Attualità
Tricase: «Riorganizzo gli uffici»
Il sindaco Antonio De Donno: «Entro pochi giorni ci sarà una rivisitazione dei settori con la rotazione di alcuni dirigenti. Subito dopo una nuova strategia di comunicazione». Nuova luce alla città: «Appalto da 7 milioni per nuova illuminazione, parcheggi fotovoltaici, castelli illuminati artisticamente da Enel e 7 edifici pubblici efficientati energeticamente»

di Giuseppe Cerfeda
È passato esattamente un anno da quando, in una nostra intervista, il sindaco Antonio De Donno (numero 3 del 10 febbraio del 2024), annunciò una riorganizzazione dei settori e “spostamenti” tra i dirigenti, svegliando molti dal torpore e sollevando una levata di scudi dell’opposizione, il Pd in particolare, e di chi era stato chiamato in causa.
A distanza di 12 mesi ci risiamo.
A sentire il primo cittadino poche ore prima di andare in stampa, «è questione di giorni» per la firma dei decreti che disegneranno la nuova geografia all’interno degli uffici comunali.
È, dunque, certo che «prestissimo ci sarà una rivisitazione dei settori con la rotazione di alcuni dirigenti».
In base anche a quanto dichiarato dal sindaco un anno fa, ognuno si potrà sbizzarrire su quali possano essere le novità ma, ad ora, anche al nostro snocciolare i nomi dei dirigenti che sarebbero coinvolti, il sindaco De Donno si trincera dietro un laconico: «No comment!».
Non sarà l’unica novità imminente.
De Donno annuncia anche un cambio di strategia nella comunicazione di quanto avviene a Palazzo Gallone: «Dalla riorganizzazione dei settori e quindi dalla rotazione dei dirigenti, partirà una nuova strategia di comunicazione. Andremo fisicamente nei quartieri e interagiremo con i cittadini rendicontando quanto avviene in ogni settore. Narreremo di come abbiamo trovato la città, cosa abbiamo fatto in questi anni e chiederemo ai residenti come immaginano il loro quartiere dal punto di vista della viabilità, del verde, della vita sociale, ecc. Raccoglieremo, infine, le loro istanze e, durante la gestione 2025/2026, cercheremo di conciliare i nostri programmi con gli input che provengono dalla città. Questo da subito, da metà febbraio».
UFFICI ALL’EX ACAIT
Un anno fa si era in procinto di trasferire alcuni uffici comunali presso l’Acait. A che punto siamo?
«L’Ufficio tecnico è già operativo. È già pronto l’altro capannone che ospiterà, entro un paio di mesi al massimo, Anagrafe e Servizi sociali. Quindi, tutti gli uffici con maggiore affluenza saranno di accesso facile, senza impazzire per trovare un parcheggio nel centro storico per richiedere una carta d’identità, o sbrigare una pratica all’Ufficio tributi».
A proposito di parcheggi: resta un problema diffuso anche se alcuni sono già in fase di realizzazione.
«Siamo stati in ogni quartiere per studiare come agevolare la vita della città. Uno dei problemi più grossi che abbiamo, tra Tricase e marine, sono proprio i parcheggi: rigenerando, diminuiscono le possibilità di utilizzare luoghi pubblici per la sosta delle auto. Il parcheggio da 42 posti, in fase di realizzazione nel quartiere di Caprarica, è la prima risposta. Un’altra trentina di posti saranno disponibili in un altro parcheggio («si è in fase di esproprio»), in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, nei pressi del Tribunale. Sempre a Caprarica, resta l’idea di collegare Largo Soffici con la Chiesa del Crocifisso mediante via Colombaia; in quella zona ci sarà un’altra area a parcheggio. Dopo aver pensato la rigenerazione di piazza Sant’Andrea e partecipato al bando PNRR, abbiamo dovuto affrontare e risolvere il problema dei parcheggi. Allo stesso modo dovremo fare con il resto della città e le marine. Per cui il primo atto, dopo la riorganizzazione dei settori, sarà chiedere al nuovo dirigente di Urbanistica di occuparsi dei parcheggi a 360°».
ACQUE BIANCHE, UN ANNO DOPO
Sempre un anno fa parlavamo di acque bianche a Caprarica e nella frazione di Depressa. Tutto risolto?
«Siamo in attesa dell’ufficializzazione del rifinanziamento dell’opera mediante i fondi di sviluppo e coesione. Inoltre, stiamo partecipando ad un bando (scade a marzo) che ci consentirà di intervenire a monte dell’afflusso delle acque piovane. Creeremo delle barriere a sud e nord del paese per contenere il deflusso dell’acqua. Progetteremo un sistema tale che impedisca all’acqua piovana di canalizzarsi da Tiggiano verso Tricase. In più abbiamo commissionato uno studio idraulico che, presto, presenteremo alla città e, grazie al quale, individueremo, a seconda della quantità di pioggia caduta, quali zone potrebbero essere a rischio. In questo modo sapremo per tempo come e dove intervenire in caso di eventi atmosferici eccezionali».
HUB TRA ROTAIA E GOMMA
Progetto aree interne per rifare Zona Stazione. Lei diceva «lavori entro il 2026»…
«È già tutto finanziato. La ditta che si era aggiudicata l’appalto, nel frattempo, è fallita e questo ha comportato un rallentamento delle procedure. Ora siamo in attesa solo della comunicazione di inizio lavori».
Lei parlava anche di una strada nuova dal Presepe vivente alla Madonna del Gonfalone…
«Con il rifinanziamento delle Aree Interne, vorremmo ripensare le tangenziali della città. Collegare, ad esempio, l’area di Sant’Eufemia direttamente alla via del Gonfalone, bypassando il centro storico del rione. Allo stesso modo occorrerà ripensare la viabilità verso il nuovo Pronto soccorso del “Cardinale Panico”, che già oggi conta quasi 40mila accessi, affinché possa essere fruito in maniera sicura. Ci siederemo presto al tavolo con i tednici per capire come e cosa fare. L’idea di partenza è quella di creare, dalla “Cosimina”, un collegamento diretto con la rampa d’accesso del Pronto soccorso. Anche in questo caso quello delle Aree Interne potrebbe essere lo strumento giusto».
Nuovo Asilo comunale al Campo Verde. A che punto siamo?
«C’è stato un momento di stallo iniziale, dovuto anche ad una variante resasi necessaria. Comunque, i lavori procedono spediti ed ho appena avuto conferma che l’opera sarà consegnata entro settembre».
IL PUG
Piano Urbanistico Generale: sono stati fatti passi avanti?
«Siamo ancora alla fase preliminare. Resta un obiettivo di questa amministrazione ed è una delle prime azioni che mi attendo si faccia dopo la riorganizzazione dei settori per non dovere avere come unico strumento di riferimento un Piano di fabbricazione del 1974».
Fognatura in tutte le marine, così come previsto perentoriamente da una legge europea. Lo chiediamo ad ogni sindaco ogni qualvolta ci ritroviamo qui…
«Da quando esiste il Comune di Tricase, a Marina Serra, non c’è mai stata la fogna. Noi abbiamo ottenuto il finanziamento per la pompa di sollevamento. A Tricase Porto c’è già. Con una missiva ufficiale Acquedotto pugliese ha quotato l’esigenza del comune di Tricase, marine e frazioni in 7milioni e 600mila euro. Ci hanno finanziato la pompa di sollevamento per Marina Serra e siamo in attesa che si concluda la fase di progettazione per recepire i tempi della chiusura di tutti gli anelli aperti di acqua e fogna. Per quanto riguarda le altre zone abitate delle marine, ci impegneremo, mediante il PUG, ad inserirle nel perimetro urbano, in modo che Aqp possa prevedere il passaggio di acquedotto e fognatura».
ZONA INDUSTRIALE
La Cittadella dell’artigianato: progetto ancora in piedi?
«Abbiamo rinnovato il consiglio di amministrazione ASI e, per la prima volta, c’è un tricasino come vicepresidente (è Andrea Musio; il nuovo presidente, invece, è il già procuratore antimafia Antonio De Donno). Il progetto della Cittadella Artigianale va avanti, così come quello di riqualificazione della Zona industriale».
TRICASE PORTO
Cantieri aperti anche a Tricase Porto…
«Lavori in corso su tutto il waterfront per cui, dal primo parcheggio della Rotonda fino a dietro l’Arco, tutto il Lungomare sarà riqualificato. Lo stesso avverrà anche su via Duca degli Abruzzi e via Borgo Pescatori. L’impatto sarà forte anche per la parziale pedonalizzazione della strada dopo la curva dalla quale si fuoriesce dal Porto in direzione Andrano. Lì c’è un ingrottamento importante, per il quale saremo obbligati al senso unico per limitare il passaggio delle auto e dei mezzi pesanti. Il parcheggio non sarà più fruibile e diventerà un belvedere. Per questo dovremo risolvere al più presto la questione parcheggi. Il compito più importante dei nuovi settori, nell’immediato, sarà un atto di indirizzo per individuare zone da destinare a nuove aree per la sosta».
Quali le procedure?
«Emetteremo un avviso destinato a privati che volessero mettere a disposizione delle aree, dopodiché daremo incarico all’urbanista di individuare le migliori da trasformare in parcheggio e metteremo il vincolo di pubblica utilità, atto propedeutico all’esproprio, laddove non ci fosse una soluzione condivisa»
Non era in programma il dragaggio del bacino portuale?
«Si sta sistemando una boa per rilevare la torbidità dell’acqua. Saranno immersi dei mitili da osservare per 45 giorni prima di procedere con il dragaggio. Entro metà maggio le operazioni dovrebbero essere concluse».
IL RELAMPING
Oltre alla riorganizzazione dei servizi, cosa dovremo aspettarci nei prossimi mesi?
«Il relamping, con un appalto da 7 milioni di euro che darà, in tutti i sensi, nuova luce alla città. Quindi illuminazione nuova, parcheggi fotovoltaici, castelli illuminati artisticamente da Enel e 7 edifici pubblici efficientati energeticamente, tre scuole completamente autonome, con rifacimento infissi, fotovoltaico e quant’altro. Tricase Città Verde è, invece, una scommessa che faremo insieme ai cittadini. Abbiamo costituito la Protezione civile comunale, oltre che per poter contare su un gruppo di Protezione civile pubblico in accordo e collaborazione con le associazioni esistenti, anche per creare delle task force green che si occupino del verde del proprio quartiere. Tutto ciò sarà possibile perché abbiamo individuato, all’interno del Bilancio, i fondi necessari per dedicare risorse allo sfalcio e, in discontinuità con il passato, anche all’arredo verde».
«MI RICANDIDERÒ»
Un anno fa disse senza esitare che nel 2026 si sarebbe ricandidato. Conferma?
«Confermo al 100%. Stiamo chiedendo a tutti di impegnarsi perché sentiamo la necessità, indipendentemente dagli schieramenti politici, del contributo di chi ama la città e per essa abbia voglia di spendersi. La nostra è un’amministrazione che ha come unico obiettivo il bene di Tricase. La diversa estrazione politica di ognuno potrà anche venire fuori in occasione di altri appuntamenti elettorali come Regionali, Politiche o Europee, ma per la città, che sta cambiando decisamente volto, potremo tranquillamente lavorare tutti insieme. La nostra è la città più bella, la migliore in cui vivere nell’intero Salento; quindi, sarebbe opportuno che ogni singolo cittadino si impegni in prima persona».
Spieghi meglio…
«Il mio è un invito a tutti di non considerare l’appartenenza politica durante le Amministrative ma di guardare alle persone che chiedono il voto e, soprattutto, di spendersi in prima persona. Quanti più si candideranno, quanti più ci metteranno la faccia, più occasioni avrà la città di crescere. Un’amministrazione non può fare da sola, isolandosi a palazzo Gallone. Può progettare, realizzare opere, ma ha bisogno del consenso sociale e, soprattutto, dell’occhio, del parere dei cittadini con un continuo monitoraggio. Non basta ritrovarsi ciclicamente, occorre creare gli strumenti perchè il dialogo sia continuo. Quello della Protezione civile comunale potrebbe essere un momento importante. Chi deciderà di iscriversi si potrà occupare anche delle cose concrete del suo quartiere, quindi vivibilità, viabilità, verde, welfare, ecc.».
LA CITTÀ DELLO SPORT
La città dello sport è un suo cruccio. Per il momento, però, nonostante gli annunci, non è accaduto alcunchè…
«Stiamo programmando. Costruiremo due nuovi campi da tennis su via Olimpica in continuità con l’impianto esistente, su un terreno di proprietà comunale. Riguardo allo stadio, abbiamo commissionato degli studi di vulnerabilità sismica per le tribune per avere finalmente l’agibilità e non procedere con l’assunzione di responsabilità domenicale del sottoscritto. Abbiamo ristrutturato la Tribuna Adelchi, anche per dare cittadinanza a quegli sport che spesso non trovano ospitalità, come rugby, atletica, ecc., che avranno spogliatoi a loro dedicati. Vedremo di adeguare anche quelli per il calcio o magari di costruirne di nuovi. Proveremo a recuperare, se riusciremo, il finanziamento per l’erbetta e i fari, anche quello persosi per strada. Siamo in attesa di graduatoria. Costruiremo un nuovo pallone tensostatico nei pressi o all’interno del palazzetto vecchio. Stiamo valutando se si possa utilizzare quella struttura come arena durante l’estate e metterci un pallone all’interno per poterne usufruire anche d’inverno. Sempre in quella zona è in progetto la realizzazione di uno skatepark degno di tale nome per i ragazzi. Infine, una grande area di sgambamento e formazione per i cani («toglieremo quella più piccola all’interno del parco di via Pirandello»). In progetto anche uno spazio da dedicare alla ginnastica dolce per gli anziani».
UNA NUOVA CASA PER LE FORZE DELL’ORDINE
Quello delle nuove caserme per Carabinieri e Guardia di Finanza resta un problema irrisolto.
«Stiamo lavorando alacremente per risolvere il problema. Abbiamo da poco incontrato il Prefetto e, per mercoledì 12 febbraio, è in programma un nuovo incontro. L’idea è sempre la stessa: i Carabinieri dove c’è il Giudice di Pace e la Guardia di Finanza dove oggi ci sono i Forestali. Anche se stiamo valutando altre soluzioni, in attesa che ci rinnovino il finanziamento».
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Attualità
Parabita: vinti 65mila euro al Lotto
Con sei ambi, quattro terni e una quaterna, è la vincita più alta delle tre che hanno segnato il lunedì pugliese per un totale di quasi 130mila euro

Giocata fortunata in Puglia.
Ieri, come riporta Agipronews è stata infatti realizzata una tripletta da 129.750 euro totali.
Il colpo più alto di giornata, da 64.750 euro, è stato centrato a Parabita, con sei ambi, quattro terni e una quaterna.
Dopo i complimenti al vincitore, come sempre facciamo da queste colonne, raccomandiamo a tutti gli altri di giocare con parsimonia, secondo le possibilità di ognuno, stando attenti che il gioco non si trasformi in dipendenza.
Ricordando che la ludopatia è una malattia vera e rischia di rovinare la vita di chi gioca compulsivamente e dei suoi cari.
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Attualità
La nuova vita del Ponte Ciolo
Una storia di eccellenza per l’ingegneria salentina: il recupero dell’infrastruttura simbolo del Salento in un incontro di studi a Ecotekne. Storia, sfide strutturali e caratteristiche tecniche dell’intervento di ripristino del Ponte Ciolo saranno al centro di una giornata di studi voluta a Ecotekne dal Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di UniSalento, Ordine degli Ingegneri di Lecce e Mapei, nel ricordo dell’ing. Rocco Merico, tra i fautori del rilancio dell’infrastruttura

Si parlerà di risanamento strutturale e consolidamento delle fondamenta, rinforzo sismico, nuove sezioni, impermeabilizzazione e rinnovo delle finiture.
L’impegno progettuale e il complesso intervento per salvare dal degrado, mettere in sicurezza e allungare di un secolo la vita del Ponte Ciolo, l’imponente infrastruttura viaria che si estende per 60 metri tra le due sponde di una profonda gola su una baia mozzafiato a Gagliano del Capo, opera d’ingegneria ed elemento paesaggistico di forte attrattiva turistica, saranno al centro della giornata di studi “La nuova vita del Ponte Ciolo. Una storia di eccellenza per l’ingegneria salentina”.
Giornata di studi che sarà ospitata, domani, giovedì 3 luglio, dalle 15, dal Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione – Aula Y1 – Edificio “Angelo Rizzo”, del Complesso Ecotekne.
L’iniziativa offre l’occasione per commemorare con gratitudine e rispetto l’ing. Rocco Merico, prematuramente scomparso a causa del Covid, tra i primi sostenitori del rilancio dell’infrastruttura.
Introdurranno i lavori, i saluti istituzionali di: Maria Antonietta Aiello, Pro Rettrice di UniSalento e Antonio Ficarella, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione; Sergio Colitta per la Provincia di Lecce; Gianfranco Melcarne, sindaco di Gagliano del Capo; Massimiliano Antichi di Mapei spa; Francesco Micelli, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Lecce.
Si entrerà nel vivo con le relazioni tecniche su gestazione e caratteristiche dell’intervento portato a termine in 13 mesi.
Rispettivamente su “Ruolo della digitalizzazione nella valutazione strutturale dei ponti esistenti” e su “La sicurezza strutturale dei ponti in calcestruzzo armato: tra eventi estremi e degrado”.
Relazioneranno Daniele Perrone e Gianni Blasi, docenti di Tecnica delle Costruzioni a UniSalento; su “La sostenibilità per un’edilizia responsabile” e “Il contributo dei materiali per la nuova vita del Ponte Ciolo”, le relazioni dei rappresentanti di Mapei, l’Area Manager Area Sud Massimiliano Antichi e il responsabile Grandi Progetti Gianmario Dispoto; infine, i progettisti Claudio Giancane e Silvia Giancane riferiranno rispettivamente su “La rinascita del Ponte Ciolo: problematiche e interventi” e “La modellazione FEM per l’adeguamento sismico e strutturale del Ponte Ciolo”.
Il presidente Francesco Micelli a nome del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri salentino ha espresso «profonda soddisfazione per la nuova vita del Ponte Ciolo, che ha riacquistato la sua piena funzione strutturale e viaria, restituendo al territorio un’infrastruttura di valore identitario, strategico e paesaggistico».
«La rinascita del ponte», ha aggiunto, «rappresenta un esempio virtuoso di ingegneria al servizio della collettività e di visione orientata al futuro della professione. Con questo spirito è stata pensata la giornata di studi, che abbiamo voluto dedicare alla memoria del collega Rocco Merico, il cui impegno e la cui passione continuano a ispirare la nostra comunità professionale».
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Attualità
Forno crematorio a Caprarica di Lecce? «Si valutino benefici e costi»
Il consigliere regionale Basile (FdI), a margine della Commissione Ambiente: «Non esiste un’emergenza tumulazioni, quindi, non vedo benefici a fronte dei “costi” ambientali»

Continua a far discutere la possibile realizzazione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce.
Questa volta registriamo l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Dino Basile, a margine della riunione della Commissione Ambiente
«La scelta della cremazione è una scelta personale, a volte dettata anche da motivi economici», premette Basile, «quindi non si può essere a favore o contro la pratica funeraria, ma è evidente che la costruzione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce, una comunità di poco più di 2.200 persone, qualche riflessione su costi e benefici la impone».
«Oggi in Commissione Ambiente», racconta, «non è stato neppure possibile entrare nel merito del possibile inquinamento, perché l’ARPA ha sostenuto di non aver ancora visionato il progetto, ma ci siamo soffermati sugli aspetti legislativi esistenti, ma mai attuati».
Nel 2008, infatti, il Consiglio regionale approvò una legge in in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri, che prevedeva l’adozione di un programma che definiva anche la localizzazione dei forni crematori, in assenza di questa, però, e nonostante siano passati 17 anni, la richiesta di costruire nuovi impianti è andata avanti in molti centri pugliesi, un po’ a macchia di leopardo.
«Difficile, nel caso di Caprarica», aggiunge il consigliere regionale, «limitarsi a sollecitare l’attuazione di una legge regionale, che pure è necessaria. In questo caso ci sarebbe da chiedersi: se i costi di dover sopportare nelle vicinanze del centro abitato i fumi (anche controllati) della cremazione siano giustificati a fronte di una situazione dove non vi è un’emergenza tumulazione, visto che mi risulta che vi siano loculi a sufficienza per ospitare nuovi decessi».
Insomma, peer dirla come Basile, sarebbero giustificati solo laddove vi è un’emergenza: «Faccio un esempio: io non sono favorevole (tout-court) ai dissalatori, perché andrebbe fatta una programmazione ma, di fronte a un’emergenza, per alleviare la sete degli agricoltori, sarei favorevole anche alla costruzione. In questo caso, però, chiediamocelo: vi è un’emergenza?».
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