Leverano
Calcio, Tricase: un punto e tanto rammarico
Dopo due sconfitte consecutive, i rossoblù tornano a muovere la classifica con un pari a reti bianche, al termine di una gara giocata quasi a senso unico.
Dopo due sconfitte consecutive, il Tricase torna a muovere la classifica con un punto conquistato tra le mura amiche contro il Salento Football Leverano che con i rossoblù, divide il sesto posto in classifica a quota 18 punti.
Forse prima della gara, visto il difficile periodo del Tricase e considerata la buona qualità della rosa ospite, qualcuno in casa tricasina avrebbe firmato per un pareggio, anche perché il calendario che accompagna i tricasini alle feste natalizie è abbastanza complesso (domenica 13 trasferta a Manduria poi arriverà il Fasano al “via Olimpica”), ma a fine gara nello spogliatoio locale c’è più rammarico che soddisfazione.
Motivo di ciò la buona prestazione effettuata, in particolar modo nel secondo tempo, dove l’undici di Branà ha costretto quasi sempre la formazione leveranese a rimanere nella propria metà campo, sfiorando per quattro volte il gol di quello che sarebbe stato un vantaggio del tutto meritato.
Due squadre che si presentano all’appuntamento con delle assenze, in particolar modo è il Tricase a presentarsi quasi rimaneggiato, oltre a Jonas Rizzo, oramai sulla via del recupero, la lista degli indisponibili dei padroni di casa vede fuori ben tre titolari (o quasi) come Tenesaca, Martella e Moretto.
La formazione iniziale dei tricasini, vede però anche una novità, ovvero il ritorno del portiere Adriano Esposito ingaggiato in settimana dal Novoli prendendo quindi il posto di Baglivo che ha salutato squadra e dirigenza. Un’ulteriore novità in chiave mercato potrebbe esserci domani, quando secondo alcune voci di circostanza un altro ex tricasino, dovrebbe aggregarsi alla rosa, come il difensore centrale dell’Otranto Giovanni Citto. Se così fosse, il Tricase può dirsi rafforzato con due elementi di esperienza e di categoria superiore che non potranno non dare valore aggiunto ad una squadra composta da tanti giovani, o per meglio dire dalla terribile “banda dei ’98”.
La gara inizia bene per il Tricase che scende in campo con grinta e determinazione, dando l’idea di non voler affatto ripetere la prestazione opaca di domenica scorsa a Ostuni. Rossoblù in palla e per la maggior parte delle volte, manovrano il gioco nella metà campo del Salento Football che però alza un muro nella propria area non consentendo in diverse circostanze a Causio e soprattutto a Ruberto di muoversi agevolmente.
Al 10′ però sugli sviluppi di un contropiede è la squadra ospite ad avere una mezza occasione da gol, con un cross dalla distanza di Mastria all’indirizzo di Quarta che viene anticipato da Esposito, che esce con una buona scelta di tempo ma non riesce a trattenere la sfera, ci pensa quindi Amadou a metterla in fallo laterale.
Dopo una serie di batti e ribatti, la gara col passare dei minuti, resta sotto il controllo del Tricase, ma si mostra molto tattica con gli ospiti che studiano ogni minimo movimento dei padroni di casa, riuscendo nell’intento di non farli rendere pericolosi.
Anche se al 12′ vi è una chiara occasione da rete per i padroni di casa con Ruberto che cercato da Petrachi non riesce a rendere vincente il tap in con De Iaco, il quale si mostra bravo a respingere il tiro ravvicinato del bomber tricasino.
Dopo un paio di minuti è Causio che salta per colpire la sfera di testa dopo un cross dalla sinistra ma si fa anticipare all’ultimo istante dal difensore avversario.
Al 40′ ancora un contropiede del Salento Football con Quarta che si invola sulla sinistra e si dirige verso la porta di Esposito il quale compie un mezzo miracolo e devia in corner dopo un’azione nata da un’ingenuità di Amadou che si fa soffiare il pallone nei pressi del centrocampo.
Se il primo tempo è stato sotto il controllo del Tricase e la squadra ospite ha provato a colpire con qualche ripartenza, nella ripresa i padroni di casa non concedono quasi nulla, se non nei minuti finali quando ha prevalere è la stanchezza e quando gli ospiti stavano per realizzare il gol della beffa sventato da Esposito.
Al 48′ Di Seclì ci prova con un tiro dalla distanza ma il suo pallone finisce sull’esterno della rete.
Al 55′ ghiotta occasione per Causio che riceve un assist rasoterra dalla destra ma che a pochi centimetri da De Iaco non riesce a insaccare.
Al 65′ gol annullato a Ruberto che insacca di testa un pallone derivante da un cross di Desiderato dalla destra, ma il guardalinee fa annullare in quanto la sfera secondo il suo parere, aveva oltrepassato la linea laterale di campo, vane le proteste dei tricasini.
Due minuti più tardi cross in area per Caputo che per un soffio non riesce ad agganciare la sfera e a coordinarsi, si sarebbe ritrovato solo davanti al portiere.
Al 70′ altro pallone in area ospite per Ruberto che lascia partire un destro potente ma centrale, respinto senza problemi da De Iaco.
All’85’ brivido per i tifosi locali, quando Quarta lascia partire un potente tiro ravvicinato che Esposito devia in corner, con una gran parata ma l’azione era stata fermata qualche istante prima per una posizione di fuorigioco del numero nove ospite.
Dopo cinque minuti di recupero arriva il triplice fischio del signor Palmisano di Taranto, mandando tutti negli spogliatoi.
A fine gara il tecnico tricasino Branà, non riesce a nascondere il rammarico per la mancata vittoria, ma si dice anche soddisfatto della prestazione e della giusta reazione dopo due sconfitte consecutive. Inoltre sostiene: “abbiamo dimostrato ancora una volta di potercela giocare con chiunque e soprattutto che se siamo al completo e impostiamo la gara sulla grinta e sulla velocità, siamo davvero forti e ci possono temere tutti.” Infine la dichiarazione di Esposito al suo “nuovo” esordio con la casacca tricasina: “non posso non essere felice di essere tornato ad indossare la maglia della squadra della mia città”.
TRICASE-SF LEVERANO 0-0
TRICASE – Esposito, Cazzato, Romano, Desiderato (87’ Cosi), Amadu, Petrachi, Di Seclì, Caputo (75’ Remigi), Petrachi, Causio, Patera, Ruberto (80’ Mele). A disposizione: Gentile, De Francesco, Carbone, Orlando. Allenatore: Branà.
SF LEVERANO – De Iaco, Lillo, Puce, Frassanito (46’ Spedicati), Perrone, Mastria, Vetrugno, Marzo (55’ Carati), Quarta, Ganci, Conte (69’ Verri). A disposizione: Rizzello, De Giorgi, Imbriani, Magliani. Allenatore: Colagiorgio.
Arbitro: Palmisano di Taranto
Attualità
Domande scomode ad AQP: crisi idrica, strade dissestate, bollette che non arrivano…
Navigando sul sito dell’AQP, sull’homepage leggiamo: «Siamo in crisi idrica. Le scarse precipitazioni sulle fonti ci impongono riduzioni di pressione su tutta la rete»…
ESCLUSIVA
di Giuseppe Cerfeda
A chi di voi non è capitato, soprattutto al mattino nei giorni di festa e se abitate su piani rialzati, di dover rinunciare alla doccia perché dal rubinetto non sgorga acqua? Senza contare tutti gli altri disagi, compresi i potenziali danni a caldaie, lavatrici, lavastoviglie, ecc.Navigando sul sito dell’AQP, sull’homepage leggiamo: «Siamo in crisi idrica. Le scarse precipitazioni sulle fonti ci impongono riduzioni di pressione su tutta la rete».
Questo è solo uno degli argomenti caldi che coinvolge Acquedotto Pugliese, una delle più grandi aziende idriche italiane che gestisce la distribuzione di acqua potabile e i servizi idrici integrati principalmente in tutta la Puglia e in alcune aree della Campania.
Scorrendo la Hit Parade delle lamentele che quasi ogni giorno sgorgano in redazione, i temi sono molti e non possiamo certo dire che gli utenti guardino con affetto e simpatia l’AQP, anzi: dai lavori (continuamente) in corso tra le strade dei nostri centri, alle lingue di asfalto sconnesse che restano a cantiere chiuso; da una programmazione degli stessi lavori sconnessi con l’attualità (si può iniziare i lavori e chiudere le strade proprio nei pressi di istituti scolastici il primo giorno di scuola dopo l’estate?), alle bollette che, secondo quanto ci segnalano i nostri lettori, spesso vengono recapitate in ritardo e qualche volta non vengono recapitate affatto. Anche se non con poca fatica, siamo riusciti a passare la patata bollente tra le mani di AQP per poter almeno conoscere il punto di vista dell’azienda idrica.
AQP RISPONDE
“Siamo in crisi idrica” è la campagna lanciata da AQP per annunciare la più grave crisi del millennio e nuove riduzioni di pressione su tutta la rete. Qual è la reale situazione e come si è arrivati a questo punto?
«La Puglia sta vivendo la più grave crisi idrica del nuovo millennio. Le sorgenti registrano un deficit del 28% rispetto alla media decennale e gli invasi sono sotto del 60%. È una siccità strutturale, aggravata da temperature elevate e da precipitazioni ormai insufficienti, come attestato anche dalla dichiarazione dello stato di emergenza regionale per rischio da deficit idrico. Tale quadro rende necessarie misure straordinarie di gestione, tra cui la modulazione della pressione nelle reti, per garantire continuità al servizio ed evitare turnazioni programmate.
AQP ha potuto garantire acqua a oltre 4,3 milioni di persone grazie a un percorso di efficientamento avviato da anni, che ha reso il sistema più solido e ha ridotto in modo significativo i prelievi: dal 2009 sono stati risparmiati ogni anno 117 milioni di metri cubi d’acqua, pari a quanto presente oggi negli invasi Sinni–Pertusillo–Conza messi insieme.
È questo margine, costruito nel tempo, che ha permesso alla Puglia di evitare misure drastiche già adottate in altri territori.
La rete è monitorata e bilanciata h24. L’obiettivo è preservare la risorsa e mantenere l’acqua disponibile al maggior numero possibile di cittadini in un contesto climatico che rimane estremamente critico».
Cosa dovremo aspettarci nei prossimi mesi?
«La situazione resterà complessa finché le riserve non torneranno a livelli di sicurezza. Le attuali disponibilità delle sorgenti e degli invasi richiedono una gestione molto attenta della risorsa idrica. In questa fase manterremo le riduzioni di pressione: è la misura che consente di preservare la risorsa ed evitare turnazioni programmate, mantenendo l’acqua disponibile per il maggior numero possibile di cittadini. L’orizzonte climatico rimane critico: se la siccità dovesse proseguire, la pressione sul sistema aumenterebbe ulteriormente.
Per questo AQP manterrà una gestione dinamica della rete, con bilanciamenti e interventi mirati, in coordinamento con Regione Puglia, Autorità Idrica Pugliese e Autorità di Bacino. La tenuta del sistema dipende anche dai comportamenti collettivi: l’uso responsabile dell’acqua è parte integrante della risposta alla crisi e contribuisce a salvaguardare la disponibilità per l’intera comunità».
CI SONO PERDITE?
Quanto possono influire (ulteriormente) sulla crisi idrica le eventuali perdite lungo il viaggio tra le tubature dell’acquedotto? Ci sono perdite consistenti?
«Negli ultimi anni le perdite si sono ridotte in modo continuo grazie a risanamenti, digitalizzazione e ricerca attiva. È un dato misurabile: dal 2018 al 2025 la Puglia è passata dal 45,1% al 38,4%, una delle migliori performance nazionali. Già nel 2022 – ultimo dato ISTAT disponibile – la Puglia era sotto la media italiana e molto sotto quella del Mezzogiorno.
È importante chiarire un punto spesso ignorato: il dato percentuale non è un indicatore affidabile della qualità della rete. Penalizza i territori con consumi pro capite più bassi, come la Puglia, e favorisce quelli che immettono molti più volumi in rete. Applicando a tutte le regioni lo stesso consumo medio nazionale, la Puglia passerebbe dal 40,7% al 33,3%, tra le migliori d’Italia.
Il trend è quindi netto: le perdite stanno diminuendo e continueranno a farlo, perché in una fase come questa ogni metro cubo recuperato è essenziale. Gli interventi programmati ci portano a stimare una riduzione al 34% entro il 2029, con priorità alle zone più sensibili.
Inoltre, occorre ricordare che nella gestione di AQP ci sono i grandi adduttori a cominciare dal canale principale che porta l’acqua da Caposele con tubazioni di grande diametro di cui le più vecchie sono scavate nella roccia alle quali non si è potuto fare grandi riparazioni per non interrompere il flusso principale di acqua verso la regione».
A Parabita, nelle contrade Rischiazzi e Canale Cirlici, denunciato un iper-sversamento idrico con spreco di acqua e grave danno ambientale dal canale collegato alla vasca irrigua del Consorzio di Bonifica Sud Puglia, a sua volta connessa al mega serbatoio gestito dall’AQP…
«Le verifiche condotte da AQP non hanno rilevato alcuno sversamento riconducibile alle nostre infrastrutture. L’attribuzione ad AQP di presunte fuoriuscite è priva di riscontri: il serbatoio di S. Eleuterio mostra un trend dei livelli assolutamente regolare; il punto di immissione nella vasca del Consorzio – verificato sul posto – è risultato completamente asciutto; non ci sono anomalie o variazioni di flusso compatibili con uno sversamento. Le nostre reti sono monitorate h24 dalla Struttura Territoriale Operativa e dalla Control Room. In generale, non abbiamo evidenze di episodi riconducibili alle nostre reti. Il presidio territoriale rimane attivo e ogni segnalazione viene verificata puntualmente».
UN CANTIERE DIETRO L’ALTRO
Lavori in corso in tanti centri salentini e conseguenti lamentele dei cittadini. Fanno parte di un piano organico o solo della manutenzione ordinaria?
«Nel Salento è in corso una trasformazione strutturale della rete idrica e fognaria. I cantieri che i cittadini vedono in tanti comuni rientrano in un programma organico di risanamento, digitalizzazione e ampliamento delle reti che coinvolge numerosi abitati della provincia.
A questi interventi si affiancano nuove reti idriche e fognarie, migliaia di allacci realizzati ogni anno e un’attività costante di riparazione delle perdite. Sono lavori programmati da tempo, che oggi – con un clima sempre più complesso – ci consentono di rispondere meglio alle esigenze del territorio e migliorare ulteriormente il servizio».
STRISCE D’ASFALTO DOPO I LAVORI
Dalle segnalazioni di molti lettori il minimo comune denominatore è che, spesso, dopo i lavori, il manto stradale risulta deficitario ed è tutt’altro che raro che si intervenga subito dopo il rifacimento ex novo dell’asfalto sulla strada interessata. Perché accade questo? Non c’è un coordinamento con i Comuni?
«Il ripristino stradale è uno degli elementi più evidenti per i cittadini e segue procedure obbligatorie, definite dagli enti competenti e comuni a tutti i gestori dei sottoservizi. Dopo ogni scavo realizziamo un ripristino provvisorio, necessario per garantire la sicurezza della viabilità e consentire il corretto assestamento del terreno. Solo al termine dei tempi tecnici stabiliti dalle autorizzazioni viene eseguito il ripristino definitivo.
Il coordinamento con Comuni e Province è continuo: ogni intervento è autorizzato e pianificato congiuntamente con gli uffici tecnici. In molti casi la nostra attività riguarda porzioni limitate della carreggiata; parallelamente, le amministrazioni devono considerare anche gli interventi di altri gestori dei sottoservizi. Per questo, sempre più spesso, gli enti scelgono di programmare rifacimenti complessivi del manto stradale, ottimizzando tempi, risorse e qualità finale».
BOLLETTE IN RITARDO O MAI ARRIVATE
L’altra lamentela gettonata in redazione riguarda le bollette. Voi vi affidate a un servizio privato per il recapito ma spesso, stando alle segnalazioni, arriverebbero in ritardo o, addirittura, neanche recapitate agli utenti. Le risulta? Se sì, non c’è un modo per correggere il tiro?
«Acquedotto Pugliese monitora costantemente l’andamento delle consegne, gestite da un operatore esterno, e affianca a questo controllo continuo verifiche puntuali ogni volta che arrivano segnalazioni circostanziate, chiedendo al fornitore un ripristino rapido del servizio quando necessario. Per evitare i possibili ritardi della posta, è disponibile un’alternativa semplice: attivando la fattura online dal portale AQPf@cile, la bolletta arriva subito via e-mail ed è sempre consultabile, senza dipendere dai tempi di recapito».
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Attualità
Una Stella per la Speranza
Campagna di solidarietà della Lilt di Lecce: acquista la tua “Stella di Natale” per sostenere i servizi gratuiti di prevenzione e assistenza oncologica e la dotazione tecnologica del “Centro Ilma”
“Una Stella per la Speranza” è la campagna di solidarietà promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) di Lecce.
Con l’acquisto di una Stella di Natale sarà possibile sostenere i servizi gratuiti di prevenzione e assistenza oncologica che l’associazione offre da oltre trent’anni sul territorio, nonché le attività di divulgazione scientifica e i numerosi progetti di educazione alla salute che coinvolgono oltre 70 scuole di ogni ordine e grado e numerose aziende del territorio.
Il contributo richiesto per le piantine è di 10 euro e la prevendita è già cominciata.
Per prenotare la Stella di Natale della Lilt Lecce si può contattare la Delegazione Lilt più vicina (Casarano, Alezio, Aradeo, Arnesano, Calimera, Cavallino, Carmiano/Magliano, Collemeto, Copertino, Corigliano D’Otranto, Cursi, Galatina, Galatone, Gallipoli, Lecce, Leverano, Lizzanello, Maglie, Martano, Melendugno, Melissano, Minervino di Lecce – Delegazione “Terre d’Otranto”, Monteroni, Montesano Salentino, Morciano di Leuca, Nardò, Novoli, Ruffano, San Donato/Galugnano, Scorrano, Specchia, Squinzano, Strudà, Trepuzzi, Ugento, Veglie; gli indirizzi su www.legatumorilecce.org) oppure telefonare allo 0833512777.
Sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 dicembre, inoltre, i volontari dell’associazione saranno presenti come ogni anno nelle principali piazze del Salento per distribuire le piantine, il materiale informativo sulla prevenzione e la rivista di divulgazione scientifica Lilt Lecce diretta dall’oncologo Giuseppe Serravezza.
«Con questa campagna», dichiara Simonetta Pepe, presidente della LILT di Lecce, «vogliamo rinnovare il nostro impegno verso tutti i cittadini che, ogni giorno, affrontano la sfida del tumore, e al contempo rinsaldare quel legame di solidarietà che permette di garantire servizi di prevenzione gratuiti, assistenza domiciliare, supporto psicologico e progetti di prevenzione nelle scuole e nelle comunità. Ogni Stella che scegliamo non è solo un gesto, ma un messaggio di speranza e vicinanza».
I SERVIZI DELLA LILT LECCE
La LILT di Lecce è attiva da oltre 30 anni sul territorio provinciale e assicura molti utili servizi alla popolazione.
Educazione sanitaria sulla prevenzione e lotta ai fattori di rischio ambientale, con incontri, conferenze, dibattiti e diffusione di materiale divulgativo.
Oltre 70 scuole della provincia sono coinvolte nei progetti Lilt (“One health: Prevenire è vivere” e “Guadagnare Salute con la Lilt”).
Per le aziende, invece, è in corso la campagna “In-Vesti Salute” che prevede percorsi di prevenzione sui luoghi di lavoro con incontri informativi e visite di prevenzione.
Prevenzione clinica con visite e consulti specialistici gratuiti (Oncologia, Senologia, Ginecologia, Dermatologia, Urologia) nelle 36 sedi di Delegazione.
Sostegno psicologico per pazienti, familiari e caregiver.
Assistenza domiciliare oncologica e sociale ai pazienti terminali, con quattro équipe medico-infermieristiche e volontari.
Trasporto pazienti per radioterapia.
Attività di orientamento e accoglienza nei C.OR.O ospedalieri (Centri di Orientamento Oncologico) a Lecce, Casarano, Gallipoli e Tricase.
Ricerca ambientale (Progetto Geneo, ecc.).
Divulgazione scientifica.
SOSTENERE IL CENTRO ILMA
La campagna “Una Stelle per la Speranza” serve a sostenere anche la dotazione tecnologica del Centro Ilma, l’Istituto multidisciplinare per la lotta al cancro che Lilt Lecce ha realizzato alle porte di Gallipoli.
All’interno del Centro Ilma, «che appartiene ai tantissimi cittadini che lo hanno voluto e sostenuto», coesisteranno un Centro di ricerca per la prevenzione primaria, un’Area per la prevenzione clinica, un’area per la riabilitazione, un Centro studi e biblioteca e una Sala convegni per divulgazione scientifica e attività multimediali.
Il Centro Ilma rappresenta la sfida del Salento al cancro sul fronte delle cause e della prevenzione ed è il più prezioso lascito di tutti noi alle generazioni future.
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Attualità
Natale di disagi in 20 uffici postali
Comunità senza sportelli e Atm, lavoratori sotto stress. Tra novembre e aprile si succederanno ben 14 chiusure nel Salento: ma le difficoltà saranno ben più diffuse. La Cgil chiede l’intervento del Prefetto. Ristrutturazioni in contemporanea per il progetto Polis, alle quali si sommano le chiusure per eventi criminosi. Cgil, Slc e Spi chiedono un tavolo prefettizio e fanno appello ai sindaci per pretendere l’apertura di uffici mobili.
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Si preannuncia un Natale… di passione per utenti e lavoratori degli uffici postali salentini.
Nel periodo festivo e in quello prenatalizio Poste Italiane chiuderà undici uffici postali, il cui carico di lavoro sarà riversato su sei sedi extra comunali (oltre che in due container ed in altri uffici nel medesimo Comune).
La nuova organizzazione riguarderà complessivamente 20 uffici postali.
I disagi si avvertiranno in 18 centri abitati.
Le chiusure sono disposte quasi tutte nell’ambito di “Polis”, progetto finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha come obiettivi ammodernamento e digitalizzazione degli uffici postali nei piccoli centri abitati d’Italia.
In provincia di Lecce i disagi provocati da questi lavori di ristrutturazione vanno però a sommarsi a quelli prodotti dagli assalti ai postamat degli ultimi mesi, che hanno causato lunghi lavori di ristrutturazione e l’attivazione degli Atm solo nell’orario di apertura degli uffici.
Cgil, Slc e Spi chiedono la convocazione di un tavolo al Prefetto e fanno appello ai sindaci affinché pretendano l’apertura di uffici mobili nei comuni interessati dalle chiusure.
LE CHIUSURE
Nelle prossime settimane Poste Italiane, nel solco del completamento del progetto Polis, procederà, dunque, alla totale chiusura dei seguenti uffici postali (tra parentesi il periodo di chiusura e l’ufficio postale che prenderà in carico l’attività): Acquarica del Capo (dal 20 novembre al 7 aprile, con appoggio su Presicce), Castro (fino al 7 aprile, su Vignacastrisi), Galatina 1 (fino al 10 dicembre, su Galatina), Leverano (fino al 29 dicembre per evento criminoso, su container), Melendugno (dal 17 novembre al 7 gennaio, su Calimera), Sanarica (dal 26 novembre al 13 aprile, su Minervino), Spongano (dal 4 novembre al 15 dicembre, su Diso), Squinzano (dal 9 dicembre al 28 gennaio, su Campi Salentina), Surbo (fino all’11 dicembre, su un container nella stessa Surbo in piazza Aldo Moro), Trepuzzi (dal 24 novembre al 13 gennaio, su Novoli), Vernole (dal 25 novembre al 13 aprile, su Castrì di Lecce).
A queste chiusure, che attraversano il periodo natalizio o lo sfiorano, si aggiungono anche quelle di Tiggiano (fino al 17 novembre, su Alessano), Sogliano (fino al 26 novembre, su Cutrofiano).
DANNI A COMUNITÀ, ANZIANI E LAVORATORI
Le comunità servite dagli uffici chiusi (tranne dove è stato attivato l’ufficio mobile nel container) per utilizzare i servizi postali e per i prelievi dagli Atm dovranno spostarsi, perciò, in altri comuni.
Dal canto loro le comunità che ospiteranno il carico derivante dalle chiusure dovranno sicuramente fronteggiare rallentamenti ed attese finora sconosciute.
Come evidenziano i segretari generali Tommaso Moscara (Cgil Lecce), Monia Rosato (Slc Cgil Lecce) e Fernanda Cosi (Spi Cgil Lecce), «L’impatto sarà forte soprattutto sulla popolazione più anziana, a lungo sensibilizzata a rivolgersi agli sportelli per evitare scippi e furti, e che ora devono fare i conti con un’oggettiva difficoltà a spostarsi da un comune all’altro. Il tutto avviene nell’ambito dell’accordo Polis, firmato da Slp Cisl, ConfsalCom, UglCom e Failp Cisal, ma non sottoscritto da Slc Cgil e UilPost. Soprattutto avviene senza tenere in alcuna considerazione i disagi causati a cittadini e dipendenti, quando di norma Poste Italiane dovrebbe prevedere l’installazione di appositi container che suppliscono alla chiusura temporanea dell’ufficio».
«Siamo consapevoli che il completamento del progetto Polis serva a migliorare i servizi nelle piccole comunità», spiegano i segretari generali territoriali di Cgil, Slc e Spi. «esprimiamo, però, dissenso su una programmazione dei lavori calata piramidalmente dalla Direzione Lavori di Poste Italiane. Un modus operandi che viola la normativa e che non tiene il polso della situazione locale, soprattutto in un periodo di per sé critico come quello prenatalizio, in cui è facilmente prevedibile un vero e proprio assalto dei cittadini per le scadenze di fine anno, per gli invii dei pacchi postali o ancora per il pagamento delle mensilità e delle tredicesime ai pensionati. Il tutto aggravato dalle limitazioni sull’uso degli Atm per disposizioni di ordine pubblico. Chiediamo al prefetto l’apertura di un tavolo alla presenza delle organizzazioni sindacali e si fa appello ai sindaci di pretendere l’installazione di un ufficio mobile».
CONSEGUENZE SUL LAVORO
«Da non sottovalutare inoltre le ripercussioni sul benessere del personale, come sottolinea Monia Rosato: «La nuova organizzazione del lavoro crea una serie di conseguenze di carattere logistico e di trasporto. Questa situazione rende precaria la condizione lavorativa dei lavoratori postali interessati. Oltre a subire le crescenti pressioni commerciali dall’azienda, nelle prossime settimane saranno sottoposti anche ad un evidente e pesante carico di lavoro aggiuntivo, allo stress lavorativo costante, alla mobilità sul territorio e ad una flessibilità operativa dovuta alla mancanza di spazi»
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