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Cronaca

Carabinieri, operazione “Baia Sicura”, controlli ed arresti

All’attività di controllo hanno partecipato i Carabinieri di Gallipoli e Nardò e personale in abiti civili dell’Aliquota Operativa, per un totale di 12 militari e nr. 5 automezzi

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Su tutto il litorale ionico, dalla “Città Bella” fino a Nardò, i Carabinieri di Gallipoli hanno attuato una massiccia intensificazione dei controlli finalizzati alla prevenzione e repressione dei rati contro il patrimonio e, soprattutto, del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, specialmente nei pressi delle discoteche. L’operazione, convenzionalmente denominata “Baia Sicura” in quanto vede il proprio epicentro nel cuore della movida gallipolina, è scattata proprio dopo poche ore dal protocollo stipulato nella mattinata di sabato 5 agosto, presso la Sala degli Specchi della Prefettura di Lecce e che vede coinvolte le Istituzioni civili, associazioni di imprenditori ed operatori turistici e, naturalmente, le forze dell’ordine. Il giro di vite attuato nei confronti di ogni forma di delinquenza, sotto l’egida e l’impulso del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce – Colonnello Giampaolo Zanchi, è stato caratterizzato dalla ferma volontà di garantire un turismo ed un divertimento sani, all’insegna di valori pieni e veri, per restituire al territorio salentino la dignità che merita, a tutela della collettività e del benessere dell’individuo, al riparo da qualsivoglia alterazione psico – fisiche dovuta all’assunzione smodata di alcol o comunque all’utilizzo di sostanze psicotrope.


All’attività di controllo hanno partecipato i Carabinieri di Gallipoli e Nardò e personale in abiti civili dell’Aliquota Operativa, per un totale di 12 militari e nr. 5 automezzi. Particolare attenzione è stata rivolta al contrasto dello spaccio al dettaglio di stupefacenti: solo nella località balneare di Porto Selvaggio i Carabinieri di Nardò hanno segnalato alla ben 8 individui, per lo più giovani con età compresa tra i 18 e 30 anni, per utilizzo non terapeutico di sostanze stupefacenti. I carabinieri di Galatone, contemporaneamente, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione nei confronti di Lezzi Carmine cl.’77, già noto alle forze dell’ordine, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Lecce. Questi, riconosciuto colpevole del reato di furto aggravato, commesso nell’agosto del 2011, è stato catturato e tradotto agli arresti domiciliari.


Nella “Baia Verde”, invece, le segnalazioni amministrative ammontano a 10, unitamente a 5 denunce in stato di libertà: 1 per detenzione illegale ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; 1 per falsa attestazione a pubblico Ufficiale sulla identità personale; 1 per guida in stato di ebbrezza; 1 per porto illegale di oggetti atti ad offendere; 1 per evasione dagli arresti domiciliari. Le sanzioni amministrative elevate per le violazioni al codice della strada invece, su un totale di 85 veicoli controllati, ammontano a circa 6.600 euro.

Nel cuore della movida, Baia Verde, una maxi operazione ha visto coinvolti i Carabinieri di Gallipoli: due di loro, in abiti simulati e confusi tra le migliaia di giovani riversati sul lungomare Galilei, sono stati avvicinati da due individui extra comunitari del Gambia, Alhagie Njie e Ceesay Modou, i quali hanno proposto loro l’acquisto di alcune dosi di cocaina e marijuana. I giovani Carabinieri, avvisato gli altri colleghi che sono subito intervenuti con una perquisizione che ha portato al rinvenimento e sequestro di nr. 9 dosi di “cocaina” per peso complessivo gr. 6,32 circa e nr. 12 di “marijuana” per peso complessivo gr. 21 circa, ed alla somma contante € 205 quale provento di spaccio. I due individui, rispettivamente classe ’87 e ’92, entrambi con precedenti, sono adesso indagati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Lecce a disposizione dell’AG competente.


 


Attualità

Pista Porsche: le associazioni incontrano la Regione

La Sezione Sud Salento di Italia Nostra: «La sospensione dell’accordo di programma tra Regione Puglia e Nardò Tecnical Center provvedimento necessario per una serena valutazione del progetto di ammodernamento degli impianti della Porsche». Nei prossimi giorni in programma un incontro tra Regione Puglia e le associazioni Sezione Sud Salento di Italia Nostra, Comitato Custodi del Bosco dell’Arneo e Gruppo di Intervento Giuridico

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Dopo le proteste, il provvedimento adottato nella serata di ieri dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, con cui ha sospeso l’Accordo di programma, sottoscritto con la Porsche e che prevede la realizzazione di altre piste di collaudo ed una serie di altre opere e infrastrutture che comporterebbero la distruzione di 200 ettari di area boscata e macchia mediterranea, è accolta favorevolmente dalla Sezione Sud Salento di Italia Nostra che, sin dall’agosto scorso, si è attivata costantemente con una serie di azioni «al fine di evitare la devastazione di un habitat prioritario tutelato da specifica Direttiva Europea».

Tra l’altro era stata proprio la Sezione Sud Salento di Italia Nostra che, unitamente al Comitato Custodi del Bosco dell’Arneo e al Gruppo di Intervento Giuridico, aveva chiesto nelle scorse settimane al governatore Emiliano e ai componenti della giunta regionale pugliese la sospensione – in autotutela e in applicazione  dell’ Art. 28 del Codice dell’Ambiente, dei relativi provvedimenti in presenza di impatti ambientali negativi, imprevisti, ulteriori o diversi, l’interruzione dei lavori, anche al fine di evitare imminenti ed irreparabili pregiudizi ai beni ambientali, attraverso la sospensione dell’efficacia della Delibera della Giunta regionale pugliese  n.1096 del 31 luglio 2023 e del Decreto n. 537 del 20 novembre 2023,  emesso dallo stesso Emiliano, con i quali si approvava e si dava esecutività all’Accordo di programma con la Nardò Tecnical Center della Porsche.

Tale richiesta, conseguente al ricorso al TAR di Bari presentato dalle suddette associazioni, era motivata da una serie di ragioni tra cui, come ricordano il presidente della sezione Sud Salento di Italia Nostra Mario Fiorella ed il segretario di giunta Marcello Seclì, «la mancanza del preventivo dibattito pubblico, come previsto dalla L.R. n. 28/2017, che non aveva consentito un’adeguata conoscenza e valutazione da parte dei portatori di interessi diffusi, degli impatti ambientali dell’opera e che tale carenza aveva inciso nella valutazione dei presupposti per la procedura di deroga in presenza di valutazione di incidenza negativa sul sito, violando così l’Art. 6 della Direttiva “Habitat”, per la mancanza di una rigorosa valutazione delle soluzioni alternative, violazione che Italia Nostra aveva dettagliatamente segnalato alla Commissione europea, che poi si era attivata riservandosi di valutare la sussistenza dei presupposti della procedura di deroga».

Nel frattempo dall’assessorato all’ambiente della Regione è pervenuto l’invito alla Sezione Sud Salento di Italia Nostra, unitamente al Comitato Custodi del Bosco dell’Arneo e al Gruppo di Intervento Giuridico, ad un incontro da tenersi nei prossimi giorni per discutere proprio in merito all’Accordo di programma relativo al Progetto della N.T.C. della Porsche.

Per tale incontro le associazioni invitate si stanno attivando «per conoscere i termini del provvedimento adottato dal Presidente Emiliano e i relativi atti pervenuti alla Regione Puglia da parte della Commissione europea».

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Cronaca

Matino: addio al re dei jeans

Si è spento nella notte Cosimo Romano che creò la Melti’nPot brand capace di conquistare Europa, Usa ed anche Russia

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È morto Cosimo Romano, creò la Meltin’Pot marchio che ha fatto al storia dei jeans in Italia. Aveva 85 anni.

Quando molti emigravano alla ricerca di migliori opportunità in altre zone d’Italia o all’estero, Romano ha saputo creare un impero nel Salento, facendo di Matino la patria nostrana del jeans.

Negli anni d’oro Spa produceva oltre 13mila capi di abbigliamento al giorno.

Il suo brand fu capace di conquistare, oltre l’Italia, Europa ed anche Stati Uniti.

Tutto nacque negli anni Sessanta quando l’imprenditore salentino con un passato da contadino, autista e titolare di un autolavaggio

Fondò, insieme alla moglie, un piccolo laboratorio artigianale per la confezione di abiti da lavoro.

Ebbe l’intuizione, tra i primi in Italia, di importare dagli Usa i tessuti Denim.

Nel 1994 insieme ad Augusto, suo figlio, creò il marchio Meltin’Pot.

Melting’pot (tradotto in italiano come “crogiolo”,”calderone”) è l’espressione che si usa per indicare quel tipo di società cosmopolita che permette la commistione di individui di origini, religioni e culture diverse con il risultato di costruire un’identità condivisa, favorendo così la convivenza di gruppi etnici differenti.

Dopo l’acquisizione della tedesca Jeans Fritz Gmbh, diventò uno dei brand più importanti del continente.

Dopo lo scioglimento dell’Unione sovietica sbarcò anche in Ungheria (a Budapest) ed in Russia.

A Mosca in molti ricordano ancora il suo negozio annunciato dalla grande insegna Salentini” (foto in basso) che proponeva ai russi anche altre eccellenze della nostra terra.

All’inizio del nuovo secolo le prime crepe e l’inizio del declino dell’impero dei jeans made in Matino.

Dal 2005, complice la scelta di molti marchi di delocalizzare e di scegliere fornitori nei paesi dell’Est, il gruppo Romano, che ha sempre proseguito la propria attività di terze parti, risente di un periodo di crisi che impatta indirettamente sul marchio Meltin’ Pot e viene alleviata dal buon andamento dei negozi Fritz, la catena di 25 negozi in Germania, che continua a dare buoni profitti. Il rilancio è lento, mentre la produzione viene smistata fra Italia e Nord Africa.

Nel 2019 dopo il fallimento decretato dal Tribunale di Lecce viene ceduto all’asta il complesso aziendale Romano Srl che comprende impianti, macchinari, attrezzature, beni immobili, stock di magazzino (tessuti, filati e accessori vari, capi diversi e gli asset immateriali (marchio Meltin’Pot, domain name, ecc.) viene ceduto all’asta.

Nel 2022 il marchio è rilevato dalla Eligo Milano.

 

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Cronaca

Droga ed armi, arresto a Leverano

Aveva con sé cocaina, eroina, marjuana e hashish: Rinvenute anche una pistola, due scacciacani prive di tappo rosso e 43 cartucce a salve

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Durante un’attività di polizia giudiziaria, gli agenti del Commissariato di Polizia di Nardò hanno tratto in arresto un uomo di 33 anni di Leverano per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di arma clandestina.

I poliziotti hanno proceduto alla perquisizione personale, estesa in seguito al veicolo ed alle abitazioni del 33enne, e hanno sequestrato circa 13 grammi di droga, tra cocaina, eroina, marjuana e hashish, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento insieme alla somma di 120 euro.

In seguito, continuando il controllo, sono state rinvenute una pistola clandestina, due pistole scacciacani prive di tappo rosso e 43 cartucce a salve.

L’indagato verrà associato presso il suo domicilio in attesa della convalida dell’arresto.

 

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