Attualità
Sagre, conciati per le feste
Luogotenente Murrone dei NAS: “Abbiamo dovuto bloccare la manifestazione, in alcuni casi per mancanza di requisiti igienici primari”. Castellano, Pro Loco Zollino: “Hanno rilevato irregolarità che a nostro parere non erano tali. eravamo ancora in fase di preparazione

Sagre, tradizioni culinarie e artistiche esaltate per soddisfare i palati dei turisti in continua esplorazione nel Salento. Tanto lavoro di preparazione per curare i dettagli, un prodotto tipico che la fa da padrone e un mix di suoni e sapori che contribuiscono a rendere unico ogni evento. I controlli sulla sicurezza alimentare, però, quest’anno hanno guastato la festa a qualcuno. Un intervento del Servizio di Igiene e Prevenzione della Asl di Lecce, coadiuvati dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni di Lecce, sotto l’attenta guida del luogotenente Antonio Murrone, ha portato alla luce delle irregolarità e la violazione di norme igienico-sanitarie basilari, tali da portare in alcuni casi a bloccare la manifestazione. I casi più eclatanti, nel corso di questa estate, sono stati tre e riguardano in particolare Torre San Giovanni, dove il 26 luglio era in programma la sagra Pizzica e Mozzica, poi ancora a Felline il 27 luglio la sagra delle Salsicce delle cose nosce e a Zollino quella della Sceblasti il 2 agosto, dove, però, si è regolarmente svolta la seconda serata, quella prevista per il 3. “Interventi necessari per la salvaguardia della sicurezza alimentare”, ha dichiarato il luogotenente Antonio Murrone, comandante dei Nas di Lecce, “e in alcuni casi è stato indispensabile bloccare la manifestazione per mancanza di requisiti igienici primari. In tutto abbiamo controllato, a campione, 8 sagre delle quali 4 sono risultate in regola. Avevano i mezzi frigoriferi per la conservazione dei prodotti in prossimità degli stand adibiti alla preparazione, questi ultimi accuratamente chiusi sui tre lati come prescritto, erano dotati di sufficienti servizi igienici per il personale impiegato, superfici lavabili, acqua corrente, rubinetti a norma, cappe nella zona di cottura e documentazione in regola”. Il comandante si riferisce in particolare alla sagra dell’Anguria di Gagliano del Capo, a quella De lu Purpu a Melendugno, a quella dei Trioti di Cursi e a quella del Pesce Spada a Gallipoli. Sulle irregolarità rilevate nelle altre manifestazioni, invece, ha chiarito Murrone, che “a Zollino erano numerose le mancanze rilevate e riportate nel verbale stilato: dall’assenza delle cappe nell’area di cottura, alle griglie sporche, agli stand non chiusi sui tre lati, alla mancanza di servizi igienici sufficienti per il personale, al mancato rispetto delle norme di conservazione degli alimenti, fino ad arrivare all’assenza del piano di autocontrollo, necessario per questo tipo di manifestazioni. A Torre San Giovanni mancava la Dia (Dichiarazione Inizio Attività), mentre a Felline, oltre al blocco dell’evento è stato disposto anche il sequestro di circa 700 kg di carne preparata in locali non idonei e della quale mancava addirittura la tracciabilità. Infine Cannole e la sagra della Municeddha, dove le irregolarità riscontrate si sono limitate alla cattiva conservazione di circa 150 kg di lumache e circa 100 di polpette, riposte in celle frigorifere in precarie condizioni e alla mancanza della scheda di preparazione che ha sortito un verbale di 3000 euro e una denuncia penale per il presidente della pro loco”.
A lamentarsi dell’intervento di Nas e Asl proprio i responsabili delle sagre finite nel mirino dei controlli. “Una brutta sorpresa”, ha dichiarato amareggiato il Presidente della pro loco di Cannole Giuseppe Russo, “per noi che da mesi stiamo lavorando per realizzare l’evento che da 26 anni porta in alto il buon nome del nostro paese. Un sequestro inaspettato se si pensa che le municeddhe e le polpette interessate dall’azione dei militari erano in realtà in ottimo stato di conservazione. L’unico appunto fatto riguardava invece le guarnizioni ossidate della cella frigorifera, in cui erano riposte, e la maniglia un po’ arrugginita, ma a nostro parere il prodotto interno era integro. Sarebbe impensabile”, ha proseguito il presidente Russo, “dover ricorrere all’acquisto di celle frigorifere ad hoc per un evento che dura solo 4 giorni all’anno e per uno staff di volontari che lavora gratuitamente. I costi lieviterebbero di molto e non saremmo più in grado di garantire la riuscita dell’intero evento”. Poi torna sulla questione dei controlli sostenendo che “abbiamo seguito il vademecum fornitoci dalla Asl, ma a quanto pare non è servito. Certo sarebbe stato opportuno, da parte dell’Azienda sanitaria garantire una maggiore informazione in merito, magari organizzando anche degli incontri per evitare così di farci cogliere impreparati davanti ai controlli igienico-sanitari”. Molto critico anche Wilson Castellano, componente della pro loco di Zollino che organizza la sagra della Sceblasti. “I Carabinieri del Nas insieme ai colleghi della Stazione di Soleto e agli ispettori della Asl, si sono presentati poche ore prima dell’inizio della prima serata per effettuare i controlli igienico-sanitari del caso. Nel corso dell’intervento”, ha sottolineato Castellano, “i militari hanno rilevato irregolarità riportate sul verbale, che a nostro parere non erano tali. Intorno alle 18, quando hanno iniziato il sopralluogo, noi eravamo ancora in fase di preparazione e allestimento per questo alcune componenti, come ad esempio le cappe che ci hanno contestato, dovevano ancora essere montate. In alcuni momenti è parso quasi come se la documentazione da noi presentata non fosse stata nemmeno visionata. E poi un’altra anomalia: la sagra a seguito dei controlli è stata sospesa per la prima serata, ma il secondo giorno l’ispettore dellAsl che è venuto a controllare la documentazione si è limitato solo alla parte cartacea senza effettuare alcun sopralluogo e consentendo lo svolgimento della manifestazione. A questo punto mi chiedo: come mai il luogo dove si svolgeva l’evento, già utilizzato senza alcun problema per 15 anni, il 2 agosto non era idoneo mentre il 3 si?”.
Sulla questione abbiamo interpellato anche il dottor Corrado De Notarpietro, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce, intervenuto in prima persona nei casi citati. “I controlli effettuati in queste ultime settimane hanno avuto come unico obiettivo la prevenzione. Abbiamo provveduto a sospendere otto Dia per irregolarità, ed elevato verbali per un valore di 5 mila euro per mancanza dei requisiti di tracciabilità dei prodotti e per cattiva conservazione, altri 10 mila euro per mancato rispetto delle norme igieniche. Siamo intervenuti anche al Mercatino del Gusto a Maglie, dove è stato disposto un provvedimento urgente ed elevato alcuni verbali, ma la situazione non era tale da richiedere il blocco dell’evento”. In alcuni casi per assenza dei requisiti di idoneità dell’area è stata anche vietata la cottura su brace o su griglie. E ritorna anche lui sulla questione di Zollino. “L’autorizzazione per l’utilizzo dell’area viene rilasciata dal Comune, quindi se il giorno dopo il nostro intervento la sagra si è svolta regolarmente vuol dire che le lacune da noi riscontrate sono state colmate e soprattutto qualcuno si è assunto la responsabilità. Esistono norme comunitarie e quelle stilate dagli enti locali in materia”, ha proseguito il dirigente, “che è necessario rispettare, ma a volte ci sono associazioni che improvvisano eventi e sagre senza tener conto di tutti i requisiti da rispettare per garantire la sicurezza, soprattutto in ambito alimentare. Noi di certo non siamo intervenuti per creare problemi, ma solo per prevenire qualunque tipo di problema. Dai controlli effettuati posso però dire che le sagre del Capo di Leuca, i cui organizzatori hanno creato un coordinamento efficace, sono stati in grado di darsi delle linee guida per il rispetto dei requisiti strutturali, igienico-sanitari e della sicurezza alimentare. A prova di ciò gli esiti negativi dei nostri interventi”. E preannuncia, alla fine dell’estate e a cose fatte, un incontro con associazioni e pro loco a scopo informativo, per dare delle direttive più idonee per l’organizzazione dei futuri eventi al fine di evitare ancora una volta brutte sorprese.
Annalisa Nesca
Attualità
Donne vittime di violenza, una casa per ripartire
La proposta della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce e vicesindaca di Poggiardo Antonella Pappadà: «Una casa sicura è il primo passo verso la libertà»

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Destinare le case popolari alle donne vittime di violenza.
È la proposta di Antonella Pappadà, Consigliera di Parità della Provincia di Lecce e vicesindaca di Poggiardo, che lancia la misura “Una Casa per Ripartire”, un progetto innovativo per garantire alle donne e ai loro figli un vero percorso di autonomia abitativa e di rinascita personale.
«Una casa non è solo un tetto», spiega Antonella Pappadà, «è il simbolo della libertà riconquistata. La fuoriuscita dalla violenza da parte delle donne e la riconquista dell’autonomia, passa anche attraverso la sicurezza di un alloggio. Con questa misura vogliamo colmare proprio quel vuoto, accompagnandole verso una nuova vita».
LA PROPOSTA
La misura “Una Casa per Ripartire” prevede la destinazione di una quota fissa di alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) alle donne vittime di violenza, individuate di concerto con i centri antiviolenza e i Servizi Sociali Territoriali.
In particolare, il piano include: Riserva del 5% degli alloggi popolari per le donne in uscita dai percorsi di protezione; Iter di assegnazione semplificato, con tempi massimi di 60 giorni; Fondo regionale “Casa Donna” per spese di arredo, utenze e sostegno ai primi mesi di autonomia; Percorsi di reinserimento lavorativo e formativo, in collaborazione con le politiche attive regionali.
PROGETTO DI RETE
La proposta punta a una sinergia tra Regione Puglia, Comuni, ARCA e Centri antiviolenza, per creare un sistema stabile che unisca casa, sicurezza e autonomia.
«Non basta offrire rifugio temporaneo», spiega Pappadà, «serve una rete che accompagni le donne verso una vera indipendenza, insieme ai loro figli. L’autonomia abitativa è la chiave per uscire definitivamente dalla violenza».
Appuntamenti
EXPO2000, Premio Miggiano al medico del Papa
Il prof. Luigi Carbone miggianese, dal 1° agosto scorso è a capo della direzione di sanità e igiene del governatorato dello stato della Città del Vaticano ha fatto parte dell’equipe di specialisti che si è occupata della salute di Papa Francesco

Entra nel vivo l’edizione 2025 di “Expo 2000. Industria Artigianato Agricoltura e Turismo del Salento”.
Primo giorno “intero” quello di oggi e stand aperti dal mattino per la campionaria regionale, tra le più importanti del Meridione d’Italia, organizzata dal Comune di Miggiano, patrocinata da Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Anci, Confindustria Lecce, Camera di Commercio di Lecce, Coldiretti Lecce e Confartigianato Imprese e aperta al pubblico sino a domenica prossima.
Sull’ormai noto motto “Miggiano è Fiera di avervi in fiera”, si offre la grande area espositiva, oltre 40mila quadrati tra Quartiere fieristico permanente, due tensostrutture alle quali si aggiunge quest’anno una zona riqualificata e rigenerata alle spalle del Municipio che ospita il Quartiere del Gusto.
Accanto agli stand commerciali, dedicati ad arredamento e proposte per la casa, artigianato del mobile, manifatture artigianali e industriali, energie rinnovabili, macchine agricole e florovivaismo, enogastronomia, promozione turistica e del territorio, presenti al solito anche quelli riservati alle istituzioni e al terzo settore.
Tra gli altri, Aeronautica Militare, Esercito Italiano, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza graditi ritorni a “Expo 2000” dopo qualche anno di assenza, le forze armate e di polizia porteranno in fiera le loro attività e specialità, e per l’associazionismo Acli, Lega del Filo d’Oro, Opi, Unitelma Salento, Istituti Scolastici del territorio.
Particolare interesse per la gente già nella serata di apertura di “Expo 2000” hanno avuto proprio le esposizioni di Forze Armate e di Polizia, che presentano a Miggiano le loro attività e novità.
Successo anche per il rinnovato Quartiere del Gusto che ospita gli stand dei prodotti tipici dell’arte gastronomica pugliese e di Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia e di altre regioni italiane.
L’INAUGURAZIONE
Tornando alla inaugurazione di ieri, in apertura il saluto del sindaco di Miggiano Michele Sperti che dinanzi ai colleghi del territorio ha rimarcato ancore una volta l’operosità silenziosa e spesso solitaria delle istituzioni locali e delle amministrazioni comunali.
«L’auspicio è che il prossimo governatore della Regione Puglia dimostri nuova e attenta vicinanza all’impegno dei primi cittadini che ogni giorno lavorano per il bene delle loro comunità. E alla nuova amministrazione regionale Miggiano chiede un aiuto sostanziale a livello economico per garantire un futuro roseo alla nostra kermesse, un impegno finanziario serio da mettere a disposizione degli espositori e dell’intero indotto che si muove attorno a “Expo 2000”. Tanti sono statti gli interventi di ampliamento e ammodernamento portati a compimento negli ultimi anni. La prossima edizione vedrà la realizzazione di un Centro direzionale da 3.500 metri quadrati che sostituirà le due tensostrutture attuali, un intervento reso possibile dal lavoro della amministrazione comunale che è stata capace di intercettare i fondi necessari alla realizzazione di un’opera che darà nuovo slancio alla campionaria. L’impegno economico regionale non può più mancare e anzi deve divenire strategico».
Per la prima volta nella scaletta della cerimonia di inaugurazione l’intervento di una rappresentante delle imprese espositrici.
A sottolineare la fondamentale importanza della campionaria le parole di una imprenditrice da sempre presente a “Expo 2000” e che ha ribadito come la politica debba correre accanto a una manifestazione irrinunciabile per il tessuto imprenditoriale del territorio e del Mezzogiorno.
Il taglio del nastro è stato affidato quest’anno al presidente della Camera di Commercio di Lecce Mario Vadrucci, a quello di Confindustria Lecce Valentino Nicoli; e ancora ai presidenti di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo e di Coldiretti Lecce Costantino Carparelli.
IL PREMIO MIGGIANO
La serata di inaugurazione è continuata poi con la cerimonia di consegna del “Premio Miggiano”. Quest’anno a ricevere il riconoscimento al professore Luigi Carbone, miggianese, dal 1° agosto scorso a capo della direzione di sanità e igiene del governatorato dello stato della Città del Vaticano dopo la nomina firmata da Papa Leone XIV.
Già vicedirettore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato Vaticano e direttore del Pronto Soccorso del “Gemelli Isola”, l’ex nosocomio romano Fatebenefratelli sull’Isola Tiberina, il professore Carbone ha fatto parte dell’equipe di specialisti che si è occupata della salute di Papa Francesco.
«Ricevere oggi il “Premio Miggiano” è per me un onore profondo», la riflessione del professore Luigi Carbone, «e, al tempo stesso, un’emozione autentica. Un riconoscimento che non considero un punto di arrivo, ma uno stimolo a continuare con la stessa passione e responsabilità»
IN AGENDA
Questa sera, intanto, primi appuntamenti musicali all’interno dell’area espositiva.
Alle ore 21 il Quartiere del Gusto ospiterà il Music Festival con Manuele Arghirò e Seba, dj set per fare esplodere l’energia e le note delle hit del momento per una serata di grande divertimento.
Alle 21,30, Piazza Mercato Coperto ospiterà La Serata Salentina, grande protagonista la musica tradizionale del sud Salento. Sul palco Giacomo Casciaro, Michele Costantini, Edoardo Baglivo
Gli stand di “Expo 2000” saranno aperti ai visitatori tutti i giorni sino a domenica 19 ottobre dalle 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 23.
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Attualità
Pizzica e furlana, radici comuni
Con il concerto dell’Orchestra popolare in Friuli-Venezia Giulia prendono il via le attività del progetto di ricerca e studio di Fondazione La Notte della Taranta e Fondazione Aquileia

Ricercare le matrici comuni di due tra le più antiche danze popolari italiane, la pizzica pizzica e la furlana, danza dei Furlani: è l’obiettivo del progetto di ricerca Dal Salento ad Aquileia, a cura della Fondazione La Notte della Taranta, in collaborazione con la Fondazione Aquileia.
Le attività prenderanno il via sabato 18 ottobre alle 18,30 ad Aquileia, in provincia di Udine, con un concerto gratuito dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta nello spazio coperto del Terminal Unesco.
Il concerto, organizzato in collaborazione con il Comune di Aquileia, sarà preceduto da un tavolo delle delegazioni a Palazzo Brunner-Segré che vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni partner – Regione Puglia, Regione Friuli-Venezia Giulia, Unione dei Gruppi Folcloristici del Friuli-Venezia Giulia, studiosi ed esperti del patrimonio coreutico e musicale.
L’incontro sarà un’occasione di confronto e approfondimento con gli interventi dei membri del comitato scientifico, delle due Regioni promotrici, delle due Fondazioni e dei ricercatori coinvolti.
La furlana è una danza vivace di origine friulana, attestata sin dal Cinquecento, nata nella tradizione popolare e poi entrata anche nella musica colta barocca, diffondendosi in tutta Europa. Ancora oggi accompagna momenti di festa e rievocazione. La pizzica, danza popolare salentina dalle radici antiche, originariamente legata a riti terapeutici e comunitari, si è trasformata nel tempo in una delle più forti espressioni identitarie del Salento.
«Ringrazio la Regione Puglia, l’assessore Fabiano Amati, la Regione Friuli-Venezia Giulia e la Fondazione Aquileia per il sostegno che ha reso possibile l’avvio di questo progetto», dichiara il Presidente della Fondazione La Notte della Taranta Massimo Bray, «la nostra Fondazione ha il compito di promuovere la ricerca, lo studio e la valorizzazione della musica popolare, costruendo collaborazioni con istituzioni che condividono la stessa missione di tutela del patrimonio culturale. Dal Salento ad Aquileia interpreta pienamente questa visione, mettendo in dialogo due danze antiche e vitali come la pizzica pizzica e la furlana che, pur nascendo in contesti diversi raccontano entrambe storie di comunità, identità e memoria condivisa. Un ringraziamento speciale va al Comitato scientifico della Fondazione, presieduto da Daniela Castaldo con il contributo del consulente artistico Sandro Cappelletto: un organo di altissimo profilo che garantisce rigore e qualità alle nostre attività di ricerca e valorizzazione».
L’Orchestra popolare La Notte della Taranta proporrà ad Aquileia i brani della tradizione salentina, con gli arrangiamenti dei Maestri concertatori che negli anni hanno diretto il Concertone La Notte della Taranta, che da ventotto anni si tiene ad agosto a Melpignano, nel Salento. Dal repertorio firmato da Ludovico Einaudi sarà interpretata Mamma la rondinella, in cui la tradizione incontra le atmosfere minimali del compositore torinese; dalla direzione di Carmen Consoli, Fimmine fimmine e Su picculina, autentici manifesti di forza e identità femminile; dalla direzione di Dardust, gli stornelli Rirollalà e L’acqua de la funtana nel particolare arrangiamento elettronico composto dal Maestro concertatore dell’edizione 2022. Non mancheranno i ritmi travolgenti delle pizziche di Ostuni, Aradeo e San Vito, che rappresentano l’anima corale dell’Orchestra Popolare.
In programma anche il classico Pizzicarella, nell’arrangiamento tratto dall’ultima edizione del Concertone diretto da David Krakauer che ha riletto un chiave klezmer i brani della tradizione salentina.
Chiuderà il concerto Kalìnifta, nella versione del 2021, che riunisce in un unico canto comunità, memoria e festa.
L’Orchestra Popolare La Notte della Taranta è formata da musicisti e interpreti della musica tradizionale del Salento è diretta ad ogni edizione da un diverso Maestro concertatore scelto tra i più autorevoli compositori e musicisti del panorama mondiale, chiamato a reinterpretare il repertorio della pizzica facendolo dialogare con le sonorità della musica contemporanea. Il lavoro del Maestro concertatore culmina con l’esibizione sul palco del Concertone di Melpignano, tappa principale del Festival che in estate anima le piazze dei paesi del Salento con concerti, danze e iniziative culturali legate alla tradizione musicale.
Sul palcoscenico del Terminal Unesco saliranno i musicisti Alessandro Monteduro (percussioni), Giuseppe Astore (violino), Nico Berardi (fiati), Carlo De Pascali (tamburello), Mario Esposito (basso), Roberto Gemma (fisarmonica), Giuseppe Grassi (mandola, mandolino), Gianluca Longo (mandola), Antonio Marra (batteria), Gioele Nuzzo (tamburello e didgeridoo), Attilio Turrisi (chitarra battente), Consuelo Alfieri, Salvatore Galeanda, Ninfa Giannuzzi, Stefania Morciano (voci e tamburello).
E ancora i danzatori Fabrizio Nigro, Serena Pellegrino, Eliana Bologna, Emilia Lo Gaglio, Giorgia Monaco, Arianna Sicuso.
Il progetto Dal Salento ad Aquileia si concentra sui punti di contatto tra le due danze non solo per mettere in dialogo due patrimoni coreutico-musicali, ma anche per interrogare le loro funzioni sociali, il loro ruolo identitario e la capacità di entrambe di trasformarsi nel tempo senza perdere vitalità. In questo senso, la ricerca non è un semplice esercizio comparativo, ma un modo per rafforzare la memoria collettiva, costruire ponti culturali tra comunità e sviluppare modelli innovativi di tutela e valorizzazione del patrimonio immateriale nei luoghi in cui è nato e continua a vivere.
Il progetto si articola in diverse fasi: l’istituzione di un Comitato scientifico; l’attivazione di iniziative destinate a giovani ricercatori, una finanziata dalla Fondazione La Notte della Taranta; l’organizzazione di due convegni di studi: il primo in Puglia, previsto a gennaio, e il secondo in Friuli-Venezia Giulia; la pubblicazione di una monografia scientifica, a cura della Fondazione Aquileia, che raccoglierà gli esiti della ricerca.
Le attività di studio e ricerca – che uniranno storia, musicologia ed etnografia – saranno accompagnate da attività partecipative e momenti pubblici di condivisione, con l’obiettivo di offrire strumenti concreti per la tutela e la trasmissione del patrimonio culturale immateriale nei territori in cui nasce e si rinnova.
Il progetto beneficia del sostegno della Regione Puglia e della Regione Friuli-Venezia Giulia ed è realizzato dalla Fondazione La Notte della Taranta in collaborazione con la Fondazione Aquileia e l’Unione dei gruppi folcloristici del Friuli-Venezia Giulia.
«Tutto nasce da incontri o inciampi», dichiara l’assessore al Bilancio, Ragioneria, Finanze, Affari Generali della Regione Puglia, Fabiano Amati, «per me questa storia è nata dall’incontro con Gabriele Pelizzari, con l’opera di Gilberto Pressacco e le sue indagini sulla notte della Chiesa di Aquileia e i terapeuti. Risultato? Una grande sorpresa, un’ipotesi con tanti indizi da valere una prova: la pizzica pizzica e la furlana potrebbero essere strettamente legate, almeno nelle origini. E allora, l’idea di mettere assieme Puglia e Friuli, fecondata con un finanziamento del Consiglio regionale e un patto sottoscritto attorno alla meraviglia del pavimento musivo della Basilica patriarcale di Aquileia. La Puglia si presenta all’appuntamento con la Fondazione La Notte della Taranta, la sua storia, la sua esperienza e quel pizzico di glamour conquistato negli anni e oggi rinnovato dalla gestione di Massimo Bray e dei suoi collaboratori. È il massimo degli ingredienti che potevamo mettere — non ne disponiamo di più — e li abbiamo messi; lo abbiamo fatto per stringere un’alleanza che sa di ricerca con una regione, il Friuli, così lontana sulla geografia, ma così vicina nella storia».
«Il progetto Dal Salento ad Aquileia rappresenta un’importante opportunità per approfondire le radici comuni e le specificità di due danze che, pur nate in territori lontani, condividono una vitalità e un ruolo identitario fondamentali per le comunità che le custodiscono», sottolinea il vicepresidente della regione Friuli-Venezia Giulia, Mario Anzil, «attraverso la collaborazione tra istituzioni, studiosi e comunità locali, il progetto si configura come un modello di tutela e trasmissione del patrimonio immateriale che mette in luce le funzioni sociali, il ruolo identitario e la capacità di rinnovamento di queste espressioni tradizionali e che guarda al futuro, rafforzando la memoria collettiva e promuovendo il dialogo tra territori e culture diverse. La Regione conferma con questo impegno la propria attenzione verso la conservazione e la promozione delle tradizioni culturali come elementi fondamentali per lo sviluppo sociale e culturale del nostro territorio.»
«Siamo onorati di ospitare ad Aquileia questo concerto che rappresenta l’avvio ufficiale di un progetto culturale ambizioso. Con questa serata – dichiara il Presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo – prende infatti il via un percorso di ricerca e confronto che parte da Aquileia – luogo simbolo da sempre di incontro tra culture e popoli – e che mette in dialogo patrimoni immateriali, comunità e territori, indagando le radici comuni tra la pizzica e la furlana».
«L’obiettivo di questo progetto condiviso è di esplorare le comuni matrici cristiane delle nostre comunità, che proprio da Aquileia si sono estese sul territorio fino a giungere al Salento, creando di fatto un ponte tra identità coreutiche affini, pur nelle loro differenze», aggiunge l’assessore alle Finanze della Regione Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, «riteniamo che valorizzare una tradizione antichissima, come quella che ha portato allo sviluppo della furlana e della taranta, radicata profondamente nella nostra storia, abbia un forte valore educativo e sia veicolo essenziale per rafforzare il nostro comune senso di appartenenza e di identità. Coniugare le profonde radici culturali che ci contraddistinguono, alla memoria e al tempo stesso all’innovazione e alla coesione sociale significa investire nel domani e proporre ai giovani modelli virtuosi da analizzare, comprendere e sviluppare: la furlana e la taranta assieme diventano così espressioni di quel profondo senso di tradizione e cultura antica trasformato in elemento vitale e moderno. Il connubio della Taranta sia un motore per promuovere e diffondere esperienze ed espressioni artistiche e della tradizione, rispetto e identità, concetti fondamentali per la crescita sana delle nostre comunità».
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