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Cronaca

Infezione fatale per 18enne dopo vacanza in Salento: indagine in corso

Il ragazzo era rientrato in Trentino dopo aver trascorso alcuni giorni nella zona di Otranto: Procura ed Asl di Lecce al lavoro per dare risposte alla magistratura di Trento

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Un ragazzo appena maggiorenne è morto a Trento per una infezione che, secondo primi riscontri, avrebbe contratto in un recente viaggio in Salento.


Paolo Rizzoli, 18 anni, è venuto a mancare pochi giorni fa nell’ospedale trentino di Santa Chiara. Era appena rientrato nel suo paese, Lavis in provincia di Trento, dopo aver trascorso quasi una settimana in provincia di Lecce. Tra il 12 ed il 18 settembre aveva alloggiato in un b&b della zona di Otranto.


A pochi giorni dal rientro a casa, i primi sintomi di quella che, col passare delle ore, si è rivelata essere un’infezione fatale, determinata dall’escherichia coli, un batterio tra i più pericolosi.


Infezione che, secondo quanto ricostruito dai medici, sarebbe di natura alimentare e che, stando alle tempistiche, il ragazzo avrebbe con tutta probabilità contratto in Salento.

La Procura di Trento ha aperto un’indagine per omicidio colposo, coinvolgendo nell’inchiesta la Procura di Lecce che, per competenza territoriale, è al lavoro per ricostruire i movimenti del giovane turista nei suoi giorni di vacanza. I luoghi visitati, i posti dove avrebbe mangiato in Salento ed i contesti in cui potrebbe aver ingerito alimenti fonti di contaminazione.


A questo lavora in queste ore anche l’Asl di Lecce, nel tentativo di dare spiegazioni ad un decesso che, come un fulmine a ciel sereno, ha colpito improvvisamente non solo una famiglia ma una intera comunità che, dopo aver già salutato Paolo per l’ultima volta, attende ansiosa risposte.


Cannole

Inseguito, prova a speronare i carabinieri ma finisce contro un muro

Folle corsa nella notte tra domenica e lunedì da Cannole a Borgagne: il conducente aveva con sè della droga ma non la patente e l’assicurazione

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Una folle corsa nella speranza di sfuggire ai carabinieri si è conclusa contro un muro, dopo vari tentativi di speronamento ai danni della pattuglia dell’Arma.

Tutto ha avuto inizio a Cannole, dove un uomo alla guida di una Audi A3 alla vista dei militari che gli avevano intimato l’alt ha premuto sull’acceleratore anziché arrestare l’auto .

Convinto di poter far perdere le sue tracce, si è allontanato a tutto gas, ma si è ritrovato presto l’auto d’ordinanza alle spalle. Determinato a non farsi identificare, ha dato vita ad un inseguimento che ha attraversato più centri abitati, provando anche a speronare più volte la pattuglia della Compagnia dei carabinieri di Maglie che lo tallonava.

La folle corsa è terminata contro un muro, oltre 10 chilometri più in là, nel territorio di Borgagne (Melendugno). Qui il conducente dell’Audi è stato identificato: si tratta di un uomo di Castrignano de’Greci. Aveva con sè dei piccoli quantitativi di cocaina ed hashish. Privo di patente, perchè revocata, guidava un mezzo non assicurato.

Per lui è scattato l’arresto.

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Cronaca

Scooter brucia vicino a tubo del gas: spavento nella notte

I vigili del fuoco hanno riportato l’area in sicurezza. Due auto parcheggiate in prossimità hanno subito dei danni nella parte posteriore

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Una serie di chiamata allarmate ai numeri soccorso, nella notte, ha richiamato l’attenzione su una via del centro abitato di Lecce, per un incendio.

Erano da poco passate le 3e30 quando, in via Forlanini, un ciclomotore aveva preso fuoco in prossimità di due vetture e di un contatore del gas metano.

I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno riportato l’area in sicurezza, scongiurando ulteriori conseguenze con la conduttura del gas che aveva preso fuoco. Si è constatato poi che il proprietario del mezzo è un uomo di 43 anni che risiede nella stessa strada.

Le due auto parcheggiate vicino allo scooter hanno subito dei danni nella parte posteriore. Il ciclomotore invece sarà inutilizzabile.

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Castrignano del Capo

Bloccato nell’auto in fiamme dopo lo schianto: muore carbonizzato

Impatto con le barriere sulla SS274 alle porte di Leuca, poi il volo nella scarpata e la tragica fine: ancora da verificare l’identità della vittima

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Un incidente, un’auto in fiamme, appena pochi minuti per constatare il decesso del conducente e poi una lunga notte di lavoro per recuperare mezzo e vittima e, soprattutto, per procedere all’identificazione.

A sirene spiegate nella serata di ieri i mezzi di soccorso si sono mossi da Tricase in direzione Castrignano del Capo. Mancavano pochi minuti alle 19 quando, ad una delle ultime curve della statale 274, a poche dozzine di metri dal punto in cui questa incontra la 275 alle porte di Leuca, una macchina è precipitata nella scarpata a bordo della carreggiata (le foto dal posto a fine articolo).

Proprio all’altezza di una curva, la vettura ha urtato contro le barriere per poi finire nella campagna sottostante. Dal mezzo è subito partita una fiammata, probabilmente dovuta all’impatto. Pochi istanti ed un violento incendio ha avvolto l’auto, con il conducente rimasto bloccato al suo interno.

Il personale del 118 accorso dall’ospedale di Tricase ed i vigili del fuoco del Distaccamento tricasino, una volta sul posto, non hanno potuto nulla: le fiamme avevano già avuto la meglio, non lasciando scampo al malcapitato al volante.

Sul posto sono giunti anche polizia locale di Castrignano del Capo e carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Tricase. Dopo aver interdetto al traffico il tratto stradale interessato, sono iniziati i rilievi e, al contempo, si è lavorato all’identificazione dell’uomo.

Operazione tutt’altro che facile in quanto, persino della stessa vettura, non restavano che lamiere ed il numero di telaio. L’auto, una Citroen Saxo, risulta essere intestata ad un uomo di 42 anni, originario della Calabria e socio di due attività ricettive in Salento, che non è stato ancora rintracciato.

Gli esami che si terranno in queste ore sui resti del corpo recuperato dal 115 dovranno chiarire se si tratti proprio di lui o se alla guida del mezzo ci fosse qualcun altro.

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