Attualità
Ryanair scalda l’estate: “10 nuove tratte dalla Puglia”

La Puglia vola con Ryanair. La compagnia irlandese allarga il ventaglio di voli dagli aeroporti di Bari e Brindisi e colloca un ulteriore aereo in pianta stabile su Bari.
Ma la principale notizia per la compagnia irlandese è che “per volare con noi non sarà necessario il passaporto vaccinale”.
I voli
Vediamo allora quali saranno le novità introdotte per l’estate.
Da Bari ci saranno 8 nuove tratte per: Alghero, Alicante, Ibiza, Leopoli, Marsiglia, Munster, Papos e Zante. Ciascuna con 2 voli a settimana.
Da Brindisi sarà invece possibile raggiungere Madrid e Malta.
L’investimento
L’investimento di Ryanair in Puglia, con l’aggiunta di un quarto aeromobile basato sul territorio, salirà ad un totale di 100mila mila euro. I voli operati dalla nostra regione fanno salire l’offerta ad un totale di 61 rotte che garantiranno 120 posti di lavoro.
Attualità
“Il TAC: vecchia-nuova opportunità”, di Emanuela Aprile
Sembra anche che ci sia un altro ritorno al passato con i grandi marchi italiani che si rivolgono alle nostre aziende…

ESCLUSIVA
I tempi cambiano e se le crisi spesso si rivelano un’opportunità, il comparto salentino del TAC sembra averla colta al volo. Scegliendo la sfida della bellezza e della qualità.
L’evoluzione ha interessato anche le priorità e i valori su cui l’impresa si basa dal punto di vista della ricerca dell’alta qualità, puntando ancora sulla tradizionalità ma orientandosi all’avanguardia.
Sembra anche che ci sia un altro ritorno al passato con i grandi marchi italiani che si rivolgono alle nostre aziende per accorciare i tempi sulla produzione e con il territorio che appare pronto per accogliere questa nuova opportunità. Opportunità che riguarda anche i giovani pugliesi, laureati e non, interessati all’ambito dell’artigianato e della moda, fino ad oggi costretti obtorto collo a cercare opportunità di formazione e lavorative nel nord Italia.
Del nuovo scenario ne abbiamo parlato con Emanuela Aprile, Segretario generale di Confartigianato Imprese Lecce.
Il trend pare decisamente di ripresa soprattutto nel calzaturiero. Ci conferma questa sensazione?
«È evidente che, in questo momento, il settore del TAC diventa trainante nell’economia del territorio. La capacità degli imprenditori salentini di recuperare dopo il momento di profonda crisi che si è riscontrato del settore è un grande merito che va riconosciuto».
Com’è cambiata la concezione della produzione artigianale?
«È lapalissiano dire che un risultato si potrà raggiungere solo con la sinergia tra quelle imprese che hanno le competenze e la forza per affermarsi sui mercati nazionali e internazionali e gli imprenditori artigiani, i maestri artigiani che sono detentori delle tecniche e del saper fare artigiano».
I grandi marchi scelgono il Salento per le loro scarpe, borse e quant’altro. Evidente che anche la storia ha un suo peso…
«Certamente la storia del settore TAC nel Salento gioca un ruolo importante poiché gli insegnamenti che ne derivano potrebbero evitare gli errori del passato.
Quindi se da un lato è importante mettere a disposizione dei grandi marchi il saper fare dei nostri imprenditori e dei loro collaboratori, al contempo non bisogna appiattirsi senza creare e dare sfogo alla capacità innovativa delle risorse del territorio e delle sue comunità».
Ci sono delle linee strategiche per non disperdere le potenzialità di quello che appare un nuovo boom della TAC?
«Ancora valorizzare la tradizione attraverso l’innovazione dei prodotti e dei processi sfruttando la creatività dei più giovani.
Formazione quindi, formazione continua e investimenti su quei giovani che, nonostante tutto, vogliono cogliere la sfida di arricchire con le loro competenze il nostro territorio».
Quale dovrà essere il ruolo delle istituzioni (sostegno economico, formativo…)?
«Importanti possono essere gli strumenti di welfare che ancora sono poco conosciuti e utilizzati, ma che potrebbero rappresentare un’ottima motivazione per i nostri ragazzi perché riconoscimento delle loro potenzialità».
Questione contratti: salari e stipendi…
«Investire significa garantire l’applicazione di quelle condizioni contrattuali frutto del lavoro delle associazioni di categoria e dei sindacati che si confrontano a livello nazionale e con la contrattazione di secondo livello».
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Frigole e i riconoscimenti del Premio Petaso per l’Ambiente 2023
L’Associazione ATA-PC Lecce OdV, ideatrice e organizzatrice del premio, quest’anno ha premiato…

A Frigole si è svolta la VII Edizione del “Premio Pegaso per l’Ambiente” 2023.
L’Associazione ATA-PC Lecce OdV, ideatrice e organizzatrice del premio, quest’anno ha premiato il Gruppo Carabinieri Forestali di Lecce, coordinato dal Col. Ruggiero Capone rappresentato, per l’occasione, dal Maresciallo Lorenzo PRETE e il Nucleo di Polizia Ambientale ed Amministrativa della Polizia Locale di Lecce, coordinato dal Comm. Sup. Luigianna Vizzi.
Anche questa VII edizione, come tutte quelle passate, ha riscosso un grande successo di pubblico – dichiara la dott.ssa Primula Meo, presidente dell’Associazione – La professionalità e la vicinanza ai cittadini da parte delle due istituzioni premiate si è potuta evincere durante lo svolgimento della serata.
Il Maresciallo Prete e il Comm. Sup. Vizzi hanno illustrato il grande lavoro che, egregiamente e quotidianamente, svolgono sul territorio, coinvolgendo attivamente la platea. In qualità di rappresentante legale – conclude il presidente Meo – mi ritengo soddisfatta ed onorata di poter portare avanti questo evento che, anno dopo anno, riesce a mettere in risalto personalità ed enti che lavorano, spesso anche in silenzio, nel tutelare l’ambiente e gli animali, gratificandoli con un riconoscimento che sta diventando sempre più ambito.
Il Gruppo Carabinieri Forestali di Lecce è stato premiato con la seguente motivazione: “per l’elevata professionalità e la continua ed encomiabile opera di capillare controllo del territorio, con particolare riguardo ad abusi edilizi-paesaggistici, gestione illecita dei rifiuti ed incendi boschivi”, il riconoscimento è stato consegnato dal Prof. Maurizio Pinna, già insignito del Premio Pegaso per l’Ambiente nella III edizione del 2019.
Il Nucleo di Polizia Ambientale ed Amministrativa della Polizia Locale di Lecce è stato premiato con la seguente motivazione: “per l’incessante attività svolta con elevato spirito di abnegazione, grande senso di responsabilità e spiccata professionalità per la tutela dell’ambiente e del mondo animale”, il riconoscimento è stato consegnato dal dott. Roberto Paladini, già insignito del Premio Pegaso per l’Ambiente nella VI edizione del 2022.
Attualità
Xylella dieci anni dopo, domani a PresaDiretta su Rai3
I danni economici causati dal batterio sono stati stimati in 2 miliardi di euro. La produzione olivicola del Salento…

A dieci anni dalla comparsa della Xylella fastidiosa, il killer degli ulivi, PresaDiretta ripercorre la storia del patogeno che ha sterminato 20 milioni di piante in Puglia.
Un viaggio dalla provincia di Bari al Salento per raccontare come il batterio scoperto dai ricercatori del CNR di Bari nel 2013 – e fino a quel momento ufficialmente sconosciuto in Europa – in 10 anni abbia stravolto il tessuto economico, agricolo e paesaggistico del 40 per cento della regione.
Otto mila chilometri quadrati di territorio, una superficie 100 volte più estesa rispetto alla zona infetta iniziale. Oggi le campagne del Salento sono desertificate e abbandonate. Ovunque restano cimiteri di alberi.
I danni economici causati dal batterio sono stati stimati in 2 miliardi di euro. La produzione olivicola del Salento è crollata e si sono persi 5 mila posti di lavoro.
Ma come si è arrivati a tutto questo? L’infezione delle piante, seppur lentamente, avanza ancora. Nel reportage “Xylella, 10 anni dopo” di Daniela Cipolloni e Eleonora Tundo con la fotografia di Matteo Delbò – in onda nella puntata a PresaDiretta lunedì alle 21.20 su Rai3 – Maria Saponari e Donato Boscia, gli scienziati protagonisti della scoperta del patogeno, Salvatore Infantino direttore dell’Osservatorio Fitosanitario della regione Puglia e gli agricoltori che hanno perso centinaia di piante, racconteranno questi lunghi dieci anni di contrasto all’infezione e il “Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia”.
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