Castro
Settembre a Castro: mare e pensieri, aspettando la pioggia
Dopo oltre quattro mesi dall’ultima precipitazione, al pari di tutti, vado seguendo, ormai giorno per giorno, le indicazioni delle varie “sibille meteo” circa le prospettive di una caduta d’acqua a breve scadenza; si sente dire domani, dopodomani, speriamo bene.

Dopo oltre quattro mesi dall’ultima precipitazione, al pari di tutti, vado seguendo, ormai giorno per giorno, le indicazioni delle varie “sibille meteo” circa le prospettive di una caduta d’acqua a breve scadenza; si sente dire domani, dopodomani, speriamo bene.
Ciò, non tanto per un motivo strettamente personale ed egoistico, quanto, piuttosto, allo scopo di vedere, finalmente, respirare le mie minuscole campagne, trarre sollievo gli alberelli, in particolare i giovani ulivi, che si trovano ormai esausti, le foglie accartocciate, i frutti rinsecchiti, i colori sbiaditi, insomma morti di sete, è proprio il caso di dirlo.
Nel frattempo, rispetto alle canoniche date figuranti sull’almanacco di Fra Indovino, è anche passata la stagione della semina di talune verdure, ad esempio le rape: sia ben inteso, solamente qualche fazzoletto di zolle per quel che mi riguarda, giusto per soddisfare le strette occorrenze familiari.
E’ trascorsa, in pratica, invano, giacché nessun mezzo meccanico, con una simile siccità, colla terra rossa così riarsa e dura, ha potuto sin qui mettere piede nei fondi agricoli al fine, almeno, di rigirare e mescolare le zolle.
Che dire, aspetto e spero, forse, domani o dopodomani, cadranno, finalmente, 5 – 10 centimetri di pioggia, l’indispensabile per porre in atto qualche operazione.
Fatta questa premessa obbligata, sotto la data di mercoledì 12 settembre, metà mattino, si offre l’ennesima giornata meravigliosa, di sole: è vero, si è ancora in estate, ma è pure prossimo l’autunno, qui si ha l’impressione di trascorrere ancora giugno luglio.
Sicché, in attesa della pioggia, l’osservatore di strada non trova di meglio che salpare con la sua barchetta, per una breve veleggiata.
Come succede da un po’ di tempo, in concreto da quando si è superata la fase delle tipiche, intense frequenze agostane, uscire per mare adesso conferisce una soddisfazione speciale, per molti aspetti, anzi, unica.
L’azzurra distesa sembra quasi che inviti ad adagiarsi sul suo strato molto calmo, spirano venticelli senza raffiche, in prevalenza da nord o da nord est, almeno nella prima parte della giornata, per cui l’aria è gradevole, nonostante che le temperature salgano ancora verso i trenta, si respira a polmoni pieni, il refrigerio penetra fin dentro.
La barchetta, da parte sua, va incedendo con le caratteristiche vele color amaranto rigonfie, non molto ma a sufficienza per una scivolata distensiva; lo sguardo rigirato intorno segnala l’assoluta esclusività su un vasto orizzonte marino, praticamente fra il Capo di S. Maria di Leuca che si scorge in fondo verso sud e il suo omologo otrantino – tra detti punti cospicui, corrono alcune decine di chilometri di distanza – si presentano alla vista pochissime barche o navi, cioè quasi nessuno: un piccolo infinito, un palcoscenico ragguardevole tutto per il timoniere che scrive.
Astraendo, ad ogni modo, dalla mia persona, che cosa potrebbe voler dire questa situazione, siffatta immagine, tale constatazione?
Verosimilmente, sta significare che il Padreterno ha inteso espressamente che, nell’universo del creato, in tutti i suoi elementi, dal cielo, dal sole che manda i suoi raggi verticali da lassù, alla distesa immensa che profuma di miti e odora della vita intensa che vi scorre sotto, fra pesci, infiorescenze e vegetazioni, l’uomo fosse al centro, alla sommità e in posizione primaria, rispetto al meraviglioso insieme.
Al riguardo, non bisogna trascurare un particolare, minuscolo, da un lato, per via dell’aggiunta di una parola, immensamente grande, invece, per il relativo significato.
Allo scadere di ciascuno dei giorni della creazione, l’Altissimo pose una sorta di sigillo “abbiamo fatto ecc.ecc. ed è stata cosa buona”; al termine dell’ultimo, però, ossia di quello della creazione dell’uomo a sua immagine e somiglianza, la frase non fu identica, bensì arricchita con una parola in più “….ed è stata cosa molto buona”.
Ecco, dunque, l’uomo, messo in grado di cogliere un’enorme quantità di mirabilie naturali, allestite e rese disponibili addirittura già prima che egli fosse plasmato.
E però, il medesimo uomo, se, per un verso, ha avuto l’immenso privilegio di poter contare su tante meraviglie, bellezze e risorse naturali, in ogni senso, di converso, deve sentire lo stimolo, il desiderio, l’intendimento di salvaguardare detti tesori naturali.
Com’è noto, l’accezione “salvaguardare” ha, per opposto, i termini annientare, annullare, compromettere, distruggere, snaturare, rovinare.
Purtroppo, sono secoli, forse millenni che tocca assistere a comportamenti nient’affatto di conservazione, ma di compromissione e/o distruzione totale dell’habitat che circonda gli esseri umani.
E’, questa, una colpa gravissima, una mancanza di cui, quantunque non appaia configurata fra i comuni peccati da confessare, è da ritenere che, in qualche modo, sarà chiesto conto. Pare di udire una voce del seguente tenore: “Ti ho messo a disposizione una messe di risorse, cielo, mare, aria pulita e non invasa dallo smog, acque incontaminate, e tu ne hai fatto scempio; ho riposto fiducia in te affidandoti tutti questi tesori e tu, non solo non mi hai ascoltato, ma ti sei comportato in modo tale da danneggiare detti beni.”
Fila la barchetta e, intorno, continuo a vedere pressoché nessuno, salvo, negli ultimi minuti, qualche legno di diportisti, pescatori dilettanti, i quali, con lunghi fili ed ami camuffati e colorati, pescano a traina; dicono, i citati sportivi, che è il periodo propizio per talune varietà di pesce azzurro, pappagalli, palamiti, purceddre, talora qualche ricciola o aguglia e così hanno lasciato la tradizionale e più frequente modalità di pesca con il tognarello e optato per la traina.
Non è facile, né l’uno, né l’altro modo, è tutto un gioco di pazienza, da abbinarsi a qualche rudimento di pratica ed esperienza.
Il chiacchiericcio lieve delle onde sotto lo scafo della barchetta dà l’impressione di vocii argentini di bimbi e bimbe. Più da vicino, mi richiama alla mente le vocine dei miei nipotini più piccoli.
Escluso Paolo, oramai grandicello, il quale non ha vocii, ma talora vocioni, si spera diretti sempre in senso giusto e in direzione positiva, le altre piccoline, con Andrea, sovente mi circondano con il loro dire sommario, e però sempre indicativo, lieve. Niente discorsi articolati, ma frasi dirette, essenziali, secche; del resto, anche con parole e frasi succinte, si può dire tanto.
Così fanno i miei nipotini, le cui tracce fisiche, in realtà, sono abitualmente distanti e lontane, ma che, stamani, mi sembrano a portata di mano, grazie allo sciabordio leggero e alla corsa lieve e a saltelli delle onde sotto la chiglia della barca.
Il sole, frattanto, se ne sta in alto a godersi la scena; contrariamente a quanto può succedere con la luna e le stelle, la sera, l’astro in riferimento non si presta a colloqui, limitandosi a sfolgorare, bruciare, riscaldare e, semmai, suscitare idee nell’interiorità delle menti e dei cuori degli umani.
Poi, però, è come se dicesse severo “sviluppati i concetti da te, io sono troppo grande e in alto, non ho la possibilità di un dialogo diretto, il mio ruolo è di affacciarmi, risplendere e sorridere a beneficio del mondo intero, di cui tu sei un minuscolo, impercettibile granello”.
L’aria, gradevole come dicevo in precedenza, seguita a inebriarmi, mi sento particolarmente bene, avanti di scendere al porto ho sbrigato in giro una serie di commissioni; nonostante le ore mattiniere l’afa si era già affacciata e, quindi, la corsa verso il mio piccolo legno è stata volutamente celere e decisa.
Ora, a un paio di chilometri dalla costa rocciosa, nel silenzio più assoluto, fantasticando sulle esistenze nei fondali alla cui sommità vado scivolando, mi sento completamente ripagato.
E’ una grande fortuna poter cogliere e annoverare simili contatti con gli elementi della natura, confrontarsi idealmente, pensare, riflettere, maturare idee e propositi, formulare considerazioni, a distanza e in estraneità, una volta tanto, dai condizionamenti di vario genere della società in cui siamo quotidianamente immersi, che non sempre ci lasciano essere obiettivi, illuminati e lineari in seno ai nostri comportamenti e alla nostra condotta.
Eccomi, in conclusione, solo con me stesso, cullato dalle tenui onde che paiono sorridere sotto e intorno alla mia barchetta; mi considero in una situazione ideale, di grosso privilegio, lascio da parte, per un momento, ogni aspetto confuso di questa società che si arrabatta fra luci e ombre, solitamente immersa in ambiguità, limiti e problemi.
Ovviamente, non scappo, mi concedo uno stacco momentaneo che mi rigenera, mi fa bene e mi aiuta, credo, ad avere occhi più disponibili, maggiormente allineati e sinceri, per scrutare e considerare con obiettività le cose e i fatti che mi circondano e, soprattutto, le altre persone che mi sfilano accanto e/o con cui svolgo relazioni e, più in generale, che semplicemente, come me, respirano.
Rocco Boccadamo
Alessano
Fine settimana Plastic Free. L’Onda Blu anche in Salento
Dando concretezza agli insegnamenti di Papa Francesco, gli appuntamenti in Salento: sabato 26 aprile ad Alessano, Surano, Vernole; domenica 27 aprile a Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano

“Buttare via la plastica in mare è criminale, questo uccide la terra. Dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.
L’insegnamento di Papa Francesco sarà messo in pratica questo fine settimana dai volontari di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica.
I 222 appuntamenti di pulizia e sensibilizzazione ambientale in programma in tutta Italia sabato 26 e domenica 27 aprile saranno preceduti da un minuto di silenzio, in rispetto del lutto nazionale per la morte del Pontefice.
L’onda blu degli oltre 10mila volontari Plastic Free celebrerà così la 55esima edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle condizioni in cui versa il nostro Pianeta e su cosa poter fare per salvaguardarlo. L’obiettivo è ripulire l’ambiente, rimuovendo 100mila chili di plastica e rifiuti, e invitare tutti ad una maggiore consapevolezza dell’impatto dei propri comportamenti quotidiani.
Anche la Puglia sarà protagonista con ben 27 appuntamenti coordinati dal referente regionale Luigi Schifano: sabato 26 aprile a Castellana Grotte, Mola di Bari, Putignano(BA), Francavilla Fontana (BR), Alessano, Surano, Vernole (LE), Crispiano (TA) e domenica 27 aprile ad Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Rutigliano, Santeramo in Colle (BA), Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (BR), Rodi Garganico(FG), Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano (LE), Castellaneta (TA).
“Agire concretamente mettendoci passione, energia e amore per la terra. Con questo spirito – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – grazie al coordinamento dei nostri 1.200 referenti territoriali, entreremo in azione nei parchi delle città, lungo gli argini di fiumi e laghi, sulle spiagge delle località costiere e nei piccoli borghi italiani. Lo faremo coinvolgendo chiunque abbia a cuore il destino del Pianeta: per partecipare sarà sufficiente iscriversi gratuitamente www.plasticfreeonlus.it”.
Le attività si svolgeranno con il supporto di Treedom, BCorp italiana e sustainability partner dell’iniziativa. La collaborazione permetterà anche di piantare alberi a sostegno delle attività ambientali di Plastic Free Onlus, che ad oggi ha coinvolto oltre 260mila volontari, raccolto 4,4 milioni di chili di rifiuti, e realizzato più di 7.800 appuntamenti di pulizia ambientale. Solo in Piemonte, da inizio anno, si sono svolti 92 appuntamenti coinvolgendo circa 1.250 persone e rimuovendo oltre 13.000 chili di plastica e rifiuti. Sensibilizzati, inoltre, 2.700 studenti e 800 cittadini.
Per scoprire tutti gli appuntamenti e partecipare: www.plasticfreeonlus.it.
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Alessano
Il Volo dell’Angelo nel Capo di Leuca: saranno 3 le zip-line
Intervista esclusiva all’ing. Raffaele Caccioppola, responsabile del settore appalti, patrimonio, demanio, manutenzioni del Comune di Tiggiano (capofila dell’intero progetto)…

Del cosiddetto “Volo dell’Angelo”, articolato progetto che negli intenti dovrebbe dare grande impulso al turismo nel Salento, in particolare al Capo di Leuca, ne avevamo già parlato approfonditamente da queste colonne nella primavera del 2022.
Lo aveva prima annunciato nel 2019, in campagna elettorale, il sindaco di Tiggiano Giacomo Cazzato. Il progetto era stato avanzato dalla lista “Tiggiano al Centro” che aveva realizzato uno studio di fattibilità per riproporre in provincia di Lecce l’esperienza sospesa in aria con tanto di lancio nel vuoto come in Basilicata.
L’emozione del Volo dell’Angelo da Marina Serra a Torre Nasparo; poi un ponte tibetano e una zipline, vie ferrate per le arrampicate sulle scogliere ripide, una vasta rete di tratturi da attraversare in bicicletta, sentieri rurali e costieri su cui praticare trekking, servizi per il kayak e il nuoto.
Per il progetto è stato chiesto e ottenuto un finanziamento di 3milioni e 300mila euro. Nel marzo 2023 il sindaco di Tiggiano Giacomo Cazzato aveva indicato l’estate 2024 per l’inizio dei lavori.
Di cantieri, però, ancora non se ne sono visti. A che punto siamo? Qual è lo stato dei luoghi? Cosa è già stato realizzato? Cosa ci si appresta a fare? Rispetto al progetto iniziale è cambiato qualcosa?
Lo abbiamo chiesto all’ing. Raffaele Caccioppola, responsabile del settore appalti, patrimonio, demanio, manutenzioni del Comune di Tiggiano (capofila dell’intero progetto).
Caccioppola parte dallo stato delle procedure amministrative e tecniche propedeutiche all’appalto dei lavori, fornendo la cronologia dell’iter procedurale che «è stato intrapreso ed è in corso di svolgimento per il progetto denominato: “Valorizzazione del tratto di fascia costiera ricadente nei Comuni di Corsano, Tiggiano e Tricase – Recupero dei tratturi esistenti e inserimento di attrazioni per attività outdoor volte sia all’incremento che alla destagionalizzazione del turismo nel Salento”.
Il 29 maggio 2024 è stato trasmesso, dai progettisti affidatari dell’incarico, il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE)».
Come ha spiegato il dirigente di settore del Comune di Tiggiano, il PFTE, per il quale è stata indetta la Conferenza di Servizi, si articola su più interventi.
RINATURALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE NATURALITÀ
«Mira a potenziare il sistema della naturalità locale, l’accesso agevolato in alcuni punti costieri e l’eliminazione di detrattori ambientali, con interventi di: ripristino di scala esistente in legno e realizzazione di pedane modulari – eco-compatibili e di facile rimozione al termine della stagione estiva – in acciaio zincato e listoni in WPC, prevedendo “l’eliminazione di detrattori come la pavimentazione irregolare in prossimità degli accessi al mare”, presso Marina di Serra, Marina di Tiggiano e presso località Funnuvojere; cura minuta degli spazi target di progetto, mediante riqualificazione, decespugliamento lungo i percorsi e le piazzole di sosta; presso il punto panoramico “Belvedere” di Tricase, realizzazione di basolato di nuova formazione in pietra locale e dotazione di arredo urbano; sistemazione dei margini stradali e negli spazi minuti mediante piantumazione, lungo i margini interni alla sezione stradale, parallelamente ai muretti a secco, di arbusti di macchia mediterranea ed essenze vegetali autoctone; taglio selettivo di piante infestanti, ruderali e/o piante ornamentali (es. palme, yucche, ecc.)».
POTENZIAMENTO E FRUIZIONE DOLCE DI STRADE MINORI
Per potenziare il sistema delle strade minori al fine di proporre la mobilità dolce e la fruizione pedonale e ciclabile della costa come reale alternativa alla monocultura carrabile sono, invece, previsti i seguenti interventi.
«Recupero dei tratturi esistenti mediante opere di regolarizzazione del fondo e rimozione della vegetazione infestante e abbattuta, in particolare lungo i tracciati con pessimo stato manutentivo; installazione di tubolari verticali di altezza non superiore a un metro, in acciaio corten per consentire la discesa dei tratti più ripidi.
Ripristino della stratigrafia bituminosa previa fresatura di porzioni di strada e valorizzazione dell’area sosta/ristoro e noleggio bici mediante rimozione della pavimentazione in conglomerato cementizio e sostituzione con pavimentazione drenante in terra stabilizzata e inserti in pietra locale presso: Marina di Guardiola, in prossimità dell’esistente chiosco-bar e del parcheggio, la strada secondaria di accesso a Torre Specchia Grande, Bosco N’Zepe, il Sentiero del Nemico a Marina Serra.
Potenziamento del sistema di accesso ciclabile, realizzazione di fasce di riconoscibilità per una lunghezza di 7-10 metri, mediante la demolizione della struttura stradale bituminosa, per il successivo ripristino con terra stabilizzata e inserti in pietra locale.
Realizzazione di nuova pavimentazione completamente drenante e sostenibile in località Funnuvojere con pavimentazione drenante in corrispondenza dei tratti con fondo in terra battuta fortemente disconnesso e sostituzione dalla staccionata in legno con installazione di tubolari verticali di altezza non superiore a 1 metro, in acciaio corten, lungo i sentieri con fondo naturale.
Recupero e messa in sicurezza dei muretti a secco con tecnica del “cuci scuci”.
Cartellonistica didattica e segnaletica verticale e orizzontale per l’indicazione del percorso a prevalenza pedonale/ciclabile “strada 20”; collocazione di bacheche in legno con direzione del percorso, toponomastica, flora, fauna e singolarità geologiche e paesistiche, nonché emergenze naturalistiche e punti panoramici».
NUOVE MICRO-DOTAZIONI TERRITORIALI DI SOSTEGNO ATTRATTIVITÀ TURISTICA
Mira a potenziare il sistema/paesaggio di micro-dotazioni per la fruizione e la pratica degli sport outdoor; tutti gli interventi previsti saranno amovibili, immaginati come stagionali e gestiti coordinatamente, con i seguenti interventi.
«Centro di Educazione Ambientale, da realizzarsi con strutture in legno appoggiate su apposita fondazione a pedana rimovibile per area eventi e sosta.
Tre “Zip line” nell’area di Torre Nasparo fino ad arrivare a Marina Serra denominate “Zip line della Torre” e “Volo nel blu” e in località Guardiola denominata “Zip line Guardiola”.
Info-point, da realizzarsi nelle località di Marina Serra e Guardiola, con strutture in legno del tipo a capanna, appoggiate su apposita fondazione a pedana rimovibile, compreso di pannello informativo.
Fornitura e posa in opera di attrezzature per attività outdoor, tra le quali, colonnine di ricarica elettriche.
Parco avventura ubicato nel Bosco N’Zepe, costituito da diversi percorsi acrobatici in altezza che si sviluppano tra gli alberi del bosco o su altri supporti naturali o artificiali […], attrezzato con arredi in legno e monoblocco prefabbricato per biglietteria, magazzino e bagni.
Dieci vie di arrampicata sportiva, collocate nella falesia di partenza della Zipline Guardiola, con lavorazioni consistenti in piccoli disgaggi di materiale roccioso; tracciatura della via d’arrampicata fino a un’altezza di 20 metri; installazione di soste alla sommità della via d’arrampicata e dei relativi spit in titanio alla distanza variabile tra 1 e 2 metri.
Una via ferrata, nell’insenatura che va da “Grotta Matrona” verso la Marina di Tiggiano, in fune in acciaio inox».
Fin qui la fase progettuale e l’illustrazione nel dettaglio di quello che sarà. Va aggiunto che il 4 giugno scorso è stata indetta la Conferenza dei Servizi che ha coinvolto, nel complesso, 15 enti competenti.
Hanno espresso parere favorevole di massima, con prescrizioni: Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi e Lecce; Ente Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase; Agenzia delle Dogane e dei Monopoli DT VIII – Puglia, Molise e Basilicata; Agenzia del Demanio – Direzione Regionale di Puglia e Basilicata; Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale.
«Prendendo atto delle prescrizioni contenute nei pareri, nessuno dei quali negativo», spiega Caccioppola, «è stata fatta richiesta al raggruppamento di progettisti incaricati di rielaborare/integrare il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, tenuto conto che gli stessi saranno in ogni caso da approfondire nella fase della progettazione esecutiva».
Per eliminare le criticità sollevate, il progetto è stato in parte rivisto: «Al fine di superare i motivi ostativi che non consentono la realizzazione del Centro di Educazione Ambientale, a causa del vincolo architettonico diretto “Torre Nasparo”, lo stesso è stato delocalizzato in immobile di proprietà del Comune di Tiggiano, in vico Santa Lucia, per il quale è previsto il totale restauro. Per la stessa ragione, è stata eliminata dal progetto la Zip Line “Torre Nasparo”, il cui punto di partenza ricadeva, nella prima versione del progetto, nell’area interessata dal vincolo architettonico».
Sulla base del nuovo PFTE, «si dovrà procedere all’approvazione da parte dei Comuni interessati (Tiggiano capofila, Tricase e Corsano). Si passerà, poi, alla pubblicazione di bando di gara per l’aggiudicazione di appalto integrato per l’affidamento dei servizi per la redazione del progetto esecutivo, e per la realizzazione dei lavori. Acquisito il Progetto Esecutivo, lo stesso sarà nuovamente sottoposto al parere degli enti competenti, con una nuova Conferenza di Servizi. I lavori potranno quindi partire dopo l’approvazione della seconda Conferenza di Servizi».
Siamo in ritardo, però, sulla tabella di marcia visto che l’inizio dei lavori era previsto per luglio 2024.
«Per procedure complesse è inevitabile l’accumularsi di ritardi, soprattutto nei casi di interventi su siti di pregio paesaggistico, che in nessun modo devono essere messi a rischio», ammette Caccioppola. Che poi precisa: «Comunque, la tabella di marcia, dettata dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede le seguenti scadenze: entro il 30 novembre 2025 occorre sottoscrivere che le procedure di gara siano svolte il contratto d’appalto sottoscritto; la conclusione dei lavori dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2027. Gran parte del lavoro amministrativo è già stato realizzato, pertanto siamo fiduciosi riguardo al rispetto delle tempistiche».
LITORANEA CICLOPEDONALE
Si parla ancora della ciclabilità della litoranea da Otranto-Leuca?
«Il progetto di “Progettazione Esecutiva e Realizzazione di un Sistema Stradale per la fruizione ciclopedonale della Costa Otranto-Leuca”, la cui esecuzione è in capo alla Provincia di Lecce, sta seguendo lo stesso iter procedurale e, dal punto di vista cronologico, è perfettamente allineato a quello seguito da Tiggiano.
L’intervento interesserà un percorso lungo quasi 57 km (inizia da Otranto e prosegue sulla S.P. 87 fino a giungere a Porto Badisco, quindi, si dipana verso sud, lungo la S.P. 358 e, intersecando Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, prosegue verso Tricase Porto, Marina Serra, Tiggiano, Corsano , località Ciolo a Gagliano del Capo, sino a raggiungere il Capo di Leuca, in agro di Castrignano del Capo, attraverso la S.P. 214).
Gli 11 Comuni coinvolti sono: Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase. Il progetto è integrativo e complementare a tutti gli altri finanziati con i Contratti Istituzionali di sviluppo».
Giuseppe Cerfeda
Aradeo
3ª Randonnée del Salento
Alla scoperta del territorio sulle due ruote: al via domenica 23 marzo anche all’insegna della solidarietà

Sport, promozione del territorio e solidarietà: sono gli ingredienti principali della Randonnée del Salento, evento sportivo organizzato, per il terzo anno, dalla Asd Ciclistica Aradeina e dal comune di Aradeo, con il patrocinio, tra gli altri, della provincia di Lecce.
Palazzo Adorno ha ospitato la presentazione della manifestazione ciclistica, giunta alla terza edizione, che si svolgerà domenica 23 marzo.
Le partenze della manifestazione sportiva sono in programma dalle 7,30 alle 8,30, dalla Villa comunale di Aradeo.
A illustrarne finalità e dettagli sono intervenuti il consigliere provinciale delegato allo sport Antonio Tramacere, il sindaco di Aradeo Giovanni Mauro, il sindaco di Seclì Andrea Finamore e il presidente della Asd Ciclistica Aradeina Massimo Mauro.
“Il 23 marzo sarà una bella giornata all’insegna dello sport, della promozione del territorio e della solidarietà. Come nelle due precedenti edizioni, anche quest’anno, una parte del ricavato sarà donata al Reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce”, ha ricordato Giovanni Mauro.
“Desidero esprimere i miei complimenti alla collettività di Aradeo che è sempre attiva, dinamica e fa un eccellente lavoro ogni giorno. Sono queste le attività che portano il Salento a crescere. La collaborazione con la comunità di Seclì è costante. Ci immaginiamo, infatti, come quartieri di un grande comune”, ha sottolineato Andrea Finamore.
“C’è stata un’adesione corale autentica, partecipata. Faremo il massimo per soddisfare le esigenze dei ciclisti e invitiamo tutti a partecipare. La Randonnée del Salento è una manifestazione che abbraccia tutto il territorio provinciale e che vogliamo far crescere”, sono state le parole di Antonio Tramacere.
Massimo Mauro ha illustrato i dettagli dell’evento, già cresciuto nei numeri, passando dai 93 ciclisti misti della prima edizione a 187 lo scorso anno.
Nata all’inizio del ‘900 a Parigi, dove si svolge tuttora, “la randonnée non è una gara, non prevede classifiche, né premi. È una passeggiata lunga in bicicletta per scoprire luoghi e cultura. L’anno scorso hanno partecipato ciclisti provenienti da tutta Italia. Quest’anno omaggeremo tutti i partecipanti con una medaglia in legno”, ha dichiarato il presidente.
Sono tre i percorsi che interessano il tracciato della 3ª Randonnée del Salento, creato per attraversare e scoprire le bellezze del territorio e della costa ionico salentina: in BDC di 200 km (Nardò, Porto Selvaggio, Santa Caterina, Quattro Colonne, Montagna Spaccata, Gallipoli, Baia Verde, Torre San Giovanni, Santa Maria di Leuca, Castro, Santa Cesarea Terme, Otranto, Maglie, Cutrofiano, Aradeo), in BDC di 100 Km (Nardò, Porto Selvaggio, Santa Caterina, Quattro Colonne, Montagna Spaccata, Gallipoli, Baia Verde, Torre San Giovanni, Ugento, Casarano, Aradeo), in MTB/GRAVEL di 70 km (Nardò, Porto Selvaggio, Santa Caterina, 4 Colonne, Montagna Spaccata, Gallipoli, Baia Verde, Parabita, Neviano, Aradeo).
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