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Sport

Calcio: le squalifiche in Eccellenza e Promozione

Sono state rese note le decisioni del Giudice Sportivo, in merito alle gare disputate nello scorso week end. Ecco gli appiedati in Eccellenza e Promozione (girone B).

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Il Giudice Sportivo del Comitato Regionale Puglia della Lega Nazionale Dilettanti, Avv. Angelo Maria Romano, assistito dal rappresentante dell’A.I.A., Sig. Pasquale Cariello (Delegato del CRA Puglia), nella seduta del 15/2/2011, ha adottato le decisioni che di seguito integralmente si riportano:


Campionato di Eccellenza

— GARE DEL 13/ 2/2011 —


Provvedimenti disciplinari

In base alle risultanze degli atti ufficiali sono state deliberate le seguenti sanzioni disciplinari.



A carico di società;


Ammende:€ 1.400 LIBERTY S.R.L.


€ 800 BISCEGLIE 1913


€ 300 MANDURIA SPORT

Propri tifosi proferivano espressioni ingiuriose all’indirizzo di strutture federali.


Propri tifosi colpivano ripetutamente con sputi un assistente dell’arbitro (2° RECIDIVA) e lanciavano in campo una bottiglietta piena d’acqua senza conseguenze. (1° RECIDIVA)


E DIFFIDA Propri tifosi colpivano ripetutamente con sputi un assistente dell’arbitro (3° RECIDIVA). I medesimi sostenitori riversavano sulla testa del citato collaboratore bicchieri pieni di birra (CON DIFFIDA DI PIU’ GRAVI SANZIONI AL RIPETERSI DI TALI EPISODI).



A carico di allenatori


Squalifica fino al 17/ 3/2011

DI CORATO DOMENICO (AUDACE CERIGNOLA)


LEVANTO DARIO (RACALE)


Squalifica fino al 24/ 2/2011

BRUNO SALVATORE (ATLETICO TRICASE)


 A carico di calciatori


Squalifica per una gara effettiva


TROVATO DAVID (Audace Cerignola)


CARDINALI MATTIA (Bisceglie 1913 Donuva Apd)


MASCIA FABRIZIO (Lucera Calcio)


MINARI CONTE MAURICIO (Lucera Calcio)


Non espulsi dal campo

Squalifica per una gara effettiva per recidivita’ in ammonizione (XI infr)


BRANA GIUSEPPE (Copertino)


Squalifica per una gara effettiva per recidivita’ in ammonizione (IV infr)BUFI VINCENZO (Bisceglie 1913 Donuva Apd)

PORTOSI FRANCESCO (Gioventu Martina)


ANGLANI ANTONIO (Liberty S.R.L.)


MENGA LEONARDO (Liberty S.R.L.)


SALZANO IVAN (Liberty S.R.L.)


VITALE MARCO (Liberty S.R.L.)



Campionato di Promozione

— GARE DEL 13/ 2/2011 —



Gare non disputate o sospese

Gara PRO ITALIA GALATINA – REAL SQUINZANO del 13/ 2/ 11


Il Giudice Sportivo


Esaminati gli atti ufficiali;


rilevato che al 2° del secondo tempo la Società REAL SQUINZANO, che aveva iniziato la gara con n. 11 calciatori, rimaneva in campo con soli 6 tesserati, per cui l’arbitro era costretto ad interrompere definitivamente la gara;


visto ed applicati l’art. 17 comma 1 C.G.S.

DELIBERA


di comminare alla Soc. A.S.D. REAL SQUINZANO la punizione sportiva della perdita della gara con il risultato di 7 – 1, in favore della società A.S.D. PRO ITALIA GALATINA, così come conseguito sul campo al momento dell’interruzione.


Provvedimenti disciplinari

In base alle risultanze degli atti ufficiali sono state deliberate le seguenti sanzioni disciplinari.



A carico di società

 



Perdita della gara:

REAL SQUINZANO


Vedi delibera



Ammende


€ 800 NOVOLI

Propri tifosi colpivano ripetutamente con sputi un assistente dell’arbitro. A fine gara alcuni tifosi entravano nella zona degli spogliatoi e davano luogo ad una zuffa con alcuni dirigenti della squadra ospite. Mentre i componenti della terna uscivano dal campo venivano insultati dai medesimi tifosi che colpivano il loro veicolo dagli stessi occupato senza procurare danno.



A carico di medici

 



Inibizione, a carico di allenatori


Squalifica fino al 10/ 3/2011

ANNICCHIARICO OTTAVIO (FRAGAGNANO)



A carico di calciatori

Espulsi dal campo


Squalifica per una gara effettiva


STRIDI FABRIZIO (Alberobellonoci)


CIAURRO STEFANO (Massafra)


ELIA MATTEO (Novoli)


Non espulsi dal campo

Squalifica per due gare effettive


MORIERO MATTEO (Scorrano)


A fine gara.


PRESICCE MARIO (Scorrano)


A fine gara.


Squalifica per una gara effettiva per recidivita’in ammonizione (VIII infr)

DE LUCA ANDREA (Novoli)



Squalifica per una gara effettiva per recidivita’ in ammonizione (IV infr)

TRIANNI PIER PAOLO (A.Toma)


GALANTE PAOLO (Botrugno)


MINELLI FABRIZIO (Boys B. Calcio)


TAURISANO GIANLUIGI (Boys B. Calcio)


a svolgere ogni attivita’ ai sensi art.19 C.G.S. fino al 3/ 3/2011 al sig. MARTALO SERGIO (A.TOMA) A fine gara.GRASSANI DANIELE (Mottola)



 



Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.

Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.

Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.

Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.

Ed è stato di parola!

Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.

Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.

Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.

E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.

Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.

Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.

Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.

Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.

Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.

Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.

Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.

Come se il dolore si potesse mettere da parte.

Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.

Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.

La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.

La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.

Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.

Attenzione, però!

Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.

Giuseppe Cerfeda

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Sport

Il Lecce gioca con maglia “anonima”: “Ingiustizia, ma non violiamo le regole”

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Il Lecce prende parola sul match in programma stasera a Bergamo con l’Atalanta e di cui a lungo si è parlato per via della decisione della Lega Calcio di farlo disputare nonostante il grave lutto in casa giallorossa.

La nota

“L’U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l’Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.

Il “gruppo squadra”, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà.

Graziano Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano da sua moglie e dai suoi 4 figli ed ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa, in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati. Si ringrazia il Ministro dello Sport Andrea Abodi che fino all’ultimo, ma senza successo, ha tentato di far disputare la partita in una data più consona. La squadra si presenterà regolarmente in campo nonostante sia partita dal Salento soltanto oggi, nella speranza, fino all’ultimo, di un ripensamento mai arrivato. La memoria di Graziano non si onora non presentandosi in campo o facendo giocare la Primavera.

Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio.

Giocheremo la partita “dei valori calpestati”, ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”.

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