Attualità
OLC negli ex capannoni Adelchi: deciderà il Tar
L’intervista all’amministratore dell’azienda Antonio Bramato: “La recente sentenza Eurospin risolverebbe in parte anche la nostra disputa. Al Comune di Tricase dico: lasciateci lavorare, per il bene di tutti”

Prima di svelare la contesa che stiamo per rappresentare, sarebbe opportuno mettere in chiaro cosa si intende per Giustizia. La formula più comune in cui ci si imbatte, aprendo un qualsiasi dizionario, è questa: “La qualità che ci fa mostrare rispetto per i diritti degli altri, agire secondo bontà e verità e riconoscere il diritto di ognuno attraverso l’attribuzione di quello che gli spetta, secondo la ragione e la legge”.
La vicenda è quella della OLC, azienda di Specchia che ha acquisito la fabbrica ex opificio Adelchi, sulla strada Tricase-Montesano, nella zona industriale denominata Tricase-Specchia-Miggiano, dove intende affiancare alcuni esercizi commerciali (nella ex fabbrica), e da alcuni anni lotta per “avere quello che gli spetta” e raggiungere tale obiettivo.
Quando avete acquisito l’ex opificio Adelchi? «Fine 2019, con asta pubblica».
Avete dovuto operare delle bonifiche? «Sono state abbattute le parti abusive fatte in precedenza e realizzate opere per la raccolta e la depurazione delle acque piovane. Negli anni c’era stato anche un sequestro, causato dall’inquinamento ambientale, perché avevano interrato fusti pericolosi. Ma è il passato: tutto bonificato e dissequestrato».
Qual è l’intento della OLC? «Per rispetto alla storia di quel luogo e le centinaia di persone che vi hanno lavorato, da quando l’abbiamo acquisita sentiamo la responsabilità di tornare a darne vita e per questo abbiamo sviluppato alcune idee in merito».
Quali? «Vogliamo diversificare: non tutto l’opificio verrà adottato per scopi industriali ma solo quello a nord, dove sono già presenti macchinari ed impianti pronti per essere installati e per la lavorazione».
Perché non li attivate? «Quei macchinari richiedono trasformazioni importanti per essere impiantati: plinti, telai annegati all’interno di fori fatti nell’opificio, ecc.».
Perché non le realizzate? «Perché la quota commerciale, che vorremmo insediare nella parte sud, ci permetterebbe di avere liquidità e forza per portare a termine il resto».
Se domani foste in grado di aprire, avete già commissioni per lavorare?
«Certo! Nella nostra azienda abbiamo avuto un incremento importante ed una crescita continua negli anni».
Avete piena libertà nella scelta di cosa aprire? «No, siamo tenuti a presentare al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) di Tricase il progetto da realizzare. è compito dello stesso, poi, comunicarlo all’ASI».
Può questo ufficio o l’ASI, negarvi l’autorizzazione sulla scelta di cosa aprire all’interno della struttura? «Sì, ma solo se il progetto presentato non rispetta le normative, le leggi, le regole».
«Sono due strutture M2 (tra 601 e 1.500mq), una di 1.000 ed una da 1.500mq, nell’opificio a sud».
«Certo, dalle 35 alle 40 persone verrebbero assorbite dalle attività commerciali, altre 150 nel call center (parte centro-nord), stile quelli esistenti a Casarano. Dopo precisa richiesta, l’ASI ci ha confermato che in simili agglomerati ne esistono già. Non vorrei che a Tricase, per motivi loro, ci negassero anche questa richiesta».
Si è parlato di aziende cinesi, talvolta restie ad occupare personale locale.
«In quel caso abbiamo posto come obbligo quello di assumere gente del posto».
Insomma, vi state accapigliando per nulla? «Bravo! Il problema si sarebbe potuto risolvere subito senza aspettare il TAR».
È il Comune di Tricase che si è messo di traverso?
«Il Comune e chi per loro. E non lo potrebbero fare! Esiste un parere favorevole dell’ASI ed una deliberazione dell’assemblea di agosto ’22, quando ha votato anche il rappresentate del Comune di Tricase, per le modifiche al regolamento del cambio di destinazione d’uso».
E poi cosa è successo? «Che il comune ha cambiato idea. Con due comunicazioni, di agosto e ottobre ’22, il responsabile SUAP ci ha notificato il preavviso di diniego e quello definitivo di destinazione d’uso, adducendo quali motivi una serie di punti, come l’ubicazione di strutture commerciali in zona industriale, la monetizzazione dei parcheggi, il regolamento ASI che non può essere opposto a quello del comune, e altri, tutti ora al vaglio del TAR».
Vi siete quindi opposti? «Certo, il nostro avvocato Pietro Quinto, ha ribattuto punto per punto, argomentando ogni violazione, falsa applicazione per gestione suoli, monetizzazione dei parcheggi, eccesso di potere e quant’altro».
Dovesse il TAR darvi torto, vi appellerete al Consiglio di Stato? «Questo problema non ce lo siamo posto. Siamo certi, noi ed il nostro avvocato, che la spunteremo».
Cosa diceva del sindaco De Donno? «In una serie di interviste parla sempre di riprogrammare, ma dico io: non sarebbe meglio farlo per tempo?! La perdita di tempo nuoce sia a chi auspica di trovare un posto di lavoro che all’imprenditore che ha esigenza di pianificare. Allora: se dobbiamo continuare con la logica del passato, quella di fare, riprogrammare, spostare in avanti, aspettare il TAR, il CdS, va bene! Mettiamoci l’anima in pace e cosi sia! Ma se si vuole dare una svolta, dobbiamo cambiare! La nostra OLC, a Specchia, funziona egregiamente. E questo al netto di quello che succederà a Tricase. Pensi che l’altro anno abbiamo avuto un utile record, quindi, noi possiamo aspettare! Però, aggiungo anche che, se vogliamo dare un input e non perdere occasioni per portare occupazione e ricchezza nel nostro sud, dobbiamo coinvolgere di più le aziende che hanno possibilità di investire. In fondo, cosa teme ogni imprenditore? L’incertezza, il dubbio, la burocrazia, che spesso sono la morte del commercio».
La sintesi del vostro appello sembrerebbe essere “fateci lavorare”. «Certo, sottoscrivo in pieno».
Attualità
Lecce rimane in Serie A, “ora ristrutturiamo lo stadio”
Gli onorevoli salentini: “Saremo al fianco del Lecce calcio per sostenere da tifosi, e per quanto nelle nostre competenze, questa autentica eccellenza salentina…”

Ristrutturazione dello stadio di “Via del Mare”, dopo aver ottenuto la salvezza in A, si può fare., ad asserirlo anche gli onorevoli e senatori salentini che fanno parte del Lecce Club Parlamento.
«Saremo al fianco del Lecce calcio per sostenere da tifosi, e per quanto nelle nostre competenze, questa autentica eccellenza salentina e, per entrare nel concreto, da subito sarà nostra cura adoperarci presso le Istituzioni coinvolte perché si proceda tempestivamente alla ristrutturazione dello stadio prevista nell’ambito degli interventi per i Giochi del Mediterraneo», le dichiarazioni dei parlamentari salentini fondatori del Lecce club, Andrea Caroppo, Saverio Congedo, Salvatore Di Mattina, Leonardo Donno, Roberto Marti, Claudio Stefanazzi, Antonio Trevisi.
Questa salvezza, chiosano, «ha davvero del miracoloso per una squadra del Sud, la più giovane del campionato, con il monte ingaggi più basso della seria A, appena 20 milioni lordi, praticamente quanto quello di un solo buon giocatore di una grande squadra. Un miracolo fatto di coraggio, passione, lungimiranza, sostenibilità di bilancio di una società, salentina, fortemente legata al territorio che ci ha sempre creduto nonostante scetticismi, diffidenze e pessimismi troppo frettolosi».
Attualità
Gerardo Maestoso nuovo Segretario Provinciale Cisl Scuola Lecce
La nomina nel corso del Consiglio generale al quale ha preso parte la Segretaria Generale Nazionale di Cisl Scuola Ivana Barbacci

Gerardo Maestoso è il nuovo Segretario Provinciale della Cisl Scuola di Lecce, subentra a Gianna Guido.
Antonella Schirinzi e Andrea Iurlaro, saranno i componenti di Segreteria che affiancheranno Gerardo Maestoso.
Maestoso è stato eletto nella giornata di oggi al termine del Consiglio Generale al quale hanno partecipato la Segretaria Generale Nazionale di Cisl Scuola Ivana Barbacci, il Segretario Nazionale di Cisl Scuola Roberto Calienno, la Segretaria Generale della Cisl di Lecce Ada Chirizzi e i segretari provinciali di Cisl Scuola di Brindisi-Taranto, Bari e Foggia.
«Ringrazio il Consiglio Generale per la fiducia che ha riposto nella mia persona. Noi della Cisl siamo una famiglia e avverto, con grande senso di responsabilità, il carico delle aspettative che con tanta condivisione sono state riposte nella nostra Segreteria», dichiara il neo eletto Segretario.
«Rivolgiamo a Gerardo e all’intera squadra, gli auguri per un proficuo lavoro», ha affermato Ada Chirizzi, «tante sono le sfide che attendono il mondo dell’istruzione e della formazione, a cominciare dal dimensionamento che rischia di chiudere autentici presidi di formazione della cultura e della socialità e del rinnovo dei contratti di lavoro sia in termini normativi che salariali. Grande è la responsabilità nei confronti dei nostri iscritti, docenti e personale Ata, che ogni giorno con spirito di abnegazione contribuiscono a rendere la scuola un luogo di costruzione del libero pensiero, fondamentale per lo sviluppo di una società migliore. Sono certa che Gerardo, Antonella e Andrea, sapranno essere punto di riferimento costante di sostegno a chi crede da sempre nei valori della scuola pubblica».
Attualità
“Leuca”, di Rachele Andrioli, miglior album 2022
Vince il premio nazionale città di Loano per la musica tradizionale italiana. La cantante salentina conquista anche il premio giovani come miglior under 35. In “Leuca”, l’artista salentina volge il suo sguardo musicale sul mondo come un faro, partendo dalla fine della terra, suo luogo di nascita e appartenenza: il Capo di Leuca

È “Leuca“, esordio solista della cantante salentina Rachele Andrioli, prodotto da Finisterre nella programmazione Puglia Sounds Records 2022 della Regione Puglia, l’album vincitore del Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana. Il più prestigioso riconoscimento per la musica di tradizione in Italia è assegnato ogni anno alla migliore produzione musicale di ambito folk da una giuria composta da oltre cinquanta giornalisti specializzati e studiosi.
Leuca si aggiudica anche il Premio Giovani, riservato a musiciste e musicisti under 35.
La diciannovesima edizione della rassegna, prevista dal 26 al 28 luglio a Loano, in provincia di Savona, conferma dunque l’attenzione del Premio a una nuova generazione di performer, che ha saputo far propria l’eredità delle musiche di tradizione, in dialetto o nelle lingue minoritarie, ma che la porta avanti nel contesto delle nuove creatività musicali.
Rachele Andrioli, cantante e percussionista classe 1989, è una delle più originali interpreti della nuova musica salentina. In una carriera iniziata ancora da adolescente ha diviso il palco con musicisti pugliesi e da tutto il mondo, da Officina Zoé, Giro di Banda e Tarantavirus (con Cesare dell’Anna) a Rocco Nigro, con il quale ha pubblicato ben tre album (Malìe, 2014; Maldimé, 2015; Maletiempu, 2018, tutti per l’etichetta Dodicilune), da Arto Lindsay e Piers Faccini fino a Baba Sissoko. Leuca, prodotto da Erasmo Treglia per Finisterre e registrato da Valerio Durante, è il suo esordio solista, pubblicato nella programmazione Puglia Sounds Records 2022 della Regione Puglia (POC Puglia 2007-2013 – Azione Sviluppo di Attività Culturali e dello Spettacolo).
Nel cd Rachele Andrioli volge il suo sguardo musicale sul mondo come un faro, partendo dalla fine della terra, suo luogo di nascita e appartenenza: il Capo di Leuca.
Il lavoro è il frutto degli ultimi anni di ricerca sulle tradizioni musicali che legano il Salento a ogni Sud del Mondo; la musica e i testi inediti raccontano storie mediterranee sospese tra verità e leggenda. Un progetto che guarda il mare, attraversato da onde tutte al femminile che rinnovano la tradizione grazie alla partecipazione di Coro a Coro, un ensemble di circa quaranta voci di donne fondato e diretto dalla stessa Andrioli. Presenti anche brani d’autore che rendono omaggio ad alcuni artisti come Victor Jara (“Manifiesto), Enzo Avitabile (“Tutt’ egual song’ ‘e criature”), Nusrat Fateh Ali Khan (“Mast Kalandar”), Rina Durante (“Luna Otrantina”). A spiccare la voce e la grande forza interpretativa della cantante salentina e l’originalità delle sue composizioni che disegnano una modalità di fare musica concentrata sulle emozioni sollecitate da una melodia, da un ritmo, da un testo ogni volta sorprendente. Ospiti in alcuni brani anche Redi Hasa, Valerio Daniele, Maurizio Pellizzari.
Il Premio Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana è nato diciannove anni fa come laboratorio permanente sulla musica folk, e promuove e valorizza la produzione contemporanea di musica tradizionale di radice italiana attraverso il coinvolgimento di artisti, etichette discografiche, giornalisti e operatori culturali. È organizzato dall’Associazione Compagnia dei Curiosi in collaborazione con l’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, e con il contributo della Fondazione A. De Mari. La direzione artistica è a cura di Jacopo Tomatis, con la collaborazione di Ciro De Rosa, Enrico de Angelis, Lucia Campana, Annalisa Scarsellini e Davide Valfrè.
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