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Vent’anni di Miss Mondo nel Salento
A Gallipoli le finali del concorso. In gara 120 Miss provenienti da tutte le regioni italiane. Presenta Giorgia Palmas. Special guest Ivana Spagna. Sabato 16 giugno la finale nazionale all’Ecoresort Le Sirené
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Gallipoli e la catena “Caroli Hotels”, come da storica partnership, pronti ad ospitare le fasi finali di Miss Mondo Italia edizione 2024. Per il ventesimo anno, l’attesa kermesse di bellezza decreterà a Gallipoli la “Città Bella”, la rappresentante che alla finale mondiale di Miss World rappresenterà l’Italia. Diverse le novità annunciata dall’organizzazione del concorso. Partiamo dall’hospitality. Sarà come da tradizione il quartier generale delle aspiranti Miss Mondo e dell’organizzazione sarà il “Bellavista Club” di Corso Roma, nel cuore di Gallipoli, mentre l’Ecoresort “Le Sirenè” altra struttura del gruppo “Caroli Hotels”, situato nell’incantevole cornice naturale del parco regionale di Punta Pizzo, per questa edizione avrà un ruolo ancora più importante e centrale, ospitando lo show della finalissima in programma il 16 giugno. Una passerella unica ed originale, incastonata tra le bellezze naturali, la spiaggia ed il mar Jonio.
La fase finale, si svilupperà nell’arco di due settimane e precisamente dal primo sino al 16 giugno, giorni che come sempre saranno caratterizzati da eventi collaterali e promozione del territorio, qualificando di fatto un evento importante ed atteso e che dati e presenze alla mano apre l’estate nel Salento. Il primo step del Concorso interesserà tutte le 120 candidate provenienti da ogni parte della penisola. Le Miss sbarcheranno a Gallipoli già il primo giugno, poi a seguire dopo diverse prove ed abilità in cui dovranno misurarsi, saranno annunciate le 50 finaliste. Di queste, solo 25 Miss, saranno scelte per lo show finale del 16 giugno.
La kermesse sarà seguita oltre che dalle testate nazionali e regionali, dai canali social di Miss Mondo Italia (profili istituzionali su facebook ed instagram) grazie al lavoro di esperti di comunicazione ed influencers che veicolano oltre due milioni di followers, e calamiteranno l’attenzione del popolo della rete con le loro “stories” e con i “tags” sui profili personali.
La storia del concorso
Com’è noto Miss Mondo Italia è il concorso ufficiale per la selezione della rappresentante italiana a Miss World, il concorso di bellezza e talento più antico e prestigioso al mondo, cui partecipano più di 100 paesi con un seguito di oltre due miliardi di persone. Una manifestazione che interessa l’intero territorio italiano, con una copertura totale delle venti regioni, nelle quali durante l’anno si svolgono le numerose e seguitissime selezioni e finali regionali, che consentono l’accesso alla Finale Nazionale in programma durante la bella stagione a Gallipoli, località balneare di tendenza e meta tra le più gettonate del turismo europeo. Le finali di Miss Mondo, negli anni sono state presentate da artisti di calibro nazionale, da Stefano De Martino a Enzo Iacchetti da Paolo Ruffini a Giorgia Palmas, registrando peraltro la partecipazione di numerosi ospiti, attori, cantanti e musicisti di caratura nazionale ed internazionale.
La finale di Miss Mondo Italia 2024 e gli ospiti
Lo show finale che incoronerà la Miss che rappresenterà l’Italia alla finale internazionale di Miss World, come detto si svolgerà domenica 16 giugno nello scenario naturale dell’Ecoresort Le Sirenè. Le 25 Miss, in rappresentanze di tutte le regioni d’Italia, si contenderanno l’ambita fascia e la corona del concorso oltre al diritto a rappresentare l’Italia alla finale mondiale di Miss World. A presentare la serata finale sarà Giorgia Palmas bella e brillante show girl che in passato si è aggiudicata proprio il titolo di Miss Mondo. Tanti gli ospiti attesi e tra questi la special guest la canatante Ivana Spagna e la Miss Mondo in carica, la bellissima Chiara Esposito.
Giorgia Palmas
Ivana Spagna
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Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità a Patù
Ospiti Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia
Patù si prepara a ospitare un momento di confronto culturale di grande prestigio.
Domani, venerdì 12 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro dal titolo “Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità”.
La serata vedrà protagonisti due magistrati di spicco, la cui fama non si limita al contesto salentino.
Gli ospiti saranno Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia.
Al centro dell’incontro ci saranno anche le loro ultime pubblicazioni.
Né eroe né guerriero, ricordi e sfide di un magistrato di Mandoi, edito da Besa con prefazione del giudice Nino Di Matteo, racconta le sfide e le esperienze di una carriera nella magistratura.
Il Sillabario minimo della giustizia di Tanisi, pubblicato da Chiriatti, offre una riflessione sintetica e originale sui principi e il funzionamento del diritto.
La serata si aprirà con i saluti del sindaco Gabriele Abaterusso e del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo SalveMorciano Patù, Gianni Sergi.
Nell’occasione, l’amministrazione comunale donerà una copia della Costituzione italiana a tutti i ragazzi e le ragazze che hanno compiuto 18 anni, un gesto simbolico che lega l’evento alla formazione civica delle nuove generazioni.
La Libreria Idrusa di Alessano curerà il banchetto dei libri.
Coordinerà l’incontro la giornalista Luana Prontera, che negli anni ha approfondito i temi legati alla legalità, all’antimafia sociale e alla comunicazione di prossimità.
Il dialogo si snoderà tra le esperienze dei magistrati e le questioni del presente, mettendo in luce oltre al contenuto dei libri anche le esperienze e i percorsi umani e sociali che li attraversano.
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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni
Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio
Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.
Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.
Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.
Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.
Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.
Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.
Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.
Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.
A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.
Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.
Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.
Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.
Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.
Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.
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Fam(m)i d’Amore
Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce
Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.
Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.
Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.
Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.
Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.
Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.
Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.
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