Lecce
Grande Slam per l’AIL
Torneo di Burraco per l’Associazione leccese: 240 partecipanti ai tavoli, aziende sponsor, tutti per un unico e nobile fine

Ha riscosso grande successo il Primo Torneo di Burraco organizzato al Grand Hotel Tiziano e dei Congressi di Lecce dall’AIL a favore dell’Assistenza Domiciliare ai pazienti (ed alle famiglie) dei due centri Ematologici della provincia: l’unità di Ematologia presso l’Ospedale “V.Fazzi” di Lecce, diretta dal dott. Nicola di Renzo e l’unità di ematologia presso l’Ospedale “G. Panico” di Tricase , diretta dal dott. Vincenzo Pavone. L’AIL ringrazia “i numerosissimi partecipanti” (240 ai tavoli, e tanti altri non giocatori) che hanno voluto esserci per dimostrare la propria adesione al Progetto dell’Associazione sul territorio salentino; si ringraziano le Aziende che hanno dato il loro sostegno con doni per la buona riuscita della serata: all’inizio sollecitati dagli organizzatori, in ultimo i regali sono arrivati spontaneamente; si ringrazia l’Hotel Tiziano che ha messo a disposizione la splendida Sala Bernini”.
Fra gli intervenuti, molti medici e i due primari delle due Ematologie, il dott. Di Renzo e il dott. Pavone, che hanno sottolineato “l’imprenscindibilità dell’aiuto ai reparti da parte delle organizzazioni di volontariato”. Una riflessione su tutte l’AIL vuole far passare: “attraverso un semplice, pur se partecipassimo, torneo di Burraco, si è realizzato tutto il positivo della cosiddetta economia di mercato, oggi tanto in crisi; si sono create le sinergie buone fra pubblico e privato, onlus e imprenditoria, gioco e impegno, pubblicità, profitto e solidarietà, fuori da ogni politica, ma nel segno di come dovrebbe essere ogni buona politica, con un obiettivo finale unico e forte, la crescita del nostro territorio”. Non più viaggi della speranza. Noi ci curiamo qui.
Attualità
Fermo pesca ricci di mare, finalmente le sanzioni
Multa di 2mila a 12mila euro, a meno che il fatto non costituisca reato. Oltre alla multa, per i pescatori subacquei professionali è prevista la revoca immediata dell’autorizzazione alla pesca subacquea professionale, che non potrà riottenere per i successivi tre anni. È prevista inoltre l’esclusione dal progetto di monitoraggio e di recupero ambientale ed eventuale risoluzione anticipata e recesso del contratto stipulato con l’Agenzia Agris. La soddisfazione di Paolo Pagliaro

«Dopo sette mesi dall’entrata in vigore della mia legge per il fermo pesca triennale dei ricci nei mari pugliesi, la giunta regionale ha approvato le sanzioni per i trasgressori». In queste parole tutta la soddisfazione del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente del Movimento Regione Salento.
Dal 5 maggio la legge è stata in vigore, con tutte le sue prescrizioni.
Ora saranno applicate le sanzioni previste: una multa di 2mila a 12mila euro, a meno che il fatto non costituisca reato. Oltre alla multa, per i pescatori subacquei professionali è prevista la revoca immediata dell’autorizzazione alla pesca subacquea professionale, che non potrà riottenere per i successivi tre anni.
È prevista inoltre l’esclusione dal progetto di monitoraggio e di recupero ambientale ed eventuale risoluzione anticipata e recesso del contratto stipulato con l’Agenzia Agris.
In caso di prelievo involontario di esemplari di riccio di mare da parte di qualunque soggetto, la cui natura accidentale deve essere debitamente giustificata e comprovata, gli esemplari devono essere immediatamente rigettati in mare nel luogo in cui sono stati pescati.
«Questo quadro sanzionatorio, che doveva essere pronto entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge e che ho più volte sollecitato», aggiunge Pagliaro, «ha finalmente superato le pastoie della burocrazia, anche grazie al pungolo dell’assessore all’agricoltura e alla pesca Donato Pentassuglia. Per supplire a questa mancanza, avevo proposto un emendamento per dare un quadro di riferimento alle Capitanerie di Porto che sono tenute ad erogare le sanzioni nei confronti dei trasgressori, attenendosi a quelle previste durante il periodo di fermo pesca biologico».
Le sanzioni approvate dalla giunta danno finalmente una bussola e ribadiscono la gravità del prelievo di ricci di mare durante tutto il periodo di fermo triennale votato dal Consiglio regionale.
Resta impellente la necessità di cercare di salvare una specie ormai in estinzione, da cui dipende l’equilibrio dell’ecosistema marino.
«La legge che vieta il prelievo, la raccolta, la detenzione, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione dei ricci di mare e dei relativi prodotti derivati freschi», continua Paolo Pagliaro, «è stata figlia di un lavoro lungo e complesso di concertazione con pescatori e ristoratori, mondo scientifico e ambientalisti. Siamo tutti chiamati a rispettarla e a farla rispettare».
E chi trasgredisce, sappia che va incontro a sanzioni severe.
Paolo Pagliaro, infine promette: «Il mio impegno per dare completa esecuzione a questa legge, sottoscritta da 49 consiglieri regionali, non si ferma qui. Il 3 aprile scorso ho presentato una mozione per impegnare la giunta regionale a stanziare le risorse necessarie a ristorare i nostri pescatori con licenza durante lo stop triennale, attraverso un avviso pubblico. L’impianto originario della legge prevedeva anche risorse per il monitoraggio dei fondali per misurare gli effetti del fermo, e fondi per la comunicazione e sensibilizzazione su questo provvedimento a tutela del nostro mare. E continuerò a premere affinché anche queste misure vengano finanziate e applicate».
Attualità
Sanità: il regional executive officer Puglia di Cerca Healtcare Italia torna a casa
È una storia di emigrazione “contromano”, una scelta di amore verso la propria terra d’adozione quella di Massimo Bene…

Massimo Bene, 59 anni, ritorna nel “suo” Salento per guidare i 31 laboratori e centri prelievi della Puglia
È una storia di emigrazione “contromano”, una scelta di amore verso la propria terra d’adozione quella di Massimo Bene, 59 anni, che dopo una lunga carriera a Milano nei più importanti gruppi lombardi della sanità, torna nella “sua” terra col ruolo di Regional Executive Officer Puglia di Cerba HealthCare Italia. E, al contempo, è la storia di un gruppo, Cerba, che punta sulla governance territoriale e offre ai manager opportunità di alto livello in territori da cui troppo spesso i talenti sono costretti ad andarsene se vogliono fare carriera.
«Sono nato in questa bellissima terra quasi per caso -racconta Massimo Bene-, perché i miei genitori avevano una casa a Santa Maria di Leuca, ma i geni del Salento mi sono entrati dentro anche grazie alla mia infanzia e poi alla giovinezza quando venivo qui diversi mesi all’anno per trascorrere le lunghe vacanze scolastiche. Poi inizia il mio percorso professionale, che mi porta lontano dal Salento: cresco nei più importanti gruppi milanesi della sanità italiana, rafforzo le mie competenze e arrivo ad assumere ruoli direzionali. Nel 2022 vengo chiamato da Cerba HealthCare Italia e scopro che il gruppo crede nella governance territoriale: mi propongono di tornare nella “mia” terra, col ruolo di amministratore delegato della Puglia».
Oggi Massimo Bene, 59 anni, è a capo di uno staff di 170 persone (tra personale di segreteria, tecnici di laboratorio, biologi, infermieri), a cui si aggiungono alcune decine di medici liberi professionisti con svariate specializzazioni che collaborano con il gruppo Cerba, che nella regione Puglia conta 31 sedi tra poliambulatori e centri prelievi. «E la nostra organizzazione territoriale è costantemente in crescita, perché molte storiche strutture pugliesi scelgono di continuare la propria storia all’interno del nostro Gruppo», aggiunge Bene.
In effetti, è del novembre 2023 l’acquisizione da parte di Cerba HealthCare Italia del laboratorio dei dottori Di Pierro e Morelli a Squinzano, punto di riferimento del Salento nel settore delle analisi chimiche e cliniche fondato negli anni Novanta e tipico esempio di imprenditorialità italiana ed eccellenza di servizio. Come lo è sempre stato il centro medico Pignatelli di Lecce, anch’esso confluito ormai da un paio d’anni nel gruppo Cerba HealthCare Italia.
«Qualità dei servizi, attenzione ai dettagli, macchinari sempre all’avanguardia e digitalizzazione come pilastro di innovazione, che significa centralità del paziente, il quale può contare su una tempestiva e corretta presa in carico e un’alta qualità degli esami e delle prestazioni erogate. Sono questi i valori di Cerba HealthCare, che ha i propri punti di forza sul territorio nelle analisi cliniche di laboratorio, la diagnostica per immagini, la medicina dello sport e la medicina del lavoro», conclude Bene.
Cerba HealthCare Italia è parte di un gruppo internazionale dedicato alla diagnostica ambulatoriale e alle analisi cliniche presente in 47 nazioni, Cerba HealthCare Italia è specializzata nei settori dei laboratori analisi, medicina dello sport, medicina del lavoro, radiologia, poliambulatori e service lab. Nel nostro Paese conta oltre 2.000 addetti, più di 400 tra centri medici e di prelievo, 34 laboratori. Ogni anno esegue più di 25 milioni di esami e offre i suoi servizi a oltre 6 milioni di pazienti. www.cerbahealthcare.it
Cronaca
Calci e pugni per un cellulare
Rapina in centro a Lecce: due individui hanno seguito, minacciato, aggredito e derubato un uomo dopo una serata con amici. Arrestate due persone di origine gambiana, rispettivamente di 26 e 27 anni, con precedenti e irregolari sul territorio

Su segnalazione della centrale operativa, la volante della Polizia di Lecce è intervenuta per le vie del centro per una rapina nei confronti di un 40enne leccese.
L’uomo ha riferito agli agenti che, durante il rientro da una serata passata in compagnia di una coppia di amici, il gruppo è stato seguito a breve distanza da due persone.
Dei tre, la ragazza, spaventata, ha accelerato il passo per raggiugere il prima possibile la propria abitazione, per poi lasciare la porta d’ingresso socchiusa per permettere al convivente e all’amico di entrare.
Questi nel frattempo sono stati raggiunti dai due individui, uno dei quali ha, in un primo momento, minacciato il quarantenne con una bottiglia rotta, per poi aggredirlo fisicamente con calci e pugni, al fine di sottrargli il cellulare.
La ragazza nel mentre si era affrettata a chiamare le forze dell’ordine.
Giunti subito sul posto, i poliziotti hanno iniziato a raccogliere informazioni sui due aggressori ed ad inviarle alle pattuglie operanti sul territorio che, in poco tempo, sono riuscite a rintracciare e fermare i due individui.
I due, di origine gambiana, rispettivamente di 26 e 27 anni e irregolari sul territorio, avevano già precedenti.
Gli aggressori sono stati così accompagnati in Questura per accertamenti e trattenuti in stato di fermo, con l’accusa di rapina aggravata e considerati pericolosi per la sicurezza pubblica.
In data odierna l’A.G. ha convalidato il fermo ed i soggetti sono stati accompagnati presso la locale Casa Circondariale.
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