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Attualità

Whoopi Goldberg racconta Marina Serra a “Che tempo che fa”

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Nella puntata di ieri di “Che tempo che fa”, programma RAI condotto da Fabio Fazio, tra gli ospiti c’è stata Whoopi Goldberg.





L’attrice ha raccontato il suo viaggio in Italia prima del Covid. Ed ecco che sugli schermi in studio sono apparsi i suoi scatti tra gli scogli della piscina naturale di Marina Serra a Tricase.




Era lo scorso dicembre quando, ammaliata dalle bellezze naturali, le mostrò al mondo dal suo profilo Instagram.


Andrano

Comitato spontaneo contro gli incendi estivi nel Salento

Mercoledì 23 luglio ad Andrano la prima riunione organizzativa per condividere idee, proposte di iniziativa di contrasto alla devastazione in corso. Incontro aperto a tutti i  cittadini, oltre ad associazioni, enti e aziende

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Stiamo raccontando quotidianamente come il Salento sia continuamente devastato da incendi.

Le fiamme hanno divorato la vegetazione in diverse zone del lungomare adriatico come di quello ionico e anche all’interno, nell’entroterra.

In alcune circostanze sono state in pericolo le abitazioni e alcuni cittadini sono stati fatti momentaneamente evacuare, in un’altra, a Depressa di Tricase, sono stati arsi vivi gli animali di un allevamento.

I vigli del fuoco sono allo stremo, non bastano neanche più i canadair che arrivano da Lamezia Terme: si sente sempre più l’urgenza di contromosse, prima che si arrivi all’irreparabile.

Anche per questo nasce il Comitato spontaneo contro gli incendi estivi nel Salento che organizza la prima riunione organizzativa per condividere idee, proposte di iniziativa di contrasto alla devastazione in corso.

Sono ovviamente invitati tutti i cittadini, oltre ad associazioni, enti e aziende.

L’incontro si terrà mercoledì 23 luglio, a partire dalle ore 18,30, presso il castello di Andrano, nella sede del Parco Costa Otranto Leuca e Bosco Tricase.

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Attualità

Cartoline da una “kiss cam”: la fotografia della deriva dell’informazione sui social

L’episodio dei due presunti amanti al concerto dei Coldplay diventa un esercizio deontologico estendibile a tutti

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di Lorenzo Zito

Questa storia dei due presunti amanti al concerto dei Coldplay è un bell’esercizio di deontologia giornalistica, estendibile anche a chi non pratica la professione.

Ebbene mi è stato insegnato (nemmeno troppo tempo fa) che se ci si reca ad un evento pubblico, in cui è risaputo esserci una grande attenzione mediatica, ci si può e ci si deve aspettare di essere inquadrati dai mass media. Un po’ come nelle partite di calcio: se veniamo mandati in tv in mondovisione, la nostra privacy non è stata violata. Abbiamo scelto noi di esserci, consapevolmente.

Mi è stato poi insegnato che in taluni casi la sfera privata delle persone può essere resa pubblica. È il caso di quei personaggi la cui notorietà, la cui fama o il cui ruolo nella società si basano anche sulla condivisione con il proprio pubblico di elementi che, appunto, riguardano strettamente la propria vita personale. Non avremmo altrimenti il gossip, o i Ferragnez di turno.

Il caso dei nostri amici al concerto dei Coldplay quindi è o non è spiattellabile sulla copertina del mondo?

Va fatto un distinguo. Un conto è diffondere la sola immagine di una o più persone persone allo stadio (perché le tv riprendono i bambini sugli spalti? Perché una semplice inquadratura non ne permette l’identificazione, l’inserimento in un contesto privato e personale, quindi non viola i codici a tutela della loro minore età). Ben altro è usare quella inquadratura per zoomare sull’intimità di una persona che famosa non è.

Bene. Sfido chiunque a dire oggi che, già prima della settimana scorsa, fosse a conoscenza dell’identità della responsabile delle risorse umane di Astronomer. Lo stesso dicasi per il CEO della medesima azienda.

Insomma. Vanno al concerto? Devono mettere in conto di essere inquadrati, certo. Ma non tutto il resto.

Perché allora tutte le testate possibili e immaginabili, anziché fermarsi alla diffusione di quei frame, li hanno passati ai raggi X, raccontandoci la loro vita?

La risposta (preoccupante) è nella deriva della gestione dell’informazione ai tempi dei social. Nella pratica sempre più diffusa del solleticare le nostre curiosità ed il nostro istinto più buio.

Per carità, le tre S del giornalismo funzionano dalla notte dei tempi (Sesso, Soldi, Sangue). Ma oggi se tutti online fanno qualcosa, non importa più che essa sia giusta o sbagliata. Se tutti lo pubblicano, questo ci garantisce quasi certamente l’impunità.

In che misura allora questo esercizio di deontologia giornalistica (lo ammetto, bello solo per gli addetti ai lavori) è estendibile anche a chi non pratica la professione?

Lo è perché forse gli unici che possono fermare questa deriva sono coloro che non sono deputati a farlo.

Se oggi il controllo su determinati fenomeni è impossibile (o difficile) spetta a noi tutti una assunzione di responsabilità nel rispondere a quel solletico di cui sopra.

Presto o tardi il tritacarne verrà a bussare alla nostra porta e, magari, non sarà perché siamo stati riprovevoli, tradendo le nostre mogli (lungi da me difendere i due amici dei Coldplay).

Un esempio? In quel tritacarne ci è finita anche la vera vittima, che di sicuro meno di tutti aveva il piacere di divenire “famosa per un giorno” (di quelli che durano per sempre). La moglie. Ci avevate già pensato?

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Attualità

Cambio del martelletto: il Rotary Club di Tricase ha un nuovo Presidente

Colucci ha richiamato il significato profondo del faro che campeggia nello stemma del suo anno: un simbolo che rappresenta non solo la direzione da seguire, ma anche la volontà di illuminare il cammino, essere un punto di riferimento per il territorio, costruire ponti tra le persone e promuovere con determinazione il bene comune…

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Il Rotary Club Tricase Capo di Leuca ha celebrato lo scorso venerdì 18 luglio, nella splendida cornice del Ristorante Bellavista, il tradizionale cambio del martelletto, momento simbolico e significativo della vita rotariana.
Il passaggio di consegne ha visto il Presidente uscente Mino Morra concludere un anno intenso, segnato da progetti portati a termine con successo, grazie all’impegno condiviso dei soci e alla partecipazione attiva della comunità.
Un ringraziamento sentito è andato a tutti coloro che hanno contribuito a rendere speciale questo percorso.
Il nuovo Presidente, Francesco Colucci, ha aperto ufficialmente l’anno rotariano 2025/2026 presentando la sua visione per il futuro del Club.
Al centro del suo intervento, l’impegno a rafforzare la coesione tra i soci, la capacità di ascolto reciproco, la continuità con quanto di positivo è stato costruito finora e la competenza come base per affrontare nuove sfide.
Ha sottolineato come questi valori rappresentino i pilastri fondamentali del cammino rotariano che intende portare avanti insieme a tutto il Club.
Colucci ha richiamato il significato profondo del faro che campeggia nello stemma del suo anno: un simbolo che rappresenta non solo la direzione da seguire, ma anche la volontà di illuminare il cammino, essere un punto di riferimento per il territorio, costruire ponti tra le persone e promuovere con determinazione il bene comune.
La serata si è conclusa in un clima di entusiasmo e partecipazione, con la consapevolezza che il nuovo anno rotariano sarà vissuto con spirito di servizio, collaborazione e rinnovato entusiasmo.
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