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Attualità

Futuro sindaco di Tricase, a te chiedo…

Politiche culturali e turismo: quando e come?

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Cultura e turismo sono termini che da sempre evocano emozioni forti e scenari retorici, a maggior ragione in un paese come il nostro che detiene la maggioranza delle bellezze artistiche e paesaggistiche nel mondo.
Non c’è da meravigliarsi dunque che anche in un piccolo paese di provincia come Tricase il binomio venga strumentalizzato per le varie experience di promozione e/o valorizzazione del territorio o durante le campagne elettorali.

Tra qualche giorno si svolgeranno le elezioni amministrative dopo che recentemente il Comune è stato commissariato a causa della precedente e sfiduciata amministrazione.
Si sa, le campagne elettorali sono figlie di vari fattori e mai come in questo momento storico che stiamo vivendo, dove locale e globale tendono a influenzarsi con risultati a volte deprecabili, in alcuni slogan è possibile ascoltare lo spirito del tempo.
Mi riferisco al ruolo guida che alcune fazioni politiche e per certi versi anche faziose, ben note per il loro modus operandi nel fare politica si auto assegnano e invocano per Tricase come “faro della cuspide” e traghettatore della medesima economia. Appare come una nota stonata anche il richiamo all’affetto paesano nei confronti di alcuni nostri concittadini che occupano importanti ruoli della società civile a contribuire per il loro paese, come se dovessero sdebitarsi per la maternità.
Tra i vari echi di patriottismo e campanilismo si spera che dal nostro piccolo porticciolo dove ci si accalca, in barba ai divieti per il fare il bagno in estate, non si decida di partire per una nuova crociata.
Ironia a parte, in questo marasma eccitante di parole che sono i programmi elettorali, come di consuetudine sono state lanciate delle motions per una politica culturale e per una nuova e migliore gestione del comparto turistico del territorio tricasino.
Lungi da me il voler sminuire la passione, l’impegno civile dei candidati e delle candidate e il loro bagaglio umano e soprattutto professionale che accompagna le proposte – colgo l’occasione per complimentarmi nella maniera più sincera per la loro voglia di mettersi in gioco – sembra che quest’ultime siano destinate a incidere ben poco sulla vita (in senso lato) della nostra comunità.
Ben inteso, trattare di cultura e fare proposte per una gestione amministrativa del comparto turistico è qualcosa di molto complesso che sicuramente non si risolve con una pubblicazione giornalistica, soprattutto in periodi difficili come quello che stiamo attraversando. Tuttavia un approccio poco meditato per queste due grandi aree tematiche vizia da sempre la trattazione e l’applicazione.
Il difetto più grande che accompagna tutte le proposte per due settori che potenzialmente possono offrire una crescita non indifferente per il territorio, risiede nel carattere estemporaneo delle stesse, ovvero l’assenza di una cornice paradigmatica di riferimento.
Andiamo con ordine, il primo grande errore è considerare le due tematiche indipendenti l’una dall’altra e talvolta confonderle con interessi privatistici e contingentali.
Non mi dilungherò nel dimostrare che sono strettamente correlate, basti pensare che paesi come il Portogallo hanno costruito intorno alla “Saudade” (il sentimento della nostalgia) un importante business. Dicasi lo stesso per la Spagna attraverso il turismo religioso, il “Cammino di Santiago” è un esempio lampante di ciò che stiamo dicendo.

Ora, pretendere che Tricase diventi il Portogallo o la Spagna è fin troppo pretenzioso oltre che irrealizzabile come ipotesi. I due esempi sono funzionali perché contengono quelli che a mio avviso sono i punti salienti che non si posso eludere se si vuole sfruttare a pieno, con anche un tornaconto diffuso e sostenibile, una situazione da cui si può lucrare, ovvero la progettazione e la programmazione.
Su queste due caratteristiche fondamentali per qualsiasi tematica, si potrebbe disquisire a lungo. Nella fattispecie e per ciò che ci interessa, è fondamentale dire che nella complessa operazione di sensibilizzazione e valorizzazione del patrimonio artistico-culturale e paesaggistico è strategico il coinvolgimento della comunità, anzi è auspicabile un allargamento della base democratica.
In fase di progettazione è fondamentale oltre al porsi domande, (es. : Che tipo di turismo vogliamo? Quale ruolo vogliamo per il nostro patrimonio materiale e immateriale e paesaggistico? Nello specifico: Quale ruolo vogliamo che ricopra Palazzo Comi? E Acait? E le nostre tradizioni culinarie e religiose? E le marine? ) e parlare con gli operatori del settore, farlo anche con il cittadino che la mattina prende un caffè all’ombra del Pisanelli, anzi, è imprescindibile quest’ultimo passaggio in quanto il cittadino è il primo fruitore dei beni culturali e portatore “naturale” di cultura. Coinvolgerlo direttamente nella costruzione della narazione sulla comunità e del proprio ruolo al suo interno.





Perché questo? Per un motivo determinante: la molteplicità di opinioni e punti di vista significa ricchezza di strumentazione intellettuale da adoperare in fase di programmazione, che rappresenta la messa in atto del progetto. Significa inoltre essere in grado di inglobare e far propri i dispositivi organizzativi messi a disposizione dalle politiche dai diversi livelli di amministrazione e governo, regionale (Puglia 365), nazionale(PST2017-2022)e transnazionale (COSME, ORIZON, EUROPA CREATIVA, LIFE +, ERASMUS) .
Significa infine fissare degli obiettivi a medio e lungo termine affinché tutto ciò divenga strutturale all’economia del nostro paese.





Tricase non è semplicemente provvista di un know-how di altissimo profilo e fra i migliori in provincia, ma anche e soprattutto di un legame emotivo con la sua Storia e memoria da permetterle di competere con importanti centri quali Otranto, e con la forza di stabilire per sé un ciclo virtuoso oltre che un esempio per il resto del territorio.




Le mie domande invece sono: a quando tutto questo? Continueremo a scorticarci le dita sulla tastiera Facebook per ringraziare Dior per aver utilizzato abilmente il nostro territorio? Ad insistere sulla ridondante retorica della “piscina naturale”? Oppure avviamo un dibattito serio e non passeggero sulla nostra geografia culturale e turistica? Le crisi e i periodi travagliati possono essere miniere di opportunità se affrontati insieme e con la giusta mentalità, diversamente dovremo accontentarci delle polemiche prive di spirito di dialettica che ogni estate accompagnano i nostri tuffi in mare.





Mirko Coluccia


Attualità

751 posti di lavoro e 204 annunci: il report di Arpal Puglia

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it…

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In vista della prossima apertura di un nuovo punto vendita a Galatina, “Piazza Italia”, è alla ricerca di tre commessi o commesse di vendita. Le selezioni si svolgeranno mercoledì 7 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, presso gli uffici del Centro per l’Impiego di Galatina, in via Vito Vallone 25, alla presenza dei recruiter aziendali. La selezione è rivolta a candidati con preferibile esperienza nella vendita al dettaglio. Le figure selezionate si occuperanno di esposizione e sistemazione della merce, rifornimento degli scaffali, assistenza ai clienti durante l’acquisto e gestione della cassa.

È previsto un contratto di lavoro a tempo determinato full time, con orario spezzato (mattina e pomeriggio) e possibilità di stabilizzazione futura. Chi è interessato può partecipare al recruiting day presentandosi il 7 maggio al Centro per l’Impiego di Galatina. È inoltre necessario inviare, entro il 6 maggio 2025, il modulo di candidatura all’indirizzo email: ido.galatina@arpal.regione.puglia.it. Il modulo è scaricabile al seguente link: https://tinyurl.com/candidatigalatina. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il CPI di Galatina al numero 0836/1909018 o scrivere a ido.galatina@arpal.regione.puglia.it.

Sono 751 le posizioni lavorative attualmente disponibili nell’Ambito di Lecce, distribuite in 204 annunci attivi. È quanto emerge dal 14° Report settimanale di ARPAL Puglia, che fotografa un mercato del lavoro vivace e in crescita, con offerte che spaziano tra i principali settori produttivi del territorio. A trainare il mercato del lavoro è ancora una volta il settore turistico che offre 284 opportunità, a testimonianza del suo ruolo centrale nell’economia locale.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.itdal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid. Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

https://drive.google.com/file/d/1cLCYz7r9-QqW_UufuQlxgqqrK1Vf0WWu/view?usp=sharing 

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Anticipo d’estate per il ponte dl 1° maggio

Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone…

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Secondo 3bmeteo: “Nei prossimi giorni anticiclone subtropicale con sole prevalente e netto rialzo termico; primi picchi di 28-30°C”.

“Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone subtropicale, ripristinando condizioni in prevalenza assolate su gran parte dello Stivale”.

“Non solo ampio soleggiamento ma anche netto aumento delle temperature per il Ponte del 1 maggio” – prosegue Ferrara di 3bmeteo – “sperimenteremo un vero e proprio anticipo d’estate con temperature più tipiche del mese di giugno e ben sopra le medie del periodo. Già giovedì 1 maggio si potranno sfiorare picchi di 27-28°C”.

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Attualità

Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano

“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

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«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.

Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.

Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.

Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.

«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».

I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).

«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.

«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.

L’IMPIANTO

Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.

Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.

Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.

L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.

I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.

MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE

I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.

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