Attualità
Internet verso il default?
Per gli esperti la rete è prossima al collasso. E anche l’attuale rete energetica sarà sufficiente solamente per i prossimi 15 anni
Internet? Il default entro i prossimi 8 anni. Secondo alcuni esperti l’intera infrastruttura che immagazzina, riceve e invia i dati della rete potrebbe collassare in tempi non troppo lontani. È stato uno degli argomenti su cui si è parlato a Londra in occasione di un incontro sul tema promosso dalla Royal Society. Il problema sarebbero i nuovi servizi offerti dalla rete, sempre più affamati di banda, come le internet TV o i servizi di video-sharing. Una “crisi di capacità”, secondo gli esperti interpellati durante il meeting, che riguarda l’infrastruttura in fibra ottica attuale che sarebbe insufficiente a coprire la richiesta di banda da parte dei consumatori. Negli ultimi dieci anni la crescente richiesta di dati digitali è stata risolta grazie all’evoluzione tecnologica, ma i progressi scientifici hanno raggiunto un limite per cui eventuali evoluzioni saranno rallentate.Quindi? La fibra ottica attuale non riuscirà a soddisfare la domanda fra 8 anni da oggi, almeno nel Regno Unito. Insomma sarà necessario un ampliamento dell’infrastruttura a carico di società terze e, di riflesso, del consumatore. Quindi un aumento dei costi degli abbonamenti. “Stiamo iniziando a raggiungere un punto in cui non riusciremo ad ottenere più dati da una singola fibra ottica”, ha dichiarato il professor Andrew Ellis della Aston University di Birmingham. La domanda cresce costantemente, ma la ricerca non riuscirà a coprirla da qui a 8 anni, non con le infrastrutture attuali. “Se non riusciremo ad avere idee radicali, i costi per i consumatori aumenteranno drammaticamente”, ha inoltre specificato Ellis, dovuti sia ai costi di installazione della nuova fibra che all’aumento degli oneri necessari per la sua manutenzione.
Il tempo per ampliare le infrastrutture c’è tutto, ma il problema non va preso sotto gamba perché il traffico cresce così rapidamente che potrebbe essere in futuro difficile gestirlo correttamente. Il collasso avverrà? No, non è questo un orizzonte che possa essere tracciato tra le previsioni. Questo perché all’aumentare dei contenuti corrisponde anche un aumento degli interessi in ballo, con capitali ed energie sempre più a disposizione laddove aumentino la presenza e il coinvolgimento delle persone. Gli studi attuali indicano pertanto semplicemente la criticità di un collo di bottiglia destinato ad arrivare ad una verifica nel giro di breve tempo. Quanto breve? 8 anni sono per la rete quello che si potrebbe considerare un “lungo periodo”. Dunque il tutto va declassato a mera constatazione e non certo a vero allarme, in attesa che i dati possano essere verificati e la tesi suffragata da impegni volti ad evitare il problema.
La problematica, però, si rifletterà anche sul consumo energetico, secondo il professore, con il Regno Unito che consuma già il 16% dell’energia prodotta per l’uso di internet, con un tasso di crescita del 100% ogni quattro anni. Se da un lato si coprirà il fabbisogno di internet, dall’altro l’attuale rete energetica sarà sufficiente solamente per i prossimi 15 anni. E se sarà così in Gran Bretagna, ci sarà da preoccuparsi anche prima che in Italia dove la rete di fibra ottica è in un ritardo cronico e paghiamo un gap infrastrutturale tecnologico visibile tuttora con una rete ancora lenta in gran parte delle località italiane. D’altro canto però c’è chi come il professore della Essex University, Andrew Lord, esperto di fibre ottiche per BT, getta acqua sul fuoco. Gli allarmismi, secondo quest’ultimo, sono ingiustificati: “Internet non sta per collassare, ha ancora un esubero di banda inutilizzato”, ha detto durante l’evento alla Royal Society. “La tecnologia attuale sarà superiore alle esigenze di banda per molti anni a venire, ma sarà necessaria naturalmente un’evoluzione tecnologica per far fronte alla continua crescita di richiesta che avremo nel futuro”.
Attualità
Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto
Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni
Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.
La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.
Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.
La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.
L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.
Attualità
Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
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