Andrano
Acquaviva: quando riaprirà la litoranea?
Ancora sbarrata sulla S.P.358, Leuca – Otranto. Preoccupa la idiosincrasia delle date di chiusura dei lavori. E sul cartellone in cantiere si legge: «Fine lavori 5 agosto»…!

Purtroppo, alla vigilia della stagione estiva ufficiale 2022 e con la presenza nel sud Salento, già da maggio, di apprezzabili gruppi di turisti, la S.P. 358, proprio in corrispondenza del famoso e incomparabile seno “Acquaviva”, è ancora chiusa, in entrambi i sensi di marcia, sia al traffico dei veicoli, sia, addirittura, al transito delle persone.
Ciò, come abbiamo già avuto modo di evidenziare da queste colonne, a causa del cedimento e franamento, per una tratta in lunghezza di quindici/venti metri, di metà della carreggiata lato mare, in concomitanza di un pesante evento atmosferico verificatosi il 14 novembre 2021.
Quindi, oltre sette mesi fa!
A questo punto, serve poco e niente stigmatizzare eventuali operazioni di scaricabarile incrociatesi fra Enti preposti e/o coinvolti nel problema, ma, per porsi in termini costruttivi e cercare di concorrere, attraverso la sensibilizzazione per via informativa, al contenimento del grave danno riverberatosi, è a nostro avviso il caso di soffermare l’attenzione sui tempi che occorreranno perché l’agibilità della strada ritorni pienamente normale.
Giacché, come abbiamo avuto modo di constatare dopo il rumore fatto dal nostro articolo sull’edizione cartacea (“Acquaviva: sistemate quella strada”, numero 10 del 28 maggio 2022), è vero, alla fine di maggio, ha finalmente avuto luogo la consegna dei lavori; è pure vero che il 7 giugno sono arrivati sul posto due operai per delimitare l’area del crollo con i classici teli di plastica biancorossi; è ancora vero che il successivo 15 giugno, abbiamo visto la presenza di quattro operai di un’azienda di sondaggi e trivellazioni intenti a rinforzare la zona del cedimento con appositi graticolati metallici.
Ma è vero, altresì, che abbiamo notato distonie e difformità sui tempi di esecuzione dei lavori.
Difatti, alla fine del mese scorso, il consigliere provinciale Ippazio Morciano, delegato alla viabilità e alla valorizzazione dei territori paesaggistici costieri, scriveva sui social che i lavori sarebbero stati conclusi entro il 30 giugno.
Diversamente, il 7 giugno scorso, sempre sui social, un esponente dell’amministrazione comunale di Diso, competente per territorio, scriveva: «fine lavori prevista il 15 luglio, a causa di difficoltà nel reperimento di materiali speciali».
Infine, sul cartello di aggiudicazione dei lavori esposto in cantiere, abbiamo letto: «Fine lavori 5 agosto».
Così stando le cose, crediamo che non sia del tutto infondato il timore di ulteriori slittamenti, sino allo scavalco, speriamo di no, dell’intera estate.
E, pensiamo a quante migliaia di critiche, a voler essere benevoli, partiranno dalle menti e dalla bocca dei turisti ospiti del nostro territorio, e anche da parte dei residenti, stressati da un serio disagio protrattosi così a lungo.
Osserviamo che, grazie al contenimento della pandemia Covid 19, si ritorna a organizzare eventi, intrattenimenti, feste, serate. Bene, ci vogliono anche iniziative di tal genere.
Agli Enti e sodalizi pubblici, vorremmo però suggerire, sempre con intenti costruttivi, di valutare, in parallelo, anche l’organizzazione di un ideale e ininterrotto presidio e di un’azione di pressione e controllo senza sosta nei confronti della Provincia di Lecce e dell’impresa aggiudicataria dei lavori, onde “costringerli” a fare presto e ad arrivare al completamento delle opere davvero nel minor tempo possibile.
Desideriamo ricordare, in conclusione, che Otranto, Castro, Leuca, l’insenatura “Acquaviva”, tutto il tratto della S.P., rappresentano degli autentici e preziosissimi diamanti, ammirati ormai su scala mondiale, nella collana delle bellezze naturali del nostro Salento.
Andrano
Castiglione d’Otranto: il mistero di Era e Argo
Labrador Scomparsi: l’appello dell’associazione “Noi come loro” e della famiglia adottante: “Aiutateci a ritrovarli!”

Il 20 giugno, in una calda mattina a Castiglione, frazione di Andrano, Era e Argo, due Labrador, affettuosi e vivaci, escono accidentalmente dal loro giardino, senza più fare ritorno.
Era, femmina dal mantello cioccolato, e Argo, maschio color miele chiaro, sono inseparabili.
Ma da quel giorno sono spariti nel nulla.
UNA CORSA SENZA RITORNO
I loro padroni, componenti di una famiglia del posto, non si danno pace da quel 20 giugno.
I due cani, regolarmente microchippati e iscritti all’anagrafe canina, non hanno lasciato traccia.
Era indossava un collare nero, Argo uno azzurro – dettagli che possono aiutare chi dovesse avvistarli a riconoscerli.
Eppure, nonostante i volantini affissi, i post sui social e le ricerche con drone e termocamere, nessun indizio concreto è emerso.
Dove Sono Finiti?
C’è chi sospetta che qualcuno li abbia presi con sé, ignaro del fatto che abbiano una famiglia che li cerca disperatamente.
Oppure, forse, si sono allontanati troppo e non riescono a tornare.
Come è possibile che nessuno li abbia visti?
Due Labrador di taglia media, socievoli e abituati alla presenza umana, sono difficili da non notare.
L’associazione Noi Come Loro si unisce all’appello: «Se li avvistate, anche solo per un attimo, contattateci immediatamente».
Anche una foto sfocata o un video da lontano potrebbero essere fondamentali per restringere il campo delle ricerche.
Il numero da chiamare per eventuali segnalazioni è 3288317664
SPERANZA SEMPRE VIVA
La famiglia non smette di cercarli, passando in rassegna campagne, strade secondarie e persino i boschi vicini.
Ogni suono, ogni movimento fa sobbalzare il cuore: «Era e Argo devono tornare a casa. Se li avete visti, se sapete qualcosa, non esitate. La loro storia potrebbe finire bene, ma serve l’aiuto di tutti».
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Andrano
Un abbraccio al mare
L’associazione A-Mare guida una giornata di bellezza e speranza a Marina di Andrano. Esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana. L’immagine più potente: sub non vedenti si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi

Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che sanno farsi sentire nel profondo.
Gesti che parlano il linguaggio del cuore, della cura, dell’impegno autentico.
Quella vissuta oggi a Marina di Andrano è stata molto più di una semplice pulizia dei fondali: è stata un’esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana.
A guidare questa intensa giornata è stata l’associazione A-Mare, punto di riferimento per chi crede che l’ambiente marino non sia solo un paesaggio da ammirare, ma un bene prezioso da proteggere.
Con passione, competenza e uno spirito contagioso, l associazione A-Mare ha saputo coinvolgere un’intera comunità, trasformando un’iniziativa ecologica in un momento di rinascita condivisa.
Accanto a loro, con entusiasmo e dedizione, gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase – indirizzo Nautico: ragazzi che hanno scelto di sporcarsi le mani per ripulire il mare, ma che in realtà lo hanno fatto per seminare qualcosa di molto più grande – responsabilità, consapevolezza, futuro.
In acqua, tra la luce filtrata dalle onde, una scena che resterà impressa in chiunque l’abbia vista: sub non vedenti, guidati da istruttori ASBI Albatros, si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi.
Un gesto di straordinaria potenza simbolica, che ha emozionato e fatto riflettere.
Perché quando l’inclusione si unisce all’impegno, si crea bellezza. Autentica.
Fondamentale il supporto di tante realtà locali: la Pro Loco, il Comitato Porto, il Comune di Andrano e anche la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, presenti per garantire sicurezza e sorveglianza durante tutta l’operazione.
Un lavoro di squadra, un’unione di forze che ha mostrato cosa può nascere quando si collabora per il bene comune.
Quella di oggi non è stata soltanto una giornata ecologica. È stata una storia da raccontare.
Un abbraccio collettivo a un mare ferito, ma ancora capace di accogliere e restituire emozioni.
È stata una promessa: che la bellezza può tornare, se scegliamo di costruirla insieme.
A Marina di Andrano, il mare ha sorriso.
E con lui, chi ha creduto che anche il più piccolo gesto, fatto con il cuore, possa cambiare il mondo.
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Andrano
Puliamo Andrano
La comunità si riunisce per la pulizia dei tratturi, dei fondali e delle coste a Marina di Andrano: un gesto concreto d’amore per il mare

Una giornata all’insegna dell’impegno, della sensibilità ambientale e dell’inclusione in programma alla Marina di Andrano, dove cittadini, studenti, istituzioni e associazioni si uniranno per dare vita alla pulizia di tratturi, fondali e costa.
Domenica 1° giugno, alle 8,30, presso il parcheggio del Typhoon in Via del Mare. Chiuque può dare il proprio contrinubto e unirsi alla comitiva. Il kit necessario prevede guanti da giardinaggio e sacchi per la raccolta rifiuti
L’evento, promosso dall’associazione A-Mare in collaborazione con l’IISS Don Tonino Bello di Tricase – Tecnico Nautico, il Comitato Porto, la Pro Loco di Andrano, e numerose altre realtà locali patrocinate dal Comune di Andrano, vuole accendere i riflettori sull’importanza della tutela dell’ambiente marino, troppo spesso vittima silenziosa dell’incuria e dell’inquinamento.
Nella splendida cornice naturale della marina, tra il profumo della salsedine e il rumore delle onde, volontari di ogni età si meteranno all’opera per restituire bellezza e dignità alla costa.
Un momento di straordinaria intensità anche per la partecipazione di alcuni sub non vedenti, accompagnati da personale specializzato: un’immagine potente, simbolo di una comunità che si muove all’unisono, abbattendo barriere fisiche e culturali.
La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza offriranno il loro supporto operativo e simbolico, sottolineando l’importanza della sinergia tra cittadini e istituzioni per la salvaguardia del territorio.
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