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Attualità

Altro che fast food! Meglio la cucina della nonna…

Alle cucine delle mamme e delle moglie, gli italiani preferiscono quelle “impareggiabili”, “saporite” e “salutari” delle nonne. Queste hanno anche la capacità di far mangiare i cibi più “ostici” come legumi e verdure

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Gli italiani non hanno dubbi: bocciano mamme e mogli e, per salvare la qualità dei prodotti Made in Italy e gustare le ricette di una volta, vanno dalle nonne. E’ quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab – l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda –  in occasione del Cibus, condotto mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1.200 Italiani tra i 20 e i 55 anni. Attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community si è cercato di capire qual è il loro rapporto con il cibo Made in Italy.


Ebbene l’analisi effettuata evidenzia che la cucina della nonna è la più genuina, in quanto le nonne ricorrono a prodotti locali, usando al meglio ciò che la terra offre a chilometro zero. Il nutrizionista Andrea Strata afferma in proposito che “le nonne da sempre utilizzano per la preparazione dei loro piatti prodotti freschi, controllati, realizzati in maniera artigianale e che seguono il volgere delle stagioni, senza ricorrere a conservanti e ad altri prodotti industriali. Una conservazione dei principi della tradizione culinaria italiana che ha una sua valenza, anche dal punto di vista salutistico”.


Insomma, altro che fast food e cibi etnici, gli italiani a tavola preferiscono i sapori di una volta e per salvare il Made in Italy ben un italiano su due manda in campo la nonna per i suoi prodotti di qualità (24%), le ricette della tradizione (33%) e la consapevolezza che da lei “si mangia meglio” (39%). Mamme, mogli e fidanzate bocciate: non hanno inventiva (36%), non dosano bene i sapori (21%) e utilizzano cibi preconfezionati (23%). Unica (62%) e impareggiabile (48%), la nonna grazie alla sua esperienza e alla sua capacità culinaria riesce a far mangiare anche quei prodotti “ostici” come verdure (63%), legumi (56%) e ortaggi (51%). E tra i piatti preferiti trionfano lasagne (61%), polpette (53%) e torte tradizionali (48%).


Ma cosa si cerca oggi a tavola? Un italiano su tre (33%) cerca rigorosamente le ricette della tradizione mentre il 24% va alla ricerca di prodotti sani e di qualità. Solo il 17% dice che gradisce sperimentare e il 20% di volere pietanze ricercate ed elaborate. Dove possono trovare tutto quello che cercano? Solo il 17% risponde dalla mamma e il 13% in casa propria. Pochi affermano in ristoranti rinomati (8%) e trattorie di provincia (10%). Il resto, ancora una volta, risponde “dalla nonna”.


Ma cosa non piace della cucina della mamma? Per un italiano su due (53%) gli stessi piatti non hanno il sapore autentico di quelli fatti dalla nonna. Il 27% accusa un po’ di approssimazione nella preparazione mentre per il 21%  lamenta che a volte le mamme non dosano bene i sapori. E cosa non piace della cucina del partner? Ben il 36% afferma che i rispettivi partner hanno poca inventiva mentre il 23% lamenta che utilizzano troppi cibi preconfezionati,  per il 20% invece trasmettono addirittura ansia quando si mettono ai fornelli.


Ma quali sono i segreti della tanto rinomata cucina della nonna? Per il 27% la passione e l’amore che la nonna mette nella preparazione dei piatti, per il 26% le sue ricette segrete mentre per il 23% l’utilizzo dei prodotti della terra, infine per il 19% l’esperienza acquisita in tanti anni.

Il 62% la descrive come una cucina unica. Il 48% la definisce impareggiabile, per il 36% è saporita e per il 32% è salutare. Per oltre un quarto degli italiani (27%) è nutriente e per il 24% deliziosa. Non manca poi chi la definisce “pesante” (19%) e chi addirittura la giudica sconfinata (14%). Ecco perché un buon 35% afferma di andarci ogni domenica mentre il 37% almeno due domeniche al mese. Il 15% dichiara di andarci almeno una volta al mese e non manca chi afferma di passare dalla nonna ogni volta che riesce a ricavarsi qualche ora di tempo a pranzo (11%).


Eppure nemmeno le nonne sono dei supereroi: restano sempre dei cibi “tabù” che nemmeno loro riescono a far mangiare. In cima alla lista dei prodotti “poco graditi” ci sono le verdure (63%) come verze, cavoli e broccoli. Seguono poi i legumi (56%), fra tutti fave, fagioli e ceci. Per il 51% poi ci sono gli ortaggi in genere mentre il 42% indica alcuni tipi di formaggi dal sapore particolarmente forte. La nonna, però, ha in genere il “potere” di far mangiare non solo le zuppe e i minestroni (32%) ma anche alcuni tipi di carni particolari (come agnello e coniglio),


Quali sono i piatti preferiti? Per ben 6 italiani su 10 (61%) non potevano che essere le lasagne, seguite dalle polpette (53%) e dalle torte tradizionali (48%). Molto gradita anche la parmigiana (44%), le focacce (37%), le frittelle (31%) e le cotolette (24%).


Insomma i numeri parlano chiaro: le nonne trionfano. I loro pranzi domenicali sono un “must” per gli italiani. Ma attenzione a non cascarci domenica prossima: la festa della mamma si avvicina, sarà il caso, per un weekend, di fare un’eccezione!


Attualità

Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo

Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase

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Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.

Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.


A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.

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Approfondimenti

Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”

Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…

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L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.

Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.

Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.

Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.

“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.

Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.

Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.

Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.

Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”

E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.

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Attualità

Equo-solidale: a Marittima un mese di degustazioni

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La Bottega Equo-Solidale Marittima inaugura un ciclo di degustazioni gratuite per promuovere il commercio equo e solidale

La Bottega Equo-Solidale di Marittima presenta “Degustazione in Bottega”, un calendario di appuntamenti dedicati alla scoperta dei prodotti del commercio equo-solidale, pensato per offrire alla comunità un’esperienza conviviale, rilassante e attenta al benessere globale.

Le degustazioni, completamente gratuite, si svolgeranno presso la sede della Bottega, in via Conciliazione 11 (Marittima, alle spalle della chiesa madre), dalle 17:00 alle 20:30, in un’atmosfera curata con luci soffuse, candele e musica soft.

Il programma prevede quattro incontri tematici:

– 7 dicembre – Tè, infusi e frollini

– 14 dicembre – Cioccolata di Modica

– 28 dicembre – Tè, caffè d’orzo e frollini

– 3 gennaio – Cioccolata calda e frollini

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di far conoscere da vicino prodotti di qualità provenienti da filiere etiche, che garantiscono condizioni di lavoro dignitose ai produttori e rispettano l’ambiente. Un’occasione per scoprire nuovi sapori, sostenere il commercio equo e vivere momenti di incontro all’interno della comunità.

Per informazioni: 338 7768095
Instagram: @bottega_equosolidale_marittima

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