Mustazzoli: biscotti speziati (cannella, chiodi di garofano, cacao) e aromatici, a base di farina, mandorle, zucchero e vino bianco, spesso a forma di parallelepipedo o a «S».

Pasta di Mandorla: Biscotti morbidi a base di mandorle, zucchero e albumi, che assumono varie forme.

La Cupeta: è un croccante simile al torrone, fatto con mandorle, zucchero caramellato, vaniglia e scorza di limone, tipico anche delle feste patronali.

Le Pitteddhe: crostatine di pasta frolla ripiena di marmellata (uva o fichi), arricchite con mandorle tritate o vino cotto, un dolce povero ma gustoso.

Non sono propriamente classificabili tra i dolci (anche se qualcuno forza la mano) ma in Salento, in tutte le stagioni, figurarsi a Natale, non possono mancare da tavola le tradizionali pittule. Per i visitatori ancora poco avvezzi alla nostra cucina: si tratta di una sorta di frittelle salate, spesso servite calde a Natale come accompagnamento salato, a volte anche con uva sultanina per una nota agrodolce. Provare per credere!

IL PASTICIOTTO – MORCIANO DI LEUCA

Salvatore Salerno de Il Pasticciotto di Morciano di Leuca riferisce che i dolci natalizi più richiesti «sono le cartellate, panettoni di vari gusti, tronco in pasta di mandorle».

Riguardo alle Cartellate aggiunge che «sono una tradizione di famiglia. Sin da piccolo ogni anno aspettavo questo momento da condividere con i miei parenti».

La tradizione nella pasticceria morcianese è importante e da rispettare: «Cerchiamo di mantenere viva la tradizione dei dolci salentini rispettando le ricette originali e usando prodotti di alta qualità».

Anche se ha non ha origini nostrane, ovviamente il Panettone, anche alle nostre latitudini, è il dolce più gettonato del periodo.

Il consiglio di Salvatore «per scegliere un buon panettone è quello di affidarsi a piccole botteghe artigianali, che producono il panettone con la garanzia di freschezza e qualità».

Ed è anche un dolce su cui sbizzarrirsi, sempre nel rispetto della tradizione.

Quest’anno, a Il Pasticciotto, «come novità, oltre agli otto gusti già proposti gli anni passati, ci sarà il panettone con impasto al caffè e gocce di cioccolato bianco».

DOLCEMENTE – TRICASE

Anche ad Andrea Ferraro di Dolcemente (Tricase) abbiamo chiesto quali sono i dolci natalizi più richiesti dai clienti: «Il panettone senza ombra di dubbio, ma anche i dolci tradizionali come tronchetti in pasta di mandorle e per i più golosi anche soggetti in cioccolato».

Come mantenete viva la tradizione dei dolci natalizi salentini nella vostra pasticceria?

«Facendo trovare ai nostri clienti già dai primi giorni di dicembre una vasta scelta di prodotti proprio legati alla nostra tradizione»

Come scegliere un buon panettone e/o pandoro?

«Noi consigliamo vivamente di acquistare il panettone o il pandoro solo presso artigiani che curano la qualità, i quali senza ombra di dubbio usano ingredienti genuini e rispettano tutti i criteri di produzione».

Per quest’anno presenterete delle novità?

«Oltre alla soggettistica in cioccolato che ogni anno porta sempre tante nuove proposte, quest’anno abbiamo presentato il nostro nuovo panettone ispirato alla iconica torta foresta nera”. Un panettone con impasto al cioccolato fondente e amarene semicandite… assolutamente da provare!».

FORNO CASCIARO – TIGGIANO

Al Forno Casciaro di Tiggiano, «i dolci più richiesti  sono le nostre paste secche, ricche di mandorla, i Mustazzoli che con i loro aromi conquistano sempre i clienti, e poi ancora purcedduzzi, cartellate e l’immancabile panettone».

Panettone che anche quest’anno è valso a Gabriele Ricchiuto il riconoscimento di Panettone d’Autore, il premio nazionale assegnato da una giuria di maestri lievitisti a Brescia.

«Per tenere vivo lo spirito natalizio, della condivisione e del coinvolgimento», riferisce Gabriele, «organizziamo spesso delle degustazioni in panetteria per creare un ambiente cordiale e armonioso».

Al Forno Casciaro si possono ritrovare sapori antichi anche perché «dietro i nostri dolci natalizi c’è una grande sinergia fatta di dedizione, passione e cura, quella stessa cura con la quale i nostri nonni ci donavano i frutti del loro lavoro in un incarto semplice ma ricco d’amore. Per questo molti sono attratti dai profumi che ricordano i dolci fatti in casa di una volta».

Per guidare la clientela a scegliere bene il proprio panettone il Forno Casciaro dispiega «diverse proposte partendo da un gusto più delicato e fruttato, come quello delle fragoline, fino a gusti più decisi e intensi come quello rum e cioccolato. Abbiamo poi favorito l’incontro tra la tradizione salentina e il grande lievitato con il Panettone al Mostacciolo».

Per concludere con la novità del Natale 2025: «Abbiamo il Panettone alla Birra, realizzato in collaborazione con un birrificio artigianale, creando una struttura estremamente soffice e particolare tutta da assaporare».

«Se volete scoprire tutti gli altri gusti seguiteci sui social, oppure», conclude con un invito Gabriele Ricchiuto, «venite direttamente in panetteria, vi aspettiamo».

PASTICCERIA FABRIZIO NAPOLI – TORRE SAN GIOVANNI

Il dolce più richiesto per le feste, presso la Pasticceria Fabrizio Napoli, a Torre San Giovanni, resta «senza dubbio il panettone».

Secondo Fabrizio Napoli, «un buon panettone si riconosce tagliandolo a metà. Dalle alveature si può capire se è stato fatto con un buon lievito madre, mentre dal profumo e dalla morbidezza possiamo capire la qualità degli ingredienti che sono stati usati per produrre quel panettone».

«Come dolce tradizionale», precisa, infine, il pasticciere, «sono molto richiesti i purciaddhuzzi: grazie alla semplicità degli ingredienti (farina, olio, vino, miele), alla tecnica della frittura e al dolcificante naturale, incarnano la tradizione contadina e domestica del Salento».

LE MILLE VOGLIE – SPECCHIA

Anche da Millevoglie a Specchia, quello natalizio è un periodo che dà un gran daffare.

Giuseppe Zippo confida che «i dolci Natalizi più richiesti sono il panettone, i mustazzoli e i tronchetti di pasta di mandorle».

Sul dolce principe di Natale vale la pena ricordare come tuto ebbe inizio: il panettone nacque come sfida di un giovanissimo Giuseppe.

Alla prima infornata, quasi 25 anni fa fece giusto una decina di panettoni e da lì non si è più fermato.

Dal 2016 sono piovuti i primi riconoscimenti, diventati negli anni un’abitudine per il pasticciere di Specchia che anticipa: «La novità del 2025 è il panettone Gioia dedicato a mia figlia, la secondogenita. Trattasi di un panettone con impasto al fondente e lamponi, glassa al cioccolato bianco e perline di lamponi».

Giuseppe aggiunge: «Manteniamo viva la tradizione cercando di far conoscere sempre più il nostro panettone, partecipando ad eventi e degustazioni gratuite. Un buon panettone lo fanno gli ingredienti, la scadenza breve (massimo 40 giorni), l’artigianalità e (ahimè) il prezzo. Ingredienti e materie prime eccellenti, un processo attento, lento e artigianale darà certamente vita ad un prodotto di alto livello».

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Attualità

Khady Sene a Salve e Tricase

Il coraggio di non arrendersi: trasformare le sfide in opportunità: la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice di una Caritas diocesana domattina farà visita a ragazzi e ragazze dell’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù. Nel pomeriggio Semi di integrazione a Palazzo Galone a Tricase

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È donna, italiana, di origini senegalesi, Khady Sene, la nuova direttrice della Caritas diocesana di Foggia-Bovino, nominata dall’arcivescovo Giorgio Ferretti.

Domattina, alle 9,30, sarà ospite presso l’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù (nell’aula magna della sede centrale di via Rosenberg), per incontrare gli studenti e testimoniare «il coraggio di non arrendersi, per trasformare le sfide in opportunità».

E lei di coraggio ne ha avuto tanto: arrivata in Italia a 20 anni ha dovuto fin da subito rimboccarsi le maniche, ricominciare a studiare, ripartendo dalle medie, fino a laurearsi in finanza e marketing.

Nel frattempo, per 10 anni, Khady si è impegnata come volontaria nelle mense e come operatrice sociale.

A soli 31 anni è oggi la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice dell’ente ecclesiastico.

Un esempio di donna che non si è arresa, che ha creduto in una missione: stare accanto agli ultimi.

E lo fa, Kadhy, in un luogo martoriato dal caporalato e dallo sfruttamento dei migranti nei campi.

«In un presente segnato da sofferenze e incertezze, è difficile immaginare un futuro luminoso. Tuttavia, anche in tempi come i nostri, essere contaminatori di pace diventa un dovere», ha dichiarato la nuova direttrice al magazine Vita.

«Mentre i “potenti” bombardano, c’è una collettività che lotta quotidianamente per dare voce a una comunità violata, che presta il proprio volto a una giusta causa, difendendo i diritti di tutti» ha ribadito Khady Sene, ricevendo il “Premio donna per la pace” dal Comune Monteleone di Puglia.

Il dirigente scolastico Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù accoglie la nuova direttrice Caritas: «Siamo convinti che l’incontro con Kadhy Sene rappresenti un momento prezioso per offrire ai nostri studenti una prospettiva diretta sulle sfide del territorio e sull’importanza di essere un aiuto concreto nella comunità. L’obiettivo è quello di consolidare il messaggio di forza, resilienza e responsabilità sociale. Ascoltare la sua testimonianza significa educare al cuore della cittadinanza attiva: comprendere le realtà di fragilità e imparare che, a tutte le età, possiamo e dobbiamo fare la nostra parte per un mondo più giusto e inclusivo. L’appuntamento di domani», conclude Gianni Sergi, «si pone in stretta continuità con l’iniziativa tenutasi là scorsa settimana che ha celebrato figure femminili di forte impatto sociale e civile».

A TRICASE

Nelle Scuderie di Palazzo Gallone, dalle 15 alle 19, 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞: il funzionamento e l’evoluzione del servizio di supporto alle persone migranti; le metodologie adottate nei percorsi educativi e di mediazione; le collaborazioni attive con scuole, enti locali e realtà associative; testimonianze e buone pratiche maturate nel territorio dell’Ambito.

Semi di Integrazione” è un’iniziativa promossa dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo, nell’ambito dei servizi dedicati al supporto, all’accompagnamento e all’integrazione delle persone con background migratorio.

L’evento, patrocinato dalla Città di Tricase, è realizzato con il contributo degli enti attuatori del servizio, la Cooperativa Sociale Ipad Mediterranean e l’Associazione Form.Ami, impegnati quotidianamente nel lavoro di mediazione, orientamento e costruzione di percorsi inclusivi sul territorio.

L’iniziativa prevede inoltre la possibilità di visitare la mostra fotografica “Nessuno è straniero – Storie di migrazioni” e si concluderà con un momento di convivialità multiculturale.

L’evento rappresenta un’occasione per conoscere più da vicino i servizi messi in campo dall’Ambito e il lavoro svolto dagli enti attuatori, evidenziando il ruolo della cura, della professionalità e della rete territoriale nel promuovere integrazione e inclusione sociale.

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