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Cronaca

Il voto per un posto di lavoro: sindaco di Santa Cesarea rinviato a giudizio

Avrebbe chiesto il voto per un consigliere di maggioranza promettendo in cambio un posto di lavoro nell’impresa di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’opposizione: «Si dimetta e si scusi con tutti»

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Il sindaco di Santa Cesarea Terme, Pasquale Bleve, rinviato a giudizio per corruzione elettorale.


Secondo l’accusa avrebbe chiesto il voto per un consigliere di maggioranza della sua lista ad una famiglia della frazione di Vitigliano in occasione delle elezioni comunali svoltesi nella primavera del 2018. In cambio del voto avrebbe garantito l’assunzione del figlio nell’impresa di raccolta e smaltimento di rifiuti urbani.


Sulla vicenda è intervenuto il gruppo di Minoranza “Costruiamo insieme il futuro” che invita il sindaco ad «agire secondo coscienza e, vista l’insostenibilità politica ed etico morale della situazione, a non far più finta di niente, ad agire tutelando l’immagine dell’Ente che rappresenta e della cittadinanza tutta».


Secondo i consiglieri Maria Corvaglia, Francesco Elia, Ivan Raffaele Maschio e Sergio De Notarpietro al primo cittadino «non resta che rassegnare le proprie dimissioni in modo irrevocabile, e scusarsi. Scusarsi con questo gruppo che ha condotto una campagna elettorale nel rispetto delle regole, dei ruoli e degli elettori, chiedendo in modo gentile e senza pretese, come è giusto che sia, il consenso. Scusarsi con i cittadini di questo Comune, elettori che dovrebbero poter esprimere liberamente e senza azioni di disturbo il proprio consenso».

«Secondo l’accusa», insistono i firmatari della nota, «il sindaco avrebbe promesso dei favori personali in cambio di voti. Che i metodi fossero poco corretti lo si percepiva anche parlando tra la gente. Alla luce di ciò, rivolgiamo un appello accorato ai cittadini. È giunto il momento di prendere, tutti, una posizione netta: non si tratta più di discutere di questo o quel problema, delle cause e delle possibili soluzioni. Qui si tratta di pretendere che chi si propone come amministratore si occupi della cosa pubblica e non di interessi privati. Possiamo capire lo smarrimento del gruppo di maggioranza, ma un conto è la vicinanza alla persona, altra cosa sono le istituzioni che sono di tutti e che devono essere preservate in questi momenti difficili. Ci appelliamo alla loro coscienza. Non si può più far finta di nulla».


«È in questi momenti», concludono dal gruppo “Costruiamo insieme il futuro”, «che bisogna avere il coraggio di voltare pagina, perché il voto di scambio è la negazione della democrazia e “la corruzione è nemica della Repubblica”».


 


Cronaca

Taurisano, rubato il Gesù bambino dal Presepe

E’ successo tutto nella notte della vigilia di Natale…

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Natale non è Natale senza Gesù Bambino.

Questo avrà pensato il benpensante quando ha portato via la statuina del Bambino Gesù dal presepe allestito in piazza Castello, dalla curia e don Gionatan, un’opera realizzata con materiali di riciclo.

E’ successo tutto nella notte della vigilia di Natale. 

Ad accorgersene è stato il parroco, don Gionatan De Marco, che ha affisso un cartello accanto al presepe: “C’è tanto bisogno di Gesù, siamo contenti che qualcuno se lo sia portato a casa!“. 

Un messaggio ironico, che fa pensare ma che porta alla riflessione e alla vergogna.

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Cronaca

Tragica viglia di Natale per un ottantenne

Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne, non ha riportato ferite gravi…

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Tragica vigilia di Natale a Leverano. Uno scontro tra due auto a causato il decesso di un uomo del posto di 80 anni.

Le auto coinvolte sono Mercedes e una Opel Corsa, sulla quale viaggiava un uomo di 80 anni.

Una volta arrivati i mezzi di soccorso del 118 e i Vigili del Fuoco, hanno tentato invano di rianimare l’uomo ma hanno dovuto constatarne il decesso.

Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne di Leverano, non ha riportato ferite gravi, anche se è rimasto scioccato da quanto accaduto.

I Carabinieri del luogo sono intervenuti per accertare le cause e capire la dinamica dell’impatto.

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Cronaca

La GdF dona duecento capi contraffatti alla Caritas idruntina

Accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza…

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I finanzieri i Lecce hanno donato, alla sede magliese della Caritas diocesana Idruntina, oltre 200 capi di abbigliamento e accessori, facenti parte di un sequestro di merce contraffatta ad opera dei militari della Compagnia di Maglie, in occasione dei servizi posti in essere durante le recenti tradizionali fiere di paese.

La competente Autorità Giudiziaria, valutata positiva l’iniziativa avanzata dalla Guardia di Finanza, e accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza ai cittadini più bisognosi della comunità.

Al termine delle operazioni di consegna, avvenute presso la sede della Compagnia Guardia di Finanza di Maglie, il Presidente ha espresso parole di vivo apprezzamento e sincera gratitudine verso le Fiamme Gialle per l’importante iniziativa solidale.

L’attività si inserisce in un più ampio clima di solidarietà, esprimendo la forte vocazione sociale delle istituzioni e la volontà di essere vicini, con gesti concreti, ai cittadini più disagiati, anche attraverso il compimento di iniziative che rafforzano la coesione mediante la condivisione dei propri valori fondanti.

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