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Attualità

Fuoco che parla

Intervista a Chiara Idrusa Scrimieri, di “Salviamo gli ulivi del Salento”

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Non c’è giorno che passi senza che l’emergenza incendi non faccia sentire il suo peso su una terra ormai martoriata (ma sarebbe dire meglio denudata se non deturpata) dalle mani criminali di chi ancora impunito appicca il fuoco.


E lo fa mettendo a rischio oltre che l’integrità del territorio anche l’incolumità degli operatori dei Vigili del Fuoco e di quelli della protezione civile chiamati ad intervenire, oltre, sempre più spesso, quella di ignari cittadini che hanno l’unico torto di abitare quelle zone che sono state prese di mira dall’idiota piromane di turno.


L’emergenza non ha risparmiato nessun angolo della provincia: nord Salento, dorsale adriatica da San Cataldo fino a Castro, tutto il Capo di Leuca. da Ugento a Gallipoli, il versante ionico…


Quella che stiamo vivendo è vera e propria estate di fuoco e non solo per colpa degli anticicloni africani forieri di caldo torrido ormai diventatici familiari.


La situazione appare sempre più fuori controllo degenerata e “Salviamo gli ulivi del Salento”, Coordinamento di rete del Terzo Settore per la Rigenerazione Agro-ambientale del Salento, è tornata a interrogare gli organi di Governo con dieci domande di… fuoco per chiedere conto dello stato attuale delle cose, in un’estate rovente che vede rinnovarsi, immutata, la stessa condizione di Emergenza dell’estate scorsa.


«Chi vive la terra», premette Chiara Idrusa Scrimieri, portavoce di “Salviamo gli Ulivi del Salento”, «sa che il fuoco è un linguaggio, scrivevamo un anno fa davanti al nuovo must di stagione, gli incendi salentini. Ettari di uliveti e terreni agricoli dati al fuoco con una certa intenzione. Un fuoco vorace e veloce, complici la siccità e l’abbandono massivo dei campi portati a monocoltura olivicola, sacramentata dal disseccamento».



Di messo ci sono stati un (poco) piovoso autunno, un tutto sommato mite inverno fino ala primavera e all’etstae in corso. Cos’è cambiato in 12 mesi?

«Il fenomeno è solo peggiorato», precisa la portavoce, «raggiungendo i numeri dell’emergenza. Emergenza che ha ripercussioni diverse, se pensiamo che i nostri campi, ricoperti per il 40% da uliveti, erano di fatto il polmone verde del Salento, battendo la ridicola estensione dei boschi del 3,8% dell’intera penisola salentina. Per capirci, ci troviamo scoperti da superficie arborea necessaria a proteggerci dalle altissime temperature e dalle ordinarie emissioni di C02, con un carico ulteriore di anidride carbonica sprigionata dai fumi degli incendi a ciclo continuo».


Idrusa è ancora più chiara eludendo ogni possibile fraintendimento: «La gente spazza fuliggine nelle case, l’odore tipico delle serate salentine è, bene che vada, quello di un enorme toast dimenticato nel tostapane. E se fino ad ora “giocavamo” a stupirci contando le colonne di fumo uscendo di casa o dei superpoteri generati dal contatto col fuoco, qualità visive e olfattive da veri aborigeni, lo sgomento ora risale la linea dell’orizzonte: il cielo che ci sovrasta è marrone. Quanti di noi si sono accorti che i fumi degli incendi restano sospesi a lungo in aria, rigando le giornate di lingue nere, rosse, ocra e marroni?».


Loa portavoce del gruppo “Salviamo gli Ulivi del Salento” punta il dito senza nascondersi: «Per secoli la terra salentina è stata nient’altro che una vacca da mungere a olio, senza che nessuno in cuor suo, da solo o in compagnia, in giunta, in consiglio comunale, in azienda, quartiere, città, paese, politica o famiglia si preoccupasse di restituirle un progetto per il futuro. Si è smesso di piantare alberi e la cultura della monocoltura ha prodotto ettari di uliveti millenari disseccati in una manciata di anni da patogeni dell’ultima ora. L’abbandono della terra e le campagne piene di rifiuti hanno spianato autostrade a tutto fuorché a un’attenzione civile, a una presa di coscienza e di posizione istituzionale, a una parola della Res Publica».


E dunque qual è il logos implicito, il discorso reale cui stiamo assistendo ora, nel paradosso di questo silenzio complessivo in cui il fuoco è l’unico elemento che parla, proseguendo il suo cammino a fauci spalancate? È un monologo o una conversazione?


«Una volta gli elementi della terra, fuoco compreso, dialogavano. Il fuoco benevolo era strumento di pulizia. Poteva essere lezione di vita per un proprietario trascurato, altre volte linguaggio dell’intimidazione o strumento di speculazione personale. Che dice invece il fuoco, oggi, con questa estensione ed evidenza visiva, su scala così vasta e sconsiderata? Che cosa continua a dirci per la seconda estate consecutiva? Ci siamo proposti a suo tempo di ritirarci in ascolto a sentire, a ripulire la mente dalle ipotesi più battute e dalle riflessioni obsolete, a praticare buona fede, credendo nelle necessità di una atroce ma salvifica transizione. Ma l’unica cosa che abbiamo udito e continuiamo a udire è il silenzio, il silenzio della negazione». Infine un congedo amaro, tristemente sarcastico: «Sembra non ci sia nessuna Emergenza da riconoscere e trattare come tale, nessuna sconfitta della storia, va tutto bene nel Sud del turismo ipertrofico, nel Salento reale, tantomeno esiste una questione rurale».


Giuseppe Cerfeda


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Surbo: Cataldi (M5S) entra in consiglio comunale

Come primo dei non eletti alle amministrative della scorsa primavera subentra ad un consigliere dimissionario

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Salvatore Cataldi, (nella foto con il presidente Giuseppe Conte) «militare, classe 1979, pentastellato storico del MoVimento 5 Stelle di Surbo, è stato chiamato, come primo dei non eletti alle amministrative della scorsa primavera, a subentrare in Consiglio comunale ad un consigliere dimissionario. La proclamazione avverrà nel primo Consiglio utile, verosimilmente mercoledì 24 aprile».

Lo dichiara in una nota il Coordinatore M5S per la Provincia di Lecce e già senatore, Iunio Valerio Romano che aggiunge: «Salvatore e tutta la comunità pentastellata di Surbo hanno sempre lavorato bene e quest’opportunità consentirà loro di essere direttamente incisivi nell’amministrazione di Surbo e Giorgilorio sui temi più identitari, quali il welfare e la transizione ecologica».

«Sono estremamente motivato a fare del mio meglio e l’impegno sarà massimo, unitamente al Gruppo M5S di Surbo e Giorgilorio, che ringrazio per il costante supporto, al fine di portare le nostre idee e i nostri progetti in Comune, al servizio dei nostri concittadini», le prime parole di Cataldi, «ringrazio, altresì, il MoVimento 5 Stelle, la mia casa da oltre dieci anni, che mi ha consentito di crescere, prima di tutto come persona, rappresentando sempre un luogo di confronto e condivisione».

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Depressa di Tricase: lavori al Calvario

La vice sindaco Francesca Longo: «Luogo di interesse religioso, oltreché culturale e identitario della nostra Città per questo abbiamo deciso di investire centomila euro utilizzando fondi del bilancio comunale»

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Avviati i lavori per la riqualificazione del Calvario a Depressa di Tricase.

Ne ha dato annuncio la vice sindaco di Tricase Francesca Longo: «Il Calvario, sito nella zona denominata “Largo Dei Pozzi Messapici”», la premessa, «venne costruito nel 1885 e abbellito nel 1973, su progetto e disegni di G. Villani, con le terracotte della prestigiosa ditta Garrisi di Galatina».

Ne consegue che «rappresenta un luogo di interesse religioso, oltreché culturale e identitario della nostra Città».

Per questa ragione, «l’amministrazione comunale ha deciso di investire centomila euro utilizzando fondi del bilancio comunale, per riqualificare l’intera area».

 

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Il piano antincendi per l’estate

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 Il Prefetto Luca Rotondi ha presieduto una riunione finalizzata a fare il punto sulle misure e strutture messe in campo per la previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia e per la gestione delle emergenze.

All’incontro hanno partecipato i vertici delle Forze di Polizia, i comandanti di Vigili del Fuoco, Polizia Stradale, Polizia Provinciale, Gruppo Carabinieri Forestale, Capitaneria di Porto, Aeronautica militare, nonché i rappresentanti della Regione Puglia e del Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile e, in collegamento da remoto, i referenti dei comuni della provincia, di A.R.I.F. ed i soggetti gestori della rete viaria e ferroviaria.

In avvio dell’incontro, si è proceduto all’analisi dei dati relativi alla decorsa stagione estiva, che ha registrato un incremento degli incendi di vegetazione e sterpaglie in numerose aree del territorio provinciale, come risulta dalla mappa tematica elaborata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco (foto a fine articolo).

In tale quadro, anche per quest’anno il sistema messo a punto dalla Regione Puglia, competente per la pianificazione e il coordinamento, mette a regime tutte le risorse disponibili, grazie alle diverse convenzioni in via di redazione e sottoscrizione con Vigili del Fuoco, A.R.I.F., Volontariato di Protezione Civile e altri soggetti competenti, nonché grazie all’intercettazione di fondi, anche di derivazione europea, per l’acquisto di ulteriori mezzi aerei e di altri mezzi che saranno in uso ad ARIF.

Inoltre, nell’ottica di implementare l’attività di monitoraggio e di segnalazione tempestiva di eventuali focolai d’incendio, l’ARIF metterà a disposizione su tutto il territorio regionale 60 droni con telecamere, anche termiche, tecnologicamente avanzate, mentre l’Arma dei Carabinieri garantirà la possibilità di utilizzo di un elicottero.

È stato altresì dato atto dell’impegno delle competenti articolazioni regionali ai fini del supporto agli Enti locali, anche con risorse economiche finalizzate alla promozione di progettualità in tema di monitoraggio, allertamento e avvistamento precoce, con il finanziamento di 7 comuni costieri della provincia per importi tra 50mila e 100mila euro, oltre ai consueti avvisi pubblici con cadenza annuale per il finanziamento di piccole attività di prevenzione, formazione ed informazione della popolazione.

È stato quindi rivolto un forte invito agli amministratori locali, nell’ambito delle attività di prevenzione, ai fini della sensibilizzazione dei privati circa la necessità di porre in essere le necessarie opere preventive sui terreni, al fine di evitare di incorrere in responsabilità amministrative e penali.

È stata inoltre ribadita la necessità di una immediata segnalazione di possibili focolai d’incendio, nella consapevolezza che la tempestività dell’intervento appare fondamentale ai fini della tutela del patrimonio paesaggistico ed ambientale e della pubblica incolumità.

Il Prefetto Luca Rotondi ha rivolto un ringraziamento a tutte le componenti del sistema di prevenzione e lotta agli incendi boschivi e di interfaccia riservandosi la convocazione di ulteriori incontri operativi in caso di necessità ed assicurando che, attesa la rilevanza del fenomeno nel contesto provinciale in particolare nei mesi estivi, saranno avviate interlocuzioni con il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell’Interno ai fini della valutazione di un eventuale potenziamento di uomini e mezzi nel periodo di maggiore pericolosità.

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