Cronaca
Distretto sanitario di Gagliano del Capo sono 14 gli indagati
I carabinieri del Nas di Lecce hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari

Tre persone, un’infermiera e due operatori, vennero sospese dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio per un periodo di otto mesi, nonché vennero notificati, due mesi fa, undici avvisi di garanzia: tra gli indagati due medici, altri infermieri e operatori amministrativi con diversi incarichi.
Nell’ambito di quell’inchiesta sono quattordici le persone indagate nel distretto socio-sanitario di Gagliano del Capo.
I carabinieri del Nas di Lecce hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a firma del sostituto procuratore Donatina Buffelli.
I quattordici indagati sono accusati a vario titolo di truffa aggravata in danno del servizio sanitario nazionale, nonché false attestazioni in certificazioni nei confronti di diversi dipendenti del distretto.
Cronaca
Tribunale di Lecce e incarichi pilotati, dieci gli indagati
Fra gli indagati, giudici, avvocati, commercialisti, geometri ed imprenditori…

L’avviso di conclusione delle indagini, a firma del procuratore capo Francesco Curcio e dei sostituti Maurizio Cardea, Vincenzo Montemurro e Anna Piccininni, avviate dalla Procura di Potenza, due anni fa, per un presunto giro di incarichi pilotati alla sezione fallimentare del Tribunale di Lecce in cambio di favori, regalie, ha portato ad indagare dieci persone.
Fra questi compaiono anche due giudici leccesi: Pietro Errede, 55 anni, giudice delle sezioni fallimentare/esecuzioni immobiliari e dal maggio scorso ai domiciliari; e Alessandro Silvestrini, 67 anni, indagato a piede libero.
Inoltre, tra gli indagati vi sono anche tre avvocati, tre consulenti commercialisti, un geometra e un imprenditore.
Queste le accuse contestate a vario titolo: tentata concussione, corruzione, turbativa d’asta, estorsione, tentata estorsione.
Cronaca
Fornello resta acceso in cucina: incendio in abitazione a Miggiano
Illesa la proprietaria di casa che non si era accorta del fumo: ad allertarla, il parroco di passaggio

Incendio in una privata abitazione a Miggiano nella serata di ieri.
Spavento per un’anziana del posto che, inizialmente, non si era accorta dell’accaduto. E’ stato il parroco, di passaggio davanti alla sua casa, a notare la fuoriuscita di fumo nero e ad allertarla. Poi, la chiamata al 115 che ha fatto accorrere sul posto i vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase.
Le fiamme, divampate in cucina, sarebbero state causate da un fornello del piano cottura rimasto accesso. Nessuna conseguenza per la donna.
Attualità
Racale, autovelox mobili sulle vie per il mare: da ottobre i test
Il sindaco Antonio Salsetti: «Troppi incidenti. Non è un escamotage per fare cassa. Ci auguriamo solo che la presenza dei dispositivi mobili porti consiglio in modo che quelle strade risultino più sicure per tutti»

Troppa imprudenza sulle strade così Racale corre ai ripari e, a partire dal prossimo mese, si effettueranno i test per gli autovelox mobili da utilizzare sulla via di Torre suda, in direzione Ugento e verso Melissano.
I controlli secondo quando stabilito dalla giunta saranno affidati alla polizia locale che verificherà il rispetto dei limiti di velocità lungo diverse strade del territorio comunale.
Non è ancora stato stabilito un controllo ma, assicurano, dalal giunta comunale, le postazioni mobili di controllo saranno pubblicizzate attraverso il sito internet dell’Ente.
Per il sindaco Antonio Salsetti la decisione non era più differibile: «Troppi incidenti anche dagli esiti funesti. Come accaduto per Alessandro Verardi, il giovane farmacista che ha perso la vita il 18 dicembre 2022 lungo la provinciale 202. Famiglie e cittadini ci hanno sollecitato chiedendoci di intervenire. Prima dell’estate abbiamo effettuato i primi test sulla via per Torre Suda e su quella per Ugento e già in quell’occasione sono emerse criticità riguardo possibili sanzioni da elevare. Quella dell’autovelox mobile diventa una decisione inevitabile per ridurre la velocità degli automobilisti su quelle strade». Il sindaco Salsetti ci tiene a chiarire che «non è un escamotage per fare cassa. Ci auguriamo solo che la presenza dei dispositivi mobili porti consiglio in modo che quelle strade risultino più sicure per tutti».
L’idea alla fine dei test è quella di chiedere all’Osservatorio per la sicurezza stradale della Prefettura di poter installare un autovelox fisso su quelle vie.
*foto in alto di repertorio
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