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Attualità

Otranto: “Valzer dell’assurdo. Come si fa a smontare un porto?”

Il Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del Tar Lecce, impone lo smontaggio invernale del porto turistico. Le perplessità del sindaco Pierpaolo Cariddi

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Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso proposto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio contro il Comune di Otranto per lo smontaggio invernale del porto turistico, realizzato dal Comune grazie ad un finanziamento regionale e comunitario che fornisce ospitalità a 260 posti barca con pontili attrezzati dei servizi necessari.


Esprime perplessità il sindaco Pierpaolo Cariddi: “Ognuno continua ad operare per compartimenti stagno e solo a noi sindaci viene affidato il compito di comporre tutti gli interessi collettivi. Come si fa a smontare un porto?”, si chiede il primo cittadino. Che prosegue: “Stiamo parlando di 42 elementi lunghi 12 m, larghi 3 m che, posti a terra, definiscono un ingombro equivalente ad un palazzo di 400 mq, per una altezza di 9 m, come quella di un edificio a tre piani. Si tenga presente che tutte le reti dei servizi (acqua, energia elettrica e antincendio), dopo lo smontaggio non saranno più utilizzabili e dovranno essere sostituite e smaltite ogni anno”.


Il Comune ha sviluppato un progetto di smontaggio e rimontaggio che stima il costo complessivo a 800mila euro annui.


Come accaduto per il progetto originario che prevede la presenza per 6 mesi in mare dei pontili, anche quello di collocazione a terra, per i restanti 6 mesi, ha avuto bisogno delle relative autorizzazioni.

Ebbene”, tuona Cariddi, “questa soluzione di deposito a terra è già stata valutata negativamente dalla commissione paesaggistica, che la ritiene di gran lunga più impattante del mantenimento in mare, dove i pontili sono invece disposti in maniera ordinata e a pelo d’acqua; la Capitaneria di Porto l’ha considerata pregiudizievole per la sicurezza e per le operazioni portuali; la Provincia ha affermato che, con riferimento alla valutazione di incidenza sul Sito di Interesse Comunitario ivi presente, è preferibile il mantenimento in loco dei pontili in quanto le operazioni di smontaggio e rimontaggio gravano sugli habitat tutelati”.


Quindi, il mantenimento a mare non è compatibile paesaggisticamente, il deposito a terra non è compatibile paesaggisticamente e genera maggiori impatti sull’ambiente. Quale soluzione allora si potrà adottare?


Malgrado tutto noi vogliamo conservare lo spirito di ottimismo che ci contraddistingue”, conclude il primo cittadino di Otranto, “e ci auguriamo che fino a novembre si possa trovare una soluzione concordata con la Soprintendenza”.


Attualità

Donna scomparsa ritrovata morta dopo un mese vicino alla marmeria del marito

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Si è conclusa tragicamente la vicenda di Gina Monaco, la 60enne di Ceglie Messapica scomparsa il 6 aprile scorso. Il corpo della donna è stato ritrovato l’8 maggio in avanzato stato di decomposizione sotto un albero nel boschetto di contrada Moretto, a pochi metri dalla sua abitazione e dalla marmeria del marito.

A fare la drammatica scoperta sono stati alcuni volontari impegnati nelle ricerche. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il medico legale. La Procura di Brindisi ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte, che, secondo una nota del procuratore reggente Antonio Negro, sembrano non essere imputabili ad altri.

Gina, conosciuta e benvoluta in paese, era uscita di casa la mattina del 6 aprile, dopo aver chiesto al marito di prenotare un ristorante per il pranzo domenicale. Le ultime immagini la mostrano camminare con passo deciso lungo la strada vicino alla marmeria. Uno dei suoi cellulari era stato localizzato proprio nei pressi del bosco dove è poi stata trovata.

Cinque giorni prima della scomparsa, la donna era stata ricoverata in ospedale per un’ingestione di psicofarmaci. Le indagini proseguono per chiarire se si sia trattato di un gesto volontario o meno.

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Alessano

Fiocco azzurro per Chiara e Matteo: è il loro decimo figlio

Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima…

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Mamma Chiara e papà Matteo, di Alessano, come anticipavamo a febbraio scorso, erano euforici e felici per l’arrivo che sarebbe dovuto avvenire, a maggio, del loro decimo figlio. 

Ebbene, quel momento è arrivato, Achille, questo è il nome scelto per il nascituro, è l’ultimo di dieci figli della coppia alessanese.

Il piccolo è nato ieri, all’ospedale Panico di Tricase e pesa 3,5 chili, lui e la mamma stanno bene, presto potranno rientrare a casa. 

Risale a meno di un anno fa la nascita della loro figlia Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima.

Il piccolo è stato accolto dal calore di sorelle e fratelli: Mattia, Azzurra, Francesco, Riccardo, Enea, Ludovica, Diego, Luigi Maria e Vittoria.

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Attualità

Verso il referendum: a Muro nasce il Comitato Cittadino

Per promuovere la partecipazione consapevole e informata della cittadinanza all’appuntamento del prossimo 8-9 giugno

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Si è costituito a Muro Leccese il Comitato Cittadino promotore dei cinque sì al referendum dell’8 e 9 giugno 2025, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione consapevole e informata della cittadinanza al prossimo appuntamento referendario.

Il comitato è espressione di un’ampia convergenza democratica e civile: ne fanno parte ARCI Liberi Cantieri, la Camera del Lavoro della CGIL, Patrizia Miggiano, Antonio Carluccio, Marco Chiri, consiglieri comunali, ed è aperto a tutti coloro che vorranno unirsi. 

“Una composizione pluralista che testimonia l’importanza di un confronto aperto e costruttivo sui temi referendari”, si legge nella nota che ne dà notizia.

Promuove il SÌ ai quesiti sul lavoro portati avanti innanzitutto dalla CGIL Fabrizio Patera – rappresentante della Camera del Lavoro di Muro Leccese – che dice “serviranno a restituire dignità, stabilità e sicurezza al lavoro in Italia; un’opportunità concreta per correggere le distorsioni introdotte dal Job Act”.

Christian Bevilacqua – Presidente del locale circolo Arci Liberi Cantieri – a nome del direttivo si schiera dalla parte “dei diritti di chi cresce, studia e vive nel nostro Paese e ha il diritto di sentirsi pienamente parte della comunità attraverso il referendum per diminuire i tempi di concessione della cittadinanza” e invita “tuttə a recarsi e votare a favore dei referendum e in particolare per quello sulla cittadinanza”.

Il comitato promuoverà incontri pubblici, iniziative nelle piazze, momenti di approfondimento e distribuzione di materiali informativi sui quesiti referendari perché tutte e tutti riconoscano l’importanza della partecipazione.

Tutte le forze associative, i partiti, le cittadine ed i cittadini che vogliano aderire al Comitato referendario possono scrivere a referendum25.lecce@gmail.com

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