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Attualità

Occultismo ed esoterismo: potere parallelo

Parola di maga: “Non andate dai cialtroni e da chi vi chiede denaro. Proteggete il vostro portafogli e non vi fate condizionare la vita da chi millanta poteri magici per estorcervi denaro”

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L’argomento “magia” è di quelli che divide: ci sono il bianco (“ci credo”), il nero (“non scherziamo!”) ma anche una zona grigia, quella del “non è vero, ma non si sa mai”, oppure del “non credo alla magia ma al fatto che ci siano persone con sensibilità diverse”.


Come vedremo, quello magico è un mondo che appassiona l’uomo sin dall’alba della sua esistenza, addirittura dalle caverne dell’homo erectus. Il problema è che nei secoli c’è sempre stato chi si è approfittato delle debolezze altrui per i suoi loschi scopi, come anche i recenti fatti di cronaca raccontano.


Giuliana Cazzato


Cercando di spogliarci da ogni nostra reticenza, abbiamo voluto incontrare chi ha studiato la materia ed è fermamente convinta dell’esistenza della arti magiche sin dalla notte dei tempi: Giuliana Cazzato, originaria di Tricase. Nel nostro incontro non c’è nulla di folcloristico, in stile cialtroni smascherati da Striscia la Notizia per intenderci: Giuliana è una studiosa del fenomeno e di professione è una psicoantropologa (studia l’essere umano dal punto di vista sociale, culturale, morfologico, psicoevolutivo, filosofico-religioso ecc.). La nostra diffidenza si affievolisce davanti al suo rincuorante appello: “Non andate dai cialtroni e da chi vi chiede denaro. Proteggete il vostro portafogli e non vi fate condizionare la vita da chi millanta poteri magici per estorcervi denaro”.


Il resto è tutto curiosità nei confronti di una materia comunque misteriosa ed appassionante.


L’approccio è, per quanto possibile, storico e scientifico: “Si parla di scienza e di ricerca, soprattutto  psico antropologica e sociologica. La magia non è quella pratica degenerata che incute terrore”.


Appunto. Cosa è la magia?


Non è altro che l’esigenza dell’uomo di comunicare con la divinità con la natura, con il Creato e quindi con Dio. Così si serve di usanze e riti, manifestazioni, feste in onore della divinità. In epoca antica venivano fatti degli oboli, dei sacrifici per ingraziarsi la benevolenza degli dei, un po’ quello che accade oggi con l’offertorio, un momento forte della liturgia così come è un momento forte per la magia. L’uomo non ci mette molto a scoprire i capisaldi della magia, i quattro elementi che ci governano: l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria, attraverso i quali possiamo arrivare al divino”.


Cosa intende per divino?


Tutto ciò che è sacro, quella sacralità che la religione tende a manifestare ed a onorare attraverso la liturgia, mentre la magia ha i suoi canoni che viaggiano in maniera parallela senza mai incontrarsi con quelli religiosi”.


Religione e magia nella storia


Lei crede in Dio? “Si”.


Esiste una connessione tra religione e magia?


No, per nulla. Quando parlo del Dio in cui credo, mi riferisco ad un Ente superiore che ci ha creati e messi sulla terra. Esiste un’esperienza magico-fideistica ma non magico-sacra o religiosa. La fede è adesione a qualcosa, credere in qualcosa. Il sacro, invece, prende la sua identità nel divino”.


E questo secondo lei accade sin dalla preistoria?


L’homo erectus ovviamente non aveva un Dio cristiano, credeva nella “sua” divinità. Nel caso specifico nel dio cornuto, un dio silvano dei boschi. Manifestava la sua adorazione attraverso riti magici come bruciare radici, piante o squartare animali in segno di sacrificio, sempre alla ricerca di un contatto con il divino. La magia è stata una delle esperienze più belle e pure per l’uomo fino a che non c’è stata una trasfigurazione, una degenerazione. Il rapporto tra uomo e magia è causa ed effetto immediato. La causa è l’esigenza, l’effetto ciò che si chiede e la sua realizzazione. Bypassando, però, gli stati intermedi, vale a dire il lavoro e i sacrifici per raggiungere i propri obiettivi. Quando sono sorte società più evolute, soprattutto occidentali, l’uomo, antropologica- mente egoista, ha cercato di asservire la magia ai suoi scopi, anche sordidi e non leciti. Con questa trasformazione la magia ha preso una connotazione negativa, incontrando la discriminazione in primis della Chiesa e poi della scienza, per cui chi la praticava ha dovuto sempre più retrocedere fino a nascondersi” .


Magia e paganesimo paiono confondersi.


Il paganesimo è capisaldo, fonte, colonna della magia occidentale: nasce e si forma tra la Grecia antica e la Roma latina. Vi erano due grossi gruppi cultori della magia: il Gioco della Dama e le Figlie di Diana, quasi due grandi associazioni che riunivano soprattutto le donne della società greca e latina. Partendo dall’assunto che la donna fosse la padrona della casa, la relegavano vicino al focolare. Svolgeva la funzione di medico, madre e padrona di casa, avvicinandosi molto alle composizioni naturali fatte di erbe, grasso di animali, ecc., Così la donna scoprì una sorta di esoterismo. Tale pratica, con sua grande meraviglia, risultò essere molto utile oltre che nella guarigione del corpo anche in quella dell’anima. Nello stesso tempo pareva compiesse anche piccoli miracoli quindi la donna, sia appartenesse alle Figlie di Diana che al Gioco della Dama, cominciò ad impadronirsi di tali conoscenze. Arriviamo così nella metà del trecento, quando con l’avvenuta conclamazione del cristianesimo anche nell’impero romano la donna in possesso di queste conoscenze cominciò ad essere malvista e ritenuta avida, cattiva e capace di seminare odio, discordia ed anche disgrazia nelle popolazioni. Comincio ad essere denigrata con l’appellativo di stryx, che sta per strige, barbagianni; erano ritenute creature stridenti e venivano per questo accostate all’uccello notturno. È il periodo in cui la Chiesa si schiera apertamente contro queste creature ritenute malvagie; anche i primi scienziati negavano gli effetti della magia e quindi si andò avanti con una grande persecuzione fino a quando Papa Innocenzo III emise la bolla pontificia con le condanne da infliggere agli eretici durante l’Inquisizione e autorizzò l’uso della condanna al rogo. Fino ad allora non esisteva la figura dell’uomo-mago, se non nelle società orientali dove prese piede la personalità dello stregone che aveva le stesse funzioni della stryx ma l’accezione in questo caso era positiva: guariva gli abitanti del villaggio, salvava dal nubifragio, ecc. Fra condanne, eresie, tumulti, si arriva dunque al vero e proprio medioevo e alla santa Inquisizione con una carneficina di streghe impiccate e bruciate al rogo come Giovanna D’Arco”.


E siamo così nel XVI secolo quando “nasce una figura importante quella del benandante (alla lettera “buoni camminatori”), appartenenti ad un culto pagano-sciamanico contadino, basato sulla fertilità della terra e diffuso in Friuli intorno al XVI-XVII secolo. Si trattava di piccole congreghe che si adoperavano per la protezione dei villaggi e del raccolto, dei campi dall’intervento malefico delle streghe.  I benandanti erano coloro che nascevano ancora avvolti nel sacco amniotico, quelli che vengono ancor oggi definiti come i “nati con la camicia”, i fortunati, i privilegiati. Un altro dei poteri dei benandanti era quello di vedere i morti in processione e ascoltare i loro messaggi sul futuro. Ma, soprattutto, i benandanti combattevano le malie delle streghe durante il sonno. Se la battaglia onirica era vinta dal benandante ci sarebbe stato un buon raccolto, altrimenti sarebbe stata una cattiva annata. I benandanti combattevano le streghe anche nella vita di ogni giorno, curando le persone colpite da malocchio e da incantesimi, collaborando con guaritrici e guaritori. La battaglia durò un anno fino a quando anche i benandanti caddero in disgrazia agli occhi della Chiesa. Tale incompatibilità arriva fino ai nostri giorni che vedono ancora quasi due fazioni in contrapposizione tra loro”.


Quindi anche oggi secondo lei ci sarebbero stryx e benandanti? “Le dottrine sono state tramandate nei secoli, ed anche la nostra società se ne è impadronita, attraverso libri dell’esoterico o sulla storia della magia, formule magiche e trasmissione orale. Il problema, così come nel passato, è sempre lo stesso: l’avidità dell’essere umano e come utilizza le sue conoscenze della magia”.


Esoterismo ed Occultismo


Spesso, a torto, confondiamo esoterismo e occultismo: vogliamo definirli?


L’occultismo è tutto ciò che ci è nascosto; l’esoterismo è la pratica per arrivare all’occulto: non sono la stessa cosa ma sono fortemente connessi”.


L’esoterismo è un dono? “Direi proprio di no. Piuttosto è una gnosi, una forma di conoscenza superiore, di origine divina. Saper gestire e dominare gli elementi della natura non è un dono, il dono magico è un’altra cosa. Se ci sono persone nella società odierna che hanno queste caratteristiche non sono né operatori dell’occulto, né dell’esoterico ma persone che hanno una composizione biologia e genetica molto diverse. Un dono non lo si deve mai utilizzare per fare del male ma deve essere messo a disposizione degli altri per aiutare. Basti pensare agli apostoli, al Cristo stesso che comunque era fatto di carne ed ossa. L’esoterismo, invece, è la capacità di dominare i quattro elementi fondamentali e posso assicurare che intorno a questo sono nate un’infinità di pratiche”.


Vale a dire?


Abbiamo detto del paganesimo, ma anche la macumba e il voodoo per capirci”.


Non sono pratiche da magia nera?


Magia nera non vuol dire per forza fare del male. Così come avviene con le “fatture”, queste pratiche possono essere utilizzate anche per far guarire una persona. Dipende sempre da chi agisce o viene agito. La magia prende la connotazione dell’autore”.


Come si è avvicinata alla magia? “Ho trascorso la mia infanzia in Lucania, in una piccola comunità di una zona boschiva. Avevo 7-8 anni quando cominciai ad udire le parole fascinazione, affascinamento, senza riuscire a comprendere. Una volta sentii mia madre parlare con una vicina e questa donna le diceva che una sua nonna era una “masciara” e ne aveva combinate di cotte e di crude. Un giorno, raccontava, il demonio le aveva chiesto l’anima della nipote ma lei, che pure ne aveva combinate, gli rispose “chiedimi tutto ma non questo”. Sentii anche di gente che faceva del male ai bambini solo con gli occhi e il potere della mente, la famosa fascinazione. Potete immaginare come una bambina possa restare scioccata da tali discorsi, tanto da non guardare più negli occhi la gente. Ero stata proiettata in una dimensione che non era la mia e mi faceva paura. Sono stata testimone di episodi allora inspiegabili: mucche morte stecchite senza nessuna patologia, torrenti in secca anche se aveva piovuto… Crescendo in quel gruppo sociale campagnolo mi convinsi dell’esistenza di altro. I contadini raccontavano le storie con meraviglia e sgomento che in noi bimbi si moltiplicavano all’ennesima potenza. Crescendo, ho avuto voglia di approfondire questi temi e approcciarli con la conoscenza”.


Da come ne parla, volendo riassumere, mi pare di capire che lei riconosca l’esistenza della magia ma che non sia proprio favorevole al suo utilizzo. Sbaglio?


Le dirò di più, la mia è una denuncia, un appello a tutti: attenzione ai ciarlatani, ai falsi profeti e a coloro che si celano dietro una falsa apparenza e invece sono veri operatori dell’occulto e dell’esoterismo. Il passo è molto breve, queste persone vendono sogni e false mete. Vogliono portarvi in confusione, creandovi un disagio sia conscio che inconscio e facendovi stare male. Le vittime plagiate e depauperate della loro volontà, come i tossicodipendenti, non possono più farne a meno e sono disposti a tutto pur di ottenere la loro dose giornaliera di magia. Le persone, manipolate asservite a questo potere oscuro, diventano delle vere e proprie pecore di un gregge da muovere a proprio piacimento”.

Cos’è il potere oscuro?


Oscuro è sinonimo di mistero, quindi tutto ciò che non è una conoscenza prettamente terrena diventa potere oscuro e misterioso”.


Mi faccia degli esempi pratici.


Partiamo dall’asserzione di Ernesto De Martino: “l’essere agito da” una forza, in questo caso occulta. Gli esoteristi aprono dei portali pensando di fare entrare nella dimensione terrena alcuni tipi di entità sovrannaturali. Il problema è che non possono controllare chi entra da quel portale… ”.


Cosa si può fare con questo potere oscuro?


Dominare!”.


Potremmo meglio definire queste entità?


Demoni, spiriti, entità non catalogate, forze che comunque hanno a che vedere con lo spirito. Il potere oscuro è l’approccio con queste forze”.


“Crimini efferati in nome della magia”


Ritiene di avere un dono particolare?


No, conosco queste pratiche ma non me ne sono mai servita né mai lo farò. Le ho imparate per difendere me e le persone che amo”.


In che modo?


Mettendole in guardia. Il nostro inconscio, quando si viene avvisati, non fa altro che avviare un campo magnetico di autodifesa”.


Quindi nessuna pratica magica?


Assolutamente! Non si può rispondere alla magia con la magia, proprio come non si può rispondere alla violenza con la violenza”.


Provo ad essere più diretto. Un’amica comune mi dice di parlare con lei perché è molto brava. Poi cosa succede?


L’unica cosa che posso fare è leggere nell’anima. Se una persona viene da me e mi espone i suoi problemi, ho la facoltà di percepirli, capire dove si annidano ed aiutare con dei consigli. Ognuno di noi ha la sua sensibilità, c’è chi la sviluppa di più anche in base alle esperienze e alle sue vicissitudini”.


Mi fa un esempio pratico di come può aiutare e consigliare? “Tempo fa ero in visita ad un’amica piuttosto preoccupata per il marito, che da un po’ di tempo, dava segni di stanchezza. In quel momento ho immaginato l’uomo e, con la vista dei ciechi, ho messo a fuoco un punto importante del suo corpo, il fegato. Era chiaro che in quelle condizioni non sarebbe vissuto neanche un mese e così ho detto alla mia amica di portarlo in ospedale e fargli fare una visita. Nonostante le sue resistenze, lei è riuscita a convincerlo. Dal controllo medico sono venute fuori epatite b conclamata ed epatite c. Si è curato ed ora sta bene, ma avesse tardato solo qualche giorno…”.


Avesse “sentito” che comunque non ci sarebbe stato nulla da fare, lo avrebbe riferito ugualmente alla sua amica?


Certo. Le avrei detto comunque di tentare, di andare in ospedale”.


Ritiene di poter anche curare le persone?


Non scherziamo! Sono una psicoantropologa e posso solo aiutare chi ha problemi psichici; per altre patologie posso solo consigliare loro di farsi vedere da un medico”.


Era la risposta che volevo sentire. La cronaca è ricca di pseudomaghi che promettono miracolose guarigioni.


Una mia amica è morta nonostante i miei avvertimenti. Ha rifiutato la chemioterapia e si è avvalsa di cure diverse. Attenti a non capitare in mano a questi criminali”.


Legge le carte?


Lo faccio, ma a livello scientifico. Nelle carte è falso, bugiardo, dire che entrano in gioco entità arcane. È il nostro magnetismo animale come lo chiamava Franz Anton Mesmer (medico tedesco del 1700 le cui teorie furono sempre smentite dalla comunità scientifica, perché ritenute prive di ogni fondamento e del tutto inefficaci sul piano terapeutico, NdA) quello che fa muovere tutto. Leggere le carte o farsi leggere nelle carte non entra nella sfera né dell’occultismo, né dello spiritismo, né della magia. Intervengono delle energie nostre”.


Tutto le esperienze vissute e filtrate dalle sue conoscenze, Giuliana le sta trascrivendo in un libro che si intitolerà “Potere Parallelo”. Un potere che, se utilizzato da malintenzionati, si creda o no a portali, entità arcane e demoni o alla lettura delle carte, può diventare assai pericoloso: “Non sappiamo mai chi si cela dietro alle persone. Non è un mistero che c’è chi si macchia di crimini efferati in nome della magia”.


Cos’è il tecnopaganesimo?


Prima le streghe usavano i calderoni, oggi i forni; dalla bacchetta magica si è passati al puntatore laser e i sabba si fanno online sui social”. Vi ha mai partecipato? “No. Ma basta fare un giro su internet…”.


Giuseppe Cerfeda


Attualità

Tricase Porto con le quattro frecce

Tra cantieri e carenza di parcheggi, abbiamo seguito umori e trattative in corso per le nuove aree di sosta. Nuovi sensi unici sulla via di Andrano. Novità anche a Marina Serra

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di Lorenzo Zito

Il mese di aprile è stato un primo banco di prova per Tricase Porto, reduce da un inverno all’insegna dei cantieri. La marina è tornata ad accogliere il tempo libero di centinaia di persone che, tra il sole primaverile, le festività ed i lunghi ponti, hanno ripreso a godere del mare e dei servizi che le attività prospicienti offrono. 

Oltre che per i primi bagni, è stata anche l’ora per una parziale riapertura delle aree interdette, durante la stagione fredda, dai lavori con cui l’amministrazione comunale ha progettato il nuovo look del cosiddetto waterfront. Di che interventi si tratti abbiamo già dettagliatamente parlato in passato: dal rifacimento delle aree di sosta in prossimità della rotonda, al rifacimento del tratto in prossimità del mare di via Duca degli Abruzzi (con ricreazione del verde); dalla realizzazione di una nuova area verde sulla falesia alle spalle di Punta Cannone (in prossimità della scogliera nota come “l’Arco”) al dragaggio del porto, passando per la (non ultima)individuazione di nuove aree di sosta, in risposta alla parziale perdita di parcheggi legata ad alcune delle nuove opere.

La finestra pasquale, al netto della riapertura di via Duca degli Abruzzi e dei parcheggi lato rotonda, ha disseminato dubbi nei frequentatori di Tricase Porto, che si interrogano sulla bontà di alcuni interventi e sui pochi posti auto. 

Il tema lavori, in particolare, è finito per essere oggetto del consiglio comunale del 28 aprile, poi andato deserto. La minoranza aveva richiesto chiarimenti sul dragaggio e sulle nuove opere. In particolare dopo lo sversamento in mare di parte della terra delle nuove aiuole di via Duca degli Abuzzi e dell’Arco, evento che ha avuto anche ampia risonanza sui social.

LE ATTIVITÀ (NON) DICONO

Insomma, anche se all’estate manca ancora un mese e mezzo, i riflettori sulla marina sono già accesi. Abbiamo fatto capolino tra i titolari delle attività del posto abbiamo per chiedere se prevale la fiducia o la preoccupazione.

Tra chi non è (o non si rende) reperibile e chi preferisce non rispondere, trapela principalmente un’idea: l’operazione andava fatta prima.

Ci mette la faccia (onore al merito) Daniele Grimaldi, del Menamè, sempre pronto a spendere la propria opinione senza remore: “Sappiamo che l’amministrazione, che ha incontrato noi operatori circa un mese fa, sta lavorando per risolvere le criticità ancora in atto. Ci aspettiamo, in particolar modo per la questione parcheggi, un intervento netto, per non passare dal caos all’emergenza. I tanti progetti dimostrano che su Tricase Porto è stata riposta grande attenzione. Sarebbe un peccato non porne altrettanta sulle esigenze di chi la frequenta”.

DOVE PARCHEGGEREMO?

Dove parcheggeremo quest’estate? Lo abbiamo chiesto in primisal sindaco Antonio De Donno: “La carenza di parcheggi è un dilemma storico di Tricase Porto, che perdura da decenni. A marzo abbiamo pubblicato un avviso affinché privati possano mettere a disposizione delle aree da adibire a parcheggio. Sono già arrivate le prime risposte di alcuni e con altri siamo in fase di colloquio per esaminare la fattibilità delle proposte. Al momento sono già quattro le valutazioni in corso e mi assumo la responsabilità di dire che la nostra amministrazione darà una svolta definitiva alla questione, individuando delle aree di sosta che, a Tricase Porto, saranno ubicate nei pressi del lungomare”.

Mancano le ufficialità e ballano anche diverse trattative. Abbiamo seguito le voci di corridoio e quelle di paese per saperne di più.

Si parla di Mauro Arena tra gli interessati alla partita. Ma l’imprenditore, raggiunto telefonicamente dalla nostra Redazione mentre è all’estero, ha spiegato: “Non posso far altro che offrire un mio parere sulla situazione del porto, dove trovo che gli interventi in essere siano belli e lodevoli nel lungo periodo ma che si sarebbero dovuti prevedere degli accomodamenti preventivi, per non incappare nella situazione di difficoltà di cui si parla. Tuttavia, non posso confermare di aver voce in capitolo nella questione parcheggi: non ne so nulla e non sono coinvolto in nessuna delle valutazioni e delle trattative in atto”.

Nel frattempo, sotto gli occhi di tutti, in via Doria (nella foto in evidenza), alle spalle dei locali che in passato hanno ospitato la Guardia Medica, da qualche giorno sono all’opera delle pale meccaniche. Un terreno è stato ripulito dalla vegetazione spontanea, facendo emergere un’area che ha l’identikit di un parcheggio da diverse decine di posti. Proprietaria ne è la famiglia Pitton. Un giro di telefonate ci conferma una trattativa in stato avanzato per la cessione dell’area ad un imprenditore interessato. Mancheranno pure le firme, ma le ruspe in azione parlano da sè.

Altri terreni chiacchierati, su cui tutto ancora giace, sono in via Duca degli Abruzzi. Proprio in prossimità dell’ex tratto alberato, che con la riqualificazione è rimasto orfano dei vecchi parcheggi, potrebbe nascere un’altra area di sosta per mano di privati. 

Se le proposte son quattro, all’appello ne mancano due, che al momento non fanno capolino nemmeno tra le voci di corridoio.

DUE A MARINA SERRA

Voci che prendono forma invece a Marina Serra, dove il sindaco ha anticipato: “Con tutta probabilità qui avremo due parcheggi. Uno a monte della marina ed uno in prossimità del litorale”. In via di definizione quest’ultimo: sorgerà in zona Lavaturo, in quei terreni dirimpetto la scogliera e nascosti da canne e vegetazione (proprietà Cazzato), ed in sostituzione dell’attuale area di sosta (selvaggia) sul piazzale.

TRA RISCHI E OPPORTUNITÀ

Tornando al porto, ha fatto scalpore pochi giorni fa la discesa in mare della terra collocata nelle aiuole appena realizzate. Un effetto prevedibile delle prime piogge, hanno detto in tanti. La pensa così anche il primo cittadino, che ha spiegato: “Avevamo preannunciato questo rischio all’Ufficio Tecnico, che ora sta predisponendo una variante al progetto, eredità della precedente amministrazione. Verranno realizzati degli argini e dei terrazzamenti per evitare che quanto successo possa riaccadere”.

NUOVO SENSO UNICO

Il nuovo belvedere in fase di realizzazione in località Arco, inprossimità di Punta Cannone, è l’altro tema caldo a Tricase Porto in queste settimane. L’opera, non ancora ultimata, non convince tutti. C’è chi rimpiange (anche qui) la possibilità di parcheggiare venuta meno e chi è scettico sull’idea di creare un’area verde esposta all’affaccio sul mare, ed alle conseguenze che le intemperie possono portare. De Donno spiega: “Purtroppo, quello che tutti qui abbiamo sempre utilizzato per parcheggiare non è mai stato un parcheggio autorizzato, e non lo può essere alla luce delle evidenze recentemente emerse. Una parte di quest’area è interessata da un pericolo crollo, per via di un ingrottamento importante. Abbiamo quindi progettato, cogliendo l’opportunità dei fondi del PNRR, di destinare questo posto alla realizzazione di un nuovo belvedere, che sono certo apprezzeremo tutti non appena sarà realizzato. Le condizioni della falesia non permettono di mantenere l’accesso dei mezzi a quell’area ed anche il traffico veicolare sulla strada adiacente dovrà subire una variazione: chi arriverà da Andrano svolterà in via Santa Marcellina per procedere verso il porto, mentre il tratto a gomito di via Vittorio Bottego non sarà più a doppio senso ma a senso unico in uscita dalla marina”.

DRAGAGGIO

Infine una battuta sul dragaggio, che tiene col fiato sospeso: “Le lungaggini di questo intervento, rientrante in un avviso pubblico regionale, purtroppo si sono rivelate denominatore comune di tutti i porti interessati, non solo di quello di Tricase. Dopo la riunione dei giorni scorsi con i progettisti, a breve partiranno le operazioni e nell’arco di un mese ci verrà consegnato il porto dragato”.

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751 posti di lavoro e 204 annunci: il report di Arpal Puglia

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it…

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In vista della prossima apertura di un nuovo punto vendita a Galatina, “Piazza Italia”, è alla ricerca di tre commessi o commesse di vendita. Le selezioni si svolgeranno mercoledì 7 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, presso gli uffici del Centro per l’Impiego di Galatina, in via Vito Vallone 25, alla presenza dei recruiter aziendali. La selezione è rivolta a candidati con preferibile esperienza nella vendita al dettaglio. Le figure selezionate si occuperanno di esposizione e sistemazione della merce, rifornimento degli scaffali, assistenza ai clienti durante l’acquisto e gestione della cassa.

È previsto un contratto di lavoro a tempo determinato full time, con orario spezzato (mattina e pomeriggio) e possibilità di stabilizzazione futura. Chi è interessato può partecipare al recruiting day presentandosi il 7 maggio al Centro per l’Impiego di Galatina. È inoltre necessario inviare, entro il 6 maggio 2025, il modulo di candidatura all’indirizzo email: ido.galatina@arpal.regione.puglia.it. Il modulo è scaricabile al seguente link: https://tinyurl.com/candidatigalatina. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il CPI di Galatina al numero 0836/1909018 o scrivere a ido.galatina@arpal.regione.puglia.it.

Sono 751 le posizioni lavorative attualmente disponibili nell’Ambito di Lecce, distribuite in 204 annunci attivi. È quanto emerge dal 14° Report settimanale di ARPAL Puglia, che fotografa un mercato del lavoro vivace e in crescita, con offerte che spaziano tra i principali settori produttivi del territorio. A trainare il mercato del lavoro è ancora una volta il settore turistico che offre 284 opportunità, a testimonianza del suo ruolo centrale nell’economia locale.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.itdal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid. Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

https://drive.google.com/file/d/1cLCYz7r9-QqW_UufuQlxgqqrK1Vf0WWu/view?usp=sharing 

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Anticipo d’estate per il ponte dl 1° maggio

Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone…

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Secondo 3bmeteo: “Nei prossimi giorni anticiclone subtropicale con sole prevalente e netto rialzo termico; primi picchi di 28-30°C”.

“Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone subtropicale, ripristinando condizioni in prevalenza assolate su gran parte dello Stivale”.

“Non solo ampio soleggiamento ma anche netto aumento delle temperature per il Ponte del 1 maggio” – prosegue Ferrara di 3bmeteo – “sperimenteremo un vero e proprio anticipo d’estate con temperature più tipiche del mese di giugno e ben sopra le medie del periodo. Già giovedì 1 maggio si potranno sfiorare picchi di 27-28°C”.

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