Attualità
Emergenza ulivi: “La politica fa più danni del batterio”
“Gli ultimatum sono scaduti, non saremo corresponsabili dei dannosi ritardi”. Così Copagri si dissocia dal tardivo intervento della politica nella vicenda “Xylella fastidiosa”

Ieri, presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, si è tenuta la riunione convocata dal ministro Maurizio Martina per affrontare l’emergenza Xylella fastidiosa riguardante gli ulivi del Salento.
Soddisfatto dell’incontro l’assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, che sostiene di aver trovato, nel ministro, ascolto alle richieste effettuate.
La fiducia riposta dall’assessore nel minstero, però, non è la stessa di Copagri. La Confederazione dei Produttori Agricoli, infatti, per il senso di responsabilità che dichiara di avere nei confronti dei propri iscritti, degli agricoltori e ovicoltori salentini e del Salento, ha deciso di non partecipare più ad alcun incontro di carattere interlocutorio sul tema “Xylella”.
“Ormai siamo convinti che l’ultimatum nei confronti delle istituzioni e della politica per passare dalle parole ai fatti sia scaduto“, tuonano da Copagri, “avvertiamo il dovere morale di non renderci corresponsabili nei confronti del mondo agricolo nella catena di ritardi che si stanno accumulando, e che sono vera e propria causa di danni economici e sociali per il Salento”.
“Noi”, continuano, “Siamo stati i primi, inascoltati, tanti mesi fa, purtroppo, a portare avanti una posizione di equilibrio che finalmente è diventata patrimonio condiviso: gli alberi d’ulivo non devono essere eradicati senza criterio, bisogna condurre una lotta seria contro il vettore che diffonde il batterio, occorre utilizzare le giuste sostanze, quanto meno impattanti possibile contro l’ambiente e l’uomo e quindi bisogna finanziare le aziende che hanno perso gli alberi ai fini del reimpianto”.
Per Copagri l’intervento della politica è “inconcludente”: una discesa in campo che “ha soltanto cavalcato il tema dei cosiddetti pesticidi a pioggia, quasi che l’utilizzo di prodotti tipici a basso impatto sull’ambiente significasse avvelenamento dei terreni e delle acque”.
“Incredibile”, concludono, “che la politica, che con la gestione delle discariche ha sì avvelenato campi e pozzi, colga l’occasione per non entrare nel merito delle questioni, ma solo per trarne qualche minimo vantaggio elettorale. La Regione ha chiesto il ruolo di cabina di regia. Bene, lo faccia una volta per tutte. Senza indugi e senza balbettii. E soprattutto, dica chiaramente quante e quali risorse economiche ci sono da mettere in campo per l’acquisto di prodotti che devono combattere il vettore oltre che per il risarcimento delle aziende vittime degli espianti. Lo scarica barile non serve a nessuno; gli agricoltori non ce la fanno più e considerano le nostre associazioni, fino ad ora troppo responsabili, addirittura conviventi con la cattiva politica. A tutto c’è un limite Ed è incredibile che nessuno si renda conto, al di là delle vuote parole, dello stato di calamità in cui il Salento si trova“.
Attualità
Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.
La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).
I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.
Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.
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Alle 18,08, le campane di tutte le chiese suonano a festa: è arrivata la fumata bianca!
Il Conclave al secondo giorno e alla quarta votazione ha scelto il nuovo Papa.
Piazza San Pietro è in festa mentre cresce l’attesa per l’annuncio del nome del Pontefice.
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Attualità
Sentenza pro OLC, il sindaco di Tricase: «Non faremo ricorso»
«Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi»

Dopo la pubblicazione della sentenza del Tribunale amministrativo che ha bocciato il parere negativo del Comune di Tricase rispetto la riconversione dell’ex complesso industriale Adelchi ad opera della OLC, abbiamo rintracciato telefonicamente il sindaco Antonio De Donno.
Il primo cittadino a specifica domanda risponde: «Non faremo ricorso».
E aggiunge: «Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi».
Il primo cittadino infine precisa: «La sentenza non autorizza in automatico tutte le richieste dell’azienda, ha comunque rimandato il pallino al Comune di Tricase che, ovviamente, stando alla decisione dei giudici, non potrà negare l’autorizzazione per i motivi che hanno portato al ricorso Tar».
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