Attualità
Manifatturiero in agonia
“Scomparse” 256 imprese del settore in provincia di Lecce. I dati e l’elenco completo dei provvedimenti legislativi adottati per contenere la spesa energetica

Non sono bastati gli otto importanti provvedimenti legislativi adottati nel 2022 al fine di contenere la spesa energetica.
Tanti imprenditori, infatti, si sono dovuti arrendere, chiudendo l’attività.
La conferma è nei numeri contenuti nel nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma (school of management, associata Asfor).
«Non sono bastati i crediti d’imposta, i bonus, le riduzioni delle accise, degli oneri di sistema e le altre agevolazioni», commenta il data analyst Davide Stasi, «non sono bastate tutte le misure finalizzate a mitigare l’impatto del “caro energia” che hanno determinato effetti, in termini di indebitamento netto, per ben sessanta miliardi e mezzo di euro. Per la precisione, sono stati impegnati 60 miliardi 467 milioni di euro di deficit solo nell’esercizio 2022. A tanto ammontano i costi delle norme emanate con l’obiettivo di attenuare la spesa energetica di famiglie ed imprese, ma che hanno comportato pesanti oneri per la finanza pubblica. Dal contenimento della spesa per l’elettricità e il gas all’abbassamento dei costi di carburanti e trasporti, ma non solo. Eppure, sono “scomparse” 256 imprese nel settore manifatturiero in provincia di Lecce. Pari a un tasso negativo del -4,8 per cento: da 5.334 attività manifatturiere (dato al 28 febbraio 2022) ora se ne contano 5.078».
Lo studio prende in esame le imprese attive, ovvero quelle iscritte in Camera di Commercio, ad eccezione di quelle inattive e di quelle sottoposte a procedure concorsuali.

Davide Stasi
«Il manifatturiero è in agonia», prosegue Stasi, «i rincari dei prezzi energetici e delle altre materie prime hanno accresciuto troppo i costi a tal punto da portare alla chiusura di molte aziende e di mettere a rischio la sopravvivenza di tante altre. Le spese per i fabbisogni energetici, in particolare, sono state insostenibili. Molti imprenditori locali si trovano davanti a un bivio: proseguire l’attività, indebitandosi, oppure sospenderla, rimanendo in attesa di tempi migliori per ripartire o chiudere definitivamente. Resta troppo grande l’incertezza di non farcela per l’accumulo progressivo dei debiti che crescono mese dopo mese, anche a causa dei costi e di una concorrenza sempre più agguerrita, favorita dalla globalizzazione. Tant’è che, già ancor prima dello scoppio della guerra in Ucraina, il manifatturiero pugliese arretrava, registrando un’emorragia di imprese industriali ed artigianali tale da temere una vera e propria desertificazione del tessuto economico. Il settore della trasformazione che è quello più energivoro è messo alle corde dall’impennata dei costi. Il costante incremento dell’inflazione sta comprimendo la capacità di spesa delle famiglie, riducendone i consumi e taglia anche i margini di ricavo delle imprese, soprattutto di quelle energivore ovvero quelle aziende che necessitano di grandi quantità di energia elettrica o di gas per portare avanti le proprie attività. Più brevemente, l’aumento dei costi e la contrazione della domanda interna ed estera hanno pesato sull’economia. Dopo la pesante caduta del Pil, causata dal blocco delle attività produttive per contenere la diffusione del Covid-19, l’attività industriale sembrava ripartire», ricorda Stasi, «gli effetti della pandemia e della recessione sono stati e sono tuttora fortemente diseguali tra le aree del Paese (tra il Nord e il Sud), ma se l’analisi, invece, viene effettuata per comparti e non per territori, quello manifatturiero che è il più dipendente da petrolio, gas e altre commodity rischia di dissolversi, perdendo capitale umane, risorse e competenze che si tramandano di generazione in generazione».
I principali interventi per il contenimento della spesa per elettricità hanno previsto l’annullamento degli oneri generali per il settore elettrico (9,015 miliardi di euro); crediti di imposta per le imprese energivore a parziale compensazione dei maggiori costi della materia energia (5,658 miliardi di euro); crediti di imposta per le altre imprese a parziale compensazione dei maggiori costi della materia energia (6,280 miliardi di euro).
Relativamente al gas, sono stati ridotti gli oneri generali di sistema gas (3,432 miliardi di euro); l’Iva sul gas metano (2,489 miliardi di euro); riconosciuti crediti di imposta per le imprese gasivore a parziale a compensazione dei maggiori costi del gas (6,019 miliardi di euro); crediti di imposta per le altre imprese a parziale compensazione dei maggiori costi del gas (2,306 miliardi di euro).
Per abbassare il costo delle utenze sono stati detassati i benefit aziendali per il pagamento delle utenze (329 milioni di euro); erogati fondi per compensare i maggiori costi delle utenze di enti religiosi, no profit o luoghi di cultura (310 milioni di euro); fondi per il contenimento degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale a sostegno delle imprese operanti nel settore della ceramica artistica e del vetro artistico di Murano (5 milioni di euro).
Per il contenimento dei costi di carburanti e trasporti, sono state tagliate temporaneamente le accise e l’Iva sui carburanti (5.955 miliardi di euro); ammessi crediti d’imposta per l’acquisto di carburanti e altre misure di sostegno all’autotrasporto (652 milioni); crediti d’imposta per l’acquisto di carburante nei settori agricolo e della pesca (541 milioni di euro); detassati i buoni carburanti riconosciuti ai dipendenti (9,9 milioni di euro); elargiti bonus per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico (140 milioni di euro); fondi per l’acquisto di carburante da parte di operatori che erogano servizi di trasporto (475 milioni di euro).
Altri interventi per far fronte delle difficoltà derivanti da rialzi dei prezzi hanno garantito liquidità alle imprese (per 420 milioni di euro), più le misure volte a incrementare l’efficienza energetica, promuovere la conversione produttiva e sostenere l’offerta di servizi, con effetti finanziari (per 1,13 miliardi di euro).
Per il contrasto alla povertà energetica sono stati stanziati complessivamente 2,811 miliardi di euro, attraverso il rafforzamento e l’estensione della platea di beneficiari dei bonus elettrico e gas.
In ultimo, le misure finalizzate a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori hanno riguardato il riconoscimento di indennità una tantum a favore di lavoratori, pensionati e percettori di prestazioni sociali (NASpI, Diss-Coll, RdC) per 9,88 miliardi di euro; la riduzione degli oneri contributivi per i lavoratori subordinati (1,166 miliardi di euro); l’anticipazione del conguaglio e la parziale anticipazione della rivalutazione delle pensioni (1,447 miliardi di euro).
Le misure e i relativi effetti in termini di indebitamento netto o deficit sono contenute in otto atti legislativi, disposti dalla legge di bilancio 2022 e dai decreti-legge numeri 4, 17, 21, 50, 115, 144 e 176 del 2022. Più precisamente legge 234/2021 (legge di Bilancio 2022); decreto-legge 4/2022 (“Sostegni-Ter” convertito dalla legge 25/2022); decreto-legge 17/2022 (convertito dalla legge 34/2022); decreto-legge 21/2022 (“Ucraina” convertito dalla legge 51/2022); decreto-legge 50/2022 (convertito dalla legge 164/2022); decreto-legge 115/2022 (convertito dalla legge 142/2022); decreto-legge 144/2022 (convertito dalla legge 175/2022); decreto-legge 176/2022 (convertito dalla legge 6/2023).

Manifatturiero e caro energia – tabelle oneri 2022
Attualità
Riapre l’ufficio postale di Ugento, lavori in corso a San Donato e Sternatia
Nella rinnovata sede ugentina già disponibili i servizi INPS. I pensionati vi potranno chiedere il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M”. Durante i lavori, invece, i cittadini di San Donato dovranno recarsi all’ufficio postale di San Cesario di Lecce; quelli di Sternatia a Zollino

Ha riaperto oggi, secondo la tipologia “Polis”, l’ufficio postale di Ugento, in via Trieste, a disposizione dei cittadini dal lunedì al venerdì dalle ore 8,20 alle 13,35 e il sabato dalle 8,20 alle 12,35.
Sono terminati, infatti, i lavori di ristrutturazione della sede finalizzati ad accogliere, non appena saranno operativi, tutti i principali servizi della pubblica amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”.
Presso l’ufficio postale di Ugento saranno da subito disponibili i servizi INPS per i pensionati che potranno chiedere il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico.
Nell’ambito degli interventi, si è proceduto a una completa riorganizzazione degli spazi finalizzata a ottimizzare la fruizione dell’ufficio con particolare attenzione al miglioramento del confort ambientale e alla facilitazione dell’accesso ai servizi. In quest’ottica, tra le altre opere, si inseriscono la nuova configurazione della linea di sportelleria con altezze ribassate per agevolare tutti i segmenti di clientela e postazione di lavoro ergonomica per favorire una corretta postura, la realizzazione di una pavimentazione tattile per non vedenti e ipovedenti.
Poste Italiane comunica, inoltre, che anche gli uffici postali di San Donato di Lecce (via Europa) e di Sternatia (via Gorizia) sono ora interessati da interventi di ammodernamento per migliorare la qualità dei servizi e dell’accoglienza.
Le sedi sono infatti inserite nell’ambito di “Polis – Casa dei Servizi Digital”, il progetto di Poste Italiane per rendere semplice e veloce l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione nei Comuni con meno di 15mila abitanti con l’obiettivo di favorire la coesione economica, sociale e territoriale del nostro Paese e il superamento del digital divide.
La continuità di tutti i servizi viene garantita per i cittadini di San Donato di Lecce presso l’ufficio postale di San Cesario di Lecce (via 16 Marzo) e per i cittadini di Sternatia presso l’ufficio postale di Zollino (via Montello), aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,20 alle 13,35 ed il sabato fino alle 12,35.
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Attualità
Controlli a tappeto: denunce, patenti ritirate e sanzioni

Imponente azione preventiva messa in atto dal Comando Provinciale di Lecce nel nord Salento e che verrà riproposta con ancora maggiore frequenza su tutto il territorio della provincia
I carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, coadiuvati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS), hanno portato a termine un’importante operazione di controllo del territorio, conseguendo risultati significativi in termini di sicurezza e legalità.
Tale tipologia dei servizi rientra in una strategia di ancor più imponente azione preventiva messa in atto dal Comando Provinciale di Lecce e che verrà riproposta con ancora maggiore frequenza su tutto il territorio della provincia.
Nell’ambito di tale contesto operativo, i carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza per espiazione pena detentiva in regime di detenzione domiciliare a un 37enne, già noto alle forze dell’ordine, dovendo scontare un anno e due mesi di reclusione per vari reati, commessi in zona.
Durante il servizio di controllo, è stato denunciato un 58enne per tentato furto ai danni di un distributore automatico di bevande.
Un’ulteriore area di intervento è stata la sicurezza stradale. Due uomini, di 61 e 50 anni, sono stati pizzicati alla guida in evidente stato di ebbrezza, con tassi alcolemici rispettivamente di 1,42 g/l e 0,94 g/l.
Nel corso dell’operazione, i Carabinieri hanno ispezionato 51 veicoli e controllato 112 persone, di cui 35 sottoposte a misure restrittive.
Sono state elevate 15 contravvenzioni al Codice della Strada, con il ritiro di 8 patenti di guida e il sequestro amministrativo di 3 autovetture.
In un ulteriore intervento è stato sanzionato un esercizio commerciale, per violazioni penali riguardanti la mancanza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e per inadempienze alle norme igienico-sanitarie.
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Appuntamenti
Cursi, un patrimonio da valorizzare
Missione Stupore, incontro su turismo e accoglienza. Tradizioni artigianali e culinarie millenarie, bellezze paesaggistiche e storiche che attendono di essere svelate

Il Comune di Cursi e l’Ecomuseo della Pietra Leccese organizzano, a Palazzo Maramonte sede del Municipio, “Cursi, un patrimonio da valorizzare: incontro su turismo e accoglienza” un incontro volto a promuovere il turismo locale e le strategie per l’accoglienza di turisti e visitatori nel territorio.
L’evento, in programma oggi, giovedì 27 marzo, alle ore 17, un’opportunità di sviluppo della città della pietra leccese, fa parte della Missione Stupore – Cursi 2025 e si propone di valorizzare il patrimonio culturale, paesaggistico e artigianale della città, offrendo spunti concreti per il potenziamento dell’offerta turistica.
Cursi, come ogni piccolo borgo, paese e territorio, ha un patrimonio unico e straordinario da far conoscere e valorizzare, caratterizzato dall’identità territoriale e culturale, da tradizioni artigianali e culinarie millenarie, da bellezze paesaggistiche e storiche che attendono di essere svelate. Troppo spesso però il nostro sguardo quotidiano è frettoloso e non siamo in grado di vedere la bellezza e la meraviglia che ci circonda.
A Cursi, denominata città della pietra, ogni angolo svela una nuova emozione: un muro a secco che racconta la storia dei nostri padri, le pareti di una cava che sembrano sussurrare antichi segreti, la cucina della tradizione con mani sapienti che impastano la farina trasformandola in gustosi piatti e i colori della pietra avvolgono la piazza e i vari monumenti in un gioco di luci e ombre.
Nel corso dell’incontro saranno illustrate le diverse esperienze che il territorio offre: dalle visite guidate alla scoperta del patrimonio storico e artistico, al trekking tra la bellezza paesaggistica e naturalistica del territorio e poi ancora degustazioni di prodotti tipici locali; laboratori di cucina per la valorizzazione delle tradizioni gastronomiche; laboratori di luminarie per apprendere la tecnica di una tradizione salentina conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo; laboratori di scalpellino per imparare a plasmare la pietra leccese; e la possibilità di esplorare e conoscere il territorio in modo sostenibile con il noleggio di biciclette tradizionali ed elettriche.
Nel corso della manifestazione sarà presentato il nuovo marchio “Cursi, città della pietra leccese”, simbolo di un’identità territoriale forte e distintiva.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Cursi William Santoro, interverranno: Elisa Monsellato, presidente Ecomuseo della pietra leccese e delle cave; Elisa Mele, assessora comunale al Turismo; Michele Bruno, presidente Puglia Expo; Eleonora Marrocco, guida turistica specializzata; Roberto De Donno, esperto di marketing territoriale; Nevio D’Arpa, founder e CEO di BTM; Maria Alba Pandolfini, Tour and Go Tour Operator; Domenico Cafarchia, travel designer esperto di turismo enogastronomico, modera la tavola rotonda il giornalista Marco Renna.
L’incontro rappresenta un’importante occasione di confronto per tutti i soggetti interessati allo sviluppo turistico di Cursi.
L’amministrazione comunale invita cittadine e cittadini, associazioni, tour operator e operatori del settore a partecipare attivamente per contribuire alla crescita del territorio.
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