Connect with us

Cronaca

Sos sicurezza per agricoltori e operai

Coldiretti puglia: boom furti in campagna di mezzi (15%) e produzioni (13%); creasce il fenomeno del marchio “made in Puglia” illegalmente utilizzato

Pubblicato

il

Secondo l’analisi dell’Osservatorio sulla criminalità dell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l’intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti, ma anche dal fenomeno del “caporalato”, che comporta lo sfruttamento dei braccianti agricoli irregolari, con conseguente evasione fiscale e contributiva. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all’alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare. Per questo Coldiretti Puglia, ringraziando le forze dell’ordine per l’opera incessante svolta quotidianamente, chiede una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori e agli operai.


Anche nel 2016 sono stati ripetutamente denunciati”, ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, “i furti di rame e mezzi agricoli e stiamo registrando fenomeni estorsivi, chiaramente evidenziati dai numerosi tendoni e ceppi di uva tagliati. Il fronte dell’illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all’attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari”.


I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali.


Capitolo a parte”, secondo il presidente Cantele, “merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio “made in Puglia”, a danno dell’imprenditoria agricola pugliesi e dei consumatori”.


Risulta elevata l’intensità dell’associazionismo criminale nelle province pugliesi Barletta-Andria-Trani (40,9), Bari (40,9), Taranto (39,4) e Lecce (37,4). Oltre ai gruppi organizzati di nazionalità italiana, la mappa della criminalità straniera risulta principalmente di origine albanese, romena, russa e nord africana. Secondo i dati dell’Osservatorio, presieduto da Gian Carlo Caselli, in Puglia l’incidenza dei reati di associazionismo di stampo mafioso è pari al 10,3% con 52 denunce di associazionismo per delinquere e 6 di tipo mafioso. Lo spaccato sulla contraffazione evidenzia quanto siano fortemente significative le risultanze relative ai territori di arrivo delle merci, come le realtà portuali, o la lavorazione delle merci con 851 denunce. Una simile analisi è stata condotta anche per la tipologia del reato di estorsione con 638 denunce, generalmente gestito dalle organizzazioni criminali.


Sul fronte del lavoro nero, oggi la Puglia è una delle zone più a rischio indicate dalla Caritas. “Il fenomeno del lavoro nero è diffuso soprattutto nei settori agricolo (con un’incidenza del 22%), dei servizi (17%) e dell’edilizia (16%).

Si tratta spesso e volentieri” – ha denunciato il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, “di vere e proprie azioni criminose perpetrate nei territori pugliesi, dove la mancanza di legalità mette a rischio una sana convivenza sociale ed economica. Per questo non possiamo accettare che, su un territorio che offre produzioni da primato per il “made in Italy” agoalimentare, trovino spazio inquietanti fenomeni malavitosi. La qualità del prodotto non può prescindere dalla qualità del lavoro e dalla dignità dell’uomo impegnato in questo lavoro. La ‘crisi’ può certamente acuire il fenomeno, ma ciò non può e non deve diventare una giustificazione. Di contro siamo contrari ai controlli interforze sulla stessa azienda agricola, una sorta di caccia all’uomo dove ad essere controllati sembrerebbero essere sempre gli stessi. Vanno, invece, incentivate azioni premianti della condotta positiva delle imprese associate che hanno accettato un percorso di legalità, sottoponendosi volontariamente a certificazioni stringenti e sopportando quotidianamente e  in solitudine la concorrenza sleale di quanti fanno ricorso al lavoro nero, per creare un contesto sociale virtuoso da cui estromettere quasi naturalmente fatti e comportamenti non rispettosi delle regole”.


Dei 26.200 terreni su tutto il territorio nazionale nelle mani di soggetti condannati in via definitiva per reati che riguardano, tra l’altro, l’associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione, in Puglia ben 2.489 (il 9,5%) sono in mano alla mafia, anche perché il processo di sequestro, confisca e destinazione dei beni di provenienza mafiosa si presenta lungo e confuso, spesso non efficace e sono numerosi i casi in cui i controlli hanno rilevato che alcuni beni, anche confiscati definitivamente, sono di fatto ancora nella disponibilità dei soggetti mafiosi.


Secondo i dati del quarto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, tra i 20 ed i 25 miliardi di euro vengono sprecati per il mancato utilizzo dei beni confiscati sulla base delle stime dall’Istituto nazionale degli amministratori giudiziari (Inag).


In Puglia, dunque, vanno inutilmente in fumo tra l’1,9 e i 2,37 miliardi di euro a causa di inadempienze, procedure farraginose, lungaggini burocratiche.


Cronaca

Destrezza e coraggio: carabiniere tricasino salva uomo da suicidio

Pubblicato

il

Ha evitato una tragedia con sangue e coraggio. Il Carabiniere Scelto Matteo De Pascali, originario di Tricase, è intervenuto nei giorni scorsi a Casamarciano, in provincia di Napoli, riuscendo a salvare un uomo che stava per compiere un gesto estremo.

L’allarme era scattato grazie alla segnalazione della madre dell’uomo, un 30enne visibilmente scosso da una crisi personale.

Dopo la chiamata al 112, due militari sono arrivati sul posto e si sono arrampicati sull’impalcatura: uno si è messo a parlare con il ragazzo, cercando di tranquillizzarlo; l’altro, muovendosi in silenzio, si è avvicinato da dietro e lo ha afferrato, mettendolo in salvo un attimo prima che potesse lasciarsi cadere. Quest’ultimo è proprio De Pascali, il giovane carabiniere salentino, in servizio presso la stazione locale. Avvicinandosi repentinamente, ha bloccato il tentativo di suicidio, impedendo che l’uomo si lanciasse nel vuoto.

De Pascali in quel di Tricase

Un intervento tempestivo che ha scongiurato il peggio e di cui parla ampiamente la stampa del posto. La notizia, giunta in queste ore anche in Salento, si è fatta strada nella comunità tricasina, che l’ha accolta con entusiasmo.

Continua a Leggere

Cronaca

Incidente in moto d’acqua: 21enne in codice rosso

Corsa in ospedale da Torre Vado a Tricase per giovane turista, finito poi sotto i ferri

Pubblicato

il

di Lor. Zito

Tragedia sfiorata nel mare di Torre Vado e corsa in ospedale per un giovane turista.

Era il pomeriggio di oggi quando dala marina di Salve è partita una chiamata ai numeri d’emergenza per un incidente in moto d’acqua.

Il malcapitato protagonista è un 21enne che sta trascorrendo le proprie vacanze in Salento. A richiedere l’intervento dei soccorsi alcuni presenti in spiaggia che hanno assistito al misfatto.

La situazione è apparsa da subito critica, al punto da far accorrere sul posto una ambulanza del 118 di Tricase in codice rosso. Assieme al personale sanitario sono intervenuti anche la Capitaneria di Porto ed i Carabinieri.

Il ragazzo è stato trasportato d’urgenza presso l’ospedale Cardinale Panico di Tricase. In serata, per lui, si è reso necessario un intervento chirurgico.

Continua a Leggere

Cronaca

Incidente tra Surano e Nociglia: traffico in tilt sulla 275

Questo pomeriggio, dopo le 17, più mezzi sono rimasti coinvolti in uno scontro. Risultano feriti. Lunghissime code in ambo i sensi di marcia

Pubblicato

il

Un incidente stradale sulla statale 275 ha provocato il ferimento di alcune persone e delle lunghissime code in ambo i sensi di marcia.

Il sinistro è avvenuto al confine tra i territori di Nociglia e Surano, sul tratto rettilineo già noto in passato per numerosi incidenti, anche mortali.

Questo pomeriggio, dopo le 17, più mezzi sono rimasti coinvolti in uno scontro.

Si tratta di due Peugeot e di una Fiat Seicento.

Necessario l’intervento di ambulanza e auto medica.

A seguire anche di un carro attrezzi.

Le forze dell’ordine, oltre ai rilievi, hanno dovuto gestire il forte traffico in entrambi i sensi di marcia.

Compito tutt’altro che semplice: chilometri di code si sono create in pochi minuti tanto da nord quanto da sud.

Molti mezzi hanno dovuto fare inversione per aggirare il punto del sinistro passando dai centri abitati.

La viabilità è stata infatti deviata, non potendo permettere il transito dal luogo dove si è verificato l’incidente. ​

Al momento le condizioni dei coinvolti non sono meglio specificate.

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti