Attualità
Le processioni del Venerdì e Sabato Santo
La Processione penitenziale del Venerdì Santo a Lecce è organizzata dalla Confraternita di Gesù Agonizzante e Santi Medici. Venerdì 22 aprile alle ore 20, subito dopo

La Processione penitenziale del Venerdì Santo a Lecce è organizzata dalla Confraternita di Gesù Agonizzante e Santi Medici. Venerdì 22 aprile alle ore 20, subito dopo l’arrivo dell’Arcivescovo Metropolita di Lecce, mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, seguito dal Capitolo Metropolitano della Cattedrale di Lecce e dalle Autorità civili e militari, partono dalla Chiesa di Santa Teresa le statue di Gesù morto e della Vergine Addolorata.
Gallipoli
Venerdì Santo, 22 aprile ore 18, le Confraternite del Santissimo Crocifisso e di Santa Maria degli Angeli organizzano la toccante processione della Tomba, detta “de L’Urnia”. Pochi istanti prima del crepuscolo, la sacra rappresentazione viene iniziata dall’apparizione del troccolante della confraternita del Crocifisso, che indossa un saio rosso, una mozzetta celeste e un cappuccio rosso che nasconde il viso. Porta sul capo una corona di spine, ricavata da una pianta cespugliosa che cresce spontaneamente nella macchia mediterranea (Asparagus acutifolius). La troccola o “trozzula” è un rudimentale strumento percussivo, costituito da un legno sul quale sono riposti dei battenti metallici. La funzione della “trozzula”, come anche, della tromba e del tamburo è di annunciare alla popolazione il passaggio della processione. Seguono la croce dei Misteri e varie coppie di confratelli del Crocifisso che accompagnano le statue raffiguranti la Passione di Cristo e il Cristo Morto, antica statua lignea di pregevole fattura. Chiudono la processione i confratelli di S.Maria degli Angeli i quali indossano un saio bianco, mozzetta azzurra e un cappuccio bianco calato sul viso, in segno di lutto. Il sodalizio conduce il simulacro dell’Addolorata. La processione percorre le vie del borgo antico e della città nuova, seguita da centinaia di fedeli che partecipano composti in religioso silenzio, mentre bande musicali locali intonano strazianti marce funebri, composte da valenti musicisti concittadini, contemporanei e del passato. La processione rientra nelle chiese del Santissimo Crocefisso e di Santa Maria degli Angeli a notte fonda.
All’alba del Sabato Santo, 23 aprile alle ore 5, la confraternita di Santa Maria della Purità organizza la processione della Desolata e del Cristo Morto. I confratelli vestono saio bianco, mozzetta giallo paglierino, cappuccio bianco calato sul viso e portano con se pesanti ceri. Le statua della Desolata con il suo viso esprime lo strazio per la perdita del caro Figlio. Il Cristo, disteso, è riposto in un’urna dipinta in oro zecchino. Gli splendidi simulacri, realizzati in cartapesta, risalgono al XIX secolo. Intriso di sacralità è il momento in cui la processione fa rientro nella città vecchia, le statue del Cristo e della Desolata, nel piazzale antistante il sagrato della chiesa, vengono accostate dai confratelli per sancire un incontro fisico e spirituale dopo la brutale separazione. È l’abbraccio tra la Madre il lacrime ed il Figlio.
Maglie
La processione di Venerdì Santo, 22 aprile alle ore 17, parte dalla Chiesa Madre. Un tempo, era aperta dal gruppo dell’Ora Pro Nobis, ovvero una ciurma di vivaci ragazzi con la testa coronata di spine che trainavano un carretto con un calvario e tre croci urlando “Ave Maria ora pro nobbi, nobbi, nobbi”. Le statue dei misteri rappresentano: Cristo all’orto, Cristo alla Colonna, Cristo tra Pilato ed un Pretoriano, Ecce Homo, Cristo in Croce, Gesù che incontra la madre, La Pietà. Le fanciulle, velate di nero, accompagnate dalle note della banda cantano il monotono struggente e ritmato lamento dell’inno di sedici versi senari composto nel 1888 da Luigi Visconti, compositore salernitano. Gli uomini in nero furono introdotti dal maestro artigiano Giuseppe Panarese primo presidente del Comitato dal 1924 al 1968. La divisa da cerimonia è composta da smoking con petti lucidi, colletto inamidato, gilet bianco, cravattino nero a farfalla, bottone gemello, guanti di pelle bianchi, calze nere e scarpe lucide. La processione prende il via da tre chiese: Collegiata di San Nicola, Chiesa della Madonna delle Grazie, Chiesa della Madonna Addolorata. Dalla Chiesa della Madonna delle Grazie, accompagnata dai fratelli della Confraternita, esce la bara di Gesù Morto scortata da quattro carabinieri in alta uniforme per avviarsi in processione verso la Chiesa Collegiata; dalla Chiesa della Madonna Addolorata, accompagnata dai Fratelli della Congregazione e da un gruppo di “piccole Addolorate” esce la statua dell’Addolorata per avviarsi in processione verso la Collegiata; da qui escono le Statue dei Misteri. Così composta la processione si avvia in religioso silenzio per le strade del centro storico, dove la gente può apprezzare la solennità dei movimenti scanditi dal maestro cerimoniere del Comitato, dal lamento delle donne in nero ed un tempo anche dal frastuono della ciurma di ragazzini.
Cerfignano (Santa Cesarea Terme)
La Confraternita dell’Immacolata Concezione di Cerfignano istituita nel 1789, ha ripreso i riti del passato come l’antico pellegrinaggio penitenziale in uso la sera del Venerdì Santo nel 1700 con la visita alle cinque chiese extra moenia di Cerfignano ed il percorso processionale aperto dal Confratello “trozzulante” sin dal 1889. La processione parte, venerdì 22 alle ore 18, dalla Chiesa dell’Immacolata.
Botrugno
La Confraternita dell’Assunta ha conservato, sino ad alcuni anni addietro, alcuni riti interni per il periodo della Quaresima. Durante ogni sabato, i suoi soci si riunivano nella Congrega e partecipavano ad alcuni riti, che venivano chiamati “discipline”. Quando il Padre Spirituale intonava l’inno: “Gesù mio, con dure funi chi crudel ti rilegò?, i confratelli, muniti di rudimentale cilicio, chiamato appunto “disciplina”, partivano dalla porta centrale e giungevano sino all’altare maggiore battendosi le spalle con tale arnese ripetendo: “Sono stato io l’ingrato, Gesù mio, perdon pietà”. Alla Confraternita spettava anche l’organizzazione della processione del Venerdì Santo. La partecipazione ufficiale della Confraternita ai riti della Settimana Santa aveva inizio la sera del giovedì, durante la predica della passione. Nella chiesa gremita di popolo, il predicatore esordiva invocando, anzitutto, la Croce, che il sacerdote e due chierichetti trasportavano dal presbitero sull’altare. Avveniva poi la presentazione dell’Ecce Homo, cioè della statua che rappresentava il Cristo denudato dopo la flagellazione. Intanto, fuori dalla chiesa, vicino al portone centrale, sostavano in processione i membri della Confraternita con la statua della Madonna Addolorata, che avevano trasportato dalla Congrega. Ad un certo punto, il predicatore, con voce solenne e altisonante, rivolgeva l’invito: “Entra Maria, Ecco tuo Figlio, tutt’insanguinato…”. I fedeli, che stavano in chiesa, si alzavano tutti in piedi, si spalancava la porta centrale e la Madonna veniva fatta entrare in chiesa e collocata vicino all’Ecce Homo. Fuori, un triste motivo era eseguito dalla tromba, accompagnata dal rullo lugubre di un tamburo. In chiesa, vecchi e bambini, nel silenzio delle campane e dell’organo, riproducevano i rumori del caos battendo le scarpe e agitando le “trenule” (raganelle) col loro rauco suono. Alla fine della predica, la Madonna veniva riportata nella Congrega, dove è allestito il sepolcro. Nella notte del Venerdì Santo, tra le due e le tre antelucane, la tromba, accompagnata dal rullo del tamburo, percorreva le vie del paese, eseguendo una lentissima e struggente melodia. Secondo la tradizione, lo squillo della tromba rappresentava il pianto della Vergine e il rullo del tamburo il mormorio del popolo in tumulto.
All’alba del Sabato Santo, 23 aprile alle ore 6, secondo il rito greco, dalla Chiesa della Madonna dell’Assunta muove la processione con le statue dei Misteri portate a braccio da giovanette in elegante smoking nero.
Specchia
E’ all’insegna della spiritualità e della tradizione popolare ciò che accade in occasione della Processione del Venerdì Santo a Specchia, valorizzando maggiormente il ricco patrimonio antropologico salentino. A sera, una partecipata processione attraversa il borgo antico e si snoda per le strade principali della cittadina, quando i “fratelli”, con i propri “abiti confraternali” con alle spalle una mantellina nera o azzurra, colori tradizionali rispettivamente delle Confraternite di S. Antonio da Padova e della Madonna Assunta in cielo, trasportano sulle spalle la statua del Cristo Morto, un’opera di cartapesta di pregevole fattura, adagiata su di una bara,seguita a poca distanza da quella della Madonna Addolorata, con un abito nero, esprimendo nel volto un condensato di dolore, fede ed estasi. In questo momento liturgico molto sentito dalla gente di Specchia, viene perpetrato uno dei riti secolari arrivati fino ai nostri giorni, al centro tra le due lunghe file di consorelle e fratelli, che con le lanterne accese precedono le statue, prendono posto i “penitenti” che coperti in volto da un cappuccio abbassato e “abito” con i colori della relativa Confraternita, con il cordone bianco con tre nodi da legare alla vita e da far pendere sul lato destro ed a piedi nudi, richiamo alle con rozze tuniche di lino o di juta, l’abbigliamento della penitenza di biblica memoria, trasportando sulle spalle una pesante croce in legno d’ulivo, percorrono tutto il tragitto della processione per espiare i propri peccati o per manifestare pubblicamente il loro impegno di espiazione per i peccati del mondo e di pacificazione sociale, senza far conoscere la propria identità ai numerosi fedeli che seguono o che aspettano il passaggio della processione lungo le strade di Specchia. Questi individui, in segreto, liberamente contattano con anticipo il Priore della Confraternita interessata, per comunicarli la propria volontà a ricoprire tale ruolo e poco prima di raggiungere la Chiesa Madre per prendere parte al rito religioso, a seconda dei casi,lontani da occhi indiscreti, nelle sagrestie o della Chiesa di S. Antonio da Padova o della Madonna Assunta in Cielo, indossano il vestito e il copricapo, con il colore rosso per la prima e bianco per la seconda, per emulare Cristo nel suo cammino verso il Golgota, rappresentando un momento del dolore della Passione pasquale. Per la Santa Pasqua 2011, l’appuntamento con la fede e l’antica tradizione è fissato per Venerdì 22 aprile, alle 20, quando dalla Chiesa Madre prenderà avvio la Solenne Processione.
Attualità
751 posti di lavoro e 204 annunci: il report di Arpal Puglia
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it…

In vista della prossima apertura di un nuovo punto vendita a Galatina, “Piazza Italia”, è alla ricerca di tre commessi o commesse di vendita. Le selezioni si svolgeranno mercoledì 7 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, presso gli uffici del Centro per l’Impiego di Galatina, in via Vito Vallone 25, alla presenza dei recruiter aziendali. La selezione è rivolta a candidati con preferibile esperienza nella vendita al dettaglio. Le figure selezionate si occuperanno di esposizione e sistemazione della merce, rifornimento degli scaffali, assistenza ai clienti durante l’acquisto e gestione della cassa.
È previsto un contratto di lavoro a tempo determinato full time, con orario spezzato (mattina e pomeriggio) e possibilità di stabilizzazione futura. Chi è interessato può partecipare al recruiting day presentandosi il 7 maggio al Centro per l’Impiego di Galatina. È inoltre necessario inviare, entro il 6 maggio 2025, il modulo di candidatura all’indirizzo email: ido.galatina@arpal.regione.puglia.it. Il modulo è scaricabile al seguente link: https://tinyurl.com/candidatigalatina. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il CPI di Galatina al numero 0836/1909018 o scrivere a ido.galatina@arpal.regione.puglia.it.
Sono 751 le posizioni lavorative attualmente disponibili nell’Ambito di Lecce, distribuite in 204 annunci attivi. È quanto emerge dal 14° Report settimanale di ARPAL Puglia, che fotografa un mercato del lavoro vivace e in crescita, con offerte che spaziano tra i principali settori produttivi del territorio. A trainare il mercato del lavoro è ancora una volta il settore turistico che offre 284 opportunità, a testimonianza del suo ruolo centrale nell’economia locale.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid. Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
https://drive.google.com/file/d/1cLCYz7r9-QqW_UufuQlxgqqrK1Vf0WWu/view?usp=sharing
Attualità
Anticipo d’estate per il ponte dl 1° maggio
Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone…

Secondo 3bmeteo: “Nei prossimi giorni anticiclone subtropicale con sole prevalente e netto rialzo termico; primi picchi di 28-30°C”.
“Sta per concludersi la lunga fase instabile che ha caratterizzato l’Italia in questa primavera decisamente turbolenta. Nei prossimi giorni tornerà ad espandersi l’anticiclone subtropicale, ripristinando condizioni in prevalenza assolate su gran parte dello Stivale”.
“Non solo ampio soleggiamento ma anche netto aumento delle temperature per il Ponte del 1 maggio” – prosegue Ferrara di 3bmeteo – “sperimenteremo un vero e proprio anticipo d’estate con temperature più tipiche del mese di giugno e ben sopra le medie del periodo. Già giovedì 1 maggio si potranno sfiorare picchi di 27-28°C”.
Attualità
Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano
“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.
Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.
Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.
Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.
«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».
I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).
«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.
«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.
L’IMPIANTO
Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.
Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.
Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.
L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.
I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.
MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE
I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.
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