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Attualità

Gli Stati Uniti ci spiano?

Perchè le Agenzie tengono sotto controllo anche gli stati amici

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In questi giorni si discute delle recenti rivelazioni di WikiLeaks secondo cui il Governo Berlusconi fu oggetto di “interesse” da parte della National Security Agency nel periodo compreso tra il 2008 ed 2011.


Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha anticipato “una presa di posizione della Farnesina sulla vicenda”. Si tratta davvero di inaccettabili azioni di spionaggio in grado di gettare ombre e insidiare dubbi sui rapporti tra Paesi alleati? Abbiamo cercato di comprendere meglio quanto sta avvenendo, intervistando Carmine America, esperto di intelligence economica, oggi impegnato nella sicurezza in una multinazionale italiana del settore Difesa e Aerospazio.


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Carmine America, esperto di intelligence


Quando si parla di Wikileaks cosa si intende esattamente?


WikiLeaks è la nota piattaforma online su cui sono collezionati e pubblicati documenti sensibili, generalmente ottenuti attraverso fughe di notizie (da cui deriva il nome dell’organizzazione) che possono riguardare governi ed istituzioni internazionali. Oltre ad essere una piattaforma web, WikiLeaks può essere considerata una vera e propria organizzazione sovranazionale che si serve della rete e, più in particolare, della parte sommersa del web (deep web e dark web) per raccogliere e pubblicare materiale spesso ottenuto violando norme governative su informazioni coperte da classifiche di segretezza. Julian Assange, fondatore di Wikileaks, è considerato uno dei principali e più temibili avversari delle agenzie occidentali di intelligence, insieme a personaggi del calibro di Edward Snowden e Chelsea Manning.


In nome della trasparenza e in virtù delle più svariate motivazioni, nel corso degli ultimi anni su WikiLeaks sono stati pubblicati documenti e materiale di ogni tipo: dalla corrispondenza scambiata in ambiente diplomatico (cablogrammi) alle conversazioni su account personali di posta elettronica da parte di personaggi pubblici, sino alla diffusione delle liste di contatti dei vertici delle agenzie di intelligence o di capi di Stato”.


Volendo ricorrere ad un paradosso, si può dire che WikiLeaks abbia con le agenzie d’intelligence un elemento in comune, rappresentato dalla finalità della raccolta informativa; differisce invece, l’utilizzo finale di tale raccolta”.


Perché tutto questo interesse da parte delle agenzie americane verso istituzioni europee e governi del vecchio continente?


La recente pubblicazione di documenti diplomatici che attesterebbero l’attenzione da parte delle agenzie di intelligence USA (NSA in particolare) va innanzitutto contestualizzata nell’ottica delle strategie di politica estera perseguite anni addietro dal nostro Paese. Volendo tralasciare per un momento le possibili cause che avrebbero determinato tale “attenzionamento” da parte della National Security Agency, è il caso di fare una riflessione realistica sul ruolo di qualsiasi Servizio in giro per il mondo: si tratti di Paesi alleati o meno, di Paesi amici o nemici, il compito delle agenzie di intelligence non cambia e rimane sostanzialmente quello di raccogliere, analizzare ed elaborare informazioni utili al decisore politico per tutelare gli asset strategici nazionali e perseguire gli interessi del proprio Paese. Tale premessa è indispensabile poiché sgombera il campo da qualsiasi possibile distorsione nell’interpretazione di quanto accaduto. In altre parole, è abbastanza normale supporre che Paesi stranieri, alleati o meno, cerchino di carpire informazioni strategiche sulle decisioni del governo, soprattutto laddove tali decisioni possano riguardare alleanze internazionali, la politica estera o anche i rapporti di amicizia fra leader politici. Probabilmente tale circostanza risultava assai più comprensibile negli anni della Guerra Fredda ma è corretto dire che le dinamiche di esercizio del potere nella comunità internazionale non sono poi cambiate: la partita oggi si gioca sul campo della competizione economica, industriale, commerciale (financo scientifica) ma il ruolo delle agenzie di intelligence rimane essenziale e imprescindibile”.


Fortunatamente i nostri Servizi, tanto il DIS quanto AISE ed AISI, hanno molto da insegnare in tale materia ed il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica adempie perfettamente ai compiti istituzionali”.


AGENZIE USA ONNIPRESENTI?


Esiste davvero una ‘’onnipresenza” delle agenzie d’intelligence statunitensi?

La comunità intelligence statunitense è senza ombra di dubbio tra le più organizzate al mondo. La capacità di raccolta informativa risulta essere tanto pervasiva da poter annoverare più di venti differenti strutture dedicate alla ricerca e all’elaborazione delle informazioni. La National Security Agency, più volte richiamata sui giornali in questi giorni, effettua prevalentemente una raccolta di tipo SIGINT (Signals Intelligence) e si occupa di ricercare informazioni attraverso l’intercettazione di comunicazioni ecc.


Una vignetta ironica dal web

Una vignetta ironica dal web


È evidente che in un’era come quella attuale, in cui il ricorso alle tecnologie digitali è alla base di qualsiasi comunicazione, il valore della SIGINT sia fondamentale. Tale tipologia di raccolta, con gli opportuni strumenti a disposizione, può raggiungere proporzioni smisurate. A questo punto, però, si pone una prima questione con cui anche le agenzie USA debbono fare i conti: mi riferisco al problema della gestione della mole di informazioni quotidianamente raccolte in giro per il mondo. Si può facilmente comprendere che ogni attività di raccolta informativa dovrebbe sfociare in un’attività di analisi e nella condivisione all’interno del circuito di riferimento dei risultati ottenuti. Quando le informazioni raccolte sono troppe questo lavoro diviene difficile se non impossibile, finendo con l’inficiare il valore intrinseco del lavoro svolto. Tale circostanza ci porta a dire che, sebbene le agenzie di intelligence statunitensi possano sembrare onnipresenti e quasi infallibili, esistono chiari limiti che ne condizionano l’operato”.


Come valuta il livello di cooperazione tra Stati Uniti e Italia sulle attività d’intelligence?


Una più attenta valutazione dei livelli di cooperazione tra Italia e Stati Uniti ci porta a dire che in realtà nulla o quasi sia cambiato tanto sotto il profilo delle attività di intelligence quanto sotto il profilo dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. E’ certamente giusto rimarcare un’esigenza di correttezza e di rispetto reciproco nella formulazione delle dinamiche istituzionali sia in ambito bilaterale che multilaterale. Allo stesso tempo, però, sappiamo che una buona dose di realismo non guasta mai. Tale vicenda, quindi, deve essere necessariamente letta alla luce di quanto oggi accade nel mondo e contestualizzata in uno scenario internazionale in continuo mutamento, sconvolto dall’instabilità dilagante in Medioriente, agitato da una crisi delle istituzioni europee senza precedenti, turbato dall’emergere di vecchi e nuovi conflitti.


In questo mare agitato i rapporti transatlantici sono fortunatamente saldi, alimentati da una comunità di intenti e valori, anche con riferimento ai rapporti tra le due comunità intelligence. Gli Stati Uniti e l’Italia, oltre a poter annoverare una consolidata tradizione di condivisione informativa, sono oggi impegnati in numerosi contesti e si confrontano costantemente su questioni assai sensibili ed impegnative.


Quanto ribadito a livello diplomatico vale anche nei rapporti tra le agenzie di intelligence: nell’ottica del massimo rispetto reciproco, i nostri Paesi continuano a cooperare e si impegnano a perseguire finalità comuni.


ITALIA-USA: RAPPORTI A RISCHIO?


I rapporti diplomatici tra Italia e Stati Uniti risentiranno delle recenti rivelazioni di Wikileaks?


Come anticipato con riferimento al tema della sicurezza nazionale, i rapporti transatlantici non subiranno particolari variazioni. Gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali partner per l’Italia, sia a livello istituzionale che a livello economico, scientifico e culturale. L’interesse verso Washington da parte del nostro governo è tenuto alto ed anche a livello diplomatico i rapporti risultano essere particolarmente intensi. A conferma di quanto detto, si può ricordare che proprio pochi giorni fa il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha tenuto una visita istituzionale negli Stati Uniti nella quale, tra l’altro, ha voluto omaggiare l’Ambasciatore Claudio Bisogniero, ormai giunto alla conclusione del proprio mandato, per l’impegno profuso e gli importanti risultati ottenuti nel mantenere alti i rapporti diplomatici con gli Stati Uniti. Da marzo il nuovo ambasciatore italiano sarà Armando Varricchio, personalità di grande spessore e già consigliere diplomatico del premier, Matteo Renzi. Anche questa scelta di continuità è conferma dell’importanza attribuita dal nostro governo ai rapporti con gli Stati Uniti. Quanto avviene nella diplomazia istituzionale trova, poi, un chiaro seguito nella “diplomazia culturale”: i rapporti tra i nostri Paesi sono saldi e le posizioni assunte nei tanti consessi internazionali trovano condivisione ed unanimità. Al netto di eventuali strumentalizzazioni, la vicenda WikiLeaks non causerà, quindi, significative inflessioni nella tenuta dei rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America”.


Antonella Marchisella


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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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Cooking Quiz, l’alberghiero di Santa Cesarea finalista

 “Polo Tecnico del Mediterraneo”, il 22 maggio a Roma 4 classi in corsa per la vittoria alle finali nazionali

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Cooking Quiz, è il progetto didattico che coniuga formazione e divertimento negli Istituti Alberghieri italiani ed è giunto all’ottava edizione.

Un’avventura coinvolge i futuri professionisti del settore alberghiero su temi di fondamentale importanza come sana e corretta alimentazione, valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio e lotta allo spreco alimentare trattati dal formatore Alvin Crescini, oltre alle lezioni strettamente legate al piano studi condotte dagli chef/docenti di di F.I.C. Federazione Italiana Cuochi, di ALMA, La  Scuola Internazionale di Cucina  Italiana, e di A.I.S. Associazione Italiana Sommelier che fanno parte del Comitato Scientifico del Cooking Quiz.

Uno spazio di fondamentale importanza è riservato al corretto riciclo degli imballaggi principalmente utilizzati in cucina grazie alla collaborazione dei Consorzi Nazionali per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi Biorepack, Cial, Comieco, Corepla, Coreve e Ricrea.

I Consorzi Nazionali partecipanti al Cooking Quiz garantiscono l’avvio al riciclo degli imballaggi, promuovendo un notevole risparmio di materia ed energia e posizionando il nostro Paese come un esempio virtuoso a livello globale.

I veri protagonisti del format sono gli studenti e le studentesse delle classi quarte degli indirizzi enogastronomia, sala-vendita e pasticceria/arte-bianca.

Attraverso la gamification, il concorso trasferirà nozioni e informazioni importanti, per poi valutarne il grado di apprendimento.

Saranno proposte sfide individuali per ottenere il punteggio più alto nella propria classe, nonché competizioni tra classi per determinare il gruppo che accederà alla fase successiva, ovvero la Finalissima Nazionale in programma il 22 maggio al Teatro Olimpico di Roma.

Il tour in presenza ha fatto tappa all’IIS “Polo Tecnico del Mediterraneo” di Santa Cesarea Terme.

Gli studenti e le studentesse sono scesi in campo dimostrando grande preparazione.

La formatrice e componente del Comitato Scientifico Daniela Rinaldi ha tenuto una lezione su “Lo spreco alimentare“.

Per le classi di sala, Jlenia Gigante, diplomata e ALMA Ambassador di ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, ha invece tenuto la lezione su ”Il sommelier in sala”.

Hanno ottenuto il pass per la finalissima nazionale le classi 4A e 4B ad indirizzo Enogastronomia e 4E e 4D ad indirizzo Sala-vendita.

Cooking Quiz è realizzato da Plan Edizioni, leader nel mercato dell’editoria per gli Istituti Alberghieri e sarà diretto e coordinato da Peaktime, società che da anni sviluppa format didattici per le Scuole finalizzati al trasferimento di valori e nozioni agli studenti di ogni ordine e grado.

La sezione didattica sarà sviluppata dal Comitato Scientifico composto da: Federazione Italiana Cuochi F.I.C. punto di riferimento nel panorama culinario italiano ed eccellenza nel settore gastronomico nazionale; le competenze e l’esperienza dei suoi Chef sono riconosciute a livello internazionale, e ora, attraverso Cooking Quiz, gli studenti avranno l’opportunità di accedere a questo straordinario patrimonio di conoscenze culinarie; ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana riconosciuta come il più autorevole centro di formazione a livello internazionale per l’ospitalità italiana e da A.I.S. Associazione Italiana Sommelier il più grande sodalizio di professionisti e appassionati di vino.

Anche questa edizione sarà affiancata e sostenuta da Re.Na.I.A. la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri e da AEHT organizzazione internazionale che promuove una prospettiva europea tra le scuole alberghiere e il turismo.

Partner importanti hanno deciso di affiancare eticamente Cooking Quiz, mettendo a disposizione delle scuole prodotti o attrezzature per i laboratori e soprattutto condividendo la loro expertise al fine di ampliare le conoscenze e la formazione dei ragazzi: Assogi, Cancelloni Food Service, Coal, Confartigianato Imprese – Alimentazione, Consorzio Di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano IGP, Consorzio Tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, PPAS Consorzio produttori patate associati, Consorzio di Tutela Patata della Sila I.G.P., Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto  di Parma, Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano, Food Brand Marche, GestCooper,  Igor Gorgonzola, I.M.T. Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Italia Zuccheri,  Oleificio Zucchi, Royal Greenland, SIGI Azienda Agricola, Trevalli Cooperlat.

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