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Attualità

Gennaro Ingletti, un sindaco coraggioso

Sindaci di altri tempi: a Tricase tra l’Ottocento ed il Novecento. Nel 1885 fece stampare lo “Statuto della Società Agricola di Previdenza di Tricase”

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Tra i sindaci che hanno amministrato Tricase dall’unità d’Italia (1861) fino allo scoppio della prima guerra mondiale (1914), una menzione speciale merita l’avv. Gennaro Ingletti.


Nato a Tricase il 25 novembre 1856 da Luigi, sarto, e Concetta Cazzato casalinga, grazie alle doti naturali, all’impegno nello studio e all’aiuto finanziario dello zio Vincenzo, sacerdote, professore di Belle Lettere e vicerettore del Regio Liceo Vittorio Emanuele di Napoli, conseguì nella città partenopea, prima la maturità classica e poi nel 1881 la laurea in giurisprudenza. Tornato a Tricase e iniziata l’attività forense, nel 1883 venne eletto consigliere comunale e quindi sindaco all’età di 26 anni.


Molte furono le benemerenze maturate dal giovanissimo e determinato sindaco Gennaro Ingletti: il risanamento finanziario dell’ente, stremato da un’errata politica amministrativa che ne aveva provocato il commissariamento; l’alleggerimento della pressione fiscale  e, ciò nonostante, l’avvio di opere pubbliche di rilievo tra cui la strada per il porto; il camposanto di Lucugnano, la sistemazione di via Pisanelli  (ora San Demetrio); gli orologi pubblici a Tricase centro e a Lucugnano; la regolamentazione del mattatoio comunale, la sanificazione di alcuni luoghi urbani abitati dal sottoproletariato e altre opere pubbliche di concerto con  l’on. Alfredo Codacci-Pisanelli.


L’avv. Ingletti fu sindaco di Tricase per sette anni e a tale periodo risale una sua iniziativa che si vuole qui mettere in evidenza per sottolinearne l’attenzione verso i problemi sociali e in particolare verso i ceti meno abbienti, artigiani e agricoltori, maggiormente esposti alle difficilissime condizioni di vita che affliggevano la società tricasina del tempo.


LO STATUTO DELLA SOCIETÀ AGRICOLA DI PREVIDENZA DI TRICASE


Nel 1885, per i tipi della “Premiata Tipo-Lipografia Editrice Salentina” di Lecce, egli fece stampare lo “Statuto della Società Agricola di Previdenza di Tricase (Prov. di Terra d’Otranto)”, fondata nel 1884, ovvero ad un anno circa del suo insediamento in qualità di Sindaco. (Ringrazio il direttore del Museo storico di Tricase, Donato Antonaci Dell’Abate, per avermi concesso la consultazione).


Dall’Avvertenza, che il sindaco Ingletti premette al testo dello statuto, si apprende che nell’agosto dello stesso anno, egli stesso aveva voluto «fondare in questo paese [Tricase] la Società operaia di mutuo soccorso»: altra testimonianza del suo impegno per le classi lavoratrici e ulteriore segno del grado di civiltà che allora caratterizzava la nostra cittadina. Accanto a quella, nasceva ora una nuova istituzione sociale «prendendo esempio dalla vicina e industriosa Maglie, dove nel 1882, promotore quell’egregio giovane (veramente benemerito per l’incremento dato all’Agricoltura di questo Circondario) il Cav. Donato Zocco, se n’era di già inaugurata una, col plauso di quanti hanno a cuore queste utilissime istituzioni».


Donato Zocco era una singolare figura di agronomo, nonché produttore, competente e coraggioso. Lo dimostra il suo opuscolo, stampato dall’Editrice Salentina di Lecce nel 1884 e da lui dedicato allo scienziato Cosimo De Giorgi, dal titolo Mostra collettiva del Comizio Agrario di Gallipoli presentata all’Esposizione Generale di Torino del 1884.


Insieme alla relazione sui prodotti agricoli del circondario, comprese le statistiche, prezzi e gli «schiarimenti sulle tecniche produttive vi sono illustrate le antiche varietà rare oppure scomparse oltre a quelle in uso».


Il sindaco Ingletti, nella Avvertenza che precede lo statuto della Società agricola, precisa pure che egli «si mise all’opera incoraggiato da molti e specialmente dall’Ill.mo signor Principe di Tricase [Giuseppe Gallone, 1819-1898], Senatore del Regno, che tanto di buon’ occhio vede il progresso sociale nell’Istituti di Previdenza, e il miglioramento dell’agricoltura nazionale». L’avv. Ingletti informa anche che la società «in breve spazio sorpassò di molto i cento soci e solennemente venne inaugurata il dì 20 novembre del volgente anno [1884]»; per l’occasione venne inviato un telegramma al ministro dell’Agricoltura Bernardino Grimaldi che rispose augurando “prospere sorti” alla nuova associazione.

Dopo aver auspicato che anche a Tricase possano nascere la Cassa di prestito, il Magazzino cooperativo e altre iniziative a carattere economico-sociale, il sindaco chiude la premessa allo Statuto affermando che «col forte volere, e con l’aiuto dei buoni, l’Associazione possa essere utile alla classe agricola del nostro paese, migliorandone le condizioni, e portare incremento all’agricoltura abbastanza negletta».


Lo statuto, composto da 11 titoli e 68 articoli, comprendente tutte le norme per l’azione della società in vista dei risultati sociali da perseguire, fu discusso nelle adunanze dei gg. 9, 13, 21, 27 dicembre e approvato il 30 dicembre 1884.


Porta la firma dell’avv. Gennaro Ingletti e dei membri del Consiglio d’amministrazione: Minerva Vito fu Paolino, presidente; Stasi Giuseppe, vice-presidente; Zocco Agostino, segretario; Dell’Abate Donato fu Ponziano, cassiere; Minutello Raffaele, Nuccio Luca, Peluso Luigi, Cazzato Salvatore fu Vito e Cavalieri Cosimo, consiglieri.


L’avv. Gennaro Ingletti venne rieletto sindaco nel 1902 e amministrò con saggezza e dedizione la sua amata cittadina giovandosi della precedente esperienza.


SCUOLE ELEMENTARI, IL PORTO, SISTEMAZIONE VIARIA DELL’AREA STAZIONE, IL CONSORZIO ANTESIGNANO DELL’ACAIT…


A quell’epoca risalgono la costruzione dell’edificio per le scuole elementari; quella del porto, collegata all’implementazione della coltivazione del tabacco grazie anche alle nuove strutture industriali; la donazione di parte del terreno, nelle vicinanze del Gonfalone, per la costruzione dello stabilimento per la lavorazione del tabacco di proprietà dei Monopoli di Stato; il pieno appoggio all’iniziativa dell’on. Alfredo Codacci-Pisanelli, col quale la collaborazione amministrativa era così intensa  e costante da far nascere, primo in Puglia, il Consorzio Agrario Cooperativo del Capo di Leuca, antenato dell’ACAIT; la sistemazione viaria dell’area stazione delle Ferrovie Salentine. L’avv. Gennaro Ingletti terminò l’incarico nel 1914. (v. G. Cingolani, L’Avv. Gennaro Ingletti Sindaco di Tricase, in “Lu Lampiune”, 6, 1/1990, pp.181-187).


La guerra ormai imminente gli avrebbe sottratto due giovanissimi figli, Giuseppe e Luigi, tra i quattro partiti al fronte (dieci figli aveva avuto da Antonietta Gorgoni, di antica e nobile famiglia galatinese). Egli morì improvvisamente nel 1921, a 64 anni, lasciando di sé un ottimo ricordo e un grato rimpianto nella cittadinanza tutta, ma specialmente tra i più bisognosi.


Ercole Morciano


Attualità

Istituto penale per i minorenni: «Non può aprire in quelle condizioni»

L’onorevole salentino Leonardo Donno presenta interrogazione al ministero della Giustizia. «L’Ipm, inaugurato di recente e presentato come modello di riabilitazione all’avanguardia, riporta numerose criticità»

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«Ho presentato un’interrogazione al ministero della Giustizia per chiedere di fare chiarezza sulla situazione in cui versa l’Istituto penale per i minorenni di Lecce».

Lo ha annunciato Leonardo Donno, deputato e coordinatore regionale per la Puglia del MoVimento 5 Stelle.

«Come emerso da recenti articoli di stampa e da denunce di sindacati, l’Ipm, inaugurato di recente e presentato come modello di riabilitazione all’avanguardia, riporta numerose criticità», spiega davanti ai nostri taccuini il deputato di Galatina, «diverse organizzazioni sindacali hanno anche annunciato lo stato di agitazione del personale e chiesto il differimento dell’apertura».

Secondo i sindacati sono tante le carenze anche sul piano della sicurezza e funzionalità: «Carenze che ho potuto riscontrare anche durante la mia visita alla struttura ieri mattina, martedì 16 dicembre. Un’ispezione in cui ho avuto modo di constatare di persona diversi problemi, dalle aree che sulla carta risultano già consegnate ma che di fatto sono ancora cantieri aperti fino a criticità nei luoghi che dovrebbero ospitare i minori con derivanti rischi per la loro sicurezza e dei lavoratori. Ho avuto modo di visionare, inoltre, lavori e rifiniture che ritengo non eseguite a regola d’arte».

Altro punto contestato dalle associazioni di categoria è il personale: «L’assegnazione delle risorse è stata definita insostenibile. È chiaro che l’insieme di questi elementi non consentono alla struttura, la cui apertura era prevista per il 15 dicembre, di svolgere il ruolo per il quale è preposta. Apertura già slittata a domani, 18 dicembre, data in cui, a quanto si apprende, dovrebbero arrivare i primi minori».

Per tutti questi motivi Donno ha chiesto se «alla luce di quanto emerso, il ministero non ritenga opportuno intervenire con urgenza e posticipare l’apertura dell’istituto fino alla realizzazione completa dei lavori a regola d’arte e alla totale messa in sicurezza a garanzia e tutela degli ospiti e dei lavoratori. E se non ritenga inoltre che le risorse lavorative assegnate siano insufficienti per lo svolgimento del ruolo e preveda quindi una dotazione organica congrua».

Il deputato salentino evidenzia anche come siano state «eseguite opere pagate con denaro pubblico, e per questo sarebbe opportuna una verifica approfondita dai soggetti e responsabili interessati, per valutare la sussistenza di un possibile danno erariale».

«Unitamente ai sindacati, qualora non avessimo le dovute rassicurazioni», conclude con una per nulla velata minaccia Leonardo Donno, «valuterò una segnalazione ad Anac e alla Procura».

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Matino Comune Ambasciatore d’Italia

Si è distinto per il conseguimento del premio 100 ambasciatori nazionali e per il Premio ambasciatori d’eccellenza. il riconoscimento è stato assegnato al Comune di Matino, per l’innovativo progetto di raccolta differenziata porta a porta con contenitori intelligenti dotati di sistemi di tracciabilità, esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, efficienza e partecipazione civica. Il sindaco Giorgio Salvatore Toma: «Son tornato da Roma», conclude il primo cittadino, «con grande orgoglio e con rinnovata responsabilità: continuerò a lavorare con determinazione affinché Matino possa crescere ulteriormente, mantenendo al centro il benessere della comunità e la valorizzazione del nostro territorio»z

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Momento centrale della cerimonia svoltasi svoltasi presso la Sala Koch di Palazzo Madama è stata la consegna del Premio Ambasciatori d’Eccellenza 2025, massimo riconoscimento dell’iniziativa, assegnato ai soli dieci vincitori individuati, tra i cento nazionali, nei principali ambiti strategici del Paese.

Tra questi dieci, relativamente all’ambito Comuni del Mezzogiorno, il riconoscimento è stato assegnato al Comune di Matino, per l’innovativo progetto di raccolta differenziata porta a porta con contenitori intelligenti dotati di sistemi di tracciabilità, esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, efficienza e partecipazione civica.

La cerimonia di consegna del premio “100 Ambasciatori Nazionali”, come ha sottolineato il sindaco Giorgio Salvatore Toma, «rappresenta per il Comune di Matino un momento di straordinario valore istituzionale e simbolico. Ricevere questo riconoscimento nella sede del Senato della Repubblica, alla presenza di numerose e autorevoli personalità dello Stato, conferisce ulteriore significato al percorso intrapreso dalla nostra comunità. Questo premio testimonia il lavoro serio e costante portato avanti dall’amministrazione comunale, dagli uffici e dai partner coinvolti, volto a promuovere modelli di sviluppo basati su sostenibilità, innovazione e qualità della vita».

«È un risultato che appartiene all’intera città di Matino», aggiunge Toma, «e che valorizza l’impegno quotidiano di chi opera per rendere il nostro territorio sempre più efficiente, inclusivo e attento alle esigenze dei cittadini.

La partecipazione a un’iniziativa di rilievo nazionale, sostenuta dalle più alte istituzioni della Repubblica, rafforza la consapevolezza che anche i Comuni di dimensioni medio-piccole possono essere protagonisti di buone pratiche amministrative e diventare esempi virtuosi a livello nazionale».

«Son tornato da Roma», conclude il primo cittadino, «con grande orgoglio e con rinnovata responsabilità: continuerò a lavorare con determinazione affinché Matino possa crescere ulteriormente, mantenendo al centro il benessere della comunità e la valorizzazione del nostro territorio».

Il Premio Ambasciatori d’Eccellenza si conferma così un riconoscimento di riferimento a livello nazionale, volto a valorizzare il merito, le competenze e il senso delle istituzioni, contribuendo a rafforzare l’immagine dell’Italia come Paese di eccellenze riconosciute e riconoscibili nel mondo.

GLI ALTRI RICONOSCIMENTI

Per l’ambito Sicurezza Nazionale e Relazioni Internazionali, il premio è stato conferito al Generale di Squadra Aerea Luca Goretti; per la categoria Dirigenti di Enti Pubblici, Associazioni e Fondazioni, il riconoscimento è andato al consigliere Roberto Alesse, per l’elevata competenza istituzionale e la guida autorevole dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché per l’impegno nel rafforzare la credibilità e la cooperazione internazionale del Paese.

Nell’ambito Giuristi e Magistratura, è stato premiato il Presidente Franco Massi, per il ruolo svolto nella promozione di trasparenza, legalità e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche, rappresentando un punto di riferimento per la governance nazionale.

Per il settore Servizi, il Premio Ambasciatori d’Eccellenza è stato conferito a Poste Italiane.

Per il settore Ricerca e Salute, al Dott. Marcello Cattani, per il contributo allo sviluppo di studi innovativi e progetti a elevato impatto sociale, favorendo il miglioramento della qualità delle cure e il rafforzamento del dialogo tra istituzioni e comunità scientifica.

Per l’ambito Innovazione, il premio è stato conferito all’ASI – Agenzia Spaziale Italiana.

Per il settore Turismo, il riconoscimento è andato al Grand Hotel Le Sirenuse di Positano, simbolo di eccellenza nell’ospitalità di alta qualità e nella valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

Nell’ambito Giornalismo, è stato premiato Paolo Liguori, per il contributo offerto a un’informazione rigorosa e responsabile, capace di incidere con professionalità e autorevolezza nel dibattito pubblico nazionale.

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Luminarie Parisi nello spot di Natale di Poste Italiane

Torquato Parisi: “Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso”…

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Le Luminarie Parisi 1876, storica realtà artigiana salentina con sede a Taurisano, sono partner di Poste Italiane per lo spot natalizio 2025 La sera dei Miracoli”, girato in Puglia, tra Lecce e Monopoli e attualmente in onda sulle reti nazionali.  Non un punto di arrivo, ma uno dei tanti traguardi di un percorso che vede l’artigianato  salentino delle Luminarie Parisi 1876 misurarsi da tempo con scenari sempre prestigiosi.

«Siamo artigiani del Sud da generazioni e mai avremmo immaginato di arrivare fin qui», commenta Rocco Parisi. «Vedere il nostro lavoro all’interno di uno spot televisivo che parla a tutto il Paese è un’emozione che va oltre le parole».

Sulla stessa linea Torquato Parisi: «Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso. La partnership con Poste Italiane, realtà storicamente vicina agli italiani e simbolo del Paese, rafforza ulteriormente il valore di questo nuovo traguardo».

Lo spot La sera dei Miracoli racconta la storia di Filippo, un bambino che spedisce un pacco speciale, carico di ricordi, al nonno scomparso. Un gesto semplice che diventa metafora di un legame che resiste al tempo e alla distanza, valorizzando il ruolo dei servizi postali come strumento di prossimità e relazione. Le immagini restituiscono scorci autentici del territorio pugliese, tra atmosfere notturne e luci natalizie.

Con questa collaborazione, Poste Italiane sceglie la Puglia, valorizzandone i territori e le competenze artigiane all’interno di uno scenario nazionale che riconosce ancora una volta nella nostra tradizione un patrimonio di valore condiviso.

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