Attualità
Tricase: «Sindaco, ritiri le dimissioni»
L’invito al primo cittadino in un documento sottoscritto dai gruppi consiliari di maggioranza. Ok al patto con Francesca Sodero ed il MoVimento 5 Stelle. E a Dario Martina…

A 24 ore dal termine ultimo per la ratifica o la conferma delle dimissioni da parte del sindaco Carlo Chiuri, un nuovo capitolo arricchisce la saga infinita delle polemiche che hanno accompagnato la crisi amministrativa accesa dalle dimissioni protocollate il 3 ottobre dal primo cittadino.
Un documento sottoscritto dai gruppi consiliari di maggioranza: UdC, Cambiamenti e Noi per Tricase.
I gruppi di maggioranza, di fatto, sfiduciano il presidente del consiglio Dario Martina e ne chiedono neanche tanto velatamente le dimissioni; abbracciano Francesca Sodero ed accolgono l’invito della consigliera del Movimento 5 Stelle di sottoscrivere un patto per la realizzazione del PUG e per il “sommo bene della Città”; spiegano il silenzio ed i “no comment” dei consiglieri nel corso di questi lunghi 20 giorni con la volontà di «andare oltre il semplice pettegolezzo e le dicerie»; infine, chiedono al sindaco Chiuri di «ritirare le dimissioni, facendo ripartire pienamente l’attività amministrativa per il bene di Tricase».
Di seguito il testo integrale del comunicato sottoscritto dai gruppi consiliari di maggioranza
“NON DOBBIAMO, NON POSSIAMO, NON VOGLIAMO”
Risale al 3 ottobre scorso la lettera di dimissioni di Carlo Chiuri dalla carica di sindaco del Comune di Tricase. Dimissioni giunte al culmine di una serie di eventi – più o meno eterodiretti – volti a frenare una prospettiva di crescita per la Città.
Giunti ormai in prossimità della scadenza del termine dei 20 giorni entro i quali è possibile revocare le dimissioni, abbiamo deciso di intervenire pubblicamente.
La discussione ed il confronto (anche scontro) tra diverse interpretazioni di uno stesso argomento fanno parte delle dinamiche interne a ciascun gruppo, anche il più omogeneo. E sono proprio queste dinamiche a rappresentare il sale per la crescita di un rapporto costruttivo.
La nostra maggioranza, a differenza di esperienze precedenti, è costituita per circa 2/3 da persone che, pur appassionate di Politica, non provengono dalle fila di un partito politico, bensì sono espressione di liste civiche; pertanto poco esperte delle dinamiche interne alla vita politico-amministrativa di una Città.
Infatti, solo tre consiglieri provengono da un partito, l’UDC. Ai quali si aggiunge la figura “ibrida” del Presidente del Consiglio, il quale – pur essendosi mosso nell’orbita di un partito attualmente in minoranza nell’assise consiliare (chiaro il riferimento al Partito Democratico, Ndr)– non ha disdegnato di candidarsi in una compagine civica opposta, attratto dal “sole della pacificazione” (oppure, più prosaicamente, conscio della elevata probabilità di sconfitta della sua area partitica?). Salvo poi, una volta eletto, sentire la necessità di doversi distinguere e non essere confuso con il resto della maggioranza, giocando sul confine, ancora una volta “ibrido” (ambiguo?), a seconda dei casi, del presidente super partes che tutela le prerogative dei consiglieri, oppure del consigliere che giunge a protocollare anche la richiesta della sostituzione delle fioriere nella piazza di Depressa.
Ciò come se ci trovassimo di fronte ad un soggetto esterno alla maggioranza. Il quale, per farsi notare, ha bisogno di protocollare qualunque richiesta, piuttosto che discuterne con i propri colleghi. I quali hanno anche loro presentato proprie istanze e spesso le hanno messe da parte, a beneficio di altre scelte di maggior vantaggio per i propri cittadini. In questo senza sentirsi defraudati della propria identità, né della propria rappresentatività derivante dal voto popolare, spesso portato avanti come scudo a difesa di azioni personalistiche ed avulse dalle dinamiche del gruppo. Anzi, essi hanno messo in atto anche reazioni ed interventi eclatanti (come in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale), ma hanno sempre cercato di giungere ad un confronto franco e costruttivo.
Infine, in quest’alveo sembra inserirsi anche l’ultima nota protocollata, nella quale si chiedeva conto dello stato di avanzamento delle mozioni consiliari.
Per quanto corretta nella sostanza, nella forma dava l’idea dell’ennesimo tentativo di “far parlare di sé”.
Dal momento che, come ben segnalato in alcuni articoli di stampa locale, la domanda risultava quanto mai retorica, soprattutto pensando al mittente.
Il quale, a nostro avviso, ha ben poco di che lagnarsi per la lettera che gli è stata indirizzata; ancora meno di che paragonarsi agli assessori esautorati.
Non si tratta, infatti, di una mozione di sfiducia personale, bensì di una richiesta di chiarimenti (a questo punto anch’essa resa di pubblico dominio) sulla sua reale posizione all’interno della compagine di maggioranza, anche alla luce della partecipazione ad una riunione presso la direzione provinciale del suo centro di gravità (riferimento sempre al PD), non certo in una pubblica piazza.
Per dirla tutta, se di mozione di sfiducia si fosse dovuto parlare, egli avrebbe avuto molto più da temere in occasione della discussione sulla SS275; allorquando, dimentico del suo ruolo istituzionale super partes, intervenne a gamba tesa ed a titolo (più o meno) personale nel dibattito, scatenando la reazione compatta di tutto il consiglio, maggioranze e minoranze insieme.
A tutto ciò si aggiungevano scosse esterne volte ad inficiare gli equilibri interni della maggioranza, con l’intento di scompaginarla, in vista di possibili future tornate elettorali anticipate.
Il tutto in un contesto amministrativo particolarmente attivo in termini di opere pubbliche a beneficio del decoro della città e del benessere dei cittadini, alcune delle quali, seppur avviate dalla precedente amministrazione, sono state perfezionate da quella attuale. Mentre altre sono di esclusiva paternità di questa amministrazione, come: il Parco di Via Giolitti; il finanziamento ottenuto per la riqualificazione dei paesaggi costieri; la riqualificazione di numerose strade dissestate; ma non è necessario elencarle tutte in questa fase. Non sono da meno, però, le azioni forti da parte di questa amministrazione, sempre a beneficio del Paese, è bene ricordare l’ordinanza di Villa Sauli e la vittoria incassata sulla vicenda SS275.
Dunque, è in questo contesto di continuo contrasto, a fronte del lavoro concretamente svolto a favore della Città, che si inserisce la lettera di dimissione del Sindaco, con una sorta di veemente “non prevalebunt” (=non prevarranno).
Parimenti, il silenzio ed i “no comment” che hanno caratterizzato questi venti giorni non erano frutto di disinteresse alle sorti della Città.
Così come non erano atteggiamenti incompatibili con la carica pubblica rivestita dai consiglieri.
Piuttosto, sono stati il tentativo di andare oltre il semplice pettegolezzo e le dicerie; sono stati una pausa di riflessione, nel corso della quale guardarsi in faccia e capire se ci fossero la volontà, la forza e le condizioni per proseguire nell’azione amministrativa avviata e della quale di iniziano a cogliere i primi frutti.
Sono stati anche momenti utili per guardarsi intorno e capire quante di quelle offerte di collaborazione per il “sommo bene della Città” e quante mani tese offerte in diretta streaming durante i consigli comunali fossero reali o solo millantate.
Da questi venti giorni è emersa una proposta concreta, che ancora una volta non riguarda il singolo interesse, bensì il bene della comunità tricasina: la possibilità di procedere nel processo di adozione del PUG, documento cardine per lo sviluppo organico ed armonico del territorio comunale.
Si tratta di un punto fondamentale del nostro programma elettorale, così come di quello delle altre forze di minoranza, le quali sono sempre state coinvolte nei vari incontri nel corso dei quali questo argomento è stato affrontato. Ciò a conferma della nostra reale (non millantata) volontà di collaborare a 360°, senza alcuna preclusione.
L’apertura di credito e la proposta di collaborazione giunta nelle ultime ore su un argomento tanto cruciale come il PUG, le numerose sollecitazioni a non mollare giunte dai Cittadini, così come i chiarimenti interni e le defezioni degli ultimi giorni (alcune ufficiali, altre in attesa di definizione negli ambiti partitici di competenza), piuttosto che indebolirci e farci gettare la spugna, ci hanno rinvigorito e ci portano a rispondere allo stesso modo in cui rispose papa Pio VII all’ufficiale francese che chiedeva per conto di Napoleone la cessione dei territori dello Stato Pontificio all’Imperatore: “Non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo!”
Pertanto, chiediamo al sindaco di ritirare le dimissioni, facendo ripartire pienamente l’attività amministrativa per il bene di Tricase. In questo tendendo noi la mano a coloro i quali vorranno realmente collaborare al progetto di città, non solo a parole durante la diretta streaming…
I Gruppi Consiliari di Maggioranza
Appuntamenti
Dalla parte di noi Donne, tornano le visite ginecologiche gratuite
L’appuntamento è per venerdì 19 settembre, dalle 14 alle 19, presso tre diverse sedi: il Poliambulatorio-Ginecologia della Cittadella della Salute di Lecce, il Consultorio di Martano e il Consultorio di Maglie…

Visite ginecologiche gratuite a Lecce: il progetto “Dalla parte di noi donne” torna per la quarta volta
Dopo il successo dei primi tre appuntamenti, il progetto “Dalla parte di noi donne” torna a Lecce con una nuova giornata dedicata alla prevenzione ginecologica.
L’iniziativa, promossa da Alfasigma offrirà visite gratuite alle donne della provincia.
L’appuntamento è per venerdì 19 settembre, dalle 14 alle 19, presso tre diverse sedi: il Poliambulatorio-Ginecologia della Cittadella della Salute di Lecce, il Consultorio di Martano e il Consultorio di Maglie.
Il progetto, avviato lo scorso anno, mira a sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione. “Dalla parte di noi donne” si è già svolto con successo in diverse città italiane, offrendo informazione e accesso a visite specialistiche gratuite. A livello locale, l’iniziativa ha riscontrato un’ampia adesione nelle scorse edizioni, a conferma della sua utilità e del bisogno di questo tipo di servizi sul territorio.
“Con questa quarta giornata rafforziamo un percorso che è diventato ormai un appuntamento atteso per il nostro territorio e che rimane un’occasione concreta per ogni donna per prendersi cura della propria salute,” ha dichiarato la dott.ssa Elisabetta De Matteis, Responsabile della UOSVD Screening oncologici dell’ASL Lecce.
Anche Stefano Rossi, direttore generale dell’ASL Lecce, ha sottolineato l’impatto positivo dell’iniziativa: “Siamo orgogliosi di accogliere nuovamente nella nostra città il progetto, una concreta occasione di prevenzione. Con questo appuntamento puntiamo a raggiungere e a sensibilizzare sempre più donne, rafforzando il nostro impegno nel promuovere azioni capaci di generare un impatto positivo sulla comunità.”
Per partecipare, le donne maggiorenni non in gravidanza e che non hanno patologie ginecologiche croniche o visite recenti (negli ultimi 6 mesi), possono prenotare la propria visita a partire da venerdì 5 settembre, accedendo al sito dallapartedinoidonne.it.
Nel caso in cui i posti disponibili dovessero esaurirsi, è possibile iscriversi a una lista d’attesa per essere ricontattate in caso di disdette.
Attualità
Droga nella “167”, un arresto
Blitz della Polizia di Stato, operazione antidroga e un arresto nel quartiere popolare del Capoluogo

La Polizia di Stato ha messo a segno un’importante operazione antidroga nella zona 167/B di Lecce, quartiere ad alta densità criminale e da sempre sotto la lente delle forze dell’ordine.
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce, al termine di un’attività investigativa mirata, hanno fatto irruzione in un appartamento di piazzale Genova, sorprendendo un uomo con un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti già pronte per lo spaccio.
Nel corso della perquisizione, i poliziotti hanno sequestrato oltre 53 grammi di cocaina, 17 grammi di hashish e marijuana, oltre a materiale per il confezionamento delle dosi, bilancini di precisione e denaro contante, probabilmente ricavato dall’attività illecita.
La droga era occultata in diversi nascondigli, tra cui una custodia per videocassette VHS, segno di una particolare organizzazione nello stoccaggio e nella distribuzione delle sostanze.
All’interno dell’abitazione, al momento dell’intervento, erano presenti anche due giovani già noti alle forze dell’ordine come assuntori di stupefacenti.
Uno di loro è stato sanzionato dopo essere stato trovato in possesso di una dose appena acquistata.
L’operazione ha messo in luce come il flusso di tossicodipendenti fosse diventato un fenomeno quotidiano nella zona, alimentando un circuito di degrado sociale e criminalità.
Grazie al lavoro della Squadra Mobile, è stato inferto un colpo significativo a una delle piazze di spaccio più attive della città.
Il pubblico ministero di turno ha disposto i domiciliari per l’arrestato.
Le sostanze sequestrate saranno sottoposte a ulteriori accertamenti da parte della Polizia Scientifica.
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Attualità
«La sindaca sono io e parlo io!»
È polemica a Collepasso dopo le dichiarazioni della prima cittadina in consiglio comunale. La consigliera M5S Eliana Vantaggiato: «Il ruolo delle istituzioni è quello di garantire rispetto reciproco, dialogo e partecipazione, non di imporre autorità e silenzio». Il coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle Iunio Valerio Romano: «La consigliera Vantaggiato ha massimo sostegno e piena solidarietà da parte dell’intera comunità pentastellate». La replica della sindaca: «Giù le mani da Collepasso»

«Ritengo doveroso informare la cittadinanza e l’opinione pubblica circa le gravi affermazioni pronunciate dal sindaco Laura Manta durante il consiglio comunale del 27 agosto, secondo cui “chi perde sta zitto, chi vince può parlare…”; “quando diventerete sindaci voi parlerete sempre…”; “oggi la sindaca sono io e parlo io. Così funziona! È democrazia”. Parole che, oltre a risultare offensive nei confronti dei consiglieri comunali e di chi rappresenta una parte della cittadinanza, minano i principi fondamentali della democrazia e del confronto libero e paritario nelle istituzioni».
La denuncia porta la firma della consigliera M5S di Collepasso, Eliana Vantaggiato, che aggiunge: «Il nostro Comune vive in un clima di divisione, paura e intimidazione, che non può lasciare indifferenti. Per questo ho formalmente segnalato l’accaduto alle autorità competenti, confidando in un pronto intervento a tutela della democrazia, della legalità e della serenità della nostra comunità».
«Ribadisco», insiste la consigliera (dimessasi nel 2023 dal ruolo di assessore per «dubbi sulla correttezza della procedura di affidamento di un progetto relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico e per interferenze nella gestione delle politiche sociali»), «che il ruolo delle istituzioni è e deve restare quello di garantire rispetto reciproco, dialogo e partecipazione, non di imporre autorità e silenzio».
«Un sano e democratico confronto politico», ha commentato, a margine della denuncia della consigliera Vantaggiato, il Coordinatore M5S per la Provincia di Lecce e già senatore, Iunio Valerio Romano, «deve passare dalla possibilità di manifestare il proprio pensiero in maniera libera e senza condizionamenti. La dialettica democratica non prevede una sorta di “disuguaglianza” tra “vincitori e vinti”. Chi vince governa, ma il diritto di opporsi all’azione di governo è inviolabile. Eliana Vantaggiato ha massimo sostegno e piena solidarietà da parte dell’intera comunità pentastellata».
LA SINDACA: «ATTEGGIAMENTO POLITICAMENTE SCORRETTO E VILE»
«Giù le mani da Collepasso»!
È arrivata a stretto giro di… post la replica della sindaca Laura Manta: «Lo dico con coraggio e convinzione a chi pensa di svendere il nostro paese con la sola finalità di attaccare politicamente la mia persona».
«Scrivo questo post», spiega la prima cittadina, «dopo aver letto il comunicato del M5S in cui, a fronte di un’ora e mezza di consiglio comunale, viene estrapolato un solo passaggio del mio intervento strumentalizzando le mie parole».
Poi spiega: «Dopo le innumerevoli offese e inviti a tacere rivolti alla mia persona da parte della consigliera Vantaggiato, già prima la Presidente del Consiglio aveva provato a ricordare a lei e a tutti i membri del consiglio comunale che il nostro regolamento prevede che sullo stesso argomento il Sindaco possa intervenire liberamente più volte. Tanto ho ribadito. Senza minimamente ledere la libertà di pensiero o di parola, né il contraddittorio che si è regolarmente svolto sino alla fine della seduta».
«Spiace constatare», prosegue con le sue considerazioni, «come a fronte del tema della seduta consiliare, convocata per discutere della questione mensa, nessuno dell’opposizione abbia saputo apportare un contributo concreto alla discussione ma che il tutto, come ogni volta, si sia concluso con l’analisi errata di una semplice frase che aveva solo il senso di riportare l’ordine ed il rispetto dei ruoli e dei tempi».
«Conoscete tutti il mio alto senso civico, il rispetto, l’uso ponderato delle parole» si difende per poi passare ancora al contrattacco: «Che addirittura la segreteria provinciale del M5S dia seguito a questi continui post e comunicati contro la mia persona per sbeffeggiare tutta una intera comunità facendoci uscire sui giornali, strumentalizzando una frase detta in un contesto più ampio lo trovo politicamente scorretto e vile».
Laura Manta rimarca il concetto: «Giù le mani dalla mia comunità. Lo dico da sindaca che con orgoglio, tenacia, forza e sacrificio sta amministrando un paese che non merita questa continua narrazione politica distorta. Dov’è il coordinatore provinciale M5S tutte le volte che la consigliera Vantaggiato blocca e offende sui social, con giudizi pesanti e volgari, o nei comizi, la mia persona e tutte le persone di Collepasso? Cos’è? La libertà di pensiero esiste solo quando a parlare dovete essere voi? E poi, nel momento in cui vi si ricorda che ci sono regole da rispettare, come quelle del consiglio comunale, gridate allo scandalo? E per coprire il flop della vostra opposizione politica qual è il prezzo da pagare? La berlina sui giornali?»
«Ce ne ricorderemo alle prossime regionali», minaccia, «quando verrete a chiedere i voti nel paese che state maltrattando e denigrando solo per attaccare politicamente la sottoscritta».
«Giù le mani da Collepasso!», ripete per la terza volta la sindaca, «è ora di dire basta a questi continui attacchi che ricevo e riceviamo come comunità ogni giorno».
«State provando ad alzare ogni giorno questi polveroni», conclude Laura Manta, «ma non presterò il fianco alle vostre offese perché l’amore per la mia comunità è più grande e forte di ogni, seppur violenta, vostra provocazione».
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