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Miggiano

“Raccontare il territorio” a Miggiano e Montesano

Da mercoledì 20 a domenica 24 luglio prosegue a Miggiano l’articolato progetto “Raccontare il territorio. Giovani idee tra memoria e identità”, che intende promuovere

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Da mercoledì 20 a domenica 24 luglio prosegue a Miggiano l’articolato progetto “Raccontare il territorio. Giovani idee tra memoria e identità”, che intende promuovere un percorso di esperienze, eventi e momenti di formazione, rivolto principalmente ai giovani, con l’obiettivo di incentivare la riscoperta, l’approfondimento e il reimpiego nel tessuto economico locale delle specificità della cultura materiale e immateriale che caratterizza il territorio salentino. Il Salento è, infatti, un giacimento ricco di risorse materiali e immateriali, beni artistici e paesaggistici, produzioni locali, memorie, saperi e pratiche di lavoro tradizionali.


Il programma prende il via con il workshop It’s your mov(i)e! fai la tua mossa, gira un film e racconta il territorio a cura di Chiara Idrusa Scrimieri che si terrà dal 20 al 22 luglio (9.30/12.30 – 14.00/17.00) presso la cappella di Santa Marina. It’s your move vuol dire: tocca a te muovere, sta a te la prossima mossa. It’s your movie è il tuo film, il tuo cinema: un modo di pensare, osservare e restituire in forma di racconto quel che ti sta intorno.Il cinema è uno strumento di ricerca e di approfondimento ed è essenziale nella formazione di una coscienza critica nelle giovani generazioni riguardo a se stesse, al proprio potenziale e alla cultura del contesto in cui vivono.Il workshop, concepito come un seminario intensivo sul campo, si propone di fornire gli strumenti critici, tecnici e drammaturgici per raccontarsi e raccontare gli spunti provenienti dal territorio. L’idea è di stimolare l’individuazione dei punti di forza delle singole specificità territoriali e la produzione di cortometraggi finalizzati alla comunicazione e alla promozione turistica di qualità.Si formeranno giovani aspiranti filmmaker o persone interessate ad approfondire il linguaggio audiovisivo e l’esperienza di costruzione di un racconto, coordinati da un docente e supervisore generale.


Sabato 23 luglio (ore 21.00) all’Ante Theatrum, andrà in scena “L’urlo del sangue – L’arte ci appartiene”, rappresentazione teatrale che unisce cinema, musica, scultura e canti popolari. Il programma si chiude domenica 24 luglio (ore 20.30) con il convegno “La cripta di Santa Marina. La storia, i riti, il culto” che si terrà presso la Grangia dei Carmelitani per dare risalto alla Cripta basiliana, risalente al IX secolo d.C. Dopo i saluti di Giovanni Damiano, sindaco di Miggiano; Antonio del Vino, vice sindaco e consigliere provinciale con delega all’istruzione; Stefania Mandurino, commissaria APT; Simona Manca, vice presidente e assessore alla cultura Provincia di Lecce, interverranno Luigi Carbone, presidente associazione Medianum – Terra di mezzo (Miggiano); Manuela de Giorgi, ricercatore di storia dell’arte medievale Università del Salento. Coordina il giornalista Maurizio Antonazzo.


Dal 28 al 31 luglio appuntamento a Montesano Salentino. Si parte con il workshop “Raccontare il territorio. Scuola di paesologia” a cura di Franco Arminio che nei giorni 28 e 29 luglio (ore 9:30/12:30 – 15/18) presso Palazzo Bitonti. Il workshop curato da Franco Arminio, fondatore della disciplina della Paesologia, sarà dedicato al rapporto tra la scrittura e i luoghi, allo sguardo che indaga i paesaggi fisici e le comunità, abitati e trasformati, resistenti o arrendevoli al consumo e alle lacerazioni del progresso. L’idea è di avviare gli allievi a una percezione dello spazio esterno che eviti il filtro paesanologico del compiacimento e quello ideologico della denuncia. Una percezione tutta corporea dei luoghi. La paesologia è proprio una forma di attenzione del nostro corpo verso quel corpo più grande che ci ospita: il paese, il paesaggio. Un attenzione che si traduce in forme di impegno per costruire uno nuovo spirito comunitario, uno spirito basato sull’idea che anche in un paese è possibile una grande vita.


Venerdì 29 luglio (ore 21.00) in Piazza IV Novembre incontro con Franco Arminio, autore del libro “Oratorio bizantino” (Ediesse, 2011) che dialogherà con Vincenzo Santoro (operatore culturale) e Franco Chiarello (sociologo dell’Univeristà di Bari).


In questo nuovo libro, Arminio raccoglie i suoi scritti più liricamente civili, e con il suo stile surreale e comico ricorda per postura autoriale un po’ Emil Cioran e un po’ il narratore «in pubblico» Peter Bichsel, maestro conclamato della prosa breve. Diviso in gruppi tematici (comizi morali, l’esperienza politica, il paesologo in campagna elettorale, le battaglie civili per l’ospedale di Bisaccia e contro la discarica del Formicoso) ilvolume censisce l’impegno di anni dell’ultimo autore comunitario del nostro paese, che usa ancora la parola nel tentativo di salvare un pezzo di mondo. Quelfare letteratura per la quale – come ha scritto di lui il mentore Gianni Celati, una sorta di maestro volontario per l’autore irpino– «occorre privilegiare al massimo le cose singole, contro le astrazioni degli esperti e le frasi fatte dell’attualità». Arminio è sempre a caccia di paesaggi, umani o naturali. Li setaccia rabdomanticamente, implacabilmente, senza paura. Nomina, ammonisce, s’indigna. Fa una battaglia contro il cinismo fin nelle interiora: «C’è sempre altro da fare quando dobbiamo fare qualcosa per gli altri»,dice in un passo emblematico.E anche se il suo baricentro antropologico è quello di Bisaccia, non parla solo di Irpinia, di Sud o dell’Italia intera:la visione è globale, occidentale, nell’intreccio tra cultura contadina, modernità e villaggio tecnologico, la visione di un capitalismo che «a furia di espandersi è diventato piccolissimo». Sovversivo mite della parola e del pensiero, lancia un j’accuse virulento contro i politici narcisi e ciechi, specchio sensibile di un declino sociale e morale, ma con la speranzae il sogno di un nuovo umanesimo, fatto di comunità «che vadano oltre il profilo dei singoli campanili e dei singoli comuni», e di nuove agorà.

A seguire concerto di musica popolare con Li strittuli, gruppo nato nel 1998. Nella tradizione orale del Salento uno degli elementi più caratteristici e significativi è “cantare e suonare insieme”, perché attraverso il canto, la musica, gli strumenti musicali vengono espressi gli stati d’animo che caratterizzano l’identità e la cultura di un popolo. Il gruppo nasce dal bisogno di riconoscersi in una identità di popolo, in esso vi confluiscono giovani musicisti che si propongono di diffondere il patrimonio musicale del salento e della grecìa salentina. L’impegno culturale è quello di far veicolare la musica popolare non come mera comunicazione consumistica ma come recupero ed inizio di un procedimento culturale ritrovato. I componenti, tutti compagni, da anni, di studi musicali, iniziano a studiare questa musica, sia dal punto di vista strumentale, che dal punto di vista culturale. Iniziano a cercare di recuperare sonorità ormai quasi dimenticate e ad utilizzare gli strumenti tipici di questa musica: violino, mandolino, organetto, fisarmonica, chitarra e il tamburo a cornice Salentino.


Domenica 31 luglio nel Centro storico di Montesano dalle 20 in scena “Corti sotto le stelle 2011″ e dalle 22 in Piazza Aldo Moro concerto con Indiano salentino & Artetnica. Il gruppo nasce nel 2004, con la voglia di innovazione e sperimentazione della musica popolare salentina. Lo stile del gruppo parte dal cuore e accomuna vite, terre, popoli ed emozioni. Con tutti questi elementi si raccontano le infinite sfaccettature musicali che caratterizzano lo stile delle canzoni,quest’ ultime rigorosamente inedite e con qualche omaggio alla tradizione. L’etno – folk del gruppo è influenzato dall’impronta musicale di ciascun componente, creando così un’unione tra tradizione e canzoni d’autore con vari generi musicali,passando dal rock alle musiche irlandesi, non trascurando però il ritmo della tradizionale pizzica salentina.


Raccontare il territorio. Giovani idee tra memoria e identità vincitore del bando “Coinvolgimento dei giovani nella valorizzazione delle specificità territoriali” nell’ambito di Giovani Energie in Comune, promosso dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani – promosso dall’aggregazione dei comuni di Acquarica del Capo, Patù, Salve, Morciano, Miggiano, Montesano Salentino, Cursi, Zollino, Castrignano dei Greci e Specchia (capofila), con il patrocinio della Provincia di Lecce, il progetto si articolerà da aprile a settembre in due percorsi tra loro strettamente correlati. Un percorso formativo prevede dieci workshop gratuiti (uno per ogni comune), che coinvolgeranno i giovani salentini e non (in un’età compresa tra i 18 e i 35 anni) soprattutto quelli che abbiano voglia di intraprendere un progetto culturale e/o produttivo a partire dalle risorse e dalle specificità del territorio, secondo modelli di sviluppo economico e sociale sostenibile e di qualità. Saranno messe a disposizione con un bando pubblico cinquanta borse di studio di 150 euro (5 borse per ogni workshop), destinate ai residenti fuori dalla provincia di Lecce. Gli argomenti di formazione previsti riguarderanno il cinema, la letteratura e le tipicità. Al termine del percorso formativo, i partecipanti al workshop dedicato al cinema saranno coinvolti nella realizzazione di dieci cortometraggi, con la supervisione della regista Chiara Idrusa Scrimieri, che documenteranno le tipicità e le esperienze di valorizzazione più interessanti, e potranno successivamente essere utilizzati per la promozione turistica. La seconda fase prevede, invece, un percorso di eventi di promozione delle tipicità con un calendario di iniziative di valorizzazione delle eccellenze della tipicità (sagre, feste, fiere, convegni, eventi culturali etc.) ideate e organizzate da ciascun comune partecipante in collaborazione con le realtà culturali e produttive già attive.


Partner del progetto: Associazione Culturale Diotimart, Saietta Film s.r.l., Azienda San Demetrio s.r.l., Mondoradio Tuttifrutti, Cooperativa Sociale “L’Adelfia” o.n.l.u.s., Centro Servizi Volontariato Salento, Azienda Gaia s.r.l., Ass. “Archeoclub d’Italia” – sede di Vereto, “Pro Loco” di Montesano Salentino.


Attualità

Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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Cronaca

Miggiano, il ricordo di Abdoulay

A un anno dalla sua morte, i ragazzi della scuola media protagonisti di una cerimonia commemorativa in onore del giovane migrante proveniente dalla Costa d’Avorio, deceduto tragicamente un anno fa, nel giorno del suo quindicesimo compleanno, nel porto di Tricase. Un omaggio alla bontà e alla gentilezza

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Un momento di grande commozione e partecipazione ha unito  studenti e insegnanti della scuola media di Miggiano in una cerimonia commemorativa in onore di Abdoulay Sountura, giovane migrante proveniente dalla Costa d’Avorio, deceduto tragicamente un anno fa nel giorno del suo quindicesimo compleanno, annegando nel porto di Tricase.

Arrivato in Italia con il sogno di trovare fortuna, pace e serenità, Abdoulay ha affrontato il viaggio con coraggio e determinazione.

La sua bontà, la sua gentilezza e la sua contagiosa gioia di vivere hanno lasciato un’impronta indelebile nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.

Anche nei momenti più difficili, il suo sguardo e i suoi sorrisi trasmettevano gratitudine verso chi lo aveva accolto e amato.

La comunità scolastica ha dimostrato di essere unita nel ricordarlo.

In un tributo caratterizzato da semplicità e partecipazione sincera, gli studenti hanno condiviso pensieri profondi e ricordi preziosi, rendendo vividi i momenti di gioia vissuti insieme a lui.

La commozione era palpabile sui volti dei presenti, segno di un legame che trascende il tempo e la morte.

«La memoria di Abdoulay vive in noi, ispirandoci a essere più gentili, più grati e a vedere la bellezza nelle piccole cose della vita», ha dichiarato una delle insegnanti, «eri un ragazzo di una bontà rara, capace di illuminare le giornate di chi ti stava accanto, la tua gioia di vivere era contagiosa, riuscivi ad esprimere gratitudine per ogni gesto d’amore e di accoglienza  che ti veniva rivolto, ricambiando con una generosità che andava oltre la tua giovane età. Sei stato un esempio per tutti questi ragazzi che oggi sono qui a testimoniare il loro affetto e la loro amicizia, costruita tra i banchi di scuola, hai insegnato loro il coraggio, la determinazione e la forza di superare ogni ostacolo che la vita ci presenta».

«La commemorazione è stata una testimonianza dell’affetto e della forza dei legami che la scuola media di Miggiano sa mantenere», aggiunge la professoressa, «dimostrando quanto sia importante celebrare la vita e l’eredità di chi, anche se giovane, ha saputo lasciare un segno indelebile. Il ricordo di Abdoulay continuerà a essere un faro di speranza e amore per tutta la comunità».

Abdoulay Sountura, «un giovane il cui cuore grande e il sorriso indimenticabile vivranno per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto».

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Cronaca

A fuoco nella notte furgone in officina

Era fermo in sosta a Miggiano dinanzi ai locali dell’attività dove era stato portato per una riparazione. Il rogo ha interessato anche un’altra vettura e le pareti degli immobili nelle vicinanze

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Mezzo in fiamme nella notte a Miggiano (immagine di repertorio).

All’ 01:30 circa una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco, dal Distaccamento di Tricase, è intervenuta nel Comune di Miggiano in via Giuseppe Mazzini per l’incendio di un Citroen Belingo.

Il mezzo, affidato a un’autofficina per riparazioni, è stato completamente distrutto dalle fiamme. Era parcheggiato di fronte all’ingresso dell’officina stessa.

Le fiamme hanno inoltre provocato danni alla facciata dell’edificio e a un portoncino. Per irraggiamento, si sono verificati lievi danni anche a un’autovettura marca Dacia Logan, parcheggiata nelle immediate vicinanze.

L’intervento della squadra dei VV.F. è valso ad impedire l’ulteriore propagarsi delle fiamme, limitando i danni ad altre strutture ed automezzi e scongiurando pericolo per la pubblica e privata incolumità.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Alessano.

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