Sport
Brescia-Lecce, rondinelle spietate: è 3a0

Partita da dimenticare quella di Brescia per il Lecce di Liverani.
I giallorossi vanno sotto di 2 gol nel primo tempo e nella ripresa non riescono nell’impresa già compiuta in altre partite: niente rimonta, finisce 3a0.
Dopo un inizio gara equilibrato, le rondinelle passano con un gol di coscia del venezuelano Chancellor. La rete arriva su un ping pong tra suoi compagni di squadra ai lati dell’area di rigore del Lecce. Il difensore bresciano raccoglie l’invito praticamente ad un passo dalla porta e segna l’1a0.
Il raddoppio è beffardo: palla lunga diretta sul fondo, Sabelli ci crede più di Gabriel che goffamente esce dai pali ma non raccoglie la sfera. Il terzino di casa in acrobazia la butta in mezzo dove un incredulo Torregrossa segna il suo primo centro in A ed il suo più facile gol in carriera.
Per il Lecce solo una fiammata nella prima frazione, con una botta da fuori dell’ormai piede caldo Calderoni. Ed ancora moviola bollente: sullo 0a0 un contatto sospetto in area bresciana. Poteva essere penalty.
Nel secondo tempo Liverani punta ancora sulla carta Falco per riaprire il match. Il 10 entra in campo al 46esimo al posto di un anonimo Shakov.
Il Brescia però la chiude con Spalek al 60esimo. 3a0 che arriva a margine di un contropiede in cui 4 giocatori di casa affrontano 3 difensori giallorossi, mentre Majer per infortunio aveva lasciato temporaneamente i suoi in 10.
Nel finale il Lecce cerca il tutto per tutto aggiungendo punte alle punte. Con La Mantia, Falco e Lapadula, dentro anche Babacar e Farias.
Tutto vano: il Brescia, con ancora una gara da recuperare, fa un balzo in avanti in classifica e si avvicina pericolosamente ai giallorossi. I quali domenica ospitano il Bologna al Via del Mare in un match altrettanto importante in chiave salvezza.
Casarano
Lecce e Casarano, delirio allo stadio
Prima, durante e dopo le partite Lecce-Bologna e Casarano-Barletta si sono verificati numerosi scontri e disordini causati da ultras indisciplinati

In occasione della partita di Seria A Lecce-Bologna di ieri scorso, una quarantina di tifosi bolognesi, qualificati nella categoria “a rischio”, si sono recati in mattinata presso la stazione ferroviaria di Lecce.
In via preventiva erano stato predisposti un servizio di vigilanza ed un pullman cittadino della S.G.M, messo a disposizione per il accompagnare i tifosi rossoblu allo stadio, dove sono stati accolti da un gruppo di circa 60 ultras leccesi con lanci di pietre, fumogeni ed oggetti contundenti.
Il pronto intervento del personale di Polizia ha evitato che le intemperanze si potessero protrarre con ulteriori conseguenze.
Durante lo scontro un agente è stato ferito, con lesioni giudicate guaribili in 7 giorni; a seguito del lancio di alcune pietre sono stati danneggiati anche il pullman e due mezzi del Reparto Mobile della Polizia di Stato.
Due tifosi leccesi sono stati fermati e condotti in Questura: il primo è stato denunciato a piede libero per aver colpito diversi tifosi avversari con una cintura, dopo essersi coperto il viso per non essere riconosciuto; il secondo, anch’esso con viso coperto, è stato tratto in arresto e, su disposizione del P.M. di turno, sottoposto ai domiciliari, per possesso e lancio di oggetti contundenti, oltre a resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, nonché danneggiamento di mezzi di istituto.
Per entrambi, dopo una celere e tempestiva istruttoria, condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Lecce, si è provveduto all’emissione del daspo d’urgenza, rispettivamente per la durata di 3 e 2 anni.
Nella stessa giornata, anche in occasione dell’incontro di calcio Casarano-Barletta, si sono verificati degli scontri.
La tifoseria ospite (circa 120 individui) è giunta allo stadio di Casarano dove il personale di Polizia, in via precauzionale, ha effettuato un’attività di pre-filtraggio, durante la quale però, un gruppo di barlettani spintoni e confusione, è riuscito ad entrare nell’impianto sportivo, senza subire il controllo.
Nel contempo, un tifoso in fase di identificazione, ha lasciato cadere dalle tasche una torcia bengala, un fumogeno, due grossi petardi prontamente sequestrati.
Poco dopo, sempre gli ultras ospiti, hanno dato il via al lancio di petardi, sia all’interno del settore che del campo da gioco, uno dei quali ha colpito e ferito ad un piede di un poliziotto in servizio, con prognosi ancora da definire.
Quindi numerosi i disagi che hanno portato all’ispezione del pullman dei tifosi del Barletta, dove sono stati rinvenuti 6 petardi, 11 fumogeni, una mazza in legno e una catena di ferro.
A fine della partita, un gruppo della tifoseria organizzata del Casarano ha cercato lo scontro con gli ospiti, lanciando pietre, bottiglie di vetro ed altro materiale, mentre un altro gruppo si è posizionato fuori dallo stadio in attesa.
Altri due agenti sno rimasti feriti, uno con prognosi di 10 giorni ed uno con prognosi ancora da definire.
Gli scontri hanno reso necessario l’intervento di ulteriore personale della Polizia per riportare la calma, portando all’arresto di due tifosi del Casarano.
Al momento, si sta procedendo alla valutazione dell’emissione di daspo nei confronti dei due ed è al vaglio la posizione di altri tifosi del Casarano coinvolti negli scontri.
Casarano
Frenata al “Capozza”
Pari interno col Barletta. Il Casarano non riesce a mettere al sicuro il vantaggio e si fanno raggiungere da un tiro sporco in mischia. Vano il forcing finale

CASARANO-BARLETTA 1-1
RETI: 33′ pt Gambino (C), 24′ st Silvestri (B)
Come accaduto altre volte, il Casarano incappa nella maledizione della cosiddetta “zona Cesarini” o, comunque, del secondo tempo della partita.
Anche contro un inesistente Barletta, ma con il portiere in spolvero da miracoli, gli uomini di mister Laterza non riescono a mettere in ghiaccio il vantaggio e si fanno raggiungere da un tiro sporco in mischia.
Nulla da rimproverare ai Rossoazzurri, protagonisti di un autentico assedio all’area avversaria, davanti al proprio pubblico accorso in massa al Capozza, che non ha lesinato applausi e cori, oltre ad una spettacolare coreografia in curva nord.
Ciononostante il Casarano occupa sempre la seconda posizione a tre punti dall’Altamura, fermato in casa dalla Paganese, ma raggiunto dal Nardó vittorioso contro la Gelbison.
Brutta nota da citare la gragnuola di bombe-carta fatte esplodere lungo tutto l’arco dell’incontro dai tifosi barlettani in curva sud, che ha causato due interruzioni, la prima per soccorrere il portiere di casa Pucci, rimasto intontito, e la seconda per diffondere un annuncio di eventuale sospensione della gara, non accaduta.
Domenica trasferta insidiosa in quel di Matera, che ora insegue a soli tre punti in compagnia del Martina.
Giuseppe Lagna
Casarano
Capolista per una notte: il Casarano continua a marciare
Dodicesimo risultato utile consecutivo, quarta vittoria consecutiva e tutte con clean sheet

Casarano capolista per circa ventiquattro ore, fino al risultato vincente dell’Altamura in casa del Barletta.
Vincono anche il Nardò a Fasano e il Martina a Pagani, sicché tutto resta immutato nelle prime quattro posizioni: Altamura 29, Casarano 26, Nardò 24, Martina 23.
Nell’anticipo di sabato sul neutro di Ugento, in condizioni climatiche proibitive per calciatori e pubblico, i Rossoazzurri guidati da mister Laterza avevano strappato la vittoria da minimo sindacale (con il solito Rajkovic a timbrare il cartellino) contro un Gallipoli volenteroso ma improduttivo, nel corso di un match aspro e difficoltoso a causa delle forti raffiche di vento e pioggia.
Ancora una volta senza l’apporto dei propri sostenitori, il Casarano ha infilato così il dodicesimo risultato utile consecutivo, la quarta vittoria consecutiva e senza subire rete alcuna.
Dopo la partenza stentata ed i miseri tre punti, frutto di una sconfitta e tre pareggi, per le Serpi si è trattato di un crescendo, se volete “rossiniano“, fatto di sette vittorie e due pareggi ossia un carniere di 23 punti su ventisette.
Tali cifre si ritiene non siano prodotte dal caso, bensì da una raggiunta compattezza fra uomini e reparti, in particolare grazie alla condotta degli elementi “Under”, su tutti la mano pedagogica dell’allenatore e delle scelte in unità d’intenti col direttore sportivo Montervino, già insieme al Taranto outsider di tre anni fa.
Superata la boa di un terzo di campionato, la concorrenza al vertice lascia presagire un futuro di dure battaglie, senza il minimo errore o calo di concentrazione, tant’è che ogni domenica ricorrono partite di cartello, per quanto riguarda la zona play-off e quella play-out, tutte dal l’esito incerto.
Un girone H difficile da decifrare, reso ora più complicato dal prossimo mercato dicembrino, in cui ognuno vorrà rivedere qualcosa nei propri ranghi, per gli obbiettivi da conseguire.
Giuseppe Lagna
*Nella foto in alto il gol di Rajkovic; in quella in basso, il saluto della squadra al… settore vuoto di sostenitori
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