Attualità
Consorzi di bonifica: senza benefici, niente gabelle
Ricorsi accolti: esclusa la realizzazione di opere che giustifichino il contributo richiesto. «Legislatori agiscano per evitare l’inesorabile abbandono delle campagne»
di Giuseppe Cerfeda
Se tre indizi fanno una prova, si può dire che quattro stabiliscono una verità.
Abbiamo spesso accolto, da queste colonne, lamentele nei confronti dei consorzi di bonifica e dei loro solleciti di pagamento per mancanza di benefici sui fondi ricadenti nel territorio degli stessi consorzi.
Assenza di benefici negli ultimi tempi riconosciuta da ben quattro sentenze.
L’ultima in ordine di tempo (Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Lecce – Sezione 03 – comunicata il 6 ottobre scorso) contro il consorzio di Bonifica Arneo sancisce «l’infondatezza della avversata pretesa contributiva», e come sia «superata la richiamata presunzione di beneficio fondiario».
Anche nelle altre tre recenti sentenze (sempre su ricorso di Lorenzo Stefanelli di Castrignano del Capo difeso dall’avv. Roberto Stefanelli, due volte contro il Consorzio Arneo e una volta contro il Consorzio di Bonfica Ugento Li Foggi), il punto più rilevante è sempre lo stesso: la Corte esclude l’esistenza della realizzazione di opere che giustifichino il contributo richiesto.
«È da anni che si dibatte in Salento della questione dei consorzi di bonifica, e nonostante il cambiamento politico avvenuto, in circa 20 anni nessuno lo ha mai risolto, fondamentalmente il problema lo si può riassumere con una raffigurazione di un cane che si morde la coda», tuona l’avvocato Roberto Stefanelli. Che approfondisce: «Se da un lato le organizzazioni sindacali di categoria insieme ai vituperati agricoltori ne chiedevano la cancellazione o la ristrutturazione in toto, dall’altra gli stessi consorzi spalleggiati da questa o quella parte politica, e per mere esigenze di bilancio, inviavano cartelle esattoriali, per richiedere un tributo si previsto dalla legge, ma illegittimo, in quanto richiesto consapevolmente per opere di bonifica mai eseguite».
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un cambiamento giurisprudenziale che secondo il legale cagiona delle diversità di trattamento: «Non vengono più accolti i ricorsi come prima, ma solo a fronte di una prova evidente di un’assenza di un beneficio specifico e diretto verso il terreno di proprietà dello specifico agricoltore/ricorrente, prova che può essere data solo a seguito di una perizia agronomica giurata e di una copiosa documentazione fotografica. È evidente come questo cambiamento comporti una disparità di trattamento tra chi può permettersi di affrontare il costo delle spese legali ed accessorie (perizie giurate e quant’altro) e chi purtroppo è costretto a pagare perché il valore del tributo supera il costo delle spese di impugnazione».
Per tale motivo l’Avv. Stefanelli auspica «un intervento legislativo prima, di modifica sostanziale dei Consorzi, prevedendo e subordinando il pagamento solo a fronte di un beneficio diretto, poi una riforma tributaria di estensione del tributo anche ad enti pubblici come Province, Comuni e Acquedotti ecc. Perché del beneficio di manutenzione stradale ed agricolo ne beneficiano non solo gli agricoltori quale detentori di terreni ma le comunità intere».
Inoltre, a far ribollire il sangue agli agricoltori salentini, vi è una congiuntura, si direbbe astrale, data dal fatto che gli stessi sono ormai moribondi a causa del danno della Xylella, se a ciò si aggiunge l’arrivo di esose cartelle esattoriali, il danno è presto fatto.
Pertanto a fronte di pronunciamenti giurisprudenziali oramai univoci nel senso dell’annullamento di cartelle a fronte della prova della mancanza di lavori, conclude l’avv. Roberto Stefanelli, «si auspica un intervento del legislatore nazionale e regionale per modificare nel modo innanzi detto la questione dei consorzi, per evitare quel lento ed inesorabile abbandono delle campagne, poiché già la ricostruzione è difficile, se a questo si aggiunge il pagamento di tasse ingiuste, la risposta non può essere che quella dell’abbandono».
Della vicenda si è interessato anche Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che dopo l’ultima sentenza sottolinea come si tratti di «un altro importante precedente che riteniamo debba portare la politica regionale a provvedere urgentemente ad attivare ogni procedura necessaria per annullare tutte le richieste di pagamento e a cancellare questi contributi che appaiono, alla generalità dei cittadini, come assurdi e odiosi balzelli la cui ragion d’essere non è pacificamente compresa».
Attualità
Tricase, è ufficiale: Vincenzo Chiuri candidato sindaco
Giovedì 11 dicembre la presentazione del candidato di Partito Democratico, Cantiere cvico e Sinistra italiana alle elezioni amministrative della primavera del 2026
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Partito Democratico, Cantiere civico e Sinistra italiana mettono fine alla ridda di voci, ipotesi e congetture, comunicando «con soddisfazione» la candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco di Tricase per le prossime elezioni amministrative della primavera 2026.
«La candidatura del dott. Chiuri», fanno sapere dalla coalizione dei tre movimenti politici, «è il frutto di un lungo percorso partecipato che ha visto coinvolti partiti, movimenti, associazioni politiche e civiche che si riconoscono nei valori e nelle idee del centrosinistra. Un processo di confronto approfondito, che ha permesso di giungere ad una sintesi ampia e credibile attorno a un progetto politico condiviso con lealtà e senso di responsabilità, non solo in grado di superare le divisioni del passato, ma anche di offrire una visione chiara ed unitaria per il futuro della nostra Città».
Congiuntamente alla sintesi sulla figura del candidato sindaco, proseguono «saranno fondamentali l’elaborazione del programma e la formazione delle liste, sollecitando la partecipazione di tutte le componenti che costituiscono il tessuto sociale cittadino».
L’APPELLO
C’è spazio anche per un appello «alle realtà che hanno scelto di attendere o di non aderire ancora alla proposta comune, ribadiamo la necessità di unirsi e fare fronte comune, contribuendo alla costruzione di un progetto collettivo, lontano dalle frammentazioni e personalismi del passato».
«Il nostro obiettivo», spiegano, «è ricevere la fiducia dei cittadini di Tricase e, soprattutto, restituire loro quella centralità e protagonismo di cui da tempo sono stati privati, nonostante le ormai famose e vane promesse di “palazzi trasparenti” e “tavoli delle Responsabilità” degli ultimi anni».
«CANDIDATO AUTOREVOLE»
La scelta di sostenere Vincenzo Chiuri «nasce proprio da questa volontà: offrire a Tricase un candidato autorevole, competente e capace di rappresentare una coalizione larga, fondata sul dialogo, sulla partecipazione e sul rispetto, oltreché su una visione moderna e inclusiva di Città».
LA PRESENTAZIONE
Di tutto questo e altro ancora Partito Democratico, Cantiere civico e Sinistra italiana parleranno in assemblea pubblica giovedì 11 dicembre, dalle ore 19, presso le Scuderie di Palazzo Gallone.
L’incontro è aperto alla cittadinanza.
Attualità
Tricase: “I lavori in via F.lli Allatini un bel pasticciaccio”
L’intervento dei consiglieri di minoranza Carità, Ciardo e Baglivo
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I consiglieri comunali di minoranza del Comune di Tricase Giovanni Carità, Armando Ciardo, Antonio Luigi Baglivo intervengono con una nota sulla situazione riguardanti i lavori in corso in via Fratelli Allatini.

Capita spesso, soprattutto quando si ricopre il ruolo di Consiglieri Comunali di opposizione, di uscire di casa e scoprire l’apertura di nuovi cantieri pubblici. Raramente capita di essere chiamati alla condivisione di un’idea, di un progetto, di una visione della città. Ovviamente, non è questo il caso dei lavori in via Fratelli Allatini e, a dire il vero, di tanti altri casi, come accaduto di recente per il cantiere di via Lecce.
Preso atto dell’inizio dei lavori in via Fratelli Allatini, per quello che compete al nostro ruolo, abbiamo immediatamente protocollato una interrogazione consiliare in data 21/11/2025 (prot. N. 00023283). L’interrogazione è stata calendarizzata per il Consiglio Comunale del 26/11/2025 e in quella sede discussa. La discussione è agli atti, pubblica e visibile sul canale istituzionale del Comune di Tricase.
Nel corso del dibattito abbiamo evidenziato le nostre perplessità, facendo spesso riferimento al rispetto del PEBA (Pieno di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), esposto le potenziali criticità e chiesto certezze sulla futura viabilità. Il Sindaco, che ricopre anche il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, ha risposto illustrando il progetto e dando garanzie sul rispetto del PEBA e sulla realizzazione dell’opera in funzione soprattutto del rispetto dei pedoni.
Questo è quanto avvenuto, nulla di più ma neanche nulla di meno. L’opposizione, che pare essere il problema di Tricase, ha svolto il suo ruolo, per quello che le compete.
Passiamo ora alle valutazione politiche, che poi sono quelle più importanti. L’opera in corso in via Fratelli Allatini parte da lontano, come da lontano vengono le tante criticità di questa nostra città. Come sempre manca una visione realistica e concreta di ciò che serve, ma anche di ciò che non serve e che paradossalmente peggiora la qualità della vita di tutti noi.
La strada in questione è una delle arterie viarie più importanti di Tricase. E’ situata nel mezzo di un quartiere fatto di uno stretto reticolato di strade parallele e perpendicolari alla stessa. Stradine frutto di una politica disastrosa e che tuttavia fungono anche come parcheggio per i residenti. Persone che li vi abitano e che continueranno ad abitarci. Un quartiere con un’alta densità demografica sul quale insistono anche diverse attività commerciali.
Preso atto di questo e anche delle difficoltà che l’area sopporta, a nostro parere, sarebbe stato necessario, e forse ancora lo è, soffermarsi sul da farsi con la giusta cautela, senza cedere alla cieca e disastrosa politica del fare tanto per fare.
In conseguenze di queste nostre pubbliche riflessioni e delle ulteriori criticità emerse, in particolare in via Massa e via Micetti, invitiamo il Sindaco, la Giunta e i colleghi di maggioranza ad una riflessione seria, urgente e pubblicasull’intero intervento.
Attualità
Con le donne, per le donne a Salve: Salento in Rosa
Da oggi la mostra organizzata dall’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù che sarà intitolato a Renata Fonte. Venerdì 5 convegno con la rettrice di UniSalento Maria Antonietta Aiello, il Commissario della Polizia di Taurisano Federica Mele, l’imprenditrice Tina De Francesco e Viviana Matrangola (figlia di Renata Fonte)
Il convegno “Salento in rosa: Donne di Coraggio” è l’iniziativa che l’Istituto comprensivo Salve Morciano Patù organizza nell’ambito della staffetta promossa dalla rete de Il Veliero parlante “Donne coraggio”, nata per celebrare storie di donne visionarie e rivoluzionarie.
Nella Scuola Secondaria di via Rosenberg, oggi si inaugura una mostra (aperta al pubblico fino al 5 dicembre) che presenterà storie, esempi di passione civile e di sfida ai pregiudizi: un’occasione per mettere al centro le donne non solo nella giornata del 25 novembre.
Al termine della mostra, alle ore 10 di venerdì 5 dicembre, quattro figure femminili che si sono distinte nel panorama socio-culturale ed istituzionale si confronteranno e si racconteranno.
Tenacia, talento e impegno nella loro cassetta degli attrezzi, a testimoniare un duro lavoro e anche un bagaglio di esperienze da trasmettere alle nuove generazioni.
Interverranno Maria Antonietta Aiello, (Rettrice dell’Università del Salento), Federica Mele (nuovo Commissario capo di Polizia a Taurisano), l’imprenditrice Tina De Francesco (dell’azienda DFV) e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte.
A quest’ultima, prima donna vittima di mafia, assassinata più di 40 anni fa per aver difeso quel meraviglioso lembo di costa che grazie a lei oggi è il Parco Regionale di Porto Selvaggio, sarà denominato l’Istituto comprensivo Salve, Morciano Patù.
La conferma arriva dal dirigente scolastico Gianni Sergi: «Intitoleremo la scuola ad una donna salentina che ha pagato col sangue l’amore per la propria terra. La nostra scuola continuerà nel solco del suo esempio a educare al rispetto delle persone, dell’ambiente e della legalità».
Per le nuove generazioni che si affacciano in un mondo sempre più complesso, il convegno, la mostra, il confronto con donne che ce l’hanno fatta possono rappresentare un modello, un faro puntato sui diritti necessari e non negoziabili, che la scuola vuol tenere sempre acceso.
Come sottolinea il Dirigente, «oggi la scuola non può e non deve rimanere neutrale di fronte a queste tematiche. Il nostro Istituto è impegnato quotidianamente non solo nell’istruzione ma anche nell’educazione dei suoi allievi alla cittadinanza attiva, al rispetto e al riconoscimento del valore inestimabile del contributo femminile in ogni ambito della società. Il coraggio di cui parliamo è la forza quotidiana di resistere, di studiare, di lavorare e di credere nei propri sogni».
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