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Lecce

Al via IMID Biennal 2010 a Lecce

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Si apre ufficialmente mercoledì 3 marzo, alle 9, la prestigiosa Biennale di Medicina, IMID Scientific Biennial, giunta alla sesta edizione e ospitata a Lecce fino a sabato 6 marzo, nella suggestiva cornice del Chiostro dei Domenicani. Il convegno, organizzato in collaborazione tra ASL Lecce e Università del Salento, è incentrato sul tema “Ambiente e Malattie correlate. Il corpo “sotto assedio”: Infiammazione, Cancerogenesi, Allergie, Autoimmunità”, mentre, la sera del 5 marzo, al Teatro Paisiello di Lecce, si svolgerà il Premio IMID assegnato a illustri personalità che si sono particolarmente distinte nel mondo scientifico, accademico e dell’informazione.


I temi più interessanti dell’IMID Biennial 2010


È un programma variegato e interessante quello che verrà proposto nell’IMID Scientific Biennial 2010, che si terrà a Lecce, nella suggestiva location del Chiostro dei Domenicani, da mercoledì 3 a sabato 6 marzo 2010. Un evento, organizzato dall’Unità Operativa Centro IMID, attiva nell’ASL-Lecce presso il P.O. di Campi Salentina, in collaborazione con l’Università del Salento, con il patrocinio dell’AISAI (Associazione Italiana Specialisti Allergologi e Immunologi clinici), che approfondirà il tema “Ambiente e Malattie correlate. Il corpo “sotto assedio”: Infiammazione, Cancerogenesi, Allergie, Autoimmunità”.


Gli argomenti presi in esame dal ricco panel dei relatori sono di forte attualità: nella prima giornata del 3 marzo, la relazione introduttiva del prof. Mauro Minelli, sulla scorta di dati di fatto maturati in sei anni di attività presso il Centro IMID dell’Ospedale di Campi Salentina, verterà sulla promozione di modelli assistenziali dedicati agli ammalati infiammatori cronici, per i quali l’unica soluzione praticabile per combattere l’invalidità è quella clinica di individuazione e cura delle cause di patologia. Minelli proporrà che il management in sanità venga ispirato, più che da indicazioni “politiche”, da logiche dottrinali finalizzate a ri-orientare l’organizzazione dei modelli sanitari rivolti soprattutto alla gestione delle malattie infiammatorie croniche, che determina la parte più consistente del “buco nero in termini di sostenibilità economica” in sanità. Particolarmente rilevanti saranno, a questo proposito, gli interventi del prof. Sergio Romagnani, direttore del dipartimento di medicina interna dell’Università di Firenze e responsabile del centro di riferimento toscano di immunoallergologia e malattie dell’apparato respiratorio e del prof. Francesco Bottaccioli, medico e giornalista scientifico, docente presso l’Università Di Siena.


Nelle sessioni di lavoro del 4 marzo, il filo conduttore della discussione nei simposi previsti sarà il ruolo degli alimenti in fisiologia e patologia e la logica necessità di sostituire, all’approccio nutrizionale “quantitativo”, quello “qualitativo” fondato sul prioritario discernimento degli alimenti da privilegiare rispetto a quelli da evitare. In questa fase, qualificati relatori – quali, fra gli altri, Claudio Ortolani, Antonio Gasbarrini, Guglielmo Bruno, Antonio Picarelli, Elisabetta Damiani, Fulvio Mastrandrea – approfondiranno alcune  indicazioni rivelatesi, nei fatti, interessanti e stimolanti: la rilevanza del ruolo giocato dall’intestino nella buona e nella cattiva salute; le relazioni tra alcuni batteri della flora intestinale e le malattie croniche; i rischi connessi alle tecniche industriali di preparazione dei prodotti; la possibile inadattabilità degli enzimi umani ad alcuni alimenti attuali.

In altra sessione, preceduti dall’introduzione magistrale del rettore Domenico Laforgia che parlerà di Impatto ambientale dei processi produttivi associati alle fonti energetiche rinnovabili,  verranno anche affrontati gli aspetti legati al rapporto fra inquinamento da metalli e immunopatie.


Nei simposi in programma il 5 marzo, si parlerà dei protocolli di intervento tesi ad arginare il dilagante avanzare delle patologie immunomediate a carattere infiammatorio cronico, le cosiddette IMID, per le quali, in occasione del convegno, verrà riproposta l’istituzione, d’intesa con la Provincia di Lecce, di un registro nazionale con diramazioni regionali, finalizzato a monitorarne lo sviluppo e l’incidenza tanto a livello clinico quanto a livello economico. Le auspicate azioni di bonifica di bacini critici, che – come tutti sappiamo – vanno ben oltre la sola provincia di Taranto, non possono tenere conto esclusivamente delle emissioni in atmosfera della diossina, senza sommarvi i danni provenienti dall’intero complesso industriale che grava sull’area jonico-Salentina, includendo ovviamente anche Brindisi. Ecco allora che al “registro tumori” dovrà accompagnarsi il registro delle Patologie Infiammatorie croniche Immunomediate”, che darà il polso della drammatica ricaduta che gli inquinanti industriali hanno sulla salute pubblica.


Infine, l’ultima giornata del 6 marzo sarà riservata anche ai collegamenti tra sistema immunitario e cancro con riferimento ai possibili nuovi approcci terapeutici che, al di là della chemioterapia e della radioterapia, l’immunoterapia può fornire nell’efficace trattamento di alcune importanti malattie tumorali. A parlarne, oltre al Prof. Michele Maio che dirige l’Unità di Bioimmunoterapia Oncologica del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Università di Siena, ci sarà il Prof. Silvio Garattini, fondatore e direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano.


Il programma sociale, collaterale rispetto alla prioritaria rilevanza dell’evento scientifico, prevede la consegna dei premi IMID, all’interno di un galà di medicina e cultura promosso dalla IMID Association e dedicato all’eccellenza scientifica al servizio della società. L’evento si terrà la sera di venerdì 5 marzo, alle ore 20.30, al Teatro Paisiello, con il patrocinio di Provincia e Comune di Lecce. A condurre la serata sarà Mingo di Striscia la Notizia insieme alla giornalista Mary Tota. La serata sarà impreziosita dalla musica di Caminho do mar, Chiaroscuro, Raffaele Casarano & Locomotive, Linda e Francesco Del Prete.


Cronaca

Disvelata l’epigrafe dedicata a Vittorio Aymone

Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera…

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È stata disvelata questa mattina, sabato 13 dicembre 2025, presso la dimora natale, sita in Largo Sant’Angelo, a Tricase, un’epigrafe dedicata all’avvocato Vittorio Aymone.

Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera, docente dell’Università del Salento e presidente dell’erigenda epigrafe; Antonio De Mauro, presidente dell’ordine degli avvocati di Lecce; l’avvocata Viola Messa, vicepresidente del consiglio distrettuale di disciplina; e il magistrato Vittorio Raeli, di Tricase,  presidente della Corte dei Conti in Emilia-Romagna.

Presenti anche, oltre ad stuolo di avvocati amici e parenti, il sindaco di Matino, Giorgio Salvatore Toma e il senatore Rosario Giorgio Costa, sempre di Matino.

Nell’epigrafe dedicata al compianto avvocato, si legge: “Maestro nella scienza del Diritto espresse nell’oratoria forense. Nell’impegno politico ed in quello accademico l’immagine classica del vir bonus acque dicendi peritus dando lustro a Tricase, al Salento, all’Italia”.

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Appuntamenti

Fam(m)i d’Amore

Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce

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Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.

Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.

Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.

Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.

Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.

Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.

Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.

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Attualità

Tricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas

Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse. Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti…

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Su 1117 ospedali pubblici e privati, valutati su 6 aeree cliniche, 15 hanno raggiunto dei risultati e livello “alto” e “molto alto” ed è migliorata, secondo l’Agenas (agenzia nazionale servizi sanitari), l’assistenza negli ospedali italiani nel 2024.

Migliorano certo, ma evidenziano anche una forte discrepanza fra Nord e Sud.

Dal 2012, AGENAS sviluppa il Pne, finalizzato alla valutazione degli esiti delle prestazioni assistenziali e delle procedure medico-chirurgiche nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.

Tale osservatorio, il Pne, regolamenta gli standard relativi all’assistenza ospedaliera e, per tale valutazione, quest’anno ha utilizzato 218 indicatori: 189 per l’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione); 29 per l’assistenza territoriale, valutata in termini di evitata ospedalizzazione, esiti a lungo termine e accessi impropri al Pronto Soccorso.

Sono stati analizzati separatamente otto ambiti clinici: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologico, gravidanza e parto e classificati gli standard di qualità in alto/molto alto, medio, basso/molto basso.

Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse.

Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti.

La prima, fra le strutture citate in ambito cardiocircolatorio, per gli interventi su valvole cardiache, spicca come un livello molto alto, la Casa di Cura Città di Lecce.

La seconda, con un’altra importante valutazione fra gli ospedali salentini, come migliore ospedale per i tumori rientra, con un livello molto alto, l’Ospedale Cardinale Panico di Tricase.

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