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Agorà Design i primi di ottobre. Come partecipare

A Martano torna Agorà Design. L’evento dedicato alla cultura del progetto architettonico e di design, promosso da Sprech e dall’omonima associazione

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DAL 30 SETTEMBRE AL 3 OTTOBRE 2021 A MARTANO, NEL CUORE DELLA GRECÌA SALENTINA, TORNA LA NUOVA EDIZIONE DI AGORÀ DESIGN, EVENTO DEDICATO ALLA CULTURA DEL PROGETTO ARCHITETTONICO E DI DESIGN PROMOSSA DALL’OMONIMA ASSOCIAZIONE CULTURALE CON IL SUPPORTO DEL MAIN SPONSOR SPRECH.



SCADE IL 5 LUGLIO IL TERMINE PER PARTECIPARE AL CONCORSO, DIVISO IN DUE SEZIONI LIVING E GARDEN, APERTO A PROFESSIONISTI, DESIGNER, ARTIGIANI E STUDENTI.  INFO E BANDO SUL SITO AGORADESIGN.IT




Dopo il rinvio dell’edizione 2020, dal 30 settembre al 3 ottobre 2021 a Martano, nel cuore della Grecìa Salentina, torna Agorà Design. L’evento dedicato alla cultura del progetto architettonico e di design, promosso dall’omonima associazione culturale con il sostegno del main sponsor Sprech e la collaborazione di altre realtà pubbliche e private, oltre a un ricco programma di conferenze e workshop tematici, è caratterizzato da un concorso aperto a professionisti, designer, artigiani e studenti. C’è tempo fino a lunedì 5 luglio per partecipare alle due sezioni previste: Agorà Living, dedicata agli arredi per interni, e Agorà Garden, a cura di Sprech, riservata all’outdoor e suddivisa in strutture tessili (coperture, tensostrutture, tendo coperture, dehor, gazebo) e arredi per esterni.


Dal 1996, grazie a questa manifestazione, il borgo salentino diventa luogo di incontro per una comunità nomade di progettisti, creativi e imprenditori provenienti da tutta Italia, ma anche uno spazio per la libera circolazione di idee sui temi culturali e sociali legati all’architettura. Il dialogo e l’incontro tra generazioni e culture diverse rappresentano, infatti, l’anima di Agorà Design che nel corso degli anni è diventato sempre più un evento dal respiro internazionale con la partecipazione di Stefano Boeri, Benedetta Tagliabue (presidentessa della giuria), Walter Mariotti (direttore editoriale di Domus), Novella Cappelletti (direttore di Paysage), Marco Rainò (architetto e redattore di Icon Design), Florinda Saieva (Farm Cultural Park), Francesco Pagliari (critico d’architettura e d’arte e redattore per The Plan) e tanti altri prestigiosi nomi dell’architettura e del design.

La quattro giorni finale è, come detto, il momento clou del concorso ideato per far emergere risorse e nuovi talenti. Lo spunto di riflessione per lanciare questa edizione è “L’attimo del progetto. Visioni romantiche e narrazioni del profondo legame tra progettista e progetto”. Ruota intorno all’eureka, a quell’istante che gli anglosassoni chiamano insight, lampo di genio, o come lo definisce Ophra Winfrey, l’Aha! moment. La scintilla che dall’idea porta al progetto e poi alla sua realizzazione.



Oltre ai premi in denaro riconosciuti ai vincitori delle sezioni di concorso, a tutti i partecipanti è offerta la possibilità di trasformare, infatti, il progetto in prodotto. Questo grazie all’impegno dell’azienda Sprech, main sponsor dell’evento, che al termine della manifestazione si impegna a scegliere alcuni dei progetti presentati per realizzare dei prototipi da inserire nel proprio catalo-go commerciale: opportunità che non ha eguali in Italia nell’ambito dei concorsi di architettura e design.


«Al pari di altri festival e manifestazioni, anche l’edizione 2020 di Agorà Design ha subito lo stop forzato dettato dall’emergenza sanitaria», sottolinea Lucia Rescio, presidente dell’associazione Agorà Design e General Manager della Sprech. «Nonostante sia stato un anno complesso, non abbiamo mai smesso di lavorare all’evento, perfezionare le varie fasi della manifestazione, raccogliere spunti, con l’obiettivo di rendere l’edizione 2021 di Agorà Design un fortuito innesco per il ciclo produttivo europeo e l’economia del nostro Paese. Probabilmente sarà un’edizione ibrida, con posti limitati, per garantire la sicurezza, ma massima diffusione attraverso tutti i canali digitali: garantiremo lo streaming dei talk, delle lectio magistralis e degli appuntamenti in programma. Stessa visibilità sarà garantita ai partecipanti del concorso e ai progetti selezionati», prosegue. «Partecipare al concorso Agorà Design significa avere inoltre la concreta occasione di trasformare un’idea in un prodotto commerciale e allo stesso tempo entrare nel vivo del dibattito sull’architettura e il design grazie alla possibilità di confrontarsi con i grandi player del settore. Il sostegno dell’azienda Sprech ad Agorà Design parte dalla consapevolezza che il nostro territorio può essere il centro di nuovi scambi culturali e commerciali, uno snodo fondamentale per tutta l’area del Mediterraneo. Per noi la “Responsabilità sociale d’impresa” passa dalla capacità di coinvolgere il territorio in cui si opera, creare opportunità, stimolare il confronto, perché il profitto non è dato solo dal fatturato, ma dal valore aggiunto che si riesce a generare per la collettività».



Attualità

Il sindaco di Miggiano dal Papa

Udienza speciale per l’ANCI: Michele Sperti in udienza con Leone XIV

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Il primo cittadino miggianese Michele Sperti ha incontrato sua santità Leone XIV nel corso di un’udienza speciale per l’ANCI.

Di seguito le emozioni che il sindaco di Miggiano ha affidato ai social.

“Un’esperienza unica, un’emozione autentica e difficile da descrivere, destinata a rimanere per sempre nel mio cammino umano e istituzionale.

Nel suo sguardo ho colto vicinanza, ascolto e profonda umanità: l’autorevolezza e, insieme, la dolcezza di un grande pastore d’anime.

Ho raccontato al Santo Padre della nostra terra straordinaria che è il Salento e di Miggiano: del capo della direzione sanitaria del Vaticano, nostro concittadino, e che dal nostro paese sono arrivate le scarpe ortopediche per i suoi predecessori.

Un dettaglio semplice, ma ricco di significato, che ha reso ancora più forte il legame tra la nostra comunità e la Santa Sede.

É stato un grande onore, ma soprattutto un’esperienza personale e spirituale profonda che desidero condividere con voi, perché ogni traguardo vissuto da un sindaco appartiene, prima di tutto, alla sua comunità”.

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Tricase, nuove rotatorie e vecchi pasticci stradali

Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città…

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di Luigi Zito

Si avvicina il periodo delle elezioni e, come sempre, si moltiplicano in città (a Tricase), le opere da completare o quelle da portare a termine: dalle strade da ri-asfaltare a quelle da finire; da quelle da ridisegnare (leggi via Stella d’Italia, i lavori sarebbero dovuti iniziare circa 2 anni fa), a quelle in fase di completamento come via Fratelli Allatini, per intenderci la strada che porta all’ACAIT e alla caserma dei Carabinieri, quella che volge a Caprarica (rione di Tricase), chiusa da ormai un mese, in pieno periodo di feste.

Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città – quella è la via che accompagna verso il centro chiunque ritorni dalla zona delle scuole, in quella parte insistono tre Istituti scolastici molto frequentati: il liceo Stampacchia, il don Tonino Bello, e l’Istituto comprensivo di via Apulia, ad un budello, dove si circolerà a senso unico unico di marcia e costringerà i residenti delle vie adiacenti a indire un concorso a premi ed estrazione per trovare parcheggio, uscire di casa in sicurezza e poter anche solo lasciare sull’uscio un secchio dell’immondizia senza il rischio di venire asfaltati.

Già in quella parte della città La Politica di 50-60 anni fa aveva pensato bene di disegnare (e costruire) strade di 6-8 metri di larghezza – forse hanno avuto una premonizione del film Blade Runner, dove le auto volano e atterrano dove occorre – che traslate al mondo d’oggi si sono ridotte ad un parcheggio davanti l’uscio di casa e ad uno spazio asfittico che permette appena di entrare in casa in sicurezza prima che ti “stirino i pantaloni”, ci chiediamo: cosa succederà ora che la circolazione principale dovrà transitare per quei budelli di strade?

Dicevamo del Genio della Lampada e le scelte che ha partorito per la nuova via F.lli Allatini: sarà stato il voler agevolare chi, senza regole, parcheggia a sbafo davanti alle poche attività commerciali che sono in quella parte della città?

Il nuovo marciapiede allargato servirà a far arrivare in sicurezza i dipendenti comunali che, a piedi, transiteranno dal palazzo municipale fino ai nuovi uffici all’interno dell’Acait?

O forse, lo si è fatto per evitare ingorghi, attese e liti con chi si intestardisce a voler continuare a fumare e deve parcheggiare e scendere proprio davanti al tabaccaio per comprare le sigarette, alla faccia di chi rispetta le regole?

Ora che avranno un paio di parcheggi dedicati, la strada a senso unico, e un marciapiede allargato, liti e contese potranno trasferirsi sulle vie attigue, essere declassate a diverbi più amabili, e magari avverrà pure qualche scambio di fiori.

Ora anche i pruriti per il Centro di Gravità Permanente sono venuti a galla – partono i lavori per l’adeguamento dell’intersezione tra le via Pirandello, via Cattaneo e via Aldo Moro, una zona che indubbiamente aveva esigenza di essere messa in sicurezza e di restyling -, la sopita speranza è che lo stesso Genio di cui sopra abbia valutato attentamente quello che sta per fare per quello che è uno snodo centrale per Tricase. 

E poi ancora, ci associamo, a quanti nostri lettori ci segnalano da mesi, nel chiedere: chi è obbligato a transitare per quelle vie, quelle percorse e frequentate da decine di pullman che ogni giorno conducono centinaia di studenti (e auto) fino a scuola, via Peano, via Manin, e limitrofe, quando potranno vedere la luce, e viaggiare in sicurezza? 

Soprattutto dopo le piogge dei giorni scorsi, strade fuse come emmental d’asfalto,  parcheggi a fantasia e guida spericolata sono divenuti il giusto mix per incidenti e rotture di assi.

In tutto questo, dopo aver formulato i miei auguri per l’anno nuovo, nella certezza che qualcuno mi risponderà, lasciatemi spendere una sola parola sulla nuova truppa di Vigili Urbani  che lavorano a Tricase: dove sono? Quanti sono? Vivono anche loro la città? Che orari fanno? Come regolano il traffico cittadino? Transitano sulle stesse vie di noi comuni mortali o come in Blade Runner, volano alto?

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La Caritas esprime preoccupazione per il nuovo gioco d’azzardo “Win for Italian Team”

Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali…

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riceviamo e pubblichiamo

Le quattro Fondazioni Antiusura della Puglia, – Fondazione San  Nicola e Santi Medici di Bari, Fondazione Buon Samaritano di Foggia, Fondazione San Giuseppe Lavoratore di Lecce e Fondazione Mons. Vito De Grisantis di Tricase –  e le 19 Caritas della Puglia, condividono la grande preoccupazione della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II per l’ennesima scelta di introdurre un nuovo gioco d’azzardo “Win for Italia Team”, trasformando ancora una volta la fragilità dei cittadini in una fonte di entrate. È inaccettabile che, di fronte a un’emergenza sociale ormai conclamata, le istituzioni continuino a considerare l’azzardo come una leva fiscale, ignorando deliberatamente le conseguenze devastanti che questo sistema produce nelle famiglie italiane.

Ancora più grave è associare un nuovo gioco d’azzardo all’evento sportivo per eccellenza come le Olimpiadi. Lo sport dovrebbe rappresentare vero divertimento e svago che mette al centro l’impegno individuale e di squadra nel rispetto delle regole e dell’altro, per una crescita personale e collettiva. L’azzardo non ha nulla di tutto questo. Legare il mondo olimpico a un meccanismo che genera povertà significa macchiare un ambito che dovrebbe invece educare, ispirare e dare speranza.

In Italia il gioco d’azzardo ha raggiunto dimensioni allarmanti: la raccolta nazionale ha superato i 157 miliardi di euro, con perdite per i cittadini vicine ai 23 miliardi. Numeri che raccontano un fenomeno trasversale, che compromette anziani, giovani (anche molti minori di età), studenti e le loro famiglie. L’azzardo è oggi una delle principali cause di indebitamento, e troppo spesso l’indebitamento sfocia nell’usura, come dimostrano gli ascolti in costante aumento presso le Fondazioni antiusura, dove ogni giorno arrivano persone che hanno perso tutto: risparmi, relazioni, fiducia, dignità.

Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali. È una contraddizione che non può più essere ignorata: da un lato si parla di prevenzione dell’azzardopatia o si promuove il cosiddetto gioco responsabile, dall’altro si moltiplicano le offerte di giochi che alimentano dipendenza, povertà e disperazione.

In un momento in cui migliaia di famiglie sono in difficoltà, il Paese avrebbe bisogno di tutt’altro: educazione finanziaria, percorsi di prevenzione dell’indebitamento, strumenti per un accesso al credito più efficaci, politiche di tutela dei più vulnerabili. Non di un nuovo gioco che rischia di diventare l’ennesima porta d’ingresso verso la rovina economica e psicologica.

Le quattro Fondazioni della Puglia condividono, insieme alla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II l’ennesimo appello chiaro al Governo: faccia un gesto che risponda al vero spirito delle Olimpiadi rispettando la tregua olimpica, ritirando questa misura. Fermare l’ennesimo gioco d’azzardo significa proteggere le famiglie, difendere la dignità delle persone, restituire allo sport il valore che merita.

La Puglia nel 2024 ha speso quasi 12 miliardi  di euro per il gioco d’azzardo, più di 3mila euro per abitante compresi bambini.

Fondazione Mons. Vito De Grisantis

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