Attualità
Premio “Legalità & Profitto” alla Emmegiemme Shoes
Al calzaturificio di Surano il riconoscimento indetto dalla prestigiosa rivista Economy per le imprese italiane “oneste e vincenti”

Prestigioso riconoscimento al Calzaturificio Emmegiemme Shoes di Surano.
L’azienda si è aggiudicata il Premio “Legalità & Profitto” indetto dalla rivista Economy.
La cerimonia di premiazione si è svolta nei giorni scorsi a Roma nel prestigioso Palazzo del Senato nella Sala Capitolare nel Chiostro di Santa Maria sopra Minerva alla presenza di autorità e personalità della business community.
A ritirare il prestigioso riconoscimento è stato Rocco Antonio Gnoni, amministratore unico e socio di maggioranza, il quale attualmente ricopre anche il ruolo di vice presidente della Sezione Tessile, Abbigliamento, Calzaturiero di Confindustria Lecce per il quadriennio 2022/2026.
Il Premio “Legalità & Profitto” assegnato alle imprese italiane che si sono distinte sia per la solidità economica che per la correttezza, l’etica e la scrupolosa osservanza delle regole e della normativa vigente.
Il riconoscimento, organizzato da Economy, ha come obiettivo la promozione della cultura della legalità. Evidenziando come sia possibile fare business attraverso un percorso etico; come sia plausibile instaurare un nuovo rapporto tra imprese e istituzioni, impegnate insieme nella ricostruzione del Paese.
Anche nell’edizione 2023, “Legalità & Profitto Award” è stato riservato alle prime 100 PMI virtuose selezionate fra ben 11mila imprese che nell’anno in corso hanno ottenuto il Rating di legalità, individuate sulla base della riclassificazione dei loro bilanci a cura dell’Ufficio Studi di NSA, in collaborazione con la redazione di Economy e con i consulenti e revisori contabili di RSM.
Un esclusivo riconoscimento per un’azienda salentina “onesta e vincente”, assegnato al Calzaturificio Emmegiemme Shoes, casualmente, in concomitanza del suo trentennale di fondazione.
L’azienda di Surano da diversi anni ottiene il rating di legalità (due stelle) da parte dell’AGCM – Autorità garante della concorrenza e del mercato, da sempre attenta al fatturato, ma anche al territorio dove opera.
Protagonista nell’ambito sociale e quello culturale, sia sul territorio che all’estero, come per esempio in Rwanda, dove Emmegiemme ha costruito una scuola e un dormitorio in collaborazione con l’Associazione di volontariato internazionale Amohoro Onlus della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca.
Per il Calzaturificio Emmegiemme Shoes Srl, un altro prestigioso risultato, dopo la “Stella al Merito del Lavoro” assegnata nel 2021 a Maria Pia Morciano, socia e cofondatrice dell’azienda e un’altra nel 2019 a Rocco Indino, direttore di produzione, entrambi “Maestri del Lavoro” che quotidianamente contribuiscono allo sviluppo dell’azienda, che oggi 130 dipendenti, di cui 67 donne, con il 30% della forza lavoro costituito da giovani tra i 19 e 30 anni, partner in diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali sul tema di materiali o processi innovativi. L’attaccamento alla propria terra e la volontà di salvaguardarla porta l’azienda a prestare particolare attenzione alle tematiche ambientali. L’energia utilizzata nello stabilimento produttivo salentino (a cui se ne aggiungono anche uno in Romania e uno in Bulgaria), che si sviluppa su una superficie coperta di 8mila metri quadri con una potenzialità di produzione di circa 2mila paia di calzature al giorno, viene interamente prodotta da fonti rinnovabili, con pannelli fotovoltaici in grado di generare circa 400 kw di energia.
La struttura è all’avanguardia, per la produzione di alta qualità e per l’utilizzo di pellami e materie prime di produzione italiana e conformi ai trattamenti richiesti dalle norme internazionali a salvaguardia dei consumatori. L’azienda viene scelta per la produzione di calzature per grandi brand della fashion Made in Italy di altissimo livello internazionale.
Attualità
Pescata spigola da 7,5 chili
Straordinaria presa durante una serata tra amici dalla riva della spiaggia di Frigole. Vanni Durante il fortunato pescatore

Una spigola (o branzino) di circa sette chili e mezzo, portata fin dentro il retino durante una battuta di pesca a spinning: è lo straordinario risultato di una serata tra amici dalla riva della spiaggia di Frigole, località balneare leccese.
Il protagonista è Vanni Durante che ha tenuto tra le mani la canna da pesca e si sorprende quando comprende la portata del pesce agganciato: “Mai vista una spigola così grossa è enorme” ripete più volte.
E, poco dopo: “È il pesce della vita“.
A riprendere la scena è un amico, che condivide con Vanni lo stupore per l’esito della battuta di pesca.
La tecnica spinning, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è una tipologia di pesca sportiva che si effettua con canna, mulinello ed esche artificiali.
Si tratta di una pesca piuttosto semplice in sé ma allo stesso tempo difficile per quanto riguarda la tecnica che consiste nell’attirare e poi catturare i pesci predatori attraverso il particolare movimento in acqua fatto dall’esca che è esclusivamente artificiale, effettuando molteplici lanci a debita distanza da dove ci si posiziona e recuperandola subito dopo.
Per guardare il video clicca qui
Attualità
Regalo Sospeso a Presicce-Acquarica
L’iniziativa promossa da Azione Cattolica di Acquarica. La presidente Daniela Monsellato: «Aiutiamo quelle famiglie in difficoltà che non riescono a provvedere ai regali da mettere sotto l’albero»

Dopo il “caffè sospeso” arriva il “regalo sospeso”.
L’iniziativa arriva da Presicce-Acquarica ed è promossa dall’Azione Cattolica di Acquarica.
«A Natale tutti i bambini si aspettano di trovare sotto l’albero un pacco con dentro una piacevole sorpresa, un piccolo dono. Purtroppo non è così per tutti», premette Daniela Monsellato, presidente della locale AC, «ci sono delle famiglie che faticano a sopravvivere e diventa difficile riuscire a pensare a dei regali da mettere sotto l’albero».
«Inoltre», aggiunge Daniela, «desideriamo che le attività commerciali locali vengano favorite rispetto agli acquisti online».
Come poter contribuire?
«Fino al 20 dicembre», spiega la presidente di AC, «sarà possibile recarsi nei negozi che hanno aderito all’iniziativa e fare il proprio acquisto. I punti vendita provvederanno ad impacchettare i regali evidenziando con un segno di riconoscimento se si tratta di qualcosa per maschietto o femminuccia e soprattutto la fascia di età di riferimento.
Saranno poi gli educatori e le educatrici ad occuparsi del ritiro e della consegna».
Le attività che hanno aderito all’iniziativa: Lo Scarabocchio (località Acquarica), Carpediem (Acquarica), Girotondo (Presicce), Mille idee (Presicce), Sanitaria Baby (Presicce), Joh-Chi (Presicce), Ovs kids (Presicce), Corner (Presicce).
Attualità
Povertà sanitaria: in difficoltà 7 italiani su dieci
Undicesimo Rapporto sulla Povertà Sanitaria di Banco Farmaceutico: In sei anni (2017-2022), la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 1,84 miliardi di euro (+22,8%). A sostenere di tasca propria l’aumento sono tutte le famiglie, anche quelle povere, che devono pagare interamente il costo dei farmaci da banco a cui si aggiunge (salvo esenzioni) il costo dei ticket. Senza il terzo settore, almeno 1/5 dell’offerta sanitaria non sarebbe garantito

Nell’anno in corso, 427.177 persone (7 residenti su 10) si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria.
Hanno dovuto, cioè, chiedere aiuto ad una delle 1.892 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure.
Rispetto alle 386.253 persone del 2022, c’è stato un aumento del 10,6%.
Intanto, la spesa farmaceutica delle famiglie aumenta, ma la quota a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) diminuisce.
Nel 2022 (ultimi dati disponibili), la spesa farmaceutica totale è pari a 22,46 miliardi di euro, 2,3 miliardi in più (+6,5%) rispetto al 2021 (quando la spesa era di 20,09 miliardi).
Tuttavia, solo 12,5 miliardi di euro (il 55,9%) sono a carico del SSN (erano 11,87 nel 2021, pari al 56,3%).
Restano 9,9 miliardi (44,1%) pagati dalle famiglie (erano 9,21 nel 2021, pari al 43,7%).
Significa che, rispetto all’anno precedente, le famiglie hanno pagato di tasca propria 704 milioni di euro in più (+7,6%).
In sei anni (2017-2022), la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 1,84 miliardi di euro (+22,8%).
A sostenere di tasca propria l’aumento sono tutte le famiglie, anche quelle povere, che devono pagare interamente il costo dei farmaci da banco a cui si aggiunge (salvo esenzioni) il costo dei ticket.
È quanto emerge dall’11° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato con il contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e ABOCA da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico).
Senza il Terzo settore, la tenuta del SSN sarebbe a rischio.
Le non profit attive prevalentemente nei servizi sanitari sono 12.578 (e occupano 103 mila persone).
Di queste, 5.587 finanziano le proprie attività per lo più da fonti pubbliche. Tenendo conto di questo solo sottoinsieme, il non profit rappresenta almeno 1/5 del totale delle strutture sanitarie italiane (oltre 27mila), generando un valore pari a 4,7 miliardi di euro.
Si conferma, infine, la relazione circolare tra povertà di reddito e povertà di salute: la percentuale di chi è in cattive o pessime condizioni di salute è più alta tra chi si trova in condizioni economiche precarie rispetto al resto della popolazione (6,2% vs. 4,3% nel 2021).
La qualità della vita legata a gravi problemi di salute, inoltre, è peggiore per chi ha meno risorse rispetto a chi ha un reddito medio-alto (25,2% vs. 21,7%). Le risorse economiche non preservano, di per sé, da gravi patologie (specie all’aumentare dell’età), ma consentono di fronteggiarne meglio le conseguenze. A compromettere lo stato di salute di chi è economicamente vulnerabile, contribuisce la rinuncia a effettuare visite specialistiche, che è cinque volte superiore al resto della popolazione.
«Attraverso il rigore del metodo scientifico dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets, «vogliamo fornire un contributo di conoscenza su alcuni aspetti essenziali per qualificare la nostra società; in particolare, quest’anno ci preme sottolineare che tante persone in condizioni di povertà non riescono ad accedere alle cure non solo perché non hanno risorse economiche, ma anche perché, spesso, non hanno neppure il medico di base, non conoscono i propri diritti in materia di salute, o non hanno una rete di relazioni e di amicizie che li aiuti a districarsi tra l’offerta dei servizi sanitari».
«Senza il Terzo settore e, in particolare, senza le migliaia di istituzioni non profit, di volontari e di lavoratori che si prendono cura dei malati», conclude Daniotti, «non solo l’SSN sarebbe meno sostenibile, ma il nostro Paese sarebbe umanamente e spiritualmente più povero».
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