Attualità
Tumori: Puglia e Sud in controtendenza
I dati elaborati dalla LILT di Lecce relativi all’epidemiologia dei tumori (mortalità) in Puglia e nel Salento. Si tratta di dati inediti, aggiornati al 2008, sulla base
I dati elaborati dalla LILT di Lecce relativi all’epidemiologia dei tumori (mortalità) in Puglia e nel Salento. Si tratta di dati inediti, aggiornati al 2008, sulla base delle cause di morte ISTAT. Data l’ampiezza dell’arco temporale preso in considerazione (dal 1990 al 2008), è possibile constatare un trend sfavorevole, in particolare per la provincia di Lecce.
I dati di mortalità oncologica registrano da tempo un aumento in Puglia e più ancora nella provincia di Lecce. Si va esaurendo quella differenza virtuosa a nostro favore nei confronti del Nord. Diversamente da quanto sta avvenendo in tutto l’Occidente sviluppato e negli USA, dove già da circa un decennio la mortalità per cancro è in diminuzione, nel Sud Italia si registra una pericolosa controtendenza, tale da portare ormai i tassi di mortalità molto vicini a quelli del Nord. In questo modo, in circa un ventennio, il Sud Italia ha visto vanificarsi quel gap virtuoso di circa il 20-25 % che differenziava la mortalità per cancro al Sud rispetto al Nord Italia.
Abbiamo voluto aggiornare le nostre tabelle di mortalità, utilizzando i dati ISTAT disponibili fino al 2008. Siamo consapevoli dei limiti tecnici del dato sulla mortalità. L’incidenza, che si utilizza invece nei registri di popolazione, fotografa il fenomeno cancro sicuramente meglio, includendo anche tutti i casi di pazienti guariti e che oggi arrivano a rappresentare il 45-50 % di coloro che si ammalano. Pur tuttavia, in mancanza di dati sull’incidenza spalmati su un periodo di tempo sufficientemente lungo (il Registro Tumori di Lecce è attivo solo da pochi anni), siamo dell’avviso, in accordo con tante altre scuole di epidemiologia e statistica medica, che il dato di mortalità, se adeguatamente studiato e contestualizzato su un lungo periodo di tempo, reso omogeneo da una fonte di dati costante e ben strutturata, quale può essere l’ISTAT, pur con tutti i limiti insiti nel sistema di raccolta dati (sottostimati), possa rappresentare un semplice e poco costoso sistema di indagine, in grado di fornire un quadro d’insieme sulla evoluzione del fenomeno oggetto di studio.
Per questo, da circa un ventennio, la LILT di Lecce ha continuato a “monitorare” la mortalità per cancro in provincia di Lecce, rapportandola a quella di altre province pugliesi, della stessa regione Puglia, di altre regione del Nord e del Centro e dell’Italia in generale. Questo ci ha permesso di osservare le diverse tendenze di evoluzione del fenomeno cancro e di lanciare qualche allarme in maniera tempestiva e documentata. E non ci è stato difficile, sulla base delle esperienze storiche maturate 30-40 anni prima in altre regioni del mondo civilizzato, puntare il dito sulla grave esplosione dell’incidenza della malattia, tanto grave da annullare quasi del tutto i faticosi successi ottenuti dalla medicina oncologica negli ultimi anni. E’ l’incidenza con il suo drammatico aumento la responsabile del sempre crescente numero di morti per cancro al Sud.
In pratica, si ammala sempre più gente di quanta non si riesca a guarire. Quanto avviene nelle nostre regioni era già avvenuto 20-30 anni fa in Nord Europa e negli USA. E, come dice l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), laddove la mortalità per cancro è diminuita, questo risultato è avvenuto semplicemente perché l’incidenza si era ridotta (vedi il caso del polmone in Inghilterra ed altrove!). I dati disponibili continuano a dirci che per vincere il cancro non basta investire sempre più risorse in un efficiente sistema di servizi (pure indispensabili, per offrire le migliori opportunità di cura a chi ha avuto la sfortuna di ammalarsi), ma occorre agire con determinazione sui fattori di rischio e sulle cause di malattia, che sono alla base dell’aumento dell’incidenza. Laddove simile coscienza è maturata da tempo e si sono rivoluzionati errati modelli di sviluppo socio-economico, oggi si registrano straordinari risultati in termini di riduzione di mortalità per cancro (Europa occidentale, USA, Nord Italia). I numeri ammoniscono noi del Sud a tenere presente quanto è già avvenuto altrove qualche decennio fa e a trarne la giusta lezione.
Attualità
“Ti racconto a Capo”: una serata su Don Tonino con il Vescovo Vito Angiuli

La quindicesima edizione della rassegna “Ti Racconto a Capo”, organizzata dall’associazione Idee a Sud Est, prosegue il proprio calendario di appuntamenti venerdì 4 luglio alle 21 con Mons. Vito Angiuli.
Il Vescovo della Diocesi di Ugento – S.M. di Leuca presenterà il suo ultimo libro “Grazie don Tonino”. Una raccolta di testi che offre un’immagine del Vescovo venerabile inedita, ma nel contempo chiara ed efficace, fornendo la riprova dell’impegno reso alla Chiesa attraverso il ministero presbiterale in terra salentina.
Mons. Angiuli nella prefazione, scritta sottoforma epistolare, afferma, infatti, che la narrazione si snoda grazie alle testimonianze di “persone che, in vario modo, ti hanno conosciuto personalmente e hanno instaurato con te rapporti di familiarità, di fraternità e di vicinanza. Si tratta di testimonianza di prima mano espresse da coloro che, almeno in parte, hanno segnato la tua vita”.
Nel corso dell’incontro verrà anche illustrato il libro coevo, del medesimo autore, intitolato “Vi voglio bene”, nel quale Mons. Angiuli ricostruisce, con attenta disamina, le prese di posizione pastorali e teologiche di don Tonino Bello. Il testo scrosta l’immagine stereotipata che spesso viene diffusa attraverso il richiamo a stralci chirurgici degli interventi del Vescovo di Molfetta e si premura di ricostruire con completezza le posizioni complessive anche sui temi dell’aborto e del fine vita.
L’appuntamento sarà introdotto dal parroco di Corsano, don William Del Vecchio, e sarà animato dalle domande di Carlo Ciardo e Luciano De Francesco.
Il programma di “Ti Racconto a Capo”, quest’anno dedicato a Gabriel Garcia Marquez, proseguirà venerdì 25 luglio con il giornalista e già direttore de Il Fatto Quotidiano Antonio Padellaro, il quale presenterà il suo libro “Antifascisti Immaginari” in dialogo con il giornalista di La7 Danilo Lupo.
“La quindicesima edizione è un traguardo importante – dichiara Luciano De Francesco, Vicepresidente dell’associazione Idee a Sud Est – non solo per il numero di edizioni che abbiamo organizzato, ma soprattutto per la varietà di tematiche, ospiti e suggestioni che abbiamo ospitato all’interno di un progetto che è riuscito ad abbracciare prospettive differenti”.
“Quando abbiamo iniziato a il percorso di Ti racconto a capo avevamo la voglia di camminare lungo il sentiero delle idee controvento – afferma il Presidente dell’associazione, Carlo Ciardo – e per tutti questi 15 anni abbiamo cercato di mantenere fede a questo obiettivo ospitando modalità espressive, visioni artistiche, pensieri e visioni variegate e mai scontate. Tutto è stato possibile grazie alla disponibilità degli ospiti, alla voglia di fare dei volontari e alla presenza di un pubblico che ha sempre partecipato e sostenuto un progetto nato in questo lembo del Capo di Leuca”.
Attualità
Parabita: vinti 65mila euro al Lotto
Con sei ambi, quattro terni e una quaterna, è la vincita più alta delle tre che hanno segnato il lunedì pugliese per un totale di quasi 130mila euro

Giocata fortunata in Puglia.
Ieri, come riporta Agipronews è stata infatti realizzata una tripletta da 129.750 euro totali.
Il colpo più alto di giornata, da 64.750 euro, è stato centrato a Parabita, con sei ambi, quattro terni e una quaterna.
Dopo i complimenti al vincitore, come sempre facciamo da queste colonne, raccomandiamo a tutti gli altri di giocare con parsimonia, secondo le possibilità di ognuno, stando attenti che il gioco non si trasformi in dipendenza.
Ricordando che la ludopatia è una malattia vera e rischia di rovinare la vita di chi gioca compulsivamente e dei suoi cari.
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Attualità
La nuova vita del Ponte Ciolo
Una storia di eccellenza per l’ingegneria salentina: il recupero dell’infrastruttura simbolo del Salento in un incontro di studi a Ecotekne. Storia, sfide strutturali e caratteristiche tecniche dell’intervento di ripristino del Ponte Ciolo saranno al centro di una giornata di studi voluta a Ecotekne dal Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di UniSalento, Ordine degli Ingegneri di Lecce e Mapei, nel ricordo dell’ing. Rocco Merico, tra i fautori del rilancio dell’infrastruttura

Si parlerà di risanamento strutturale e consolidamento delle fondamenta, rinforzo sismico, nuove sezioni, impermeabilizzazione e rinnovo delle finiture.
L’impegno progettuale e il complesso intervento per salvare dal degrado, mettere in sicurezza e allungare di un secolo la vita del Ponte Ciolo, l’imponente infrastruttura viaria che si estende per 60 metri tra le due sponde di una profonda gola su una baia mozzafiato a Gagliano del Capo, opera d’ingegneria ed elemento paesaggistico di forte attrattiva turistica, saranno al centro della giornata di studi “La nuova vita del Ponte Ciolo. Una storia di eccellenza per l’ingegneria salentina”.
Giornata di studi che sarà ospitata, domani, giovedì 3 luglio, dalle 15, dal Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione – Aula Y1 – Edificio “Angelo Rizzo”, del Complesso Ecotekne.
L’iniziativa offre l’occasione per commemorare con gratitudine e rispetto l’ing. Rocco Merico, prematuramente scomparso a causa del Covid, tra i primi sostenitori del rilancio dell’infrastruttura.
Introdurranno i lavori, i saluti istituzionali di: Maria Antonietta Aiello, Pro Rettrice di UniSalento e Antonio Ficarella, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione; Sergio Colitta per la Provincia di Lecce; Gianfranco Melcarne, sindaco di Gagliano del Capo; Massimiliano Antichi di Mapei spa; Francesco Micelli, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Lecce.
Si entrerà nel vivo con le relazioni tecniche su gestazione e caratteristiche dell’intervento portato a termine in 13 mesi.
Rispettivamente su “Ruolo della digitalizzazione nella valutazione strutturale dei ponti esistenti” e su “La sicurezza strutturale dei ponti in calcestruzzo armato: tra eventi estremi e degrado”.
Relazioneranno Daniele Perrone e Gianni Blasi, docenti di Tecnica delle Costruzioni a UniSalento; su “La sostenibilità per un’edilizia responsabile” e “Il contributo dei materiali per la nuova vita del Ponte Ciolo”, le relazioni dei rappresentanti di Mapei, l’Area Manager Area Sud Massimiliano Antichi e il responsabile Grandi Progetti Gianmario Dispoto; infine, i progettisti Claudio Giancane e Silvia Giancane riferiranno rispettivamente su “La rinascita del Ponte Ciolo: problematiche e interventi” e “La modellazione FEM per l’adeguamento sismico e strutturale del Ponte Ciolo”.
Il presidente Francesco Micelli a nome del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri salentino ha espresso «profonda soddisfazione per la nuova vita del Ponte Ciolo, che ha riacquistato la sua piena funzione strutturale e viaria, restituendo al territorio un’infrastruttura di valore identitario, strategico e paesaggistico».
«La rinascita del ponte», ha aggiunto, «rappresenta un esempio virtuoso di ingegneria al servizio della collettività e di visione orientata al futuro della professione. Con questo spirito è stata pensata la giornata di studi, che abbiamo voluto dedicare alla memoria del collega Rocco Merico, il cui impegno e la cui passione continuano a ispirare la nostra comunità professionale».
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