Attualità
Anche le acciughe stanno finendo e le sardine sono al limite!
Pescatori e ricercatori collaborano per una gestione sostenibile degli stock ittici. Un progetto Interreg Italia-Croazia li mette insieme. La sede di Tricase del CIHEAM Bari impegnata nella gestione sostenibile degli stock di acciughe e sardine nell’Adriatico
I pescatori professionali garantiscono, quotidianamente, l’approvvigionamento di pesce fresco di qualità a supporto della grande tradizione della cucina mediterranea.
La flotta peschereccia dedita alla cattura dei piccoli pelagici, e in particolare delle acciughe e delle sardine, rappresenta una delle attività più tradizionali e identitarie delle marinerie e delle comunità costiere che si affacciano sul Mare Adriatico.
All’orizzonte, però, si profilano forti criticità dovute sia alla riduzione degli stock ittici che all’aumento dei costi operativi e gestionali. Il settore ittico, soprattutto quello legato alla pesca dei piccoli pesci pelagici, sta vivendo un periodo pieno di incertezze e contraddizioni che necessita di una profonda riflessione, per la stessa sopravvivenza dell’attività.
Purtroppo, i tempi delle lampare e delle luci di fuoco che costellavano il mare sono lontani e la situazione di queste popolazioni di pesci è allarmante. Negli ultimi anni si sono pescate quasi il triplo delle acciughe che si sarebbero dovute pescare secondo criteri di gestione intelligente e lungimirante; peraltro, tale incremento non ha determinato alcun giusto e concreto tornaconto per gli stessi pescatori (quanto più pesce pesco tanto più scende il suo valore sul mercato e, spesso, devo ributtarlo in mare).
È indispensabile intervenire con urgenza prevedendo una gestione virtuosa degli stock ittici che allo stesso tempo fornisca un profitto soddisfacente agli operatori della pesca. La ricerca scientifica in questo ambito si sta concentrando sulla messa a punto di nuovi strumenti e metodologie per migliorare le capacità di osservazione e di modellizzazione del sistema e mettendo a frutto le sempre maggiori conoscenze sullo stato e sulla dinamica degli stock ittici per adeguare e calibrare il livello di sfruttamento nei mari. Tuttavia, questo sforzo resterebbe vano senza il coinvolgimento diretto degli operatori della pesca.
Sono numerosissimi i casi di studio nazionali e internazionali che propongono modelli di collaborazione tra ricercatori e pescatori nella gestione delle risorse ittiche. Oggi i pescatori si mostrano interessati e aperti alla collaborazione e alla condivisione di esperienze e saperi in un’ottica di scambio e confronto con i ricercatori: sono loro, infatti, a fornire, sempre più spesso, preziose informazioni (conoscenza ecologica locale) relative alla presenza di specie marine, all’abbondanza e ai tratti comportamentali, contribuendo fattivamente all’elaborazione di studi e strumenti operativi utili per la loro stessa attività professionale.
IL PROGETTO ITACA
Questo è quanto sta accadendo anche grazie al progetto ITACA, finanziato dal Programma INTERREG Italia-Croazia, che mira a promuovere la competitività delle imprese di pesca italiane e croate in Adriatico in un’ottica di sostenibilità della pesca di acciughe e sardine.
I piccoli pelagici del Mar Adriatico sono fra gli stock ittici più studiati al mondo, proprio perché caratterizzati da un’elevata variabilità dei cicli riproduttivi influenzata da molteplici interazioni biologiche e fattori ambientali quali salinità, temperatura delle acque, apporto di sostanze nutritive.
ITACA, promuovendo la cooperazione tra le imprese di pesca italiane e croate verso la pesca sostenibile del pesce azzurro, si pone l’obiettivo principale di fornire agli operatori della pesca del piccolo pelagico dell’area Adriatica uno strumento per la migliore gestione condivisa di questa risorsa comune.
A tale proposito è stato elaborato un modello economico previsionale in grado di: analizzare i dati della pesca e dei mercati ittici per l’area adriatica; determinare in tempo reale quanto pesce azzurro è in grado di assorbire ogni singolo mercato; indicare, infine, il quantitativo di prodotto che ciascuna impresa di pesca può conferire nel periodo considerato al fine di massimizzare il proprio conto economico.
La previsione del prezzo di vendita rappresenta un grande vantaggio per le imprese della pesca che possono, in tal modo, pianificare la quantità di catture e di sbarchi al fine di mantenere il prezzo di mercato ad un livello economicamente sostenibile evitando il sovrasfruttamento delle risorse ittiche.
Il modello bio‐econometrico è reso fruibile agli operatori del settore tramite la creazione di un’applicazione Web che prevede il coinvolgimento diretto degli operatori del settore coinvolti nel testare l’uso dell’ITACA Web APP. Inoltre, ITACA incentiva la creazione di una rete di imprese, consorzi e organizzazioni di produttori del pesce azzurro operanti in Adriatico per migliorare, in generale, il livello di competitività del prodotto adriatico anche sui mercati internazionali.
Oggi, sono tre le marinerie adriatiche pugliesi (Castro, San Foca e Bisceglie), specializzate nella pesca dell’acciuga e della sardina, ad essere impegnate, volontariamente, nelle attività di raccolta e condivisione dei dati, di test del modello e nel dialogo con gli altri colleghi italiani e croati per la buona riuscita della sperimentazione.
Il Lead Partner del progetto è l’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore primario – Veneto Agricoltura, affiancata dal CIHEAM Bari*, da Confcooperative – Unione Regionale del Veneto, dall’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (CNR‐IRBIM) di Ancona. Per la parte croata il partenariato comprende RERA – Istituto Pubblico per il Coordinamento e lo Sviluppo della Contea di Spalato‐Dalmazia, AZZRI – Agenzia per lo Sviluppo Rurale dell’Istria di Pazin e l’Istituto Oceanografico e della pesca di Spalato.
*Il CIHEAM Bari
È la sede italiana dell’organizzazione intergovernativa CIHEAM (Centre International de Hautes Études Agronomiques Mediterranéennes), che riunisce 13 paesi del Mediterraneo.
Fondato nel 1962, il CIHEAM Bari è un centro per l’istruzione superiore post-laurea, la ricerca applicata e la cooperazione allo sviluppo.
Tutte le attività del CIHEAM Bari riguardano i temi legati all’agricoltura sostenibile in generale, come: sicurezza alimentare, riduzione della povertà, rafforzamento della capacità istituzionale, uso efficiente delle risorse naturali, valorizzazione della produzione agricola e della produttività, promozione dell’agricoltura biologica, sviluppo di sistemi alimentari sostenibili, adattamento ai cambiamenti climatici, gestione integrata delle aree costiere, empowerment delle donne, pesca e acquacoltura.
CIHEAM Bari lavora in più di 20 paesi mediterranei, africani e asiatici e ha centinaia di partenariati con istituzioni, università, società civile e imprese situate in vari paesi.
Tra le sue attività, il CIHEAM Bari ha un Campus Internazionale situato a Valenzano (Bari, Italia) e una sede a Tricase (Lecce, Italia) dove si svolgono continuamente azioni di capacity building con metodologie sia in presenza che a distanza.
Attualità
Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
Attualità
Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere
Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…
Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.
Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.
Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.
Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.
“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.
“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.
“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.
Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.
-
Attualità2 settimane faTricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas
-
Attualità1 settimana faLuca Abete: “Il figlio di Capitan Findus è a Tricase Porto”
-
Cronaca2 settimane faColtelli, furti e inseguimenti: di notte con i carabinieri
-
Cronaca3 settimane faBrutto scontro all’incrocio: due auto ko a Tricase
-
Attualità2 settimane faTricase, è ufficiale: Vincenzo Chiuri candidato sindaco
-
Attualità3 settimane faA Tiggiano 60 anni dopo
-
Cronaca3 settimane faDoppio furto d’auto, tre arresti
-
Attualità2 settimane faMinerva tira le orecchie al PD di Tricase: “Scelta di Chiuri errore politico”

